Posts written by Artemisia Rosier

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    ARTEMISIA OPAL ROSIER
    ilvermorny

    Artemisia non era per nulla portata per la magia, non ci era nata insieme e tutto era nuovo a Ilvermorny. Ma non voleva farsi democratizzare e quindi utilizzare ogni occasione che la scuola le forniva per mettere in pratica la magia era per lei fondamentale. Il club dei duellanti era una di queste occasioni e lei non se la era fatta sfuggire. La preoccupazione che uno dei Rosier, iscritti a Hogwarts, potesse presentarsi in America e incontrarla era molta però non avrebbe fatto un modo che questo la ostacolasse.
    Quando si sente chiamare dal professore sale sul palco e compie un inchino, deve sfidare una Puckwudige come lei, un sorteggio sfortunato ma spera di avere più fortuna in seguito. Compie dieci passi e si mette in posizione: postura eretta, gambe flesse, vescico disteso. Deve trovare la concentrazione per lanciare uno schiantesimo, che era complicato ma efficace . Avrebbe voluto che Charlotte Winters fosse colpita dal raggio di luce del suo incantesimo e sbalzata via. Stupeficium! avrebbe esclamato appena dopo il via al lancio degli incantesimi, con voce decisa e tracciando in aria il movimento corretto per il lancio dell’incantesimo.
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    ARTEMISIA OPAL ROSIER
    ▬ESPERIENZA 12 - CLUB DUELLANTI ▬
    ALCHIMISTA - LIVELLO 0 - PE 0
    CAR5 • COS10 • DES10 • FOR10 • INT50 • SAG15


    BACCHETTA:
    ARMATURA/VESTITI: (scrivere solo quelli che si indossano in questa Esperienza, acquistati regolarmente da Madama.)
    ANIMALE: (scrivere solo se si intende portare in Esperienza)

    SLOT EQUIPAGGIAMENTO

    (q.tà)
    oggetto1
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    Se faccio ancora in tempo vorrei segnarmi: sono Artemisia Rosier
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    ARTEMISIA OPAL ROSIER
    ilvermorny


    Artemisia sapeva bene cosa significava essere minacciati, da quando la potente famiglia Rosier era venuta a conoscenza della sua esistenza, anche se lei non aveva alcuna mira sul loro patrimonio, non passava giorni che non ricevesse qualche gufo minatorio. Quel giorno tuttavia avevano il limite, inviando un messaggio carico di minacce e davvero confuso e criptico. Artemisia era buona e brava, ma aveva anche lei raggiunto il limite e la misura era colma. Davvero colma. Così alle 22.50 si era fatta trovare in Sala Grande, con le braccia conserte e tutta l’intenzione di urlare addosso a chiunque dei Rosier avesse varcato la soglia di quelle porte. Ma nessun Rosier si presentò. Sempre più gente entrava, sempre più studenti con la faccia un po’ perplessa, sembrava fosse una festa dal stia lugubre. E poi le porte si chiusero di scatto con un boato e nessuno fu più in grado di aprirle. Una professoressa, aveva l’accento francese, si prodigò per tirarli fuori.
    Professoressa posso aiutarla in qualche modo? avrebbe domandato avvicinandosi a lei, se non fosse riuscito il primo incantesimo lanciato dalla strega.
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    Salve, io volevo chiedere quale fosse la corrispondenza delle case di Hogwarts rispetto a quelle di Ilvermorny?

    Io sono di Puckwudige.

    Grazie,
    Artemisia
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    Benvenuta Rossella!
    Io sono Artemisia Rosier, studentessa di Pukwudige, ci si vede a Ilvermorny se sarai una studentessa
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    Novantacinque snasi saltavano sul letto,
    Uno si tuffò e annegò nel laghetto
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    ARTEMISIA OPAL ROSIER
    ilvermorny

    POST 3
    Ben più presa da,le monete d’oro, a quanto pareva appartenenti a dei certi Lepricani di cui lei ignorava esistenza, origine, specie e persino provenienza, la ragazza dai capelli biondi appena incontrata sembrava essere molto più interessata dalla caccia alle monete che non dal fare conoscenza. Seguì una lunga conversazione prima che venisse a conoscenza del fatto che si chiamava Eve Moore. In effetti, seguendo il discorso della ragazza che era stata tanto gentile da spiegarle il perché di quel agitazione generale, fu per la prima volta che notò che c’erano molti adulti impegnati in quello che avrebbe detto essere un gioco da bambini, almeno così le sarebbe sembrato nel mondo dei nomaj dal quale proveniva. Ma ora apparteneva al mondo dei maghi e doveva imparare ad abbracciare anche le loro usanze, per quanto strambe potessero sembrare,
    Ti ringrazio é un piacere anche per me conoscerti, Eve sorrise, porgendole la mano per stringerla in un atto che nel mondo babbano era la normalità delle nuove conoscenze. E con questa sono a 3,quante ne hai raccolte tu?domandò cercando di immedesimarsi nella parte e di assecondare quella che sembrava essere un raro evento ma di formidabile fortuna.
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    ARTEMISIA OPAL ROSIER
    ilvermorny

    POST 2
    Teneva stretto tra le dita una moneta d’oro che non sapeva riconoscere, a stento riusciva ad abituarsi ai Galeoni invece che ai molto più comodi dollari in banconote, e alla quale non sapeva dare un valore. In quel momento la raggiunsero due voci. Alla prima rispose in automatico con un for le e rigido Salve professore non perché ne avesse riconosciuto la voce, anche se poi ad osservare l’uomo lo collocò dietro alla cattedra di Arti Oscure, ma perché un’altra voce lo aveva salutato nel medesimo modo. E proprio quella stesa voce le si rivolse dopo poco. Apparteneva a una ragazza dal viso solare incorniciato da capelli biondi, gialli come il sole. Il tono era allegro e tra le mani aveva già alcune monete. Ciao! Si, sono Artemisia...Tu? allungò la mano che non teneva la moneta verso la ragazza sorridendole, alla ricerca di un carattere estroverso che non le apparteneva. Scusa, ma tu sai dirmi a cosa servono queste? domandò cogliendo do una moneta dalla strada e mostrandogliela.

