Posts written by Irvine Carrow

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    1927

    Prossima luna piena:
    20 - 27 Luglio 1927
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    Prossima luna piena:
    20-26 Aprile 1927
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    Prossima luna piena:
    22-28 Marzo 1927
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    Welcome!
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    irvine carrow

    Non gradiva mai dover lasciare la sicurezza che gli davano le famigliari vie di Diagon Alley, o più in generale di un qualunque villaggio magico, per avventurarsi per le strade babbane di Londra. Era ironico per qualcuno che come lui aveva scialacquato il patrimonio di famiglia, trovandosi ora nell’esigenza di dover lavorare per arrivare a fine mese, in giro per il mondo nei suoi viaggi, alla scoperta di nuove culture e usanze, ma restando poi ancorato alla tradizionale mente chiusa di mago che è costretto a vivere nel segreto dello statuto di segretezza. Aveva viaggiato tanto, si era annebbiato la mente con i fumi del narghilè marocchino e delle erbe thailandesi, aveva accarezzato la pelle scura delle donne cilene e aveva viaggiato con un alpaca lungo le montagne del Perù. Aveva visto e fatto molte cose, animo tormentato e senza una meta, ma era tornato con un profondo senso di vuoto e con ancor più incertezze di quando era partito. Soprattuto non era tornato arricchito a livello culturale, ma appuntando bandierine sulla mappa dei paesi visitati ma mai vissuti. Si era fermato a Londra soltanto per via delle ristrettezze economiche, novità assoluta per uno come lui, ma ancora trovava difficile abbandonare i noti vicoli di Diagon Alley. Tanto che, anche se lavorava ormai al Ministero della Magia da qualche mese, non aveva mai messo piede a Londra, passando tramite collegamento di metropovere o con materializzazione.
    Sottobraccio teneva una copia arrotolata dell'ultimo numero de "la gazzetta del profeta". Non lo faceva per comodità di trasporto ma perchè era più facile che così non si sarebbe vista l'immagine in movimento del Ministro della Magia, intento a rivolgere un accorato appello alla comunità al fine di rimanere unita per far fronte alla minaccia di Gellert Grindelwald. Riteneva comunque che il mago fosse semplicemente diventato capro espiatorio di qualunque cosa non andasse bene nel mondo magico, c'erano molte cose che non andavano, molte delle quali imputabili a errori - anche grossolani- del Ministero della Magia. Non era corretto sputare nel piatto dal quale si mangiava, come dipendente del ministero, che fra le altre cose era anche il suo solo sostentamento economico, ma era un uomo pensante e con una propria opinione. Anche se lavorava nell'istituzione ministeriale, non era affatto contento di come si stava gestendo tutta la politica, soprattuto a livello internazionale. Era un gradevole pomeriggio invernale, incredibilmente mite per gli standard conosciuti da Londra, ma tuttavia un vento piuttosto sostenuto sferzava nelle strade, schiaffo del gelido inverno. Si era recato a Diagon Alley per una questione lavorativa, incombenze del Ministero che erano state affidate a lui. Un banale caso di doxy che infestavano una vecchia cantina, mettendo a dura prova la famiglia che vi abitava, due maghi adulti e un bambino, tuttavia nessuno di questi era riuscito a contenere l'infestazione delle fastidiose, ma non letali, creature. Comunque questo lavoro gli aveva occupato giusto un paio di ore di tempo, il tempo di terminare il suo turno. Aveva poi mangiato qualcosa al Paiolo Magico e senza un motivo preciso aveva deciso di non attraversare il muro di mattoni che l'avrebbe ricondotto nel sicuro mondo magico, ma si era mosso per attraversare le porte battenti che davano sulla Londra babbana. Aveva iniziato a passeggiare con aria assorta, si era quasi scordato del quotidiano che stava tenendo sottobraccio, osservando come certe folate di vento arrivassero con più forza, come altre spazzassero l'asfalto portando con se cartacce e immondizia, confermando il suo pensiero su quanto i babbani fossero sporchi e incivili. Aveva svoltato due angoli, prima a destra e poi a sinistra, quando una signorina, dovevano essere quasi coetanei, lo fermò con una richiesta d'aiuto. - Mi dispiace io... - si fermò, perché l'accento inglese lo collocava innegabilmente come cittadino londinese, tuttavia non aveva idea di come fosse fatta la città - Non sono di questa zona della città- cercò di non sembrare un bugiardo, ma non avrebbe saputo nemmeno dire in che via si trovava. - Io arrivo da un locale sulla Charing Cross Road - spiegò restando vago, perchè non era sicuro che potesse dire a una babbana del Paiolo Magico, non aveva idea di come loro vedessero quel locale. -Spero le possa essere utile...- aggiunse, stringendosi nelle spalle e sistemando il giornale che teneva sotto braccio, si intravedeva soltanto la parola "Gazzetta" ma nulla in movimento. Certo, un mago lo avrebbe riconosciuto dal carattere con il quale era stato stampato, ma per una babbana poteva sembrare un giornale come un'altro.
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    CITAZIONE (Adeline Walker @ 7/2/2020, 17:45) 
    Mi butto subito nella mischia per rispolverarmi un pò con la mia Adeline nuova nuova per chi avesse piacere **

