Posts written by Oh damn‚ Black!

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    Voto Anne!

    Welcomeee **
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    Salve!
    Volevo un'informazione: posso iscrivermi al colloquio per diventare negoziante dei tre manici di scopa?

    Questo ha impatto sul mio lavoro come commessa da Elite Voges?
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    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono




    - Ufficio Medimag -



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    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono
    Anche se si sentiva smarrita e persa, senza uno scopo nella vita, anche si ritrovava a ventitré anni a sentirsi una completa nullità, senza prospettive lavorative, aveva capito che doveva darsi da fare. Era stato grazie ad un - o due- bicchiere di Jupiter's Rum ed alla piacevole conversazione con Barista-Dean-Psicologo che aveva capito che stare a piangersi addosso senza agire era sicuramente il modo migliore per non apportare cambiamenti nella propria vita. Si era così fatta coraggio, lei che era sì un vulcano di idee ma che non era mai uscita dall'America e si era materializzata a Londra, patria della regina, per cercare una riscossa nella sua vita. Si trovava da una settimana in territorio inglese, complice la guida di Dean che si era offerto di farle da cicerone, ed alla fine aveva dato una svolta alla sua vita. Come era prescritto dalla sua indole si era trattato di un gesto impulsivo, avventato se volete, e si era proposta per il ruolo di Medimag. In effetti lei conosceva ben poco della medicina, ancor meno di pozioni, ma aveva sempre avuto una grande passione per l'erbologia e sperava che tanto bastasse perchè fosse assunta al San Mungo.
    Si era fatta ospitare da Dean, che con il suo lavoro notturno si rivelava essere assolutamente più affidabile di Olivia con le sveglie, ed infatti era riuscita a non essere in ritardo. Questo poteva già dirsi un personale traguardo della Black. Ma non voleva ricordare soltanto per questo effimero motivo quella giornata. Si era preparata per fare bella figura.
    (1) Aveva varcato all'orario prestabilito l'ingresso dell'Ospedale, che si presentava ampio e luminoso, con poltroncine e divanetti per accogliere i visitatori ed i malati meno urgenti. Lungo le pareti vi erano numerosi quadri di ambito medico, con infermieri e guaritori di diversi secoli intenti nei loro impegni. La Black si era fermata accanto ad un quadro che raffigurava una tenda militare, con una donna con le braccia sporche di sangue intenta a curare un uomo, diversi segni di ferite da taglio sul petto. La strega stava incantando con la bacchetta un ago perchè questo ricucisse l'uomo. Attratta da questa storia le sarebbe piaciuto scoprirne qualcosa di più ma il colloquio doveva iniziare. «Buongiorno signora Webber! Sono Cheyenne Luna Black, può chiamarmi Black o come le pare in realtà, queso è il suo ospedale. » si presentò, ridacchiando nervosamente e cercando di non fare la figura della stupida. Tesa come una corda di violino segì la sua supervisore, trovando confortante che il primo passaggio sarebbe stato in quello che avrebbe potuto essere il suo ufficio. Chiamarlo ufficio era un parolone, più che altro sembrava uno sgabuzzino con una scrivania ed un lettino. «Immagino quello non serva per fare pisolini pomeridiani» provò a scherzare, per alleggerire la tensione, ma un'occhiata allarmata della Webber la fece immediatamente ritrattare con un «Si, beh, scherzo... so che è per i pazienti» che però poco parve convincere delle sue capacità. Stupida Black, stupida linguaccia.
