Posts written by Oh damn‚ Black!

  1. .
    CITAZIONE (Oh damn‚ Black! @ 23/5/2022, 23:12) 
    Buonasera,

    vorrei richiedere che sia cambiato il titolo di questa role, che è il provino fallito, visto che mi piace tanto il titolo e vorrei usarlo nuovamente.

    Il titolo da mettere sarebbe "passeggiata al chiaro di luna". Spero sia fattibile e nel caso così non fosse che non ci siano problemi a usare due titoli identici.

    Grazie,
    CLB

    Buongiorno a tutti,

    volevo chiedere se posso possibile chiudere e cambiare il titolo alle discussioni del mio ultimo provino.
    Le motivazioni sono quelle sopra riportate, per il titolo non ho idee.
    Se è un problema provvederò a linkarle e scegliere un titolo.

    Grazie mille,
    CLB
  2. .
    Tre Manici di Scopa

    Speciale Menù di Natale



    Per tutto il periodo delle feste sono disponibili:

    Burrobirra X-Mas - CAR +4 -2 GALEONI
    Alla classica burrobirra vine raggiunta cannella e uno speciale colorante naturale che la farà apparire rossa e verde, con la schiuma bianca in cima.

    Zenzy Canterini - COS +4 -2 GALEONI
    Classici del Natale, i biscotti al burro saranno a forma di omino, decorati con glassa, e si metteranno a cantare un jingle natalizio, smetteranno solo quando gli mangerete la testa.

    Testolina Natalina

    Entrando ai Tre Manici di Scopa sarà possibile tentare la fortuna rivolgendo a una delle 20 testoline appese una domanda legata al Natale. Soltanto una di loro risponderà elargendo un regalo al suo interlocutore.

    Quando aprite una nuova discussione o fate un post d'ingresso, potrete lanciare un dado con 20 numeri (uno per ogni testa): soltanto se uscirà il numero 20 sarete ricompensati da un premio.

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  3. .
    Buongiorno <3

    Ci ho pensato bene e vorrei attivare Cheyenne.
    Per Lemon boglio pensarci ancora qualche settimana e vedere come mi muovo con la Black **

    Posso chiedere se posso riprendere il provino da Licantropo?
  4. .
    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono

    Ombre nere adornavano il perimetro visivo della Black, aggiungendo tremolii e una visione ondeggiante alla sua vista, mentre l’eco della sua ultima richiesta d’aiuto rimbombava ancora nelle sue orecchie. La coscienza della strega stava scivolando via dalla sua sede, pronta a trascinare in un buio novilunio la Luna Nera. Fu una donna, anche in condizioni non proprio ottimale colse la chioma bionda del suo angelo, e colse anche la destinazione San Mungo nelle sue parole. La vista di annebbio e arrotolò in un turbinio senza senso, questa volta colpa della materializzazione e non delle sue condizioni, poi ricomparve mostrandole il familiare ambiente del San Mungo. Barcollò sul posto, finalmente in piedi, poi cercando di mettere a fuoco i lineamenti della donna senza riuscirci le parlò con voce roca per la sofferenza « Seguimi, sono una Medimag.» Tenendosi appoggiata al bancone della accettazione si aiutò con il braccio sano a fare il giro in torno e prendere il suo badge, lanciandolo verso la strega che l’aveva soccorsa per mostrare la sua foto e il suo nome con gli accrediti del San Mungo, per mostrare che non stava mentendo. « Ma avrò bisogno del tuo aiuto» anche se carica di sofferenza la sua voce era decisa e convincente. Con il supporto della strega si mosse con naturalezza tra il labirinto ospedaliero portandosi al Primo Piano. Scelse una saletta di ambulatorio vuota e si infilò entro. « Sono Cheyenne Black, mi sembra il caso di fare le presentazioni» parlava in preda a una trance agonistica che a stento le faceva percepire il dolore. Si avvicinò al armadietto dei medicinali ed estrasse del osssofast, consapevole di avere la clavicola rotta, del quale assunse due bicchierini. Un po’ di più della dose normale ma se lo sarebbe fatto bastare. « Disinfetterò la ferita alla spalla, ma poi dovrai fasciarla tu, io non posso farlo da sola: pensi di esserne in grado?» La Black era una strega abituata alle situazioni di emergenza e mantenere il sangue freddo era fondamentale nel suo lavoro. Si domandava, e aveva chiesto, se la sua soccorritrice fosse in grado di gestire questa situazione, senza menzionare che non era certa fosse del tutto legale, o se fosse una che si faceva prendere dal panico. Doveva saperlo prima di consegnarle la sua spalla con ferita esposta da curare.

