Posts written by mad!max

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    1928
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    Max Lynch

    gryffindor15 y.o.brokenNEW LIFE

    Non aveva più proferito parola. Le labbra della Lynch erano rimaste serrate in una linea priva di espressione, ogni tanto sconquassate da un singhiozzo o da un risucchio d’aria. Le lacrime avevano iniziato a solcare sul suo volto come un fiume ininterrotto da quella tragica notte che aveva cambiato tutto, un rivolo incessante che rendeva costantemente umide le sue guance, che aveva iniziato a scavare profonde rughe sotto le sue orbite oculari. Gli occhi erano arrossati e stanchi, spesso le capitava di addormentarsi per sfinimento, quando la sua mente esistita chiedeva pietà per qualche ora, ma poi tornava a vedere il sangue e il rosso nei suoi incubi e si svegliava ancora più stanca di quando era andata a dormire. I capelli rossi della Lynch sembravano essersi affievoliti, come se la fiamma che prima li accendeva si fosse spenta. Lei stessa sembrava essere una copia sbiadita di quello che era.

    Theodore Skyfield aveva cercato di fare del suo meglio, il lussuoso appartamento nel cuore di Londra, proprio di fronte al Ministero della Magia ne era la prova tangibile. Essere così vicina agli auror, alle persone che stavano cercando sul padre e indagando su… nei pochi momenti di lucidità si sentiva quasi al sicuro in quella vicinanza. Poi però una rabbia esplosiva iniziava ad espandersi nelle sue viscere, ricordandole che quelli erano gli stessi che avrebbero dovuto difendere sua madre, Ilvermorny . La rabbia era il solo sentimento che riuscisse ad evocare e la lasciava sempre sfinita e svuotata. Non sapeva da quanti giorni si trovasse nella nuova casa al 44 di Eyre Street Hill, non era mai uscita dalla sua camera se non per andare in bagno. Ma alcuni elfi domestici venivano sempre a farle il letto e a pulirle la stanza, quegli stessi che quel giorno avevano iniziato a tirare fuori il suo baule e a riempirlo con le cose per andare a scuola. La divisa di Ilvermorny era stata sostituita da quella con lo stemma di Hogwarts. Presto sarebbe iniziata la scuola, le vacanze di Natale stavano finendo, ma lei aveva perso completamente la cognizione del tempo. Quel giorno, per la prima volta da quando era iniziata questa strana convivenza con il professor Skyfield, Max trascinò i piedi, e se stessa, fuori dalla sua camera. Non riconosceva il posto nel quale si trovava ma con un istinto che non sapeva di possedere trovò subito il piccolo studio della casa, dove il professore stava lavorando su qualcosa. Avrebbe bussato, lo avrebbe davvero fatto, ma non aveva nemmeno le forze per sollevare il braccio e battere sul legno della porta. Così era lì, in piedi sullo stipite della porta, affacciata su questa nuova realtà come un fantasma. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma boccheggiò come un pesce fuor d’acqua. < b> “I miei capelli …” le parole le graffiarono la gola, era così tanto che non parlava che sembrava strano e innaturale tornare a farlo ”sono rossi”proseguì deglutendo con una certa difficoltà, la voce rauca e più bassa di quanto non fosse mai stata prima. ” Nonriescoaguardarli “disse tutto d’un fiato, in un sussurro appena udibile, mentre sentiva la gola che si serrava per l’emozione e le lacrime che tornavano a pizzicarle le guance. Voleva cancellare quel rosso. Voleva cancellare quel dolore. Voleva cancellare se stessa.
    it's M A X - not maxine


    Edited by mad!max - 12/4/2022, 16:02
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    Bentornata anche da me, eterna ritardataria <3

    Per qualsiasi problema o dubbio non esitare a contattarmi :hearteyes:
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    Max Lynch

    wampus15 y.o.brokenTHE END

    Rosso. Bagliori cremisi danzano sulle sue iridi come la luce del sole che accarezza le pianure durante l’alba. O il tramonto. I toni cupi dell’intero ambiente le ricordano il crepuscolo. La fine di qualcosa più che l’inizio di un nuovo giorno. Immagini confuse si susseguono, lampi di rosso, rosso, rosso…

    Si sveglia di soprassalto, madida di sudore nel letto a baldacchino del dormitorio di Wampus. Ha il pigiama appiccicato alla schiena, i capelli un groviglio confuso che le si appiccia alla fronte sudata. Beve un sorso di acqua dal comodino cercando di calmare il battito del suo cuore, che non sa perché sia così agitato, e si ricordi a per addormentarsi nuovamente.