    Ho visto che siamo colleghi al Ministero, anche come livello, se ti va ci starebbe una role lì ^^
    O più easy se non vuoi iniziare subito a lavorare ahahah
    Irvine Carrow
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    1927

    Prossima luna piena:
    10-16 Febbraio 1927
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    irvine carrow


    Non aveva mai dato troppa importanza al valore dei soldi finchè non si era ritrovato con una quantità di galoeni appena sufficiente a saldare le spese di fine mese. I Carrow erano una nobile e potente famiglia purosangue, certamente annoverabili tra le più antiche d'Inghilterra, tuttavia il ramo della famiglia di Irvine era piuttosto in declino e, dopo aver sperperato in giro per il mondo il patrimonio di famiglia e la sua eredità, aver venduto un maniero e altre proprietà, si era ridotto a rivendere cimeli di famiglia, come collane diademi ma anche ritratti, agli stessi Carrow nella speranza di arrivare a fine mese. Alla fine, esauriti anche questi beni materiali da vendere, compresa la pesante pelliccia di snaso, una crudeltà appartenuta alla bis-bis nonna Ellen, si era convinto che la sola strada percorribile per lui fosse quella del lavoro. Aveva così speso l'ultima cosa che gli era rimasta, il suo cognome, per ottenere un colloquio al Ministero, in uno dei reparti meno desiderati dell'epoca, secondo solo a quello riservato all'interazione con i babbani, per ottenere quanto mento una rendita che gli permettesse di vivere decentemente. Ma lavorare per chi non aveva mai dovuto lavorare un solo giorno della sua vita, sulla soglia dei trent'anni per giunta, non era un'impresa semplice. Ad esempio gli orari di lavoro gli risultavano estremamente sgraditi. Entrare in ufficio alle 8 del mattino per poi uscirne alle 18 della sera era stressante e faticoso, nonché deleterio per lo spirito dell'agiato Irvine Carrow, che non aveva voglia di avere altre rughe se non quelle portate dello scottante sole dell'Indonesia. E sopratutto il suo dipartimento, quello delle creature magiche, così come il suo capo, Alectus Pierce, erano troppo impegnati ad occuparsi dell'impiegato meno redditizio della storia, che combinava già sufficienti problemi da distogliere l'attenzione dal rampollo di corvonero. Newt Scamander aveva nuovamente fatto parlare di se, dopo il disastro di New York era stato messo in riga e in guardia su futuri atteggiamenti, ma sembrava che un carico di uova di drago fosse uscito illegalmente dalla Russia per nome e per conto dello Scamander. Con la notizia fresca di uscita, quella mattina Irvine ne avrebbe approfittato per attardarsi in ufficio, perchè entrare alle 9 non avrebbe certo affossato il dipartimento più di quanto non stesse facendo Newt Scamander. Con quest'ottica si era messo in coda per prendere l'ultimo numero della Gazzetta del profeta e aggiornarsi sulle novità dei paesi esteri, anche se doveva star fermo in un posto la sua voglia di viaggiare doveva essere libera di fantasticare sulla prossima località da visitare, ma un mago, due persone davanti a lui, sembrava intenzionato a metterci davvero troppo tempo per prendere la sua copia di gazzetta. Sbuffò, alle spalle di una bella strega davanti a lui. Forse avrebbe fatto più tardi di quanto preventivato.
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    Vorrei essere inserito nel gruppo ministeriali, grazie.
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    Buonasera, avrei una domanda da fare in merito alla questione Elfi Domestici: non ho trovato doveri del ministeriale in merito, mi domandavo se fosse una lacuna regolamentare o se non fosse mia competenza.

