Violoncelli e archi, una musica incantata che risuonava dal giradischi nell’angolo, furono sovrastati dal chiacchiericcio diffuso e crescente dei suoi ospiti, giunti per l’inaugurazione. Alein Barrow, che leggeva molte più riviste di gossip di quanto le piacesse ammettere, notò una serie di personaggi interessanti: dal rampollo dei Crawford alla coppia del Settimanale delle Streghe, i McKennegan. Si stava estasiando di fronte una nutrita folla che nel giorno in cui si celebrava l’amore aveva scelto proprio il Madama Piediburro per festeggiare. Nella cucina in tè in ebollizione con lo speciale filtro all’Amorentia aveva iniziato a fischiare e volute di fumo rosa si libravano dalla teiera. Non proprio solita a organizzare cose, ad avere tanto da tenere sotto controllo, la docente di divinazione provava a fare del suo meglio, quando fu interrotta dalla voce giudicante della collega di Pozioni. Senza il suo rigido abbigliamento monocromatico non l’aveva quasi riconosciuta. Non che il grigio fosse tanto diverso dal nero, ma gli intarsi argentati sui cui indugiò a lungo con lo sguardo davano un tocco quasi stravagante alla Larsson. « Zelda, che magnifica sorpresa! » commentò totalmente incurante della domanda, che comunque era lecita visto che era proprio negata con le pozioni, distratta poi da qualche cosa d’altro. Le tazzine di porcellana bianca, con il bordo rosa, avevano iniziato a disporsi in fila, traballanti sui propri piattini, per ricevere una giusta quantità di the all’amorentia. Le zuccheriere avevano iniziato a danzare sui vassoi e granelli di zucchero saltellavano ora a destra e ora a sinistra, mossi dalla magia della Barrow. « Innamorati, ma anche anime che vagano ancora sole, benvenuti allo Spill The Tea! La festa di inaugurazione del Madama Piediburro, per cui vi ringrazio dell’immensa partecipazione. » aveva annunciato, attirando su di se l’attenzione di tutti mentre i vassoi raggiungevano gli ospiti di Dama Aelin. « Lo speciale the che vi stiamo offrendo è all’Amorentia, la pozione dell’amore. Bevendolo tuttavia scoprirete qualcosa di voi stessi, poiché non dobbiamo mai dimenticare di amarci per come siamo: sorseggiandolo scoperte il sapore della vostra anima.»

Seguirono alcuni minuti, il suono dei violini ora era offuscato solo in parte dai cucchiaini ruotati nelle tazzine, molti avevano bevuto con un senso di timore un solo sorso, altri lo avevano ingurgitato come uno shot alcolico. Già questo diceva molto sulla loro vera natura. Dietro al bancone anche la Barrow aveva una tazzina di the fumante. « Non temere, non è veramente Amorentia. Se ci avessi provato rischierei di avvelenare tutti quanti. » riprese la conversazione abbandonata in precedenza con la docente di Pozioni, che non si era mossa dal punto in cui si trovava. « E anche se fosse, ci sei tu. » aggiunse strizzando l’occhio come se, nel caso qualcuno fosse stramazzato a terra in preda agli spasmi, la sola presenza della Larsson bastasse a salvare una vita.


Benvenuti all'inaugurazione del Madama Piediburro.

Nei vostri post, dopo aver bevuto il the, potrete descrivere il spore della vostra anima. Così da scoprire qualcosa di più personale sui vostri personaggi.

Non ci sono limiti di tempo.

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Aromi intensi e speziati si sollevavano in effluvi odorosi ogni qual volta che Aelin Barrow si avvicinava al cassetto delle foglie di the. Come docente di Divinazione era una specie di paradiso a portata di dita e la cosa più incredibile era che tutto questo fosse suo. La sala da the del Madama Piediburro era da sempre identificata come un punto di riferimento storico per il villaggio di Hogsmeade che dopo l’improvvisa, sebbene i venerandi novantanove anni potessero suggerire altrimenti, dipartita della Madama che la gestiva in precedenza era stato per più di un anno chiuso. Nessuno aveva osato affrontare il fantasma un po’ scorbutico dell’anziana proprietaria, che tuttavia non aveva creato particolari disturbi alla docente che aveva deciso di prendere con una vena ironica quanto le stava succedendo. Il fantasma si era eventualmente stancato di rimproverarla sulle sue scelte di arredo e non solo, sebbene fosse stata un’osservazione ragionevole quella che rischiava di mandare a fuoco l’intero locale con tutte le candele che aveva acceso, visto che l’ex-Grifondoro se ne era bellamente infischiata, come si è solito dire in questi casi.

Le ci era voluto un mese, tra impegni scolastici e la sua poca costanza nel portare a termine un compito, per poter annunciare la data di riapertura che in tanti, nella comunità magica e ancor di più in quella di Hogsmeade, aspettavano da tempo: c’era un qualcosa di poetico, un’allineamento che avrebbe definito quasi astrale, nel fatto che fosse proprio la festa degli innamorati a dare il via a questa nuova avventura.

Il 14 Febbraio, tutta la comunità magica era inventata a prendere parte all’inaugurazione del Madama Piediburro, che per l’occasione avrebbe dato il via alla serata ribattezzata “Spill the Tea”, idioma molto caro a tutti gli inglesi che era di difficile interpretazione nelle altre lingue. Una serata gossip per qualcuno, la serata levati un sassolino dalla scarpa per altri, o semplicemente un’occasione per aprire i nostri cuori e rivelare chi si era davvero. Questa la filosofia che stava dietro a questo tipo di evento, che la Barrow sperava potesse accogliere pareri positivi. Molte erano le persone che aveva invitato, dai colleghi a star del Quidditch, coppie che riempivano le riviste con il loro infinito charme e ancora cuori solitari alla ricerca dell’anima gemella. Per l’occasione avrebbe servito un particolare the, un’infuso sull’estratto di Amorentia, che avrebbe sortito effetti simili alla pozione dell’amore, rivelando qualche dettaglio sulla propria anima, anziché su quella del amato.


Benvenuti all'inaugurazione del Madama Piediburro.
Il 14 Febbraio posterò l'inizio ufficiale dell'evento con un piccolo gioco.

Siete invitati in coppia o da soli.

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« Signor Oswald, la prego di raccogliere quella pallina che ha saltato. » la docente di divinazione richiamò uno studente di Corvonero che aveva stranamente raccolto soltanto le palline blu della sua casata e aveva accuratamente dimenticato di prendere la verde che stava davanti ai suoi piedi. Non era il tipo di persona da avere pensieri maliziosi o maligni, tuttavia ci tenne a far notare al ragazzo che quella pallina stava in terra proprio davanti a lui e concedergli la possibilità di rimediare alla sua pessima condotta. O di valutare la possibilità di recarsi da un ottico per un nuovo paio di occhiali.
La Barrow tornò al lavoro, sollevando le palline a mezz'aria e fissandole agli alberi per addobbarli nuovamente.

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