Posts written by Theodore Skyfield

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    Theodore Skyfield
    Cerchia di Grindelwald
    Per il bene superiore!


    Hedel era stata geniale. Certo, impulsiva, dato che aveva rischiato la sua stessa vita senza nemmeno pensarci, ma geniale. Quello che aveva previsto Theodore si era effettivamente avverato. Dopo aver oltrepassato con il corpo quel punto di totale energia che si era venuto a formare sotto il ginocchio dell'Auror, i seguaci di Grindelwald si erano ritrovati in una specie di dimensione specchio parallela, in cui sembrava potessero fare ciò che volevano senza conseguenze. L'applauso di Gellert, infatti, cominciato probabilmente prima che Theo fosse entrato nella dimensione alternativa, non si era sentito al di fuori di essa. Skyfield si illuminò quando si ritrovò davanti al più grande mago di tutti i tempi e quando questi chiamò a sé l'Auror con un semplice gesto della mano e con un semplice comando vocale, nemmeno fosse un elfo domestico da quattro soldi. La bacchetta che ancora puntava l'uomo controllato venne finalmente ritirata. Tuttavia, la felicità svanì poco dopo. L'aria era tesa, Grindelwald era arrabbiato. E forse era per quel motivo che ancora una volta Theo e gli altri avevano dovuto superare nuovi ostacoli, nonostante la Runa appesa al collo che dimostrava chi loro fossero. Forse proprio la presenza dell'Auror aveva spinto Gellert ad avere un po' più di precauzioni. Alla prima domanda del Mago Oscuro, Nathaniel rispose in pochi attimi, assicurando per Lawrence. Theodore non ricordava chi fosse con esattezza, non gli importava dopotutto. Dopo che il Crawford chiuse bocca, quindi, il professore di Hogwarts guardò Grindelwald muovendo in capo come per dire che lui degli altri non sapeva nulla. Era lui che controllava le Rune di tutti e Theo era sicuro che sapesse benissimo dove fossero, ma semplicemente voleva una motivazione del perché non fossero lì, dopo la chiamata del loro leader. E a quanto pare almeno uno di loro aveva una motivazione valida, forse. Per l'altro, invece, nessuno sapeva o disse niente. Era nei guai?
    Nemmeno il tempo di pensarci che Grindelwald sganciò la bomba. Theodore inevitabilmente pensò subito alla ragazzina che gli era stata affidata dal Capo degli Auror. Sua madre non era stata uccisa da lui e anzi, sembrava molto incazzato per la morte dell'ormai ex Preside di Ilvermorny. Altri dubbi cominciarono a occupare la mente dello Skyfield. Lena Lynch era, in realtà, una sottoposta di Grindelwald? Era stato Darren Lynch a ucciderla? Lui dopotutto era un ministeriale e se avesse scoperto del tradimento della moglie sarebbe stato quasi giustificato, ma perché poi sparire? Non voleva che lo scandalo fosse riportato dai giornali? Theodore non riusciva a rispondere. Hedel la pensava però come lui, tanto che rispose di getto, come se fosse la risposta più banale del mondo. Il fratello stette zitto. Skyfield decise allora di intervenire a sua volta.
    "La Preside Lynch mi serviva. - cominciò con tono leggermente adirato. - Era il mio lasciapassare con gli Auror. Nessuno avrebbe mai potuto dubitare del vecchio Professore di Arti Oscure, raccomandato dalla grande Lena Aldea Lynch."
    Aver perso la Lynch era stata una batosta per Theo che aveva dovuto rinunciare a uno dei suoi pezzi del suo puzzle. Aveva pensato a tutto pur di inserirsi all'interno della comunità magica per poi romperla dall'interno, ma non poteva prevedere la dipartita della Preside. Prevedere... Grindelwald non era riuscito a prevederlo? Lo osservò per un attimo, per poi continuare.
    "Mi sono ritrovato gli Auror addosso. Avevo Wright con il fiato sul collo! - tuonò, questa volta con più rabbia. - Fortunatamente però non hanno dubitato di me. Sono uno dei pochi che aveva un alibi di ferro."
    Effettivamente era la verità. Theo non sapeva se di nascosto Wright avesse chiesto ai suoi di pedinarlo e di indagare comunque su di lui, perché magari coinvolto. Ma era certo che gli Auror si erano fidati di lui, tanto da lasciargli la figlia dei Lynch, di cui però non fece parola. Maxine non c'entrava nulla e per il momento non doveva saperne niente. Skyfield però era sollevato. Grindelwald non c'entrava nulla in quella storia e, anzi, proprio come Theo, era incazzato e voleva sapere di più, anche se era parecchio strano che lui, lui, era rimasto all'oscuro di tutto. Stava forse perdendo il controllo? Membri della sua cerchia, Lena Lynch, Auror in arrivo. Sembrava che Grindelwald fosse in difficoltà ed era una cosa che a Theodore non piaceva affatto.
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    Darren che è scappato?

    Comunque è vero che noi non siamo stati ma... Riusciremo a convincerlo? E per quelli della cerchia che non sono venuti chi assicura?🥲
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    Anche secondo me poteva essere una potenziale alleata. Perché addirittura punire chi l'ha fatto mi sembra esagerato, no?
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    Anche io ci ho pensato a lungo, ma non ho trovato risposta. Ho pensato all'omicidio della Lynch, magari c'è qualcosa a cui dobbiamo arrivare... Non l'ha uccisa lui ed è molto arrabbiato perché è morta. Non credo sia solo per gli Auror che ci danno la caccia, ce l'avrebbero data in ogni caso
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    Theodore Skyfield
    Cerchia di Grindelwald
    Per il bene superiore!