    Wizarding World Master 'wildfire

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    Benvenuta ! <3

    Anche io voglio il mareeeeeee
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    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono

    Cheyenne Luna Black non era proprio un fuscello di donna. Fisicamente era quanto di più lontano dalle modelle tutte tirate che si vedevano sulle riviste patinate che aveva venduto come commessa da The Élite Voges prima di svoltare sulla sua passione per la cucina e prendere il Tre Manici di Scopa proprio lì. Già questa passione per il cibo faceva immaginare che non fosse proprio anoressica ma che, anzi, tutto quello cucinava fosse assaggiato personalmente e finisse nei grandi fianchi della donna. Non era grassa ma le sue origini indiane, sia d’America che di quelli asiatici, le avevano donato un fisico diverso da quello delle donne caucasiche. Il seno era prosperoso e abbondante, il culo sporgente e rotondo. Le sue gambe erano massicce e i fianchi non si chiudevano come se qualcuno avesse legato un fiocco per donarle un vitino striminzito. Insomma non era un fuscello. Eppure abbattuta al suolo e schiacciata contro di esso dal peso di quella cosa che l’aveva colpita non era riuscita a muoversi di un solo centimetro. Aveva allungato le braccia per farsi forza e trascinarsi in avanti ma per quanto avesse provato non era successo nulla. Anche quando aveva provato a rotolarsi su di un fianco si era sentita saldamente ancorata al terreno. Dopo la sua ultima imprecazione il naso e la bocca si era riempito di sangue e non era riuscita dire altro, il peso sulla schiena che la teneva a terra le impediva di riempire i polmoni di aria a sufficienza per mettersi a urlare o a chiedere aiuto. Un rantolo acquoso uscí dalle sue labbra quando il peso la schiacciò in punti differenti, mentre varie parti del corpo le iniziavano a fare davvero male. Il ringhio alle sue spalle le diede consapevolezza di trovarsi in presenza di qualcosa di terribile, una belva feroce. Ma Cheyenne non si fece paralizzare dalla paura sul futuro, restando concentrata con il presente dimenò le braccia alla ricerca della sua bacchetta magica. Sentì il fiato dell’animale sul collo spostarle i capelli e poi arrivò.
    Poi arrivò.
    Doloroso.
    Inaspettato.
    Brutale.
    Il morso.
    Sentì la pelle lacerarsi sotto i denti aguzzi, ma il dolore esplose solo in un secondo momento. Le tolse il fiato, le mancò il respiro e avrebbe giurato si entire una fitta al cuore.
    Quando la belva si accanì per una seconda volta fu anche peggio.
    Urlò tutta la sua voce, esaurendo aria nei polmoni, mentre i denti affondavano con più forza e nel punto colpito sentiva soltanto dolore e calore.Per il sangue, per la reazione alla lacerazione, per la bava del animale. Come dottoressa pensò subito a quanti tipi di batteri potevano contagiarla, la gravità delle infezioni riportate. Ma questo pensiero, una distrazione imposta dal suo subconscio, fu spazzata via quando alle sue orecchie arrivò lo schiocco di un osso che ah rompeva.
    E nuovo dolore.
    E nuove urla.
    Le lacrime avevano iniziato a segnarle le guance, scendendo copiose, quando la belva se ne andò.
    Improvvisamente come se ne era andata.
    Pianse forte, con singhiozzi che la svuotavano, ancora incapace di alzarsi ed esaminare le sue ferite. Sapeva che era meglio che si muovesse poco. «Aiuto!» urlò con voce rotta dal pianto. «Per favore, aiutatemi» riuscì a sussurrare mentre le tenebre cercavano di prenderla e farla svenire. Stava perdendo troppo sangue.

