Arriva subito il negoziane che la saluta e le chiede cortesemente di indicare anche la squadra "che sbadata, mi scusi... i chudley cannons." arrossisce, avvampando sulle guance per l'imbarazzo della pessima figura. Non sa nemmeno acquistare una cara da gioco senza fare danni.

Aveva la bacchetta, la divisa scolastica e ora anche i libri. Aveva terminato tutti gli acquisti necessari per frequentare la scuola ma aveva avanzato ancora qualcuno dei galoni della madre. Poteva scegliere di comprare qualcosa di suo gusto come un animale o altro. Le scope da corsa esposte fuori dal negozio di accessori per il quidditch attirarono la sua attenzione e decise di tentare la sorte. " Buongiorno sono Daisy Johnsson, vorrei estrarre una carta, se possibile..."

Aveva la bacchetta e la divisa scolastica, ora non le restava che concentrarsi sui libri per la scuola. La libreria più famosa era il Ghirigoro, nel quale entrò. Aveva ben tre libri scolastici da comperare di tre materie che le piacevano equamente. Non vedeva l'ora di iniziare le lezioni. " Buongiorno sono Daisy Johnsson, sono qui per comperare libri di Ilvemrorny: Erbologia in un'istante,Le Forze Oscure: guida all’autodifesa e BANG: Bagliori Astronomici dalla Nascita alla Galassia"

Dopo l'acquisto della bacchetta magica, assolutamente fondamentale era procurarsi una divisa. A Daisy interessavano molto le stoffe e i vestiti, le piacevano le fantasie colorate e vivaci. Per questo sua mdare le diede giusto i galeoni necessari per acquistar ela divisa scolastica e null'altro. Era un po' sconfortata da questo, ma aveva tutte le intenzioni di tornare in un secondo momento per fare nuovi acquisti, come un cappellino alla moda o magari un accessorio stravagante . " Buongiorno sono Daisy Johnsson, sono qui per comperare la divisa di Ilvemrorny."

Daisy Johnsson, la o prima della h e due s nel cognome, ma senza essere figlia o parente di alcun John, aveva undici anni ma si sentiva forte e intraprendete come una ventenne. In questo la madre l'aveva sempre rimproverata per essere troppo rapida nel crescere, troppo esigente nelle libertà che si dovevano concedere e nella voglia di allontanarsi dal nido materno. Un nido che, anche ad appena 11 anni, le sembrava opprimente e troppo protettivo. Daisy voleva sbucciarsi le ginocchia sull'asfalto, magari piangersi un po' addosso, ma poi rialzarsi da sola, in barba al tetano o a qualunque altra infezione. La madre invece calava su di lei come un falco, disinfettandole la ferita e facendole credere che il mondo era un posto meraviglioso, illusione alla quale però la strega credeva ben poco. Anche quel giorno, poche settimane prima dell'inizio della scuola, la Johnsson reclamava la sua libertà: voleva fare gli acquisiti da sola, la madre poteva accompagnarla fino al negozio ma aspettare fuori. Dopo una breve tappa alla grigott dove la madre aveva prelevato dei galeni e aveva dato un quantitativo di monete alla figlia, la prima tappa della Johnsson era stato ollivander il negozio di bacchette. La bacchetta era la cosa senza dubbio più importante. " Buongiorno sono Daisy Johnsson, sono qui per la mia prima bacchetta"

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Introversa ma socievole, le piace stare con gli amici ma non le piace stare al centro delle attenzioni perché si vergogna e arrossisce. Studiosa e attenta nelle parole che usa, è cauta ma decisa.

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