    Ritrovarsi faccia a faccia da solo con uno sconosciuto non era qualcosa che Theodore si sarebbe mai aspettato. Era stato fortunato però, in un certo senso. In fin dei conti, se fosse entrato da solo e si fosse trovato davanti una trappola di decine di Auror pronte ad arrestare chiunque la situazione sarebbe stata tragica. Sì, lui si era portato una boccetta di polisucco, ma effettivamente non aveva i capelli ancora di nessuno. Ecco perché lo Skyfield decise di strappare una piccola ciocca dalla testa dello sconosciuto, dopo che gli si era avvicinato e posto dietro la schiena puntando sempre la bacchetta contro di lui. Non rispondeva, sembrava come non avere paura. Perché? Era un qualcosa che fece imbestialire dentro di sé Theodore, tanto che la sua bocca quasi si riaprì per nominare ciò che non doveva essere nominato con così tanta leggerezza. Fortunatamente, a fermarlo, furono gli arrivi di Hedel e del suo inutile fratello. Ci fu un attimo, un momento in cui Theodore vide qualcosa che lo lasciò stranito. Prima lo sguardo perso, poi quei due movimenti eccessivi e poi quell'energia improvvisa. Era cambiato tutto lì dentro nel giro di un attimo. Aveva in mano un ostaggio ed era solo, adesso invece erano in tre ma non avevano un ostaggio, bensì un burattino. Alla domanda di Hedel rispose Nathaniel, confermando quello che effettivamente era già bazzicato nella testa dello Skyfield. Era un dannatissimo Auror quello, uno di quelli che se l'avesse riconosciuto e l'avesse spifferato al Capo Auror, l'avrebbe potuto far giustiziare all'istante secondo la legge americana. In Inghilterra funzionava diversamente ma si sapeva che la comunità magica agiva in base a ciò che conveniva più che in base alla legge stessa.
    "Ed è solo un burattino - aggiunse Theodore, mantenendo lo sguardo sul proprio bersaglio. - non risponde alle mie domande e sembra ascoltare qualcuno alle sue spalle. Forse è lui."
    Non disse il nome di Gellert Grindelwald ad alta voce. L'auror non lo rassicurava affatto, anche se era quasi evidente la maledizione Imperius che gli era stata inflitta. Theo continuava a puntarlo, come se si aspettasse da un momento all'altro un movimento che potesse essere fatale. Non l'avrebbe mai fatto reagire, se mai si fosse ripreso dal controllo mentale. Era impossibile essere certi di chi ci fosse dietro, ma sicuramente non erano Auror. Mai avrebbero potuto fare una maledizione a un compagno di squadra. E chi altri, se non Grindelwald stesso, sapeva di quell'incontro così segreto?
    La cosa particolare fu quell'energia improvvisa che sembrò liberarsi non appena l'Auror toccò il pavimento con il ginocchio. Hedel agì di impulso. Theodore sorrise immediatamente. Quella ragazza ci sapeva fare eccome, sapeva il fatto suo. Era strana, sì, ma lui non avrebbe mai potuto dimenticare ciò che lei aveva fatto per lui per quella barchetta che stava impugnando proprio in quel momento. In un certo senso le era debitore, ma per la prima volta in vita sua non gli pesava esserlo. Doveva capirla, doveva studiarla, ma ciò che vedeva gli piaceva e per il momento, vista la nobile causa per cui stavano lottando insieme, andava bene così. Finché ce l'avesse avuta come alleata, Theodore non si sarebbe mai dovuto preoccupare. Se fosse andata a finire bene, anche Skyfield l'avrebbe seguita, perché quella specie di Incantesimo sembrava essere come una dimensione specchio, come una dimensione parallela capovolta a quella in cui stavano vivendo in quel determinato momento. Era follia, forse, ma il potere di Grindelwald era immenso e perché non provarci? Non pensava fosse solo un incantesimo di protezione sul pavimento. O c'era una botola nascosta o era difficile. Ma in caso fosse stato quello sarebbe stato molto facile scoprirlo subito dopo quel tentativo.
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    Theodore Skyfield
    Docente di Arti Oscure
    Per il bene superiore!