    GuKiRTw ho richiesto l'intervento di Chloe Walsh
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  7. .
    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono

    Avrebbe dovuto prestare attenzione al suo istinto, a quel brivido che le era scivolato a fior di pelle sulla schiena, ma scioccamente non lo aveva fatto. Altrettanto scioccamente sembrava che quella sera non fosse cosciente di essere una strega e, in quanto tale, dotata di bacchetta magica. Nella sua mente stava ripercorrendo, con placida lentezza di chi ha sulle spalle un doppio turno di lavoro, gli avvenimenti ce l’avevano portata lì. L’animale che aveva sparpagliato mezza pattumiera dei 3 Manici per strada, la corsa lungo il viale sempre più sconnesso e poi l’arrivo vicino alla Stamberga Strillante. La casa più infestata d’Inghilterra non poteva essere la sola causa del brivido provocato dalla sua schiena. Ma era troppo stanca per riconoscere i segnali d’allarme. Forse in un’altra giornata avrebbe prestato maggiore attenzione a quello che la circondava, si sarebbe avvalsa dell’ausilio di un Lumos per vederci chiaro e non soltanto della fievole luce lunare. Sarebbe stata anche maggiormente consapevole di se stessa e di quello che il suo istinto era in grado di percepire, di quanto le stesse urlando di scappare. E non c’era peggior sordo di chi non sapeva ascoltare. E lei quella sera era già con il cervello sotto le coperte, a riposo nella calda trapunta. La mente era troppo affollata da pensieri e faccende, i fornitori da contattare domani per avere i croissant caldi di prima mattina e la fornitura di dittamo da preparare al San Mungo, per essere focalizzata sul presente. E proprio il presente arrivò a colpirla tanto duramente. Qualcosa attirò la sua vista in terra, su una macchia scura. Sangue. Una deformazione professionale di chi lavora in Ospedale e riesce a riconoscere la particolare viscosità con cui il plasma si diffonde. Aveva pochi dubbi la strega che si trattasse proprio di quello, anche se avrebbe avuto bisogno come minimo di più luce per una certezza indissolubile. «C’è nessuno?» avrebbe domandato se solo ne avesse avuto il tempo. Tutta l’aria incanalata nella trachea per formulare la frase morì nella sua gola, o meglio fu espulsa per l’impatto violento con un roco suono gutturale. Con la mente offuscata dalla stanchezza non ebbe la prontezza di spirito per resistere al colpo ricevuto alla schiena, avvertendo appena la percezione di star perdendo l’equilibrio. Avvenne tutto così rapidamente che non ebbe nemmeno il tempo di pensare a come reagire, nemmeno riuscì a sporgere le mani in avanti per evitare l’impatto con il terreno. Cadde in terra malamente, come un sacco di patate scaricato al volo da un fornitore frettoloso, impattando al suolo con la faccia e con i palmi delle mani aperte. Il dolore al naso fu immediato, lancinante e tale da svegliare definitivamente il suo cervello assopito. Il gusto amaro del sangue invase la sua gola, la bocca, le narici dalle quali sgorgava copiosamente. . «Cazzo» sputò e tossì sangue, mentre la voce sembrava un gorgoglio sommesso. Il dolore al volto era tale che solo successivamente arrivò quello sulla schiena per la spinta. Pian piano la consapevolezza di essere stata attaccata da qualcosa, o qualcuno, prese coscienza dentro di lei mettendo in moto un naturale istinto di sopravvivenza. Avrebbe provato a rimettersi in piedi e trascinarsi via da quella situazione. Ah, era una strega. Dove cazzo era finita la sua bacchetta magica? L’avrebbe cercata nella solita tasca del cappotto. Doveva difendersi e curarsi. Forse persino attaccare. Che giornata di merda, cazzo.
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  8. .
    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono

    Soffiò sull'ultima candela rimasta accesa ad illuminare i Tre Manici di Scopa, che calarono nell'oscurità. Era diventata negoziante di quel locale da relativamente poco eppure anche nel buio della notte riusciva a distinguere i profili della mobilia, le sedie capovolte sui tavoli, i boccali per la burrobirra appesi sul bancone che scintillavano al buio e la silhouette ambrata delle bottiglie di idromele.L'ambiente ormai familiare era diventato il punto nevralgico della sua giornata, si era il suo lavoro ma era uno stile di vita che abbracciava con piacere. Le piaceva sentire il profumo di torta di mele appena sfornata, quello dell'arrosto con patate, così in contrasto con il pungente odore di disinfettante nel quale era immersa nel suo lavoro in Ospedale. Era una Cheyenne diversa quella che si aggirava tra i tavoli del locale servendo le succulente pietanze da quella che con determinazione si occupava di curare i pazienti del San Mungo. Le piaceva davvero molto quel locale, era entusiasta e non le pesava doversi alzare molto presto al mattino per infornare le brioches per la prima colazione o dover chiudere passata la mezzanotte per servire il bicchiere della staffa all'ultimo cliente rimasto. Si stava rivelando ogni giorno che passava come una passione e sempre meno come un lavoro, anche se gli introiti monetari erano decisamente vantaggiosi. Forse, un giorno, la Black sperava di poter aver messo da parte abbastanza denaro da poterne diventare Propietaria a tutti gli effetti... una strega deve pur poter sognare!
    Quincey, l'elfo domestico che da poco aveva assunto come collaboratore del locale, per questioni più da retroscena e di manovalanza, perchè sapeva che la clientela non avrebbe mai accettato di essere servita da questo tipo di creature, si era già occupato di pulire le cucine e i tavoli del locale: Cheyenne gli aveva dato il permesso di andarsene un po' prima di lei.
    Chiuse alle sue spalle la porta del locale, sarebbero trascorse giusto qualche ora prima che dovesse tornare a riaprirla, ma qualcosa di diverso attirò la sua attenzione sul bidone della spazzatura. Era stata una giornata prolifica e questo si poteva notare dal sacco nero del pattume che sporgeva dal bidone di latta che lo conteneva. Il coperchio, era certa che Quincey lo avesse appoggiato sulla sommità del sacco, era riverso a terra e quando lei andò inavvertitamente a pestarlo produsse un gran rumore. Una sagoma nera si mosse e si distaccò dal sacco, rivelando uno squarcio che vomitò l'immondizia davanti al locale.
    «Hey!» urlò dietro all'ombra che aveva destato tanto trambusto. Ancora prima di poter ragionare, per esempio sul fatto che fosse una strega dotata di bacchetta e che qualche incantesimo le sarebbe stato utile, si mise a correre dietro all'ombra, più grande di un gatto ma più piccola di un cane (per lei al mondo esistevano solo Pastori Tedeschi o Terranova, quindi i suoi standard erano impostati sulle grosse taglie) come se le avesse rubato qualcosa di valore. La corsa fu a ritmo sostenuto e pezzetti di spazzatura, riconobbe delle bucce e qualche cartaccia, furono trasportati lungo tutta la strada che stavano percorrendo. Non doveva aver corso per più di qualche minuto prima di perderne le tracce. Della misteriosa ombra che aveva disseminato monnezza, la sua, per Hogsmeade non vi era alcuna traccia e le occorse qualche istante per capire che si trovava ben fuori dal centro della cittadina, complice il terreno fatto di sassolini e ghiaia, così diverso dalla pavimentazione in lastre di pietra davanti ai 3 Manici. Una vecchia staccionata ormai pericolante, un cartello sbiadito appena illuminato dalla luce della luna, molto affascinante e luminosa, le permisero di capire che si trovava vicino alla Stamberga Strillante. Un brivido corse lungo la sua schiena e per qualche motivo un sentore di pericolo si accese nella sua mente. Si voltò per tornare sui suoi passi.

