Posts written by James Kennegan

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    Ghirigoro

    Registro Vendite Agosto





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    Merce Venduta:
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  2. .
    HOLYHEAD HARPIES VS pride of Portree
    James Kennegan

    Tornare a giocare dopo tanto tempo, con un infortunato che ancora rendeva non proprio in forma la sua gamba, era strano per la Kennegan ma un brivido di eccitazione scorreva lungo la sua spina dorsale. Era impossibile sfamare la bestia assetata di ambizione che dimorava nel corpo dell’irlandese e il fuoco della competizione si era acceso con una fiamma vibrante non appena il calendario della prima giornata era stato reso noto. La voglia aggressiva di vincere, là dove vincere era la cosa cosa che importava, era tornata a rendere irrequieto lo sguardo di smeraldo della Kennegan. Come un lupo digiuno da troppo tempo, si aggirava famelica nello spogliatoio delle Holyhead Harpies cercando nello sguardo delle sue compagne qualcuno che brillasse dello stesso bagliore. Le iridi di smeraldo non poterlo fare a meno di indugiare sulla fascia di capitano, che un tempo avvolgeva il suo braccio sinistro con costanza, indossata dalla Blake, cercatrice della squadra, con la silenziosa promessa - o minaccia- di indossarla ancora, in un futuro abbastanza prossimo. I tempi per i convenevoli negli spogliatoi erano conclusi, la folla di spettatori tuonava per la scesa in campo delle due squadre e come gladiatori ai tempi di Roma, loro sarebbero scese in campo a combattere come leonesse. << Forza Harpies!>> fu l’incitamento collettivo che si diedero prima di voltarsi e uscire in campo.

    Con un movimento fluido della gamba si issò in sella alla Wolf Den, il manico di scopa personalizzato che aveva fatto confezionare al McNeal con materiali di estrema qualità, senza badare a spese per ottenere la resa migliore possibile in volo. Quella scopa fendeva l’aria che era una meraviglia, appagando l’animo famelico della Kennegan. La mazza stretta nella mancina compiva delle lievi rotazioni di tanto in tanto, per il gusto di contrastare l’aria, in assenza di bolidi. Aveva sete di sangue, di sentire qualche ossa piegarsi al volere del brutale ferro, del legno che impattava sulla sfera matta con violenza tale da imporre il cambio della traiettoria, piegandola al desiderio sadico della strega d’Irlanda. Non si era data un attimo di tregua, sfrecciando in giro per il capo per testare anche la massima velocità che la nuova scopa raggiungeva, per giocare con ampie parabole e picchiate vertiginose, cercando un dannato bolide. Ma le sfere nere si facevano desiderare, dei quattro battitori in campo nessuno aveva ancora avuto l’onore di battere un colpo, mentre i cacciatori avevano già violato la porta delle Holyhead un paio di volte in più di quanto non avessero fatto le sue compagne di squadra e mentre la contesa del boccino d’oro sembrava ancora una volta favorire i suoi avversari. La bionda chioma di James, costretta in una coda alta, si mosse a destra e a sinistra con uno scatto deciso, percependo un fruscio familiare: Andava oltre al flebile sfarfallio del boccino d’oro o dalle scope dei cercatori a poca distanza da lei. Non si sbagliava. Non si sbagliava mai. Bolide!
    Prima ancora di pensare a come agire il suo corpo, plasmato da anni di allenamento costante, si era già mosso al suo posto. Il busto si sarebbe appiattito lungo il manico di scopa, assumendo la posizione aerodinamica ideale per raggiungere nel minor tempo possibile la sua preda. Una volta avvicinata abbastanza al bolide il busto sarebbe tornato in posizione eretta, raddrizzando anche le spalle e preparandosi a colpire il braccio si sarebbe piegato in modo da formare un angolo di novanta gradi con il gomito che avrebbe funto da perno, assieme con la spalla, per eseguire una rotazione della mazza. Il posto era mantenuto in quel precario equilibrio tra rigido e flessibile, che solo anni di allenamento e bolidi scagliati poteva trovare al primo colpo, in modo da poter indirizzare la sfera dice si desiderava. Lo sguardo di smeraldo si incatenó sulla figura di Alina Finley, vittima designata. Al momento opportuno la mazza sarebbe roteata ad alta velocità nel cielo e il bolide colpito sarebbe stato sospinto verso di lei in un micidiale colpo che non avrebbe lasciato alcuno scampo al cercatore avversario. La sete si era placata, per il momento.
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    Buonasera,

    Io avrei una domanda: vorrei partecipare a a questa quest sia con James che con Bowie è possibile?
    O posso partecipare solo con uno dei miei Pg?