    Theodore non sapeva come fare il padre. Dopotutto, non ne aveva mai avuto uno. Il suo aveva avuto la brillante idea di lasciarlo, di abbandonarlo e così, il piccolo Skyfield era cresciuto senza una figura genitoriale presente, dato che anche la madre era morta proprio dopo il parto. Suo zio, Maxwell, l'aveva cresciuto proprio come se fosse suo figlio, non gli aveva mai fatto mancare nulla, eppure Theo aveva sempre sentito la differenza con le altre famiglie. A Ilvermorny, come se non bastasse, aveva subito attacchi di bullismo da parte di un gruppetto stupido di ragazzi che era stati decisamente più fortunati di lui. Nulla che poi Theodore non fosse riuscito a risolvere con la magia, essendosi quasi sempre distinto nell'aspetto pratico della materia. Appena maggiorenne, Theo ebbe il racconto di tutta la verità dallo zio. Sapeva di essere stato lasciato dal padre per problemi economici e sapeva che la madre era morta quando lui era molto piccolo, ma nulla di più. Non appena la situazione gli si palesò davanti, si sentì tremendamente in colpa. Lui era stato la causa della morta della madre e probabilmente suo padre lo aveva odiato sin dall'inizio per quello. Forse i problemi economici non erano nemmeno mai esistiti; forse voleva solo sbarazzarsi di lui perché era stato la causa di un dolore troppo immenso da superare. Nonostante i sensi di colpa, però, Theodore cominciò ben presto a sviluppare un senso di repressione verso il padre. Come può un genitore lasciare il proprio figlio e sparire per sempre senza nemmeno farsi vedere una volta all'anno? Ian Skyfield non era un padre, non era suo padre e mai lo sarebbe stato. E proprio da quel momento, Theo giurò a se stesso che mai sarebbe diventato padre, per evitare di diventare come Ian, per evitare di rovinare la vita a un bambino.
    Eppure, quel giorno, davanti a Maxine, il mago si sentì un po' genitore. Era una sensazione che non lo faceva stare bene, anzi. Era stato Docente a Ilvermorny e a breve lo sarebbe diventato a Hogwarts, con i ragazzini ci aveva già avuto a che fare e non gli era mai piaciuto. Con la Lynch la situazione era addirittura peggiore perché doveva essere il suo tutore, solo perché la comunità magica non sapeva prendersi la responsabilità di ciò che era successo. Una delle migliori streghe del mondo era morta ed era meglio nascondere tutto sotto il tappeto piuttosto che risolvere la situazione. Lui stesso avrebbe voluto indagare, lui stesso avrebbe voluto sapere se fosse stato Grindelwald oppure Darren, ora scomparso, a commettere quell'omicidio. Forse un giorno l'avrebbe scoperto, ma per il momento doveva prendersi cura di una ragazzina che fino al giorno prima aveva tutto e che adesso, invece, era proprio come Theodore: sola. Fu quello il motivo che spinse Theo, quasi contro ogni aspettativa, a crescere in un determinato senso. Maxine aveva bisogno di qualcuno e lui sapeva benissimo cosa volesse dire non trovare nessuno pronto ad aiutarti. Era arrivato davanti a un bivio: o diventare come Ian e lasciare la ragazzina a se stessa o diventare meglio di Ian e starle accanto il più possibile. L'inizio imminente della scuola non era un bene per lui, perché significava abbandonarla a dei compagni che potevano essere stronzi proprio come quei bulletti di Ilvermorny che se l'erano presa con lui, significava lasciarla sola perché lei doveva frequentare lezioni e lui invece doveva insegnare. Tempo insieme sarebbe stato difficile trovarlo. Ma Skyfield non era come suo padre e avrebbe fatto ciò che fosse stato in suo possesso per far stare Maxine al sicuro il più possibile, almeno questa volta aveva l'autorità per appendere a testa in giù degli stupidi studenti.
    Cambiare colore di capelli era davvero stato un gioco da ragazzi, molto più che trovare un colore che potesse piacere a entrambi. Theo non era esperto di moda, figuriamoci quella giovanile. Metteva sempre addosso le prime cose che trovava. Addirittura durante la sua inaugurazione al Wlaza era conciato peggio di praticamente tutti gli altri presenti, ma non ci dava mai importanza. Per lui, le cose importanti erano ben altre.
    "Sì. Sarà molto diverso. - disse onestamente con tono tranquillo. - Hogwarts non è Ilvermorny, i tuoi compagni non saranno più i Wampus e le lezioni saranno leggermente differenti."
    Avrebbe voluto aggiungere che anche i professori non sarebbero stati gli stessi, ma avrebbe toccato una ferita ancora troppo aperta, essendo i suoi genitori entrambi docenti di Ilvermorny.
    "La magia non cambia però, né ciò che sei tu. Devi essere forte, Maxine, non ci girerò intorno. Non sarà facile, ci saranno difficoltà a cui non sei mai andata incontro. Ma è proprio questo il momento di capire chi sei e cosa vuoi. Non appena lo capirai, sarai una delle streghe più potenti dell'intero mondo magico."
    In un certo senso aveva parlato per esperienza. Theo ci aveva messo tanto a capire chi fosse e cosa volesse, ma una volta capito aveva intrapreso la sua strada senza mai voltarsi indietro e, adesso, era uno dei membri della cerchia ristretta di Grindelwald.
    "So che sono solo il tuo vecchio Prof di Arti Oscure e che di me probabilmente nemmeno ti fidi visto quanto sono stronzo a lezione con tutti voi, ma credimi... Una volta arrivata in cima alla salita, tutto sarà sempre una discesa per te. E io farò in modo che nessuno renda questa salita ancor più difficile di quel che è."
    Sentenziò con uno sguardo forse fin troppo serio. Con la bacchetta ancora stretto in mano, Theodore nemmeno si rese conto di quanto sembrasse poco amichevole.
    "Questa ora è casa tua. Puoi stare qui solo durante le vacanze, lo sai bene, ma durante i weekend a Hogwarts lasciano liberi. A volte si può andare a Hogsmeade, un paesino lì vicino. A voi non è consentito smaterializzarvi, a me ovviamente sì- Quindi se hai bisogno di stare da sola per un po' e vuoi stare in camera tua... Dimmelo e basta."
    Ci sarebbero state sicuramente lamentele e conseguenze, ma lui era Theodore Skyfield e non gliene fregava proprio un cazzo delle conseguenze. Sarebbe entrato a Hogwarts, sarebbe stato vicino ad Albus Silente, sarebbe potuto essere il primo a essere scoperto, ma in quel momento lui aveva un compito da svolgere. Era stato messo davanti a un bivio e aveva scelto quale strada percorrere.