    Wizarding World Master

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  9. .
    Buonasera,

    vorrei richiedere che sia cambiato il titolo di questa role, che è il provino fallito, visto che mi piace tanto il titolo e vorrei usarlo nuovamente.

    Il titolo da mettere sarebbe "passeggiata al chiaro di luna". Spero sia fattibile e nel caso così non fosse che non ci siano problemi a usare due titoli identici.

    Grazie,
    CLB
  10. .
    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono

    Soffiò sull'ultima candela rimasta accesa ad illuminare i Tre Manici di Scopa, che calarono nell'oscurità. Era diventata negoziante di quel locale da relativamente poco eppure anche nel buio della notte riusciva a distinguere i profili della mobilia, le sedie capovolte sui tavoli, i boccali per la burrobirra appesi sul bancone che scintillavano al buio e la silhouette ambrata delle bottiglie di idromele.L'ambiente ormai familiare era diventato il punto nevralgico della sua giornata, si era il suo lavoro ma era uno stile di vita che abbracciava con piacere. Le piaceva sentire il profumo di torta di mele appena sfornata, quello dell'arrosto con patate, così in contrasto con il pungente odore di disinfettante nel quale era immersa nel suo lavoro in Ospedale. Era una Cheyenne diversa quella che si aggirava tra i tavoli del locale servendo le succulente pietanze da quella che con determinazione si occupava di curare i pazienti del San Mungo. Le piaceva davvero molto quel locale, era entusiasta e non le pesava doversi alzare molto presto al mattino per infornare le brioches per la prima colazione o dover chiudere passata la mezzanotte per servire il bicchiere della staffa all'ultimo cliente rimasto. Si stava rivelando ogni giorno che passava come una passione e sempre meno come un lavoro, anche se gli introiti monetari erano decisamente vantaggiosi. Forse, un giorno, la Black sperava di poter aver messo da parte abbastanza denaro da poterne diventare Propietaria a tutti gli effetti... una strega deve pur poter sognare!
    Quincey, l'elfo domestico che da poco aveva assunto come collaboratore del locale, per questioni più da retroscena e di manovalanza, perchè sapeva che la clientela non avrebbe mai accettato di essere servita da questo tipo di creature, si era già occupato di pulire le cucine e i tavoli del locale: Cheyenne gli aveva dato il permesso di andarsene un po' prima di lei.
    Chiuse alle sue spalle la porta del locale, sarebbero trascorse giusto qualche ora prima che dovesse tornare a riaprirla, ma qualcosa di diverso attirò la sua attenzione sul bidone della spazzatura. Era stata una giornata prolifica e questo si poteva notare dal sacco nero del pattume che sporgeva dal bidone di latta che lo conteneva. Il coperchio, era certa che Quincey lo avesse appoggiato sulla sommità del sacco, era riverso a terra e quando lei andò inavvertitamente a pestarlo produsse un gran rumore. Una sagoma nera si mosse e si distaccò dal sacco, rivelando uno squarcio che vomitò l'immondizia davanti al locale.
    «Hey!» urlò dietro all'ombra che aveva destato tanto trambusto. Ancora prima di poter ragionare, per esempio sul fatto che fosse una strega dotata di bacchetta e che qualche incantesimo le sarebbe stato utile, si mise a correre dietro all'ombra, più grande di un gatto ma più piccola di un cane (per lei al mondo esistevano solo Pastori Tedeschi o Terranova, quindi i suoi standard erano impostati sulle grosse taglie) come se le avesse rubato qualcosa di valore. La corsa fu a ritmo sostenuto e pezzetti di spazzatura, riconobbe delle bucce e qualche cartaccia, furono trasportati lungo tutta la strada che stavano percorrendo. Non doveva aver corso per più di qualche minuto prima di perderne le tracce. Della misteriosa ombra che aveva disseminato monnezza, la sua, per Hogsmeade non vi era alcuna traccia e le occorse qualche istante per capire che si trovava ben fuori dal centro della cittadina, complice il terreno fatto di sassolini e ghiaia, così diverso dalla pavimentazione in lastre di pietra davanti ai 3 Manici. Una vecchia staccionata ormai pericolante, un cartello sbiadito appena illuminato dalla luce della luna, molto affascinante e luminosa, le permisero di capire che si trovava vicino alla Stamberga Strillante. Un brivido corse lungo la sua schiena e per qualche motivo un sentore di pericolo si accese nella sua mente. Si voltò per tornare sui suoi passi.