    Nel caso vi chiederei di spiegarmi come devo agire in merito (ad esempio, dopo che 2 elfi sono stati adottati restano disponibili dei "simili" con medesime caratteristiche o dovrei inventarne di nuovi? che tipo di retribuzione è prevista?)
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    1927

    Prossima luna piena:
    9-15 Gennaio 1927
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    irvine carrow


    Aveva trascorso diversi anni in giro per il mondo, senza una menta e senza uno scopo preciso. Nel giro di cinque anni aveva scialacquato l’eredità che il padre gli aveva lasciato: galeoni nel conto Gringott finiti, proprietà di famiglia come il maniero in Scozia veduti, buoni del tesoro incassati. Non restava molto da spendere e così, appena prima di finire sul lastrico, Irvine Carrow era tornato in patria. Non era stato accolto a casa con grandi feste, in realtà aveva fatto perdere le sue tracce per cinque anni, nessuno lo stava aspettando e nessuno sapeva qualcosa del suo viaggio o del suo ritorno. Persino gli elfi domestici dei Carrow se ne erano andati dalla piccola magione inglese dove aveva vissuto e dove era tornato a vivere. Aveva speso il suo buon nome in giro per garantirsi un colloquio e Alectus Pierce aveva risposto alla chiamata. Era stato chiaro, gli avrebbe fatto un colloquio ma tutto il resto era nelle mani del Carrow.
    Si presentò puntualmente all’appuntamento prefissato nel ufficio del Direttore del Dipartimento. Una vigorosa stretta di mano tra i due sancì l’inizio delle formalità e delle domande di rito.

    1)
    - La differenza tra Banshee e Fantasma è piuttosto marcata. Le Banshee sono degli spiriti di donna che compaiono spesso come presagio di morte, alcune sono legate a delle famiglie, soprattuto se di origine scozzese o irlandese. Si contraddistinguono dal loro continuo lamento e dalle grida acute che possono stordire un uomo e se esposti per lungo tempo alla morte. Le Banshee sono considerate esseri malvagi.
    I fantasmi invece sono semplicemente spiriti appartenuti a persone morte di una morte violenta e improvvisa, ancora legate a faccende terrene. Possono essere di qualunque sesso ed età e fondamentale sono innocui. -


    2)
    - Molto bene allora direi: Acromantula - Sezione animali
    Troll - Sezione animali
    Unicorno - Sezione animali
    Megera - Sezione esseri
    Ghoul - Sezione animali
    Demiguise - Sezione animali
    Dissennatori - Sezione spiriti -


    3) FASCICOLO X00425

    4)
    Devo rispondere alla V3, indicando la percentuale di riuscita.
    Devo rispondere alla V4 indicando esito del provino e rispondendo on gdr se hanno chiesto il mio intervento allo sportello.
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    irvine carrow