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    Theodore Skyfield
    Docente di Antiche Rune
    Per il bene superiore!


    Com'era prevedibile, non tutti gli studenti furono capaci di capire appieno le indicazioni del Docente. Le Antiche Rune erano un potere difficile da comprendere e ancor più difficile da controllare. Ovviamente serviva una base di studio, una base di conoscenza per poi arrivare alla parte pratica, quella che più avrebbe cambiato la vita degli studenti, che sarebbero stati capaci di cambiare le sorti del mondo magico attuale. Loro sarebbero stato il futuro e per esserlo sarebbero dovuti partire da ciò che più di antico c'era. Pochissimi sapevano maneggiare l'arte dell'antico potere e quelli che lo facevano avevano un vantaggio più che importante su tutti gli altri. Lo stesso Grindelwald aveva dato a Theodore e alla sua fedele cerchia una Runa. E da quel momento Theo aveva capito quanto anche Gellert fosse potente. Un mago che non solo era strepitoso nel lancio degli incantesimi, un mago che non solo aveva la capacità di vedere qualche squarcio di futuro, ma un mago che conosceva il più antico dei poteri e poteva utilizzarlo a suo piacimento. Grindelwald sarebbe stato il perfetto Leader della comunità magica internazionale e tutti dovevano saperlo, dovevano accettarlo.
    Skyfield, a sua volta, cercava di diventare, giorno dopo giorno più potente, per essere pronto a combattere, per diventare in qualche modo il braccio destro del più grande mago di tutti i tempi. Era un onore stare al suo fianco, ma non poteva di certo lasciarsi andare, ed ecco perché aveva deciso di imparare di più proprio sulle Antiche Rune. Con lo studio necessario per insegnare aveva trovato più che efficace l'utilizzo di quelli che prima considerava semplici simboli. Adesso aveva una visione più ampia ed era in grado di far perdere la magia a qualsiasi mago o strega fosse in un determinato luogo. Era in grado di potenziare alcuni incantesimi. Era in gradi di controllare sentimenti, emozioni, pensieri. Tutto ciò che era stato dimenticato con il passare degli anni era in realtà qualcosa di davvero potente e la nuova generazione doveva saperlo, per un mondo magico migliore.
    Non fece nemmeno un cenno di disappunto quando vide Black non provar nemmeno a toccare la Runa, dopotutto l'aveva scelta a casaccio, non aveva probabilmente sentito alcun tipo di legame. Fu stranito invece dal comportamento di Max, ma era già tanto che si fosse presentata a lezione e ciò l'aveva apprezzato molto più che qualsiasi altra possibile esercitazione meglio riuscita. I ragazzi che ci provarono, invece, andarono abbastanza bene. Ovviamente era difficile gestire qualcosa di sconosciuto, ma si erano tutti lasciati andare e trasportare dal potere delle Rune Antiche. Il Tassorosso sembrò calmarsi all'improvviso, Bristol sembrò avere un'illuminazione e Fell sembrò vedere un fantasma. Theodore non poteva sapere cosa avessero pensato e provato, ma era sicuro che in loro qualcosa era avvenuto, perché il cambio di sguardo era evidente.
    "10 punti per ciascuno di voi che ha svolto l'esercitazione pratica."
    Decise di non fare complimenti, perché erano ben lontani da quello che poteva definirsi un buon lavoro, ma era un punto di partenza importante e il Professore di Antiche Rune, sotto sotto, era soddisfatto del suo lavoro. Nessuno aveva lasciato l'aula dopo le sue minacce, Max si era presentata e alcuni dei suoi studenti erano riusciti ad attivare una Runa per la loro prima volta (anche se quella non era affatto un'attivazione nel senso stretto del termine). Quella lezione era stata un successo!
    "Immagino che non sia semplice da accettare, ma ricordate bene cosa avete visto, come vi siete sentiti perché sarà questo il punto d'inizio della prossima lezione. - disse con tono deciso. - Ora andatevene. La lezione qui è finita!"
    E li scacciò via, come se non li volesse mai più vedere in tutto il resto della sua rimanente vita. Dopotutto era soddisfatto del suo lavoro, non di quegli scansafatiche che senza di lui non sarebbero stati in grado nemmeno di leggerle le Rune.

    Lezione terminata, grazie a tutti per la partecipazione.


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    Antiche Rune
    Compiti - Lezione I


    Ricerca:

    - Eseguire una ricerca e scrivere un foglio di pergamena quanto si è trovato sulla Mitologia Norrena in correlazione alle Antiche Rune.
    Indicazioni per i compiti


    Aprire una discussione in "Gufi Scolastici" dal titolo "Antiche Rune - Lezione I" e come sottotitolo "Nome, Cognome, Casa di Appartenenza". Elaborare quindi una ricerca su ciò che è stato richiesto. Verrà premiata la completezza, ma verranno punite le copiature da qualsiasi tipo di fonte. Ricordo che una volta aperta la discussione nella sezione apposita non è più possibile modificare il compito!

    Per svolgere i compiti è necessario acquistare il libro di testo "Sillabario dei Sortilegi".

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    Edited by Theodore Skyfield - 22/7/2022, 20:19
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    Theodore Skyfield
    Docente di Antiche Rune
    Per il bene superiore!