    Wizarding World Master

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    POST ANNULLATO. NESSUN PE.


    Edited by Wizarding World Master - 29/3/2022, 08:43
  11. .
    Welcome :beer:

    Resistere alla tentazione è sempre difficile: meglio cascarci e via ahhaha

    Io muovo Cheyenne, quindi posso offrirti una role e un giro di burrobirra: c'è anche il menù speciale per St. Patrizio!
  12. .
    Cheyenne Luna Black
    domatore - 23 y.o. - caotico buono

    Poteva soltanto ringraziare il fatto di essere, quando non si trovava nella cucina a sfornare torte e crostate, anche una medimaga piuttosto abituata ad assistere a situazioni sconvolgenti e ad usare pozioni particolarmente odorose, o avrebbe rischiato di svenire quando Barty Butterbeer, appellativo che sosteneva si era conquistato nelle peggiori bettole di mezza Europa, le ruttò in faccia per esclamare « Un'altra!» alla domanda se potesse portare via il quarto boccale ormai vuoto della ButterGreen che gli aveva reso la bocca completamente verde. Piuttosto sconcertata si era defilata, allontanandosi in fretta e incantando un vassoio perchè portasse in autonomia il boccale all'avventore onde evitare altri spiacevoli gorgheggi.
    I Tre Manici di Scopa non erano mai stati tanto affollati come in quella giornata, al punto che ormai la gente non chiedeva più sei ci fosse posto, ma si riversava nel locale come una fiumana verde - qualcuno doveva aver venduto loro diversi gadget in onore di San Patrizio- che si accalcava al bancone o cercava di rubare un tavolo o una sedia non appena questa era lasciata libera anche solo per poter andare in bagno. Inoltre il livello di alcolismo iniziava a innalzarsi parecchio, alcuni cori si levavano dalle tavolate più rumorose, canti celtici in un inglese così stretto che l'americana d'importazione faticava a coglierne le parole.
    Sopra il brusio generale, mentre spillava l'ennesima burrobirra si sentì un flebile ed educato « Madama Luna!» Cheyenne sorrise istintivamente nel sentirsi chiamare con il suo secondo nome. Il povero elfo domestico, un tempo si chiamava diciassette e ora era semplicemente Quincey, aveva problemi a pronunciare il suo primo nome, così esotico e particolareggiato per una creatura che aveva passato tutta la vita circondato da Victoria, Elizabeth, Edward e Albert, ora si trovava ad avere a che fare con una mezza indiana d'America. Quincey aveva insistito per chiamarla Madama Black, ma le sembrava troppo formale e freddo essere chiamata con il cognome, e così gli aveva suggerito e concesso di chiamarla semplicemente Madama Luna che appariva più facile da pronunciare per la creatura e che in qualche modo rendeva onore alle sue origini americane, dove ognuno era legato a un elemento naturale e nel suo caso si trattava dell'astro celeste. Un giorno forse sarebbe stata abbastanza fortunata da comprenderne il collegamento, o almeno così dicevano i saggi nelle loro leggende, ma per ora si limitava a nasconderlo agli inglesi e soltanto il suo elfo domestico la chiamava così, rendendolo in qualche modo una cosa solo loro. « Nuove clienti si sono sedute al tre.» Comunicò, prima di sparire nella cucina ad aiutare con le preparazioni e prima che qualcuno troppo ubriaco avesse maleparole per lui o peggio. Faceva sempre in modo che il suo elfo domestico fosse poco presente in pubblico quando c'era troppo alcol in circolo, onde evitare spiacevoli inconvenienti che l'avrebbero costretta a intervenire con la forza. Posò lo sguardo al tavolo tre, dove individuò una chioma ramata, che non le diceva nulla ed Hedel Crawford, la cui fama la precedeva. Ne aveva sentito parlare qualche volta da Dean, aveva letto qualcosa della sua famiglia dai giornali e l'aveva incrociata per le vie di Diagon Alley. Così giovane eppure così tanto potente. Avrebbe forse fatto bene ad esserne intimidita.
    «Benvenute ai Tre Manici di Scopa!» salutò con gentilezza, sorridendo agli avventori, senza far intendere che conoscesse almeno una delle due figure al tavolo « Mi scuso per l'attesa, stasera abbiamo molta gente. In ogni caso ecco il nostro Menù dove potete trovare i nostri prodotti. Inoltre vi lascio il Menù Speciale di St. Patrick. Vi do qualche minuto per decidere cosa prendere...» aggiunse, allontanandosi leggermente dal tavolo per permettere ala coppia di poter scegliere cosa prendere, ma pronta a tornare non appena avesse visto un accenno nella sua direzione.
    p4Tw05F Benvenute ai 3 Manici di Scopa!
    Potete già ordinare nei vostri prossimi post, io posterò in seguito per portarvi le ordinazioni.