    humanity is overrated


    Per sua natura preferiva pensare male delle persone che non bene, per esperienza invece era sicuro di azzeccare quasi sempre con il pensiero negativo. L’essere umano è egoista per natura, competitivo sotto tutti piani, da quello sociale a quello economico, e questo lo porta anche a mettere i bastoni tra le ruote ai suoi concorrenti. Infondo la razza umana è la sola dove gli individui della stessa specie si uccidono tra di loro, unica eccezione dell’intero regno animale. Così quando il suo capo gli aveva assegnato per tutta la settimana il compito di occuparsi dello Sportello Supporto Licantropi, aveva immaginato fosse una specie di gavetta inflitta a tutti i novellini. Essere l’ultimo arrivato implicava una serie di sgradevoli situazioni, come se tutto l’ufficio si sentisse autorizzato a rivalersi sulla carne fresca da macello. Irvine ne era profondamente convinto anche se non si era mai trovato in questa posizione, ne come vittima ne come carnefice, semplicemente perché la sua mente lo portava a credere e ad aspettarsi il peggio dagli esseri umani. Questo lo aiutava a non trovarsi in situazioni deludenti, nessuno lo aveva mai deluso semplicemente perché le aspettative che aveva erano così basse da risultare quasi inesistenti. E poche persone erano riuscite a farlo ricredere, a stupirlo, a fargli cambiare idea, ma nessuno ero riuscito a cambiare il suo modo di guardare con disgusto alla razza umana. Aveva scoperto dopo la prima ora e mezza seduto alla scrivania dello Sportello Supporto senza che nessun licantropo si presentasse, che non era una grande trovata del ministero della magia, anche considerando i tempi correnti dove il diverso era additato come pericoloso e dunque emarginato. Per il Carrow, non faceva alcuna differenza riguardo alla poca stima che provava per il genere umano. Anche con le varianti che interessavano i vampiri o i licantropi restava convinto che l’uomo fosse un uomo meschino ed egoista, anche se governato da impulsi primordiali come il sangue e la luna. Non faceva alcuna differenza e forse un capo accorto lo avrebbe assegnato allo Sportello proprio per la mancanza verso di pregiudizi per gli uomini afflitti da queste maledizioni, perché era già saturo di pregiudizi per l’umanità in generale. Ma proprio questi gli impedivano di vedere scelte meritocratica da parte di chicchessia e considerava la sua posizione di novellino come svantaggiosa a prescindere. Dopo 2 ore di nulla aveva deciso di prendersi una pausa, magari per un caffè e per esplorare il Dipartimento nel quale lavorava. Uscendo dalla porta notò, ma non ci diede peso, un uomo sulla sinistra, defilato e nella penombra, che fu registrato come un componente d’arredo nella sua mente. Proseguí fino alla sala ristoro dove fortunatamente non incontrò alcun collega desideroso di quattro chiacchiere e si versó una tazza di caffè caldo, amaro come la vita. Sorseggiandolo si incamminò verso il suo ufficio, dove risiedeva lo Sportello Supporto, quando nel corridoio un uomo gli si avvicinò fissandolo e poi distogliendo lo sguardo. Poi ancora lo osservò di sottecchi. - Posso esserle utile?- chiese dopo aver bevuto un nuovo sorso, mostrando un lieve sorriso cordiale. Era arrivato da quanto? Un paio di ore e non poteva sicuramente aiutare nessuno. Se si fosse perso non avrebbe saputo ritrovare la strada per lo sportello o per gli ascensori dorati. Balbuziente, con frasi piuttosto sconnesse, riuscì a spiegare il suo problema, ovvero che era un Licantropo e non sapeva come comportarsi alla prossima luna piena. - Le va se andiamo nel mio ufficio? È molto più discreto che questo corridoio- replicò senza scomporsi particolarmente alla rivelazione del uomo. Sembrava semplicemente un altro essere umano, senza alcun segno evidente di essere un licantropo, non ne era spaventato o intimorito. Fino alla prossima luna piena non sarebbe stato altro che un semplice uomo. Che aveva acconsentito a seguirlo nel suo ufficio, finalmente lo Sportello sarebbe servito a qualcuno. - Faccio strada- disse spostandosi lungo il corridoio e sorseggiando il suo caffè. Aveva concluso la brodaglia amara ora che erano arrivati nello studiolo, una stanza piuttosto asettica e poco invitante. -Si accomodi prego- lo invitò a prendere posto sulla poltroncina che aveva di fronte mentre lui si accomodava sulla sedia. - Vuole raccontare? Altrimenti non è necessario posso subito passare al punto in cui le fornisco supporto e consigli su come affrontare la sua condizione- era formale, ma preciso e conciso, immaginava che la chiarezza fosse fondamentale per qualcuno in preda al panico per la licantropia imminente.
    Avrebbe preso la strada che il licantropo avrebbe scelto, assecondandolo e ascoltando la storia che avesse raccontato. Oppure passando subito alla soluzione dei suoi problemi. - Se si reca al San Mungo le forniranno della pozione Antilupo per attenuare gli atteggiamenti insoliti e la voglia di carne dei giorni precedenti alla luna piena, se invece lo preferisci posso fornirti gli ingredienti e le istruzioni per prepararla tu stesso. Il giorno della luna piena ti indebolirà, ma ti consiglio di stare in un posto isolato, chiudendoti bene a chiave così non potrai uscire e ferire nessuno quando sarai un lupo- spiegò mostrando alcuni volantini con le spiegazioni che aveva appena fornito a voce alta.
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    Vorrei partecipare al colloquio per l'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche
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    irvine carrow

    Memory is the sense of loss, and loss pulls us after it.