    Questa volta a testa bassa seguì la sua guida nel mondo ospedaliero e per un colpo di fortuna capitarono al Terzo Piano dove, potè leggere su un'indicazione, si curavano gli avvelenamenti da pozioni e piante magiche. Si morse la lingua per non esordire con un "con le piante me la cavo, ma spero che per le pozioni se ne occupi qualcun'altro" che sicuramente non avrebbe portato acqua al suo mulino e si limitò ad osservare. Il reparto appariva semplice, come un lungo corridoio con numerose camere ai lati. Su alcune porte era disegnata una provetta viola, su altre una foglia verde, questo le fece capire che i pazienti erano suddivisi in base alla causa del loro avvelenamento. Soltanto alcune porte erano prive di contrassegno «Causa d'avvelenamento sconosciuta?» domandò alla sua Virgilio quando passarono davanti alla successiva porta di un paziente senza alcun contrassegno.
    (2) Furono chiamate, lei no perchè non era nessuno, quindi la Webber venne chiamata a recarsi al primo piano. Non sapeva se anche lei doveva seguirla ma un cenno scocciato del Mediamag la convinse a darsi una mossa per non perdersi nell'ospedale. Sempre restando ferma nella sua silente posa Christina Webber indicò la cartella medica del paziente che la Black lesse ad alta voce, tremante come un bambino che ha appena iniziato ad approcciarsi all'alfabeto. «Katie Lawrence ha 30 anni è un Auror. Lamenta un forte dolore al torace. Quelle sembrano essere tracce di sangue...» indicò un punto sul torace della paziente distesa nel letto. Credeva di aver terminato la sua parte attiva, di dover limitarsi all'osservazione, ma fu incitata a proseguire con l'analisi. «Questo è il reparto per lesioni da Creature Magiche, come prima cosa analizzerei la ferita per capire cosa l'ha causata: morso o artigli? Magari è stata avviluppata dalla coda di qualche creatura. Quindi si avanzerei queste come iniziali ipotesi. »
    (3) E poi su di corsa al Reparto Avvelenamenti, che cominciava a rivelarsi come uno tra i suoi preferiti. Anche se in realtà sperava di non finirci mai come paziente, era molto probabile ci finisse a causa di pozioni, non era male approcciarsi a questo come Medimag. O aspirante tale. Raggiunta la camera del paziente, una fogliolina verde fece ben sperare Cheyenne di potersela cavare, non esitò nel prendere la cartella clinica per esporre il caso. «Dottor Paul Fransis Ferguson, erbologo e studioso delle piante. Si trovava nella sua serra al momento dell'avvelenamento. Riporta che in quella serra ci sono esemplari di Tentacula Velenosa, Belladonna e Cavolo carnivoro cinese. Dunque è plausibile che una di queste sia la causa dell'avvelenamento.» esitò un attimo ma poi proseguì senza ricevere ulteriori imbeccate «Escluderei subito il Cavolo Carnivoro Cinese: è semplicemente una pianta carnivora che però non ha proprietà velenose. Mi concentrerei sulle altre due. La Tentacula è velenosa solo se ingerita, il paziente dovrebbe avere un colore violaceo in bocca, che poi si diffonderebbe alla pelle con la digestione. Però non mi sembra che il Dottore sia così incauto da fare un simile spuntino nelle serre: inoltre la Tentacula è come dice il nome dotata di tentacoli, ci sarebbero segni di costrizione sulle braccia. Dunque propenderei per la Belladonna. Il suo veleno si diffonde per contatto, un lembo di pelle inavvertitamente scoperto potrebbe essere stato il cavallo di Troia per l'avvelenamento.
    In ogni caso somministrerei qualche goccia di Antidoto ai Veleni Comuni, dovrebbe risolvere il problema del Dottore.»