    Barcolla sul posto, spostata da un vento invisibile. Si sente incorporea, incapace di far reagire il proprio corpo agli stimoli in tempi veloci. Se avesse mai vissuto l’esperienza di osservare un ricordo dentro a un pensatoio, direbbe che è una sensazione molto simile, sebbene più rallentata. Immagina che è così che si sentano le meduse in un mare in tempesta, i fantasmi quando incontrano una corrente d’aria nei corridoi. Di nuovo rosso. Ma questa volta non è più solo un estrazione incorporea del colore. No, lo vede. La circonda come secchiate di vernice sparsa su una tela, una stanza. Qualcosa nel suo subconscio si accende, quel brivido affinato lavorando al San Mungo. L’odore ferroso le pizzica la punta della lingua. Sangue. Rosso sangue. Prova a svegliarsi, lontana da quel luogo sa che è solo un sogno, si agita e prova a reagire ma non succede nulla. La pellicola continua a girare. Lei continua a guardare.
    Sulle superfici il sangue non si è ancora rappreso. Sta ad osservarla come una strana vernice cremisi. Dal suo lavoro al San Mungo capisce che chiunque abbia perso tanto sangue non può avere alcuna possibilità di sopravvivenza. Un corpo umano può avere qualcosa come sei litri di sangue, ma almeno la metà saranno riversati su tutto l’ambiente che la circonda. Non ha mai visto tanto sangue in vita sua. Nemmeno nelle ferite più gravi, nemmeno in caso di amputazione di un femore. Mai. È una vera fortuna che sia soltanto un sogno. Soltanto un sogno…

    Mani fredde la scuotono leggermente per le spalle. Non riconosce la voce che la chiama, facendola riemergere dai suoi incubi. Sbatte le palpebre un paio di volte, ma non riesce a scacciare il sangue e il rosso dalla sua vista. Qualcuno, quel qualcuno che la sta svegliando, la chiama con una voce dolce, ma urgente. È proprio questo secondo aspetto che porta la Lynch a svegliarsi definitivamente. Non riconosce la ragazza che ha di fronte ma non deve essere tanto più grande di lei. Forse fa l’ultimo anno. Sicuramente non è un prefetto. Aggrotta la fronte, nel buio della stanza domandandosi cosa possa essere successo. Come minimo si aspetta un incendio nel dormitorio per essere svegliata così. ”Dov’è l’incendio?" domanda con voce roca, il sapore del ferro ancora sulla lingua. Quel incubo l’ha proprio sconvolta. Si muove come mossa da un automa, con movimenti meccanici, infila le ciabatte che la compagna le porge ed esce dal letto. Si avvia per i famigliari corridoi di Ilvermorny, ogni passo che l’allontana da quel incubo sembra in qualche modo calmarla. Ritrova la lucidità, capendo che non è normale che siano solo loro due le uniche in giro per il castello. È troppo vecchia per subire qualche rito di iniziazione che è riservato ai primini, non fa parte di nessun club e come figlia della Preside dubita che qualcuno la coinvolga in qualcosa vietato agli studenti. Certe volte vorrebbe non essere la figlia di sua madre, soltanto la figlia di qualcuno che non è lì a Ilvermorny per controllarla.
    Molti pensieri affollano la mente, ancora addormentata e intrappolata negli ultimi artigli di quel incubo, ma non abbastanza quanti ne avrebbe avuti se fosse stata davvero reattiva. Poche parole uscivano dalle labbra della Lynch che tuttavia a ogni passo sentiva che qualcosa non andava. Un ansia strana, ben diversa da quella che provava prima di un esame o di conoscere l’esito dello stesso. "Ho fatto qualcosa?" domandò a un certo punto, sempre più perplessa da quella situazione che sembrava surreale quanto il sogno di prima.