    Mai Theodore si sarebbe aspettato una tale risposta alla sua provocazione. Certo, sperava di non vedere tutti i secchioni della classe uscire dalla porta che aveva indicato rudemente, ma nemmeno uno si era alzato e aveva osato mancare di rispetto al Professore di Antiche Rune, nonostante quella non fosse una materia obbligatoria, né lui fosse il più amabile degli insegnanti. Silenziosamente, Theo apprezzò il comportamento e la scelta di tutti i suoi studenti che avevano capito che lo studio è solo la base per capire una materia, ma erano poi la pratica, la dedizione e la testa a fare tutto quanto il resto. Con le Rune Antiche il discorso non cambiava: chiunque avrebbe potuto studiare il significato di una Runa inversa, addirittura della mitologia, della crittografia, ma non tutti sarebbero riusciti ad utilizzare e ad attivare le Rune con semplicità. Erano secoli che esse non venivano utilizzate in combattimenti, guerre o chissà che, non perché si sottovalutava il potere bensì perché era difficile usarlo a proprio vantaggio. A Hogwarts, poi, il massimo che si poteva insegnare era proprio la teoria, essendo una materia opzionale per gli esami G.U.F.O. a nessuno importava seriamente. Skyfield però non era come gli altri Docenti, non era lì per insegnare davvero, era lì per formare una nuova generazione di maghi che si sarebbero uniti a lui per una battaglia di potere che andava ben oltre stupidi libri di testo. La nuova generazione sarebbe dovuta essere più forte, avrebbe dovuto riprendersi il mondo da cui i no-mag li avevano estromessi e avrebbero dovuto comandare, com'era giusto di diritto.
    Piano piano ogni studente si avvicinò a prendere una Runa, proprio come Theodore aveva richiesto. Skyfield osservò negli occhi uno ad uno e si rese conto che alcuni avevano scelto con saggezza il proprio sassolino, altri invece l'avevano scelto solo per prenderne uno. Non importava molto, ma quegli ultimi avrebbero avuto sicuramente un po' più di difficoltà nell'esercitazione che da lì a breve avrebbero svolto. Black, uno dei suoi Serpeverde, prese Isaz, proprio come poco dopo Maxine. Sorrise all'idea che la ragazzina ora bionda stava diventando sempre più come lui. Poteva diventare una brava strega, ma avrebbe dovuto superare il trauma ed era evidente che ancora non era così. Le altre Rune prese furono Dagaz, Gebo, Kenaz e Raido. Il Professore ascoltò quindi ciascuna spiegazione, alcune erano dettagliate, alcune erano totalmente scarne, altre addirittura non proprio conformi alla realtà, ma era normale rispondere così alla prima lezione di Antiche Rune.
    "Black, finalmente qualcosa di sensato è uscito dalla tua inutile bocca. 5 punti a Serpeverde. Non solo Isaz è uguale capovolta, ma è uguale anche invertita, ovvero specchiata."
    Era un discorso, quello, che non avrebbero affrontato a breve, perché le Rune Invertite erano complicate da ottenere e da attivare e non tutte potevano esserlo, Isaz era un esempio.
    "Interessante la tua visione sull'amore di Gebo, signorina Fell, ma la vita non è solo amore e sacrifici e nemmeno Gebo lo è. Sono comunque 5 punti a Corvonero."
    Gli ormoni a palla dell'adolescente forse avevano offuscato il suo giudizio. Sicuramente l'aspetto romantico aveva il suo fondamento in Gebo, ma non era affatto solo quello ed era giusto avvisarla.
    "Qualsiasi Runa chiede un sacrificio, Griffin, alcune ne richiedono uno maggiore, questo è vero, ma nessun potere viene regalato, tienilo a mente. Ottima analisi, comunque. Anche per te sono 5 punti a Corvonero."
    Forse era stata l'analisi migliore, anche se la bronzo-blu si era dilungata anche fin troppo su quello che doveva essere il sacrificio per ottenere il privilegio della Runa. Era giusto, quindi, mettere i puntini sulle i e avvisarla che qualsiasi Runa avesse voluto utilizzare avrebbe dovuto pagare un pegno.
    "Corretto, O'Riley. Il Futhark Antico è l'alfabeto runico da cui derivano le nostre Rune. Raido simboleggia anche le scelte, perché ricordati che un viaggio, di qualsiasi natura esso sia, è fatto di scelte. 5 punti a Tassorosso!"
    O'Riley aveva viaggiato un po' con la fantasia, motivo per cui Raido doveva essere proprio perfetta per lui. Skyfield trovò il collegamento tra i due quasi buffo ed era curioso di vedere le qualità del giallo-nero all'opera per attivare la sua Runa.
    "Bristol, la tua idea è leggermente distorta. Non dico che non aiuti a riflettere interiormente, ma Dagaz è un nuovo ciclo, è una trasformazione, come quella di una farfalla. Hai ragione quando dici che è legata al sole perché rappresenta Dagaz rappresenta il giorno, il giorno che viene dopo la notte, una luce dopo l'oscurità."
    Non diede nessun punto questa volta, non per cattiveria, in quanto Bristol non poteva sapere molto sulla materia, ma per evitare che passasse l'idea che lui potesse premiare anche chi sbagliava. No. Non avrebbe mai accettato un errore, non nella sua aula.
    Ultima, ma non per importanza, la Lynch si decise a prendere una Runa e a raccontare ai suoi compagni qualcosa su di essa. Theodore la osservò, contento di vederla lì con lui, mentre però la squadrava attento per cercare di capire cosa le passasse per la testa. Era palese che non fosse ancora in sé e si chiedeva quanto i suoi compagni la stessero aiutando davvero. Strinse i pugni, sotto la cattedra, senza farsi vedere da nessuno.
    "Esatto, Maxine. Non è solo Ghiaccio, è quiete, come dici tu, ma non solo. Isaz è anche resistenza al cambiamento e vittoria sugli ostacoli. Sono 5 punti a Grifondoro."
    Max era stata l'unica ad essere chiamata per nome. Se qualcuno avesse pensato anche solo un istante che c'era una preferenza, avrebbe dovuto avere il coraggio di dirglielo in faccia: a Theodore non importava minimamente di ciò che pensavano gli altri, voleva solamente il bene di quella ragazzina diventata bionda e non si sarebbe dato pace finché lei non fosse stata in pace con se stessa. Skyfield ci aveva tenuto a sottolineare gli altri significati di Isaz in quanto erano importanti proprio per la Lynch. C'era stato un cambiamento importante nella sua vita e doveva resistere perché solo così avrebbe vinto sugli ostacoli che le si erano presentati davanti e solo così sarebbe potuta andare avanti.
    "Adesso che sapete cosa sono i sassolini davanti a voi vi chiedo di attivarli. Non ci sarà nessun sacrificio in questo caso perché non li attiverete per il loro potere, bensì per legarvi a loro. Dovete tenere in mano la Runa, chiudere gli occhi ma pensare molto bene al disegno, disegnatelo nella vostra testa più e più volte se dovesse servirvi. Dovete liberare la mente da qualsiasi cosa che possa impedire una adeguata concentrazione e dovete pensare a ciò che è stato detto. Io ho Isaz, quindi penserò alla quiete, al resistere alle difficoltà per poi vincerle. O'Riley che ha Raido dovrà pensare a un viaggio, fisico o no, che gli comporterà delle scelte, e così via."
    Fece una breve pausa per essere sicuro che tutti avessero capito la consegna. Dovevano semplicemente chiudere gli occhi, se volevano, concentrarsi sulla Runa che tenevano in mano e pensare alla rappresentazione di essa, sia sotto forma di disegno sia sotto forma di significato intrinseco.
    "Una volta che riuscirete ad attivare la Runa vi si paleseranno delle idee, delle sensazioni, delle emozioni. Dipende da ciascuno di voi, ognuno sarà diverso, anche con la stessa Runa. Prego, iniziate pure."
    Lasciò quindi nelle mani dei ragazzi la prima esercitazione pratica di Antiche Rune.