    (4) Una cosa le era chiara della vita da Medimag: si correva senza sosta da una parte all'altra del Ospedale. Stava già per lamentarsi quando il tono grave che si respirava in accettazione mise i sensi della Black in allerta in tempi record. Sembrava che tutti fossero in fibrillazione per questo Theodore Lewis, in effetti il nome era familiare anche a lei. Fu sentendo il pettegolezzo di un tirocinante che capì: era l'auror scomparso, ne aveva parlato la Gazzetta per diversi giorni prima di smettere per mancanza di tracce. Dove era stato? Questa sembrava essere la domanda sulle labbra di tutti lì dentro, comprese quelle di Cheyenne. Era rimasta in disparte, considerando la gravità della situazione non voleva essere d'intralcio ma la Webber era di diverso avviso. Quel caso spettava a loro. Annuì appena approciandosi al paziente con mani incerte. Avrbebe iniziato ad analizzarlo, per verificare la presenza di segni di torture. Sui polsi ad esempio avrebbe cercato il segno rosso di qualche manetta, poi su addome e braccia avrebbe cercato segni di ematomi, tagli e cose più pesanti. Webber le pose una domanda. «Lo manderei al 4° piano, nel Reparto Lesioni da Incantesimo. Se dobbiamo indagare su forme di tortura... è probabile abbiano usato la Maledizione Cruciatus o un Incarceramus...e se la situazione si facesse un po ' difficile per via della sua... fama... potremmo metterlo nel Reparto Thickey, per avere maggiore privacy.» cercò di spiegare con voce tremante, insicura, per la prima volta con la paura di sbagliare. Quel lavoro le piaceva.
    (5) Con 2 cuori la vita è al 25%, mancano 3 cuori per il 100%. Si devono fare 4 post (il primo + 3 post per 3 cuori ) per riavere la Vita al 100%, nei post il paziente deve seguire le indicazioni del Medimag.
    (6)
    ▬CHEYENNE LUNA BLACK ▬
    cartelle cliniche maggio