    Un ultimo sguardo perplesso rivolto alle sue spalle, a quella ragazza che l'aveva accompagnata lungo i corridoi con gli stessi dubbi e le stesse incertezze. Non entra anche lei? Sembrava chiedere quell'ultimo, fugace sguardo, mentre con la mano apriva la maniglia che avrebbe svoltato il suo futuro. Entra nella famigliare stanza, il salottino comune che ha accolto tante feste serali, tante risate nei pomeriggi in cui si sarebbe dovuto studiare, ma a quell'ora della notte appare così tetra e cupa, così diversa dall'ambiente accogliente che vive nei suoi ricordi. Lo sguardo sconcertato della Lynch saetta su quel mobilio famigliare, poi sulle due figure presenti in stanza. Non si tratta dei suoi genitori, una delle varie ipotesi che si era prefigurata di trovare, e riconosce immediatamente il professor Skyfield. "Buonasera" dice per automatismo, anni trascorsi a salutare con formalità il corpo docenti anche quando ancora non aveva l'età corretta per trovarsi a Ilvermorny eppure ne attraversava i corridoi, tirano fuori delle reazioni che ormai sono insite in lei. Con espressione ancora perplessa sposta la sua attenzione sulla seconda figura, che le è famigliare ma alla quale non riesce ad associare un nome. Sicuramente non è un professore. Seguendo il movimento del braccio del mentore di Wampus, prende posto su una delle poltrone che le sono indicate. La stoffa è fredda a contato con lei, che rabbrividisce, ma forse è solo una reazione di nervosismo più che fisica. Non capisce perché debba trovarsi in una stanza di adulti senza che siano presenti sua madre e suo padre. Insomma, qualunque sai il motivo di tale convocazione, più ci pensa più non trova qualche cosa di sbagliato che ha fatto per essere ripresa, non capisce perché debba affrontarla da sola. Questo pensiero la fa agitare sulla sedia, spostando il peso da una gamba all’altra, nascondendo le mani sotto le cosce. Non sa bene cosa fare, come mettersi, cosa aspettarsi. E non può fare altro che aspettare. Sta osservando l’altro mago, quello con l’espressione più fredda ma anche più rughe a solcargli il viso, quando Skyfield rompe il silenzio imbarazzante che sembra aver riempito per ore quella piccola stanza. “Mi dispiace di averti fatta svegliare, Maxine. Come avrai capito, il motivo è urgente.” Di scatto le sue iridi si posano sul volto del docente, le labbra si tendono in una riga sottile, tese e risucchiate all’indentro, dove inizia a tormentare con la lingua una pellicina. Annuisce lievemente con il capo, più per una di quelle reazioni innate, perché non ha capito nulla di quello che le sta accadendo introno. Non sa perché si trova lì. Eppure non ha dato fuoco a nulla, non ha rubato o nascosto nulla. Insomma lo scorso anno è sgattaiolato fuori dal castello di notte e ha cercato di fingersi malata per evitare una verifica, ma di recente si è comportata sempre bene… la sua media non è impeccabile ma…”Lui è il Capo degli Auror ed è qui perché stasera, inspiegabilmente, è successo qualcosa di increscioso. Maxine. Tua madre è venuta a mancare.” Non era sicura dì aver sentito bene. Sbattè velocemente le palpebre, sporgendosi in avanti, come per afferrare meglio le parole. "C-c-come?" ”Non si sa ancora come sia successo, chi sia stato, né il perché. Gli Auror sono qui per questo.