    Scadenza per rispondere mercoledì 20 luglio ore 23:59.

    Potete autodeterminare la riuscita dell'attivazione della Runa, descrivendo adeguatamente ciò che il vostro personaggio pensa. Come ho detto potete avere idee, sensazioni, emozioni, ecc. Il tutto deve essere ovviamente realistico per dei ragazzini che non hanno mai attivato una Runa prima di adesso. Buona fortuna!


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    Ho evitato di usare incantesimi, ma sono pronto a lanciarli se Chris fa qualcosa di sbagliato. Come abbiamo capito che si tratta di uno sbirro penso che ci si possa arrivare al fatto che quell'auror, da solo, non è un problema, ma sarà sicuramente meglio quando saremo 3 contro 1.
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    Theodore Skyfield
    Cerchia di Grindelwald
    Per il bene superiore!


    L'incantesimo di Theodore, così come quelli lanciati da Nathaniel e Hedel, era stato totalmente inutile. Il portone non si mosse di un solo millimetro e non sembrava volersi aprire in altri modi. Non c'erano serrature visibili e quello dello Skyfield era solo stato un tentativo sciocco per provare ad aprire in modo elementare un luogo dove si nascondeva Grindelwald. Il posto era sicuro e adesso anche Theo ne era a conoscenza. L'Americano non fece nemmeno un cenno di disappunto, se lo aspettava dopotutto. Si era poi infatti avvicinato al portone e aveva allungato verso di esso la Runa che aveva appesa al collo. Era come una dimostrazione, una di quelle che Gellert aveva chiesto loro già durante il primo incontro al Wlaza. Era cauto, non poteva permettere a chiunque di fregarlo, altrimenti non sarebbe mai stato il più grande mago del mondo. La Runa rese l'ingresso dell'edificio quasi trasparente. Theo riuscì per un attimo a vedere il suo interno e poi, come accompagnato da una voce, decise di entrare poiché davanti a lui era come se non ci fosse più nulla. Grindelwald l'aveva riconosciuto e lui non poteva essere più fiero di così.
    L'edificio era dismesso fuori così come lo era dentro. Era praticamente vuoto, se non per una barca coperta, probabilmente inutilizzata da anni, delle impalcature ammassate l'una sull'altra e un sacco di scatoloni. Quello era un posto frequentato sicuramente da no-mag durante il giorno, ma in quel momento c'era qualcosa - e qualcuno - che stonava con il resto dell'ambientazione. Un tavolo, un grosso tavolo, era posto al centro dell'edificio, accompagnato da varie tipologie di sedie. Poteva essere il tavolo dove Gellert Grindelwald aveva intenzione di indire una riunione con tutta la sua cerchia. Ma ciò che era ancor più fuori luogo era la presenza di un'altra persona all'interno dell'enorme magazzino portuale. Un auror. Sì, non si era presentato ma era palese che lo fosse. Skyfield inizialmente sussultò, tirando fuori la bacchetta senza nemmeno pensarci e puntandogliela contro. Ci mise pochi secondi però a cambiare idea: da ucciderlo, era passato a volerlo con sé. Era da solo ed era entrato in un luogo ben protetto da Grindelwald. Quella non poteva essere stata una trappola organizzata dagli Auror, non poteva. Ce ne sarebbero stati a dozzine, altrimenti, e invece quel clown davanti a lui era da solo, pronto a essere massacrato da Skyfield e da tutti gli altri. Era corrotto, forse, o forse la trappola era stata tesa proprio da Gellert per qualche sciocco sbirro incapace di seguire gli ordini.
    "Non ti muovere! - disse Theo con voce decisa. Nonostante fosse da solo, in quel momento erano in un uno contro uno e l'Americano doveva coprirsi il culo fino all'arrivo dei suoi compagni. - Allora, un auror tutto solo, mh?! Chi sei? E come sei riuscito ad arrivare qui?"
    Theodore si muoveva a passi lenti, sempre più vicino al soggetto, puntandolo con la bacchetta pronta a muoversi in qualsiasi istante. Ci avrebbe messo poco a lanciare l'anatema che uccide. Una volta arrivato accanto a lui, gli passò alle spalle, posandogli la bacchetta sulla nuca. Con la mano sinistra, quella che non reggeva la bacchetta, gli accarezzò la testa.
    "Tranquillo. Non ti succederà niente se collabori."
    Utilizzò la stessa frase che probabilmente avrebbe usato lui durante un interrogatorio o cose simili. Sorrise, e scendendo con la mano, gli strappo una ciocca di capelli, per poi infilarseli nella tasca destra del pantalone. Aveva quel che gli serviva per qualsiasi eventualità. Quell'Auror era nel posto sbagliato al momento sbagliato e, a meno che non si fosse rivelato una spia di Grindelwald, l'avrebbe pagata a caro prezzo. Sperava vivamente che Hedel e soprattutto quel buono a nulla di Nathaniel una volta entrati non facessero stronzate, colpendolo. Dopotutto era evidente che Theodore ce l'aveva in pugno, sotto controllo. Ma in tutto questo... Dov'era Grindelwald?