    Paziente:Theodore Lewis
    Accettazione: LINK (non l'ho portato io) + Nome Tirocinante in Accettazione
    Cause Ricovero: Il paziente è ricoverato in stato confusionale, dopo una sparizione di 2 mesi. Si presume si tratti di un rapimento: si evidenziano segni di tortura. Non è chiaro quali Maledizioni Senza Perdono siano state usate.
    Tirocinante: //.
    Cura: LINK (alla role)
    Il Paziente viene dimesso in queste condizioni: Vita al 100%. Perdita della memoria della prigionia, possibile avere 3 brevi flashback/sogni a riguardo.
    Non è chiaro se sia sotto Maledizione Imperius, si raccomanda inserimento a lavoro ma senza acceso ad informazioni sensibili.

    Compenso Previsto Medimag: (60 galeoni x 4post cura eseguiti)= 240 G
    Compenso Previsto Tirocinante: (X galeoni x post cura eseguiti)= 0





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    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono


    Finire a letto con il barista sarebbe stato un clichè davvero troppo scontato, persino in una pessima serata come quella che stava affrontando la Black. Non voleva insinuare che Dean, questo il nome che le era stato riferito dal ragazzo, fosse messo al bancone solo perchè aveva un bel faccino e poteva portarsi a letto le clienti. Anzi. Una rapida occhiata al locale aveva potuto confermare quanto già si sapeva sulla nomea del The Blind Pig: un postaccio più adatto a uomini e malaffari che non a donne come si deve. Questo faceva rientrate CLB direttamente nella cerchia delle donnacce... Scosse il capo, per poi rabbrividire alla storpiatura del nome usata dal barista, agghiacciante come il suono di unghie su una lavagna. «No.» replicò secca scuotendo il capo per sottolineare maggiormente il disappunto «No. Insolito ma mi piace così lungo... Piuttosto chiamami Black se dirlo tutto ti confonde ma...» raggelò, scuotendo volutamente le spalle e abbracciandosele come se sentisse freddo «No. Quella specie di verso da chewing-gum no.» mise in guardia il ragazzo. Poteva essere un nome lungo e complesso da pronunciare ma quella cosa masticata era uno stupro per padiglioni auricolari. Tralasciato il piccolo incidente di inizio conversazione, un tentativo di attaccare bottone, il ragazzo sembrava essere una compagnia simpatica. «Penso non ti paghino abbastanza per ascoltare i miei problemi» sorrise notando solo al momento della scrollata di spalle del ragazzo che l'accento era inusuale per il posto. Lei era del sud, straniera per giunta, la sua pronuncia era così particolare che si era abituata a capire se stava parlando con un texano o con un newyorkese. Così snob che parlano tutti stretti e veloce, di corsa anche nel formulare frasi. Perse il senso del discorso quando un tonfo fece sobbalzare lei ed il bancone sul quale aveva posato gli avambracci. Un uomo in età avanzata era piombato sul banco, appoggiandosi con l'intero peso. E non era certo un fuscello! Fu Dean a metterla in guardia, o meglio ad offrirle una mano in caso di aiuto. Evidentemente doveva rientrare in quel tipo di clientela abituale per quel posto. E allora perchè al bancone non c'era un'avvenente Deana a servire con il reggiseno di fuori? Il suo Jupiter's Rum arrivò. Cheyenne estrasse l'importo esatto e lo porse al ragazzo, assicurandosi di farlo cadere nel palmo delle sue mani mente esponeva una semplice questione «Senti posso farti una domanda?» non attese risposta che subito proseguì «Ma se il tipo di clientela è questo qui» sussurrò per non attirare le ire del tizio intento a scolarsi il bicchiere appena servito «com'è che non c'è una super tettona a servire?» non avere peli sulla lingua spesso si traduceva nel esprimere pensieri non richiesti e soprattuto esprimersi senza vergogna. Salvo poi realizzare quanto potesse essere imbarazzante dover rispondere ad una tale domanda. Ops.