    Percorreva il viale principale di Hogsmeade bersagliato dai ricordi della sua adolescenza, appostati dietro ad ogni angolo della cittadina magica. Ricordava l’amarezza per aver saltato il primo weekend nel villaggio per recuperare la A, non un voto tanto male ma inaccettabile per un perfezionista come lui, presa in Aritmanzia materia che mai aveva capito e che aveva odiato profondamente. Cosa gli fosse venuto in mente di sceglierla ancora non lo sapeva e ancora malediva il giorno in cui aveva segnato il suo nome per la materia del Professor Feigenbaum. L’anglosassone aveva sempre richiesto un livello eccellente nella sua materia e iniziare con un Accettabile al primo test avrebbe comportato l’esclusione dal corso. Irvine era un perfezionista e non aveva mai contemplato l’ipotesi di abbandonare tanto facilmente un corso. Se solo l’avesse fatto avrebbe trascorso pomeriggi più piacevoli in compagnia dei suoi amici o di un buon libro. Le donne non avevano mai sortito su di lui grandi effetti, nonostante l’esplosione ormonale si fosse fatta subito notare con brufoli fioriti in gran quantità sui suoi zigomi. Ancora le guance erano scavate dai morsi dell’acne giovanile ma la barba era sufficiente a coprirle e a renderle invisibili agli occhi. Passò davanti a Mielandia, con un brivido di orrore al ricordo che il negozio di dolciaria gli suscitò. Era stata a colpa di un’indigestione di Api Frizzole che aveva saltato il ballo di fine anno, uno smacco che gli era costata il benestare di Casie Chambers, una Corvonero che lo attraeva più per la sua mente che non per il suo fisico. E sempre a causa delle Gelatine Tutti i Gusti +1 aveva trovato quella al gusto di escrementi di gufi, provocandogli conati e impedendogli di entrare in guferia per avvisare la madre nelle successive due settimane. Spiegare il motivo della sua sparizione e convincere la madre di non essersi lanciato dalla torre di Corvonero era stato alquanto difficile e aveva richiesto il suo ritorno a casa per le vacanze di Natale. Lo zucchero non era mai stato un suo amico. Si mosse da quel ricordo e dal ciottolo sul quale si era fermato. In quel viale dei ricordi si domandò come stessero andando le cose a Hogwarts. Aveva letto sulla Gazzetta del Profeta che era stata chiusa per questioni di sicurezza per quel Grindelwald. Un vero peccato che una scuola di magia dovesse chiudere per sottostare alle grinfie di un mago psicopatico. Nutriva ammirazione per le arti oscure, ma nutriva ancor più disgusto per i fanatici ossessionati da antiche favole. Si era avvicinato alle arti oscure per la prima volta in biblioteca dove aveva avuto modo di accedere a gran parte della sua conoscenza e le sue esperienze di maggiore impatto si erano formare proprio in quel luogo. Avanzò fino a trovarsi davanti a un locale che raramente aveva avuto modo di frequentare: i 3 Manici di Scopa non erano il luogo ideale per un amante del silenzio e dei libri. Aveva un vago ricordo del pub di Hogsmeade, legato ad una bevuta tra Corvonero e alla presa di coscienza che la burrobirra, inseguito di qualunque tipo di alcol, non gli piaceva minimamente. Per un motivo che sfuggiva alla sua mente decise di entrare. Del locale non riconobbe nulla perché non c’era nulla da ricordare. L’ampio salone era pieno di tavoli e sedie, una grande tavolata centrale doveva essere riservata a gruppi più numerosi ed alcuni sgabelli si dispiegavano lungo il bancone. Il locale sembrava vuoto eppure era quasi ora di pranzo. Pranzo, suggerì il suo stomaco brontolando. Ecco svelato il misterioso arcano che l’aveva condotto lì. Prese posto su uno sgabello e aspettò che arrivasse qualcuno a servirlo, sperando che non fosse chiuso e lui non aveva visto l’avviso.
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