    Tuo padre, invece, non si riesce a trovare da nessuna parte. Non è nel castello, non è a casa, gli Auror non riescono a rintracciarlo.”
    Per Max Lynch il mondo si paralizzò in un istante, imbrigliato in quel momento. Riusciva a sentire il battito del suo cuore pulsare nelle orecchie, scuotersi impazzito all’interno della gabbia toracica a mostrare quella reazione viscerale che avrebbe dovuto manifestare all’esterno, ma era come paralizzata nel suo stesso corpo. Vedeva, senza vedere davvero le figure che le stavano dinnanzi. Il gusto amaro del sangue, quel odore ferroso che aveva imperversato nei suoi incubi notturni, le riempì di nuovo la gola. Forse stava per vomitare. In quel marasma di emozioni che stava provando, sentiva il cuore distruggersi in mille pezzi e ricomporsi per poi frantumarsi al battito successivo, sentiva un groppo alla gola che le mozzava il respiro e avvertiva le lacrime che si addensavano dietro le palpebre e iniziavano a rigarle il volto. In tutto questo caos e confusione, non urlò. Non singhiozzò neppure. Abbassò lo sguardo una volta sola sul pavimento, le lacrime si impigliarono alle sue cilia offuscando la vista, quando riportò lo sguardo sui due uomini. " Ha almeno un’amante" disse in un sussurro appena udibile. L’idea che suo padre non fosse rintracciabile perché era in giro a tradire la moglie, a violentare quel matrimonio, le faceva venire rabbia. Di tutti i sentimenti tristezza, sconforto, smarrimento, si aggrappò al più volendo. Stringendo tanto i pugni da sbiancarsi le nocca, da infilare i palmi con le sue stesse unghie.
    ” Ilvermorny chiuderà per un po', fino a quando questo caso non sarà risolto. Andrai ad Hogwarts nel frattempo e io sarò il tuo tutore, momentaneamente, fino a che tuo padre non verrà trovato.” Non gliene fregava molto. In tutto questo cosa sarebbe successo dopo sembrava così insignificante rispetto agli eventi accaduti che non ci aveva nemmeno pensato. Annuì, lasciando andare i pugni, lasciando andare quella rabbia che scorreva ancora nelle sue vene, che la lasciò svuotata. Incapace di parlare, aggiungere altro. Lacrime scorrevano incessanti sulle sue guance. Voleva andare via. Voleva solo andarsene. Voleva correre via da quella stanza. Da quel castello. Da quei ricordi che, seppur non erano affettuosi o materni, ora cominciavano a tornarle in mente come in un perverso scorrere di diapositive, ciascuna che infieriva una stilettata a ogni immagine. " Portatemi lontano. Via. Io…" il mutismo si impossessò nuovamente della ragazza, questa volta scossa da brividi e singhiozzi, il volto rivolto verso il basso e nascosto nelle mani. Basta. Basta, voleva che tutto questo finisse. Come il suo incubo. Voleva svegliarsi, svegliarsi lontana.
    it's M A X - not maxine
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    Benvenuto Wizard!