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    Buongiorno, è passato un mese, posso fare il colloquio?
    scheda
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    Hellcome!

    Della serie benvenuto all'inferno, ma in realtà è tutta scena: questa land è un vero paradiso! Sono curiosa di beccarti in giro *w*
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    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono


    Era un bicchiere sporco quello abbandonato sul piano di lavoro? Osservò la stoviglia posato dall'altra parte del bancone, che aveva un je ne sais quoi di accusatorio. Quel bicchiere la stava forse giudicando? Probabile. Era stato da vigliacchi andarsene dall'appartamento che condivideva con Olivia per evitare di pulire, ma proprio non sapeva adattarsi a spugnetta e detersivo. Veramente terribili, le irritavano anche la pelle, soprattutto se paragonate al ben più rapido ed efficiente gratta e netta. Non aveva mai creduto di dirlo ma cominciava ad essere il suo incantesimo preferito. Il bicchiere, pieno di una sostanza che sembrvaa ppicicosa e verde, continuava a giudicarla, ma fortunatamente la camicia a quadri del barista bloccò la visione del maledetto. Non ci mise molto a concentrarsi sul viso dai lineamenti squadrati del ragazzo. Sorrise, rassegnata e al tempo stesso sospirando con un po' di spensieratezza «Ciao Dean, io sono Cheyenne, sono solo e avrei proprio bisogno di una Malebolge.» Di colpo capì che era una di quelle sere che chiedeva molto, tanto alcol. Una birra non sarebbe mai stata abbastanza forte per lei. Doveva dimenticarsi dei piatti sporchi, di Liv, del fatto che doveva trovarsi un lavoro e che era in un pessimo bar a bere. «No, niente birra. Ho bisogno di qualcosa di più forte. Fammi un Jupiter's Rum.» l'occhiolino rivolto con malizia a Dean faceva parte del suo carattere espansivo e sfrontato, ma non ci stava veramente provando. Certo le intenzioni potevano essere fraintese, le capitava spesso a dirla tutta, ma era proprio una serata no per la Black.