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    ARTEMISIA OPAL ROSIER
    ilvermorny

    L’ultima lezione di quel giorno era stata Divinazione con il professor Tommilson e la Rosier era arrivata nella sala comune di Pukwudige esausta. Non era mai riuscita a prendere troppo seriamente la Divinazione, per lei così simile agli oroscopi di quelle riviste patinate che leggono le vecchie signore mentre si fanno sistemare la permanente sotto al casco del parrucchiere che non a una vera e propria materia da studiare. Era più forte di lei, nonostante vivesse nel mondo magico da sufficiente tempo da essersi abituata a vedere bigliettini che volano e a preparare delle pozioni che somigliano agli intrugli di fango e erba che faceva da piccola, la Divinazione era ancora di una accezione troppo astratta, per non dire frivola, perché la mente razionale della Rosier potesse afferrarla. E quando, come in quel martedì pomeriggio, la lezione sulle previsioni del futuro era l’ultima della giornata lei ne usciva fisicamente e mentalmente spossata. Devastata. Era uscita dall’aula tra le ultime, raccogliendo con movimenti di una lentezza degna di una moviola in campo tutti gli oggetti che aveva sparso sul banco per prendere appunti, i libri, la bacchetta, poi si era mossa con lo stesso entusiasmo di un automa lungo i corridoi del castello, trascinando i piedi lungo gli scalini e sbadigliando al quadro di ingresso alla sua Sala Comune. Aveva attraversato lo spazio comune, un poso dove tutti si riunivano finito le lezioni o dopo cena per scambiare quattro chiacchiere, e si era buttata sul suo letto a pancia in giù, lasciando cadere lo zaino in terra, affondando la faccia nel cuscino e esternando tutto il suo malessere. Stupide foglie di tè. Le odio! si lasciò andare a uno sfogo impetuoso tra le piume del suo cuscino, ignara vittima.
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    Volentieri! Apro e ti mando il link
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    ARTEMISIA OPAL ROSIER
    ilvermorny

    POST 1
    Per chi come lei era nata nel mondo no maj, babbano come avrebbero detto gli inglesi, non ci si abitua a mai alla visione della magia, anche se ormai faceva parte della vita di Artemisia, di Artemisia stessa, da diversi anni era sempre accolta con stupore quando questa si palesava alla sua vista. Con il tempo aveva iniziato a farci l’abitudine, a non mostrarsi sorpresa ogni volta che un gufo recapitava una lettera o che qualcuno spariva o compariva all’improvviso. Si era abituata a vedere scintille di diverso colore sprigionarsi dalla punta della sua bacchetta, al odore acre di certe pozioni, ma ad alcune cose ci si abitua a con maggiore difficoltà. Come entrare nel camino e lasciarsi avvolgere dalle verdi fiamme della metropolvere. In qualche modo temeva sempre di finire a fuoco, o nel posto sbagliato, è la sua mente ancora non si era abituata a colorare di verde le fiamme. Piccole cose che le ricordavano sempre e comunque le sue origini, una coltellata al cuore nel ricordo del tradimento che la sua famiglia, composta unicamente da lei e da sua madre, avevano dovuto sopportare per mano dei Rosier. Li odiava, odiava avere il loro cognome, se lo sarebbe strappata di dosso anche a costo di amputarsi un braccio. Questo rancore avevo preso la vivida forma delle fiamme della metropolvere, ardendo nel suo petto. Quella mattina il bruciore allo stomaco si era fatto più intenso e si era decisa ad andare a Diagon Alley per svagarsi.
    Ma arrivata nella cittadina magica capì subito che le cose non stavano come si ricordava: frenesia tutto intorno a lei. Vide persone con le mani piene di monete d’oro, gente chinata a terra a raccoglierne altre, altri ancora che cercava compulsivamente nei vasi di fiori dei negozi. Si abbassò a raccoglier d’una moneta senza capire.

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    Salve,
    Sto cercando di rimettere in carreggiata Artemisia, cerco quindi role con studenti di Ilvermorny
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    ARTEMISIA OPAL ROSIER
    ilvermorny
    Ad Artemisia non piaceva ricevere la posta nel senso magico del termine. Quando un gufo planava nel suo dormitorio era per portare una lettera dei Rosier, ritrovata famiglia paterna, perché la madre, babbana di nascita, si affidava ancora al sistema delle poste che puntualmente non riuscivano a trovare Ilvermorny. Così quando quel pomeriggio aveva visto un gufo arrivare in camera il suo stomaco si era già messo a brontolare al pensiero di vedere lo stemma in ceralacca dei Rosier. Fortunatamente il pennuto aveva lasciato un volantino e si era subito allontanato. Il volantino parlava di una festa di Halloween e per una ragazza come lei, che non aveva mai messo piede fuori dall’America era un passo importante. Si era fatta coraggio, racimolando le poche pepite che possedeva, e all fine si era convinta ad aggregarsi al gruppo di studenti che sarebbero andati da Mielandia. Il negozio di caramelle doveva, a dire di chi ci era già stato, essere una specie di paradiso in terra.
    Carica di fiducia e aspettative, con lo stomaco in subbuglio per l’abitazione era entrata nel negozio di caramelle senza un vero travestimento per Halloween.
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    Scelgo puckwudige
23 replies since 9/1/2016
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