    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
  13. .
    Salve,

    Volevo pubblicare una notizia nella news board, ma da Chrome non la vedo più... per caso è cambiato qualcosa ho un problema io?
  14. .
    Tre Manici di Scopa

    Lucky St. Patrick




    In occasione della festa di San Patrizio, molto sentita in Scozia come in Irlanda, il pub "I Tre Manici di Scopa" si tinge di verde e di fortuna!

    Per tutto il periodo di Marzo e Aprile è disponibile il nostro menù speciale:

    ButterGreen
    CAR +4 - 4 GALEONI
    La nostra classica burrobirra si tinge di verde.
    E potrebbe tingere anche voi: bevendola potreste trovarvi con la punta dei capelli e la lingua tinti di verde.
    Inoltre decanterete canti celtici in onore dei vostri avi irlandesi.

    Crostata Fortunata
    COS +4 - 6 GALEONI
    Torta con base di pasta frolla, cotta con al suo interno un galeone verde non commestibile: se lo trovate (il fato sarà deciso da me tramite dado) esibitelo al vostro cameriere per una Burrobirra gratis.

    Arrosticini di Capra
    COS +4 - 6 GALEONI
    Perché come dice il vecchio detto: in Irlanda si venerano le pecore, ma le capre no.
    Prelibata carne di capra, rosolata a fiamma viva su uno spiedino.
    Si serve con salse e pepe a parte.


    Spirito d'Irlanda
    CAR +6 - 10 GALEONI
    Micidiale cocktail superalcolico (vietata la vendita a minorenni) d'importazione Irlandese.
    Chi lo beve accusa l'immediato effetto collaterale di dover contare le pecore (i clienti del locale) e di perdere puntualmente il conto.
    Frasi sconnesse e divertimento assicurato a tutti i commensali.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
  15. .
    Grazie mille, hai risposto a tutti i miei dubbi.

    Comunque si, sono interessata ad attivare questa Esperienza, grazie.

    CLB
144 replies since 12/11/2013
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