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    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono


    Trattenne un conato di vomito, malcelando un sorriso cordiale, osservando Olivia sbaciucchiarle davanti quel Samuel. Il suo nuovo ragazzo. Ovviamente fresco di innamoramento, in tempo per la festa degli innamorati. La strega non aveva mai prestato troppa attenzione alla commerciale festa babbana, ma avrebbe dovuto mostrare più attenzione a riguardo per evitare di essere smascherata. La dolce coppietta, si domandò se sarebbero arrivati a fine mese, aveva in programma una sdolcinata cenetta romantica, il tavolo infatti era pieno di cuori e fiori, nel loro appartamento. La comunicazione lasciò la Black interdetta, poi dopo essersi ripresa, con la solita classe, strabuzzò gli occhi, sbuffò e girò sui tacchi. «Grazie per l'avviso, l.i.v.» disse a denti stretti giungendo in camera, seguita dalla coinquilina. *ah ma allora sa staccarsi da quel Samuel* pensò acidamente, mentre sistemava alcuni vestiti alla rinfusa dentro l'armadio, giusto pe ril gusto di toglierli dal pavimento e per aver qualcosa che tenesse impegnate le sue mani, che altrimenti sarebbero finite sul collo di Olivia per strangolarla.
    «Uscirò, tranquila» fu la risposta decisamente scocciata che la ragazza ricevete alle scuse. Quanto meno poteva avvisarla così non era costretta a trovarsi senza più la libertà di tornare nella sua casa. Uscì come una furia, vestita malamente, con i capelli arruffati, con pochi Galeoni in tasca e nessuna idea su dove andare.
    La materializzazione fu veloce e istantanea, in un luogo istintivo da raggiungere. Chiudersi in un locale a bere della propria solitudine era quanto mai scontato per quel giorno.
    Una deliziosa signorina l'avvisò all'ingresso del evento per San Valentino. «Oh ti prego non anche qui...» sbuffò per quella che doveva essere la centesima volta in un giorno, rassegnandosi comunque a pagare e dirigendosi subito al bancone. «Brian Gin. Extra forte. Questa stronzata dell'amore mi nausea.» appena sentì del gioco, la musica e la voce della cantante. Voleva solo affogare in una vasca di alcol, grazie!
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    Sera,
    volevo chiedere se fosse possibile ancora rispondere al colloquio, anche se è passata la scadenza.
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    CODICE
    <i>P</i>riyanka <i>C</i>hopra  [color=#4B4B5E]is[/color] [URL=https://wizardingworldgdr.forumcommunity.net/?t=61076505]Cheyenne Luna Black[/URL]
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    Vorrei iscrivermi
    link

    CLB
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    Cheyenne Luna Black
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    Una sfilza imponente di stoviglie sporche occhieggiava nella sua direzione. Riusciva a distinguere il sugo dei maccheroni ai quattro formaggi di due sere prima, la pentola con il burro bruciato da Liv nel tentativo di preparare non si sa quale dolce, il piatto incrostato di passata verde e la pentola unta di grasso di bacon fritto che la sua coinquilina riutilizzava puntualmente ogni mattina. Tra le mani le era stata messa una strana paglietta di metallo, che CLB osservava con una certa perplessità mentre dall’altra stanza la ragazza con la quale viveva annunciava che mentre avrebbe lavato i piatti lei si sarebbe occupata di stirare la biancheria di entrambe. Ecco questo problema non lo aveva considerato quando aveva affittato la stanza nell’appartamento di Olivia, un modesto trilocale che si componeva delle loro due stanze, sempre chiuse a chiave perché i newyorkesi non si fidano nemmeno delle loro madri, ed un ampia stanza che fungeva da cucina, sala da pranzo e salottino. A New York ogni spazio era angusto. Cheyenne continuava a chiedersi a cosa servisse quella paglietta di ferro. Aveva sempre approfittato dell’assenza di Liv che lavorava in qualche campo della moda per pulire casa con un rapido colpo di bacchetta, apprezzando appieno l’incantesimo Gratta e Netta, ma di quella cosa che le era stata messa in mano non aveva alcuna idea.
    «Liv, cazzo, mi sono dimenticata che ho un aperitivo con i colleghi oggi...» iniziò la frase davanti ai piatti sporchi, accanto ai quali posò anche la paglietta, per poi spostarsi nella stanza della coinquilina un meraviglioso tripudio di stoffe e vestiti che coprivano ogni centimetro di stanza, dalla mobilia ai pavimenti, a concludere la frase
    «Pulirò i piatti appena torno, prometto.» aggiunse perché non voleva essere scacciata di casa o essere bollata come una pessima coinquilina. Risolto dunque con Liv si affrettò per uscire di casa in una New York che aveva già abbracciato le tenebre. Non sapeva esattamente dove andare ma di stare circondata da No-Maj non le sembrava una buona idea. Si accese prima di tutto una sigaretta, inspirando a pieni polmoni il fumo ed iniziando ad incamminarsi lungo la Avenue.
    Vagabondò per quasi un ora, fino a perdere la cognizione del tempo e soprattutto del posto in cui si trovava. Fu un pensiero e si trovò materializzata davanti al The Blind Pig, unico posto magico aperto a quell’ora dove avrebbe potuto materializzarsi. Entrò nel locale e prese posto al bancone. Quella era una sera da dedicare all’alcol prima di pensare ai piatti sporchi in casa da lavare, alla Wizarding Way.