    sono Max e mi occuperò della tua scheda
    Ciao snowflakes

    La tua scheda va bene e sarebbe pronta per la convalida.
    BACCHETTA:
    Anche se la tua scheda non è ancora convalidata, puoi comunque già ruolare l'acquisto della bacchetta e inserirla. Altrimenti potrai acquistarla dopo la convalida e in questo caso sarà il master ad aggiungerla.

    Quando sei pronta per la convalida, avvisa qui sotto così il Signor Master provvederà a convalidare.
    Ti auguro un buon gioco!

    code made only for wizarding world gdr
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    Benvenuto Wizard!

    sono Max e mi occuperò della tua scheda
    Ciao majime !

    La tua scheda va bene e sarebbe pronta per la convalida.
    SMISTAMENTO.
    Puoi procedere in qualunque momento tu voglia con lo Smistamento.
    La tua casa di Hogwarts ti sta aspettando!
    BACCHETTA:
    Anche se la tua scheda non è ancora convalidata, puoi comunque già ruolare l'acquisto della bacchetta e inserirla. Altrimenti potrai acquistarla dopo la convalida e in questo caso sarà il master ad aggiungerla.


    Quando sei pronto per la convalida, avvisa qui sotto così il Signor Master provvederà a convalidare.
    Ti auguro un buon gioco!

    code made only for wizarding world gdr
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    Da queste parti nessuno ha ancora superato quel trauma, credimi ahahaha


    Ad ogni modo, sono qui per qualunque cosa :heart: :heart:

    Ci vediamo al castello! :hearteyes:
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    * annusa odore di biscotti*
    Welcome!!
    *sgranocchia tipo criceto*

    Direi che non c’è modo migliore di iniziare l’anno nuovo!! E per la grafica non fare troppi complimenti o Hedel qui su non la smetterà più di vantarsi...

    Io sono Max, mi occupo dei nuovi utenti, in particolare ci troveremo nella sezione dedicata alla creazione della scheda... ho comunque preparato questo bel riassunto per te e se avessi ancora qualche dubbio non esitare a contattarmi via Mp <3

    SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA
    hogwarts
    Lasciati cullare dai famigliari luoghi e scale di Hogwarts: sei tornato a casa! Nulla è diverso da quello che già sai, quindi cosa stai aspettando? Il Cappello Parlante ti aspetta per il Test di Smistamento (QUI) che come già sai ti collocherà in una tra Grifondoro, Tassorosso, Corvonero o Serpeverde. Troverai le aule delle lezioni sparse nei vari piani del castello, così come alcuni luoghi utili per lo studio o per compiere qualche avventura, più tutta la tenuta che corre intorno al castello.
    ADULTI
    Oppure c'è la via della maggiore età: niente compiti o lezioni, soltanto lavoro e divertimento. Le occasioni per interagire non mancano: puoi consultare l'elenco dei lavori disponibili che ti guiderà verso una (o più) professioni da te scelta e verso il colloquio che ti assegnerà la carica.
    Siamo sempre alla ricerca di nuovi docenti per Hogwarts, di Medimag, di qualcuno che lavori al Ministero o che pensi ad acchiappare i cattivi con l'addestramento Auror, e non dimenticarti del caro vecchio Quidditch! Inoltre, anche gli studenti, possono svolgere alcuni dei compiti qui sopra, soprattutto come Commessi nei Negozi.
    Questa è una breve panoramica del nostro mondo magico, ma c'è molto altro da scoprire. Se avessi bisogno di qualcosa non esitare a contattarmi!

    Ti auguro un buon gioco <3

    code made by @zacharys
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    Se Max fosse stata uomo... si sarebbe chiamata Max. Maximums. E nulla sarebbe cambiato 😂
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    CITAZIONE (all about Eve @ 1/1/2022, 18:28) 
    Grazie Max, sempre chiarissima!

    Dove posso segnalare la casa si Hogwarts di Eve? Mi piacerebbe metterla a Tassorosso…
    Tu sai già dove metti Max?

    Penso Grifondoro ma mi avvalgo ancora di qualche giorno prima della risposta definitiva
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    Ciao Eve,

    La sfida del mese è ambientata successivamente alla chiusura di Ilvermorny.
    Verosimilmente le vacanze sonk agli sgoccioli e la scuola inizia pochi giorni dopo.

    Puoi partecipare anche con entrambi, mantieni i vantaggi del #JoinTheHood, ma ti consiglio di scegliere prima una nuova casa per Eve o di farle fare lo smistamento di Hogwarts così da muoverla già nelle nuove vesti. Ti ricordo anche che le motivazioni della chiusura sono molto vaghe al momento, quindi non sai che è per omicidio.