    Grazie,
    - James Kennegan
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    Luglio 1927

    p4Tw05F da questo mese la commessa deve sempre proporre nel primo post al cliente l’acquisto di una copia autografata di “Scintille Nere” di Brad McNeal

    Max Lynch
    Draven Shaw novembre

    James Kennegan
    Medusa Fontaine novembre

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    Edited by James Kennegan - 13/11/2020, 14:05
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    Ghirigoro

    Registro Vendite Luglio





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  6. .
    Ghirigoro

    Registro Vendite Giugno





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  7. .
    Smelly Alley
    James Kennegan


    << Rigriel, tesoro, hai mangiato fagioli?>> Doveva ancora abituarsi a quella che era la sua nuova casa a Diagon Alley, Main Street, 23, ma per una vagabonda senza fissa dimora come era sempre stata la Kennegan era solo questione di tempo prima che riuscisse ad adattarsi alla sua nuova casa. L’elemento che più le impediva di sentirsi completamente a proprio agio era la presenza di Brad, suo coinquilino, che in qualche modo la spingeva a essere sempre civettuola e accattivante, un grande sforzo di energie e pensieri per la bionda d’Irlanda che non abbassava mai la guardia per fare colpo sul giovane scrittore. Sua nonna le avrebbe suggerito che dopo il matrimonio una donna poteva anche evitare di essere sexy, lasciando che i peli ricrescessero o permettendosi di fare qualche puzzetta sotto le lenzuola, accalappiato un uomo in casa era fatta, a suo dire. James però rinnegava, o meglio non sentiva di appartenere a quel tipo di persona che cerca di accasarsi nel minor tempo possibile soltanto con lo scopo di avere agio. Il suo carattere forte e indipendente le impediva di pensare a se stessa come una persona da sposare, nemmeno aveva il matrimonio in testa, convivere con un ragazzo era poi qualcosa a cui non aveva mai pensato. Un uomo e un elfo domestico. Aveva avuto entrambe le cose, ma mai contemporaneamente sotto lo stesso tetto. Sedeva in cucina, indossando una maglietta abbastanza lunga da coprirle il sedere a pesca, davanti alla sua tazza di caffè bollente e ai resti della ciotola yogurt e cereali che aveva divorato come colazione. Rigriel ci aveva messo un po’ a capire che lo stomaco della Kennegan si svegliava ogni giorno con una voglia diversa: ieri aveva mangiato croissant ripieni di cioccolato e il giorno prima una ciambella all fragola, la settimana prima ancora aveva fatto colazione solo salata con uova e bacon. Era stato tra un sorso di amara caffeina e l’altro che aveva posto, con quanto più tatto disponesse una persona come lei, la domanda sui fagioli all’elfo domestico. Nell’intera casa aleggiava uno strano odore. Brad McNeal comparve già vestito di tutto punto, sottolineando la poca organizzazione e puntualità della Kennegan, sulla soglia della stanza. << Buongiorno coinquilino!- salutò agitando la mano in alto nell’aria - sai se c’è un topo morto per casa o ehm..- ah parlare di ratti e di morte di prima mattina è quello che chiunque desidera - cos’è questo?>> anche con la tazza di caffè a pochi centimetri dal naso riusciva comunque a percepire la puzza che con il passare del tempo si era fatta più intensa e insistente.