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    Per quanto l'idea di un Avada mi piaccia, eviterei di attaccare con qualsiasi incantesimo, almeno per il momento, Chris. Se è lì un motivo c'è e sì, magari è "uno sbirro", ma se fosse tra quelli corrotti? Insomma qualche motivazione valida per inveire contro senza però attaccare la posso provare. Voi che dite? Non vorrei attaccare semplicemente per evitare che la maledizione imperius barcolli (okay che è stata lanciata da Grindelwald, quindi penso sia potentissima, ma Chris è un Auror e penso abbia una discreta capacità di resistere e reagire)
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    Theodore Skyfield
    Cerchia di Grindelwald
    Per il bene superiore!


    Il trasferimento a Londra era stato pesante e difficile. Theodore aveva dovuto preparare tutti i documenti per la custodia della ragazzina che si era dovuto portare con sé per colpa dell'incompetenza degli Auror e per il passaggio delle bacchette da un continente all'altro. Averne due non era mai stato così difficile, ma adesso che non lavorava più per il M.A.C.U.S.A. aveva sicuramente un po' più di margine di errore. Dopotutto la notizia dell'omicidio di Lena Aldea Lynch era stata spiattellata su tutti i giornali senza un minimo di delicatezza e Theodore era forse uno dei pochi a non essere incluso nella lista dei sospettati. Era una vera e propria caccia all'uomo, anzi agli uomini, considerando il sig. Darren Lynch e ovviamente l'immancabile colpevole politico, Gellert Grindelwald. Era assurdo come il più grande mago di tutti i tempi fosse sempre al centro delle critiche da parte degli scettici solo per paura e per la sua enorme influenza all'interno della comunità magica. Lo Skyfield faceva parte del corpo di ricerca, anche se non ufficialmente. Cercava Darren, suo ex collega, per ridargli la figlia - e per questo sperava vivamente che non fosse lui il colpevole - e cercava ogni giorno, ogni ora, ogni minuto un segno da parte della medaglia che pendeva al collo con incisa , Isaz, la runa. Aspettava un movimento, una illuminazione, la lancetta di una bussola o qualsiasi cosa potesse portare da Grindelwald in persona che, anche in questo caso, sperava fosse innocente per l'omicidio della ormai defunta Preside di Ilvermorny. Sarebbe stato una mossa tattica, corretta, forse geniale, ma quella donna serviva a Theodore e adesso non c'era più, rendendo la strada del Docente decisamente più in salita.
    Londra era molto più tranquilla di New York, ma comunque molto attiva. La comunità magica inglese si faceva sentire e anche i giornali locali non avevano tralasciato alcun dettaglio dello scandalo avvenuto poco prima. Theo non si era perso una notizia, anche per la piccola Maxine. Forse voleva darle una speranza, quella stessa speranza che lui da ragazzino non aveva mai ricevuto da nessuno. Lei era totalmente diversa da lui, aveva reagito in modo diametralmente opposto, ma in qualche modo lo Skyfield si era rivisto in lei. Forse era stata la sofferenza. La voleva portare sulla giusta strada, le voleva dare forza, ambizione, dignità. Ma prima di parlarle dei visionari piani di Gellert, Theo doveva essere sicuro che Grindelwald non fosse il colpevole del tragico avvenimento.
    Proprio quando meno se l'aspettava, quando il suo percorso da Docente di Hogwarts andava a gonfie vele e quando aveva già ottenuto il trasferimento al Ministero della Magia inglese, la Runa incisa sulla medaglietta appesa al collo divenne di ghiaccio e pesantissima. Isaz era proprio la runa che rappresentava il ghiaccio e, in qualche modo, quel cambiamento fece pensare ad una attivazione del potere della runa stessa. Tuttavia, poco ci volle, prima che Grindelwald mandò l'effettivo messaggio. Si trattava di una visione, una veloce visione di quando e dove ci sarebbe stato un incontro. Era possibile che quel messaggio l'avesse mandato a tutta la sua cerchia, a pensarci bene era altamente probabile. Era passato troppo tempo dall'ultimo incontro e le cose erano precipitate. Se Gellert avesse voluto essere influente a livello mondiale aveva bisogno di un aiuto, seppur solo di spalla, da parte dei suoi fidati.