    È bello averti qui :hearteyes:
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    Max Lynch

    wampus15 y.o.proudGHIRIGORO

    Ogni volta che si apriva la porta del Ghirigoro si percepiva una folata d'aria natalizia entrare, insieme con un brivido freddo che quel giorno, puntualmente, assaliva ogni cliente che varcasse la porta. Chiunque entrasse nel locale, dalla signora avvolta in una pesante pelliccia di qualche animale in via d'estinzione, al ragazzetto con solo il maglione e mantello, a chi invece era imbottito come qualcuno che affronta una spedizione polare, tutti quanti appena la porta si chiudeva alle loro spalle dopo che il campanello aveva annunciato il loro ingresso, proprio tutti si scuotevano, scossi da un brivido di freddo. Il Ghirigoro era la libreria più antica di Diagon Alley, il solo negozio dedicato alla vendita dei libri anche se la casa editrice della Obscurus Book stava due vie più in là, insieme con la redazione della Gazzetta del Profeta: ma entrambe queste realtà dovevano confluire nel Ghirigoro di James Kennegan per poter avere sbocco sul mercato. Il locale era molto caldo e accogliente, con pile di libri esposte sugli scaffali che raggiungevano i soffitti, con mucchietti di disordine ordinato lasciati esposti sul alcuni tavoli e sedie che erano sparse in giro per il negozio come arredo e poi c'era la seconda vetrina, quella che era del Salottino del Artisti, vera chicca del locale. Il rumore scoppiettante del fuoco del camino si sentiva anche dal punto esatto in cui si trovava Max, dietro al bancone e con un libro in mano, Guida al Regalo Perfetto per Troll, che era assolutamente necessario se voleva evitare di regalare il solito paio di calzini a suo padre e gli orecchini alla madre, ma non aveva ancora deciso se valesse la pena sforzarsi per i suoi genitori.
    ”Benvenuta al Ghirigoro! Sono Max. Come posso esserti utile?” domandò cordialmente e con un sorriso smagliante sul volto, consapevole che la gentilezza sarebbe venuta in suo favore. Ascoltate le necessità della strega, sicuramente una studentessa di Hogwarts a giudicare dall'accento spiccatamente inglese, sorrise, sentendo un lungo elenco di libri di testo scolastici che lei stessa avrebbe dovuto presto studiare. "Vado subito a prenderli! Torno in un attimo..."la giovane strega che lo stava servendo si voltò molto in fretta verso le scaffalature che stavano alle sue spalle e a colpo sicuro con la mano estrasse una copia per ognuno dei volumi richiesti. Per ultimo, dal posto di onore delle nuove uscite, prese Scintille Nere. ”Ecco qui!” iniziò a posare uno a uno i volumi sul bancone, dichiarando titolo e prezzo ogni volta che ne aggiungeva uno alla pila.
    “Scintille Nere di Brad McNeal, INT +30 a 40 Galeoni.
    Le Forze Oscure: guida all’autodifesa, INT +8 a 16 Galeoni.
    Animali Fantastici e Dove Trovarli, INT +20 a 40 Galeoni."
    si fermò, il tempo di contare che ci fosse tutto, poi sorrise alla ragazza, comprendendo la preoccupazione per tutti quei libri da dover studiare e del costo che questi comportavano. "Il tuo totale è di 96 Galeoni. Ma se vuoi, puoi attivare il Presito Studentesco" spiegò con dolcezza,sapendo che quelli erano davvero molti soldi.
    it's M A X - not maxine
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    Max Lynch