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    CITAZIONE (hawke. @ 13/1/2019, 20:55) 
    CITAZIONE (Oh damn‚Vic! @ 13/1/2019, 13:57)
    Feel yah sistah ** Che facoltà fai?
    Per questo ignorerò il nomignolo altamente fastidioso, a parte questo mi stai simpatica** Appena il san mungo sarà nelle mie grinfie muahahha approvo questa role **

    Medicina! aaaaah gioie e dolori, lo so lo so.... muahaha allora sappi che sei una dottoressa preontata (ironico non trovi?)è.è

    sottile, diabolica ironia **
    Dovrai aiutarmi a suggerirti le pastiglie da somministrarti, prima che ti avveleno ahahah
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    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono


    Cazzo. Era in ritardo. Cazzo. Eppure aveva messo la sveglia quasi mezz'ora prima. Eccola, era alle solite. Aveva spento con troppa violenza la sveglia, che era stata sbattuta al muro e quindi in terra. Le rotelle degli ingranaggi erano decisamente ottimi come tappeto sul quale appoggiare i piedi di prima mattina. Ouch. «Merda» impecò, ritraendo prontamente il piede ed appoggiandolo poco più avanti. Questa giornata inizaiava nel peggiore dei modi. Si portò rapidamente dinnanzi allo specchio, osservando il casino ingarbugliato che era la matassa corvina dei suoi capelli. No, non avrebbe mai fatto in tempo a farsi una doccia. Provò ad infilare la spazzola, tirando i nodi nel teneativo di scoglierli. L'accessorio non le fu restituito. «Merda» faticò a togliere la spazzola, non una grande idea in effetti. Dopo essersi stropicciata la faccia, aver accesso una sigaretta no maj e fatto un tiro, cercò di dare una forma un po' definita ai capelli, legandoli come una crocchia spettinata sulla sommità della nuca. Doveva andare bene. Osservò l'ora, ma le lancette del orologio erano rimaste ferme. Una nuova imprcazione si disperse nel fumo di sigaretta. «Liz, cazzo, Liz! Dove sono le mie scarpe?!» nelle mura della casa la voce della Black rieccheggiò con decisione,mentre chiamava la sua coinquilina. Come sempre le aveva rubato qualcosa dall'armadio. Solitamente la cosa la infastidiva ma non diceva nulla per il quieto vivere, ma si dava il caso che quelle scarpe le servivano. Era un giorno importante e lei era in ritardo. Infilò le scarpe ed uscì di casa, non nel modo più convenzionale possibile. Si smaterializzò dalla sua camera da letto per ricomparire a Dragon Alley, in una piacevole mattina invernale per svolgere il suo colloquio. Non vi era molta gente in giro, ma CLB era senza dubbio la più di corsa. Entrò come un tornado dentro il negozio. Aprendo la porta il suono di un campanello annunciò il suo ingresso, pensò che fosse un buon modo per avvisare della presenza di nuovi clienti o era fors euna tattica per far impazzire il commesso nei turni più aggollati? Osservò l'interno del locale: era quanto ci si aspettava da una libreria antica. I mobili erano di un legno pregiato, non che fosse esperta di mobilio, con intarsi dallo stile barocco e rifiniture dorate. Candele fluttuavano a mezz'aria a debita distanza dai libri, per ovvi motivi. La luce filtrava nel locale soltanto dalle ampie vetrate che davano sulla via principale di Dragon Alley, mentre le restanti pareti erano coperte di libri e libri. Un'ampia scalinata correva a due diverse altezze sui muri, una più bassa che abbracciava la parte centrale, una più alta che srviva per arrivare ai libri, si allungava come un serpente tutto intorno al locale. Era sicuramente il pezzo forte del negozio. «Mr, Sotebies è davvero un locale incantevole! Sono Cheyenne Black, per il colloquio come commessa...» salutò, perchè non apparisse come una pazza che entrava nei negozi soltanto per spiarli. Si avvicinò al centro della stanza dove si ergeva un impnenente bancone, un unico pezzo di legno intagliato a semiluna. Avrebbe allungato la mano per stringerla a quella del proprietario. Seguì il mago dietro nel Magazzino, questo locale appariva più angusto ed allungato, ricavato nell'intercapedine dietro la libreria frontale all'ingresso. Alcune lampade ad olio illuminavano di una luce fioca e traballante l'ambiente. Vengono mostrate alla Black degli sctoloni da sistemare e suddividere in due scomparti: pozionistica e magizoologia. Annuisce con il capo espirmendo i suoi dubbi «Il colloquio consiste nel sistemare i libri al posto giusto?». Ricevendo risposta affermativa si rimette a sistemare, svuotando il primo scatolone che contiente 6 libri magizoologici e 4 pozionistici. Si agginge ad aprire un nuovo scatolone quando il campanello all'ingresso suona. Lo sguardo interrogativo rivolto a Sotebies è eloquente. Sì, sarà una sua cliente. Rapida prende posto al bancone, cercando di ignorare la figura alle sue spalle che la deve giudicare. «Benvenuta al The Elite Voges, sono Cheyenne come posso aiutarti?» sorride, tenendo le labbra carnose ben chiuse, ma cercando di apaprire dolce «Le nostre rivise settimanali sono: Witch Weekly e Witch's Friend, che vengono 4 e 6 galoeni. Ogni due settimane invece c'è Trasfiguration Today . Le altre riviste che offriamo escono mensilmente e sono Spellbound, con il numero sul matrimonio di Scamander, e Wizard Enquirer.» fortunatamente aveva avuto l'accortezza di manfare Liz a prendere un listino del negozio, in modo di averne una copia e poterlo studiare. Avrebbe atteso di conoscere la decisione della minuta strega che stava dinnnzi a lei, per poterle dare la rivista che avrebbe scelto.
    Nemmeno il tempo che uscisse che arrivò un nuovo cliente, questa volta un mago. Ancora una volta la Black cercò di sfoderare un sorriso il più possibile professionale accogliendolo con un «Benvenuto al The Elite Voges, come posso aiutarla?» ed aspettando direttive. L'uomo in questione non ha alcuna domanda per lei, soltanto idee chiare da proporre. «L'abbonalemto annuale al Le Cri del la Gargouille, costa 100 Galoeni e dovrà compilare questo foglio... serve per avere l'indirizzo al quale recapitarlo. Mentre Trasfiguration Today viene 4 galoeni. 104 galoeni è il totale. + 6 INT » attende che il foglio sia compilato in ogni suo campo, posanso l'ultimo numero di Trasfiguration Today sul bancone. «Arrivederci!» saluta con cordialità una volta ricevuto il pagamento. Verificato che l'importo sia esatto attende che il proprietario registri l'incasso, domandandogli poi come sia andato il colloqioo.



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