    Ancora nessuna notizia su eventuali creature putrefatte o liquami tossici, ma quando era uscita di casa la situazione era stata molto peggio. Quasi avrebbe giurato che l’aria fosse così pesante da averle appiattito le lunghe onde che si erano arricciare sulle sue spalle, coprendo la deliziosa scollatura quadrata sulla sua schiena. Fu chiaro dalle prime ore di lavoro al Ghirigoro- Max aveva richiesto di essere esentata quel giorno in virtù di un articolo della Gazzetta del Profeta che ragguagliava sulla puzza e sconsigliava di recarsi nel villaggio magico- che nessuno avrebbe visto il grazioso vestito celeste con fiorellini bianchi rosa e gialli che indossava quel giorno la giocatrice di Quidditch. Persino la sua attività dietro al bancone preferita, sbirciare i passanti e i loro strani comportamenti oltre la vetrina, si era ridotta a osservare qualcuno degli altri negozianti passare con sconforto in strada, constatare che fuori era quasi peggio che all’interno e poi fare retromarcia nel proprio negozio. La campanella sopra la porta era rimasta fissa e non aveva annunciato nessun cliente per tutto il giorno. A un certo punto, in un orario non meglio precisato perché la noia e la puzza che costantemente le annebbiava le narici avevano fatto perdere a James la cognizione del tempo, vide la fabbricante di bacchette uscire da Ollivander e in quello che sembrava un evento surreale udì distintamente l’urlo di disperazione della ragazza. D’istinto la figlia d’Irlanda uscì dalla libreria per raggiungere la collega al centro della strada dove già una strega era sopraggiunta. Mentre si avvicinava a passo rapido colse frammenti di una conversazione nella quale si inserì senza troppe cerimonie. << È questa puzza è... insopportabile!>> scosse il capo con rassegnazione, per la prima volta in tutta la giornata realizzando quando fosse abbattuta e resa nervosa da quel odore che impestava ogni angolo, che non aveva dato riposo neanche per un secondo alla sua mente, saturandole il cervello e impedendole di pensare ad altro. Si guardò attorno, osservando come altri stavano avvicinandosi al gruppetto che si stava creando in Main Street, tutti esasperati dalla grande puzza di Diagon Alley, da oggi ribattezzata Smelly Alley.
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    Benvenuto Cadmen :hearteyes:

    Io sono James e gestisco il Ghirigoro, ma posso anche presentarti la mia Bowie Mercury Weasley Grifondoro doc! Ho visto che sarai studente di Hogwarts quindi la offro già per una role :3
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    JAMES KENNEGAN
    ▬ESPERIENZA 11- Smelly Alley ▬
    SPEZZAINCANTI - LIVELLO 1- PE 0
    CAR20 COS20 DES10 • FOR20 • INT40 SAG10


    BACCHETTA: Ebano, Crine di Thestral, 13 pollici, Solida. +20 INT
    ARMATURA/VESTITI:
    ANIMALE: (scrivere solo se si intende portare in Esperienza)

    SLOT EQUIPAGGIAMENTO

    (q.tà)
    oggetto1
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    Accessori per il Quidditch di Qualità
    James Kennegan

    Si era convinta di non aver fatto nulla con un secondo fine, aveva semplicemente indossato un vestito verde oliva con una fascia marrone legata in vita, che certo esaltava i suoi fianchi e il suo fondoschiena, ma questa era una mera coincidenza. Aveva associato la sua voglia di uscire con un vestitino frivolo, troppo corto per una normale passeggiata di shopping prima del suo turno al Ghirigoro, con il fatto che il sole fosse finalmente uscito dopo due giorni di temporali incessanti, non una novità in territorio inglese, ma da brava irlandese aveva imparato ad apprezzare ogni attimo di sole, perché l'estate di Dublino può durare anche solo un paio di settimane. Ogni raggio di sole era uno spiraglio d'estate imperdibile per la Kenegan, che aveva usato questa come scusa per poter riempire il suo armadio di abiti prendisole e con i lembi svolazzanti e leggeri. Non le importava se aveva solo due settimane, o poco più in caso fosse stata fortunata, durante le quali sfoggiare la sua collezione di abitini e mini-abiti, era assodato che la sezione di quest indumenti occupasse nel suo armadio una quantità pari, se non maggiore!, a quella riservata ai cappotti. E così, puntuale come la lieve nebbiogena che si alzava dalle strade dopo la lunga pioggia, si era riversata anche lei in strada, vestita di tutto punto come una vacanziera in villeggiatura al mare, le mancava soltanto un grande cappello di paglia e enormi occhiali da sole e l'immagine da estate italiana -non che fosse mai davvero stata in italia, tanto meno d'estate- che si era costruita nella mente sarebbe stata perfetta. Camminava a passo sostenuto, facendo scattare le lunghe gambe lungo il selciato della via principale del villaggio magico, perché adorava sentire il vento creato da quel movimento sferzarle le balze della gonna, rendendola ancora più svolazzano e in qualche modo frivola. Si soffermò per un'istante davanti alla vetrina di accessori per il Quidditch di Qualità, rimirando l'immagine che il riflesso dire stessa le rimandava, nutrendo il profondo narcisismo della bionda d'Irlanda. Era anche un modo per farsi notare dal negoziante del locale, anche se non lo avrebbe ammessa a se stessa, così che potesse notarla e far in modo da rendere ancor più personale i suoi acquisti. Dopo aver indugiato per un periodo che le sembrò sufficientemente lungo sulla vetrina del negozio, sia elisa ad entrare. Le iridi di smeraldo si posarono con calma lungo l'ambiente familiare del negozio, sorvolando sui dettagli d'arredo e focalizzandosi su scope e mazze da battitore, alla ricerca di elementi di novità. I galeoni tintinnarono nella bacchetta dove li teneva, legata come borsetta lungo il suo fianco, mentre si avvicinava al bancone con il sorriso più raggiante che possedesse. << James Kennegan- era davvero necessario dirlo? - Sono qui per il mio manico di scopa personale- sorrisetto malizioso, prima che un'altra idea annebbiasse la sua mente, riportandola alla realtà terrena - e vorrei estrarre 7 carte delle Holyhead Harpies>> era una facoltosa giocatrice, dopotutto, come la gonfia sacca di galeoni suggeriva, non vedeva ragione migliore per spendere il suo stipendio se non per il Quidditch.
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    Diagon Alley, Main Street, 23
    James Kennegan