    Il giorno tanto atteso arrivò con lentezza. Theodore non aspettava altro, tanto da aver fatto il conto alla rovescia sul calendario. Anche a Hogwarts era risultato meno severo del solito e molto più distratto, ma non gli importava: l'unica cosa che contava davvero era quel dannatissimo incontro. Dentro il suo appartamento, ormai vuoto dato che Maxine Lynch alloggiava nei dormitori della scuola, aveva raccolto le sue cose e si era smaterializzato ed aveva raggiunto facilmente il luogo indicato. L'East River era uno di quei posti tipici londinesi ed europei che a New York difficilmente si vedevano. Theodore non fece una piega, come se quel lerciume fosse la cosa più naturale del mondo. Era devoto a Grindelwald e non gli importava se si trovavano dal Re inglese no-mag o in quella zona portuale sudicia e piena di topi. Dopo pochi passi si ritrovò davanti all'edificio che aveva visto nella sua breve visione. Il Responsabile di Serpeverde sorrise all'istante appena vide chi, della cerchia, era già arrivato all'incontro.
    "Proprio perché è logoro, nessuno si aspetta di trovarlo qui."
    Rispose con occhi furbi e provocatori alla frase detta dalla Crawford. Squadrò poi l'altra figura. Nathaniel Tristan Crawford. Lo conosceva dal Club dei Duellanti. Un mago mediocre che non aveva mai brillato al Club, non quanto la sorella almeno. Come potevano essere fratelli due personalità così differenti. Ignorò Nathaniel per ritornare con gli occhi su Hedel. Dannazione, era solo una ragazzina che voleva fare l'adulta. Strinse i denti, osservandola attentamente mentre provava a lanciare un Incantesimo. Da quando era stata chiusa Ilvermorny, Theo non aveva avuto più modo di vederla. Nonostante abitassero ora nella stessa città, le occasioni erano state nulle. Sapeva bene lei dove lavorasse, ma con che scusa poteva presentarsi a comprare un'altra bacchetta, l'ennesima. E proprio davanti alla negoziante di Ollivander, Skyfield tirò fuori la seconda bacchetta, quella comprata solo in secondo luogo, quella che li aveva fatti in qualche modo conoscere e avvicinare. Insieme Hedel la puntò verso il portone chiuso che non sembrava aver alcun tipo di serratura, ma magari avrebbero potuto attivare un possibile meccanismo che c'era dietro. Theo avrebbe liberato la mente da qualsiasi pensiero sconcio sulla Crawford, avrebbe continuato a ignorare la presenza di Nathaniel e avrebbe cercato di concentrarsi sul suo bersaglio. Era un semplice portone, senza maniglie o altro, ma comunque era chiuso e il suo obiettivo era quello di aprirlo. Avrebbe evitato di pensare alla puzza presente, ai topi, alla sporcizia. Avrebbe guardato solo il suo obiettivo e avrebbe visualizzato nella sua mente lo scopo dell'incantesimo che stava per lanciare. Sarebbe stato un elementare Alohomora, ma che forse avrebbe potuto sbloccare il meccanismo che il Docente di Antiche Rune pensava fosse a protezione dell'edificio. Si sarebbe messo in posizione, rilassando i muscoli per far sì che non fossero duri e in tensione. Si sarebbe lasciato andare e avrebbe trattato la bacchetta come la continuazione del suo arto, un tutt'uno per far catalizzare la magia da dentro di lui a quel bastoncino di legno che si trovava in mano. Non appena fosse stato pronto, Theodore avrebbe enunciato con tono deciso la formula dell'Incantesimo.
    "Alohomora"
    Avrebbe quindi atteso di conoscere il risultato del suo lancio e di quello della strega accanto a lui. Se non fosse andato bene, lo Skyfield avrebbe provato l'unica cosa che assicurava a Grindelwald che lui e gli altri fossero quelli della cerchia: avrebbe appoggiato il medaglione con la Runa incisa sul portone, speranzoso che questi funzionasse come chiave attivatrice.
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    In realtà io volevo provare ad appoggiare la Runa sul portone per vedere se il meccanismo è effettivamente semplice come può sembrare. Ma direi che un incantesimo per sicurezza debba essere lanciato
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    Può essere. Non so però... Onestamente mi frena quel "basculante", che potrebbe significare che dietro c'è un meccanismo semplice, anche babbano volendo, e quindi basterebbe un incantesimo per aprire/sollevare il portone
181 replies since 2/8/2020
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