    wampus15 y.o.proudGHIRIGORO

    Momenti di calma piatta al Ghirigoro non se ne erano mai visti. Il negozio di libri più antico e famoso di tutta Diagon Alley rappresentava un punto di grande attrattiva per tutti i maghi e le streghe che vi abitassero nelle vicinanze e anche per coloro che giungevano da parti di mezzo mondo solo per poter compiere i loro acquisti nella via più famosa di tutta Londra. Nella sua esperienza dietro al bancone di ormai un anno, la rossa Wampus poteva annoverare diversi paesi esotici tra le nazionalità dei clienti che aveva servito in qualità di aiutante di James Kennegan. Giappone, Vietnam e Bolivia erano solo alcuni di quelli più lontani che aveva trovato, anche se doveva ammettere che le sue scarse conoscenze in geografia le facevano dubitare di dove si trovasse il Bahrein o la Cambogia, che restavano in un alone non meglio definito del globo terrestre. Quel pomeriggio era arrivato un nuovo ordine di "Grandi maghi del IX secolo" che aveva subito una ristampa dopo che qualcuno si era lamentato per non essere stato inserito in questo grande libro di nomi e fatti noiosi che nessuno avrebbe mai letto se non il tizio che si era lamentato, e che ora Max doveva disporre in tutte le sue trenta nuove copie sugli scaffali, sostituendolo alla versione precedente della quale lei non aveva mai venduto una sola copia. Immaginava che anche le nuove edizioni avrebbero fatto la fine della precedente, ovvero avrebbero preso soltanto polvere e sarebbero state in compagnia sua e di James nei secoli dei secoli. Reggeva tra le braccia una pila di questi volumi impolverati e li stava portando del magazzino, non sapeva se James volesse tenerli di scorta nel caso avessero finito la nuova ristampa (riusciva quasi a sentire le risate del suo capo a quella proposta inverosimile) o se le avrebbero usate per accendere un bel falò di capodanno. Il campanello sulla porta aveva annunciato un nuovo cliente e lei si era precipitata, con la sagoma di libri appena portata stampata con la polvere sul pullover marrone che indossava quel giorno, al bancone per accogliere a dovere il potenziale acquirente.
    ”Buongiorno! Benvenuto al Ghirigoro, io sono Max e se posso esserti utile sono a tua disposizione.” salutò e si presentò cordialmente e con un sorriso smagliante sul volto, consapevole che la gentilezza sarebbe venuta in suo favore. Ascoltate le necessità del mago, che aveva subito inquadrato come suo coetaneo o studente, si premurò di assecondare le richieste . "Vado subito a prenderli." si era diretta velocemente e a colpo sicuro verso il magazzino del negozio dove aveva recuperato una copia per ciascuno dei libri richiesti. ”Ecco qui!” avrebbe annunciato tornando al bancone e iniziato a posare uno a uno i volumi sul bancone, dichiarando titolo e prezzo ogni volta che ne aggiungeva uno alla pila.
    “BANG: Bagliori Astronomici dalla Nascita alla Galassia di Edward Howles INT +4 a 8 Galeoni
    Erbologia in un'istante., pubblicato da N.N. INT +6 a 10 Galeoni
    Guida pratica alla trasfigurazione per principianti INT +8 a 16 Galeoni
    Scintille Nere di Brad McNeal, INT +30 a 40 Galeoni.
    Le Forze Oscure: guida all’autodifesa, INT +8 a 16 Galeoni."
    si fermò, il tempo di contare che ci fosse tutto, poi sorrise alla ragazza, comprendendo la preoccupazione per tutti quei libri da dover studiare e del costo che questi comportavano. "Il tuo totale è di 90 Galeoni. Ma se vuoi, puoi attivare il Prestito Studentesco" spiegò con dolcezza, sapendo che quelli erano davvero molti soldi.
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    CITAZIONE ('wildfire @ 18/8/2021, 21:19) 
    Buonasera, sempre io, scusate... volevo sapere se ci sono indicazioni particolari per i flashback. Mi piacerebbe ambientare una role ai tempi di Hogwarts, per creare un legame dal passato... si può fare?
    O devo ruolare i flashback nella role del incontro con questa vecchia conoscenza?

    Ciao!

    Allora puoi decide tu come fare: se apri una role completamente in flashback la apri nel luogo in cui avviene e lo specifichi nel sottotitolo.
    Altrimenti lo ruoli nella role in cui vi ritrovate.