    Non aveva ancora iniziato a pensare alle reali implicazioni di vivere con un ragazzo, al di là di litigare per la tavoletta del water alzata che sembrava essere comunemente nota come fonte universale e incessante di litigi, alle aspettative che questo potesse avere o alle impressioni che avrebbe dato al esterno. Nonostante la sua carta d’identità dichiarasse la Kennegan come ventisettenne non era davvero affatto cambiata dal adolescente diciassettenne che aveva abbandonato gli studi per dedicarsi al gioco del Quidditch. Se i torno alla maggiore età si presuppone che le persone diventino più responsabili e adulte, questo processo di crescita non aveva intaccato l’animo della Serpeverde che continuava a vagare per il mondo mossa da istinti puerili e scossa da ormoni adolescenziali. Forse McNeal si era accorto della sua ingenua immaturità e aveva deciso di offrirle un tetto sotto il quale stare con la stessa compassione con la quale si offre rifugio a un cucciolo sotto la pioggia battente, ma James non si vedeva così tanto inadatta alla vita adulta quanto la era effettivamente e così non aveva avuto modo di pensare a questa come uno dei motivi per la quale ora si trovava a camminare per le vie di Diagon Alley, con la sua sacca logora da viaggio sulle spalle, verso l’abitazione per la quale Brad McNeal pagava l’affitto e che aveva offerto per convivere. Naive, non aveva nemmeno provato a chiedersi se vivere con un ragazzo avesse implicazioni sentimentali, certo non escludeva che potesse succedere qualcosa tra di loro, ma d’altro canto non immaginava che la convivenza fosse direttamente implicata a questioni di cuore. No, l’idea che si era fatta, che aveva ricamato nella sua mente al fine di convincersi, dopo settimane dalla richiesta del Corvonero a compiere il grande passo verso una nuova casa, era stata che la condizione di vagabonda per il mondo, che alloggiava al Paiolo Magico da diversi mesi, unita alla lieve zoppia che doveva ancora curare completamente al San Mungo avesse intenerito a tal punto il docente di Hogwarts da convincerlo a offrirle un porto sicuro nel mondo. James Kennegan era uno spirito irrequieto, non si fermava mai troppo a lungo in un posto - al massimo un paio di campionati nella stessa squadra - e non poteva di avere davvero un posto che fosse casa. Aveva percorso quella Main Street di Diagon Alley con passo spedito, decisa a raggiungere il numero 23 il prima possibile. Salì i pochi gradini che si affacciavano sulla via principale e si diresse alla ricerca del 4B. Trovó il numero di appartamento così facilmente che subito la sinistra si era chiusa a pugno per bussare sulla porta con due colpi decisi. Poi un dubbio l’assalì: se McNeal non fosse stato in casa - in effetti non aveva avvisato del suo arrivo ed era orario di lavoro- si chiedeva se avrebbe dovuto aspettare molto o se il suo -quasi loro- elfo domestico fosse in casa per aprire. Era stato informato della nuova, sregolata, coinquilina?
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    James Kennegan, vorrei segnarmi
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    Ciao e benvenuto :heart:
    Io sono James e on gestisco il
    Ghirigoro e gioco a Quidditch! Ci si vede presto in giro per una role ;)
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    Benvenuta :heart:
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    Benvenuta Mat :hearteyes:

    Io sono James e nuovo la negoziante del Ghirigoro oltre che famosa giocatrice di Quidditch e muovo anche Bowie Weasley , se ti va di ruolare un’amicizia tra antenate di futuri famosi sono assolutamente a disposizione :fangirl: Ti troverai bene qui :heart:
176 replies since 27/12/2015
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