    Scegli tu come ti viene meglio <3

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    Max Lynch

    wampus15 y.o.fugitiveINAUGURATION

    Aveva mentito dicendo alla madre che non sarebbe andata all’inaugurazione del Wlaza. L’austera Preside di Ilvermorny si era limitata ad annuire, infondo anche i suoi genitori nonni sarebbero andati, poiché a suo dire era un evento mondano e troppo frivolo, che in alcun modo avrebbe arricchito le proprie vite di esperienze significative. Di nascosto aveva alzato gli occhi al cielo. Per Lena Aldea Lynch tutto doveva essere formativo, un viaggio d’istruzione che non aveva mai fine. Provava un certo fastidio a pensarci, si domandava se non potesse ogni tanto spogliarsi dell’ingombrante veste di responsabile di tutto il castello e indossa quella di semplice madre.
    Aveva rubato dall’armadio della madre un abito da sera nero, scollato sul davanti, unica selezione vagamente giovanile che riuscì a trovare. Sembrava che la signora Lynch partecipasse solo ad eventi che richiedevano l’uso obbligatorio del nero e un abbigliamento così pudico che i padri pellegrini sarebbero sembrati dei trasgressori al confronto, e la piccola Max non riusciva a pensare ad altro se non ai funerali, come unico evento al quale presenziare così vestita. Doveva accontentarsi, perché tutte le sue spese erano controllate dal severo occhio indagatore della madre che avrebbe subito notato la cifra necessaria per un abito del Madama McClan. Le era anche venuta l’idea di scomodare il suo capo, James Kennegan, per chiederle se non potesse pagarle lei un vestito, trattenendo i galeoni dal suo prossimo stipendio, ma non le sembrava corretto coinvolgerla in quello che era un raggiro ai danni di una delle streghe più di rilievo del mondo magico. Fortunatamente il vestito le stava abbastanza bene, anche se era troppo triste come stile si sarebbe accontentata-
    Aveva trovato una scusa da raccontare ai genitori, una cena a casa di una sua amica a svolgere alcuni dei compiti delle vacanze, per poter giustificare la sua assenza dalla dimora famigliare. Nessuno sembrava essersi accorto di nulla, anzi si erano limitati ad annuire senza fare ulteriori domande sui compiti, sull’amica o altro. Era così uscita di casa infossando abiti no-mag e con la cartella che usava a scuola, solo che invece che libri e pergamene aveva messo il vestito.
    Aveva dovuto cambiarsi in un lurido bagno della metropolitana newyorkese, facendo attenzione a non imbrattare il suo bel abito di sostanze non meglio identificate. Si era sistemata i capelli lungo le spalle, cercando di degli una forma voluminosa, poi era ricorsa a un leggero trucco sugli occhi, adoperando un ombretto. Era forse la prima volta che si truccava, un’esperienza che ritenne poco piacevole e che non pensava avrebbe ripetuto.
    Aveva raggiunto a piedi la 5th Avenue, passando inosservata nel nugolo di folla che stava confluendo dall’ingresso principale del Grand Hotel. C’era davvero molta gente quella sera e l’entusiasmo prese presto il posto della concentrazione dovuta al suo piano per trovarsi lì. Si guardava attorno osservando gli interni eleganti e raffinati della hall nella quale si trovava. Intravide Vincent Reed, all’opera con alcuni vassoi in una gara d’equilibrio, e cercò volti noti. Seguendo il flusso delle persone trovò il professor Skyfield, stava quasi per raggiungerlo ma si fermò di colpo, il sangue le si raggelò nelle vene e il cuore le mandò la pressione a mille. Suo padre era lì. Paonazza in viso si voltò subito, cercando di sfuggire ad eventuali sguardi indiscreti. Si portò nel punto più lontano e distante possibile, mettendo molte teste di ospiti tra di loro. Cazzo. Se l’avesse vista era nei guai. Di colpo sentì lo stomaco contratto per la tensione della bugia. Doveva fare qualcosa, doveva assolutamente trovare un diversivo. ”Nevaeh!” esclamò riconoscendo una sua coetanea Thunderbird con la quale a dirla tutta non aveva mai scambiato alcuna parola ”Sono Max Lynch, senti lo so che non ci siamo mai parlate molto ma avrei un favore immenso da chiederti…” iniziò subito a dire, lanciando un’occhiata verso la direzione dove si trovava suo padre, ancora in compagnia del proprietario di quel lussuoso hotel.
    it's M A X - not maxine
325 replies since 25/9/2017
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