Posts written by Brad McNeal

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    Comunicazioni di Dicembre

    La commessa proponga ad ogni nuovo cliente i metodi di rateizzazione e faccia presente degli incentivi offerti per le donazioni dei manici di scopa.

    Madeline Charlotte Winters Superati i 10 giorni consentiti

    Brad McNeal Charlotte Winters

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    Edited by Brad McNeal - 21/12/2020, 16:08
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    Difesa Contro le Arti Oscure
    Compiti - Lezione III


    Vero e Falso: [Non serve giustificare le risposte.]
    1. Mangiare le ali di Doxy è salutare.
    2. Il Doxy è più pericoloso dell'Imp
    3. Il Doxy è una Fata.
    4. È comune trovare colonie di Doxy in Irlanda del Nord.
    5. Le Scintille Rosse confondono l'Imp e permettono di superarlo senza problemi.
    6. La Fattura stordente può essere impiegata anche per spostare oggetti.

    Ricerca:
    Effettuare una ricerca sul Pixie, specificando la Classificazione Ministeriale, le caratteristiche fisiche e di Habitat, le caratteristiche pericolose/oscure e il metodo per sconfiggere o contrastare tale Creatura Magica.

    Indicazioni per i compiti

    Aprire una discussione in "Gufi Scolastici" dal titolo "Difesa Contro le Arti Oscure - Lezione III" e come sottotitolo "Nome, Cognome, Casa di Appartenenza". Rispondere con V o F accanto a ciascuna affermazione e, successivamente, scrivere una breve ricerca sul Pixie, spiegando ciascun punto richiesto, come fatto a lezione. Verrà premiata la fantasia e l'elaborazione dello scritto.

    Per svolgere i compiti è necessario acquistare il libro di testo "Le Forze Oscure: guida all’autodifesa" di Dante Tremante.

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  3. .
    Wigtown Wanderers ✗ Quality Quidditch Supplies Shopkeeper ✗ Dark Arts Teacher
    ▬Brad McNeal▬
    SPEZZAINCANTI

    2OXR

    L'anno nuovo era iniziato, ed era cominciato nel migliore dei modi per Brad McNeal. Essere ufficialmente il Professore di Difesa Contro le Arti Oscure ad Hogwarts era un onore e lo rendeva estramemente orgoglioso. Sostituire una figura così importante come il Professor Vincentius, il suo vecchio docente, era, per lo Scozzese, un dovere morale che lo caricava di responsabilità. Provava immenso rispetto per il suo predecessore e mai e poi mai avrebbe voluto essere da meno. Brad era da sempre legato ai ragazzi e avrebbe voluto diventare per loro uno dei punti di riferimento lì a scuola. Dopotutto, era convinto che non dovesse insegnare solo magie in quella classe, ma anche educazione, maturità, rispetto. Avrebbe voluto far crescere i ragazzi e farli diventare Maghi e Streghe come si deve, futuri membri della comunità magica, a prescindere dal loro orientamento lavorativo.
    Quell'anno sarebbe stato ufficialmente l'Insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure e lo sarebbe stato - almeno sperava - per molti anni, proprio come il suo mentore. Avrebbe voluto vedere generazioni di studenti, la crescita dell'evoluzione magica e avrebbe voluto imprimere un segno indelebile nella mente degli alunni, così da essere ricordato per sempre. Alla fine, Brad ci teneva a rimanere nella storia della magia e ci sarebbe voluto riuscire proprio da lì, dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, dove tutto era iniziato.
    Quella mattina si era recato nel suo ufficio, al Sesto Piano, prima dell'inizio effettivo della lezione. Voleva correggere dei compiti che si era lasciato in arretrato perché con James Kennegan stava andando sempre meglio e la voglia di lavorare a casa era ormai diventata poca. Fortunatamente durante le ore in cui non spiegava e in cui non aveva lezione, Brad, se non doveva andare al Negozio di Accessori per il Quidditch o se non si doveva allenare con la squadra, aveva tempo per preparare lezioni e correggere saggi o ricerche, ma ultimamente trovava più piacevole ritagliarsi del tempo la mattina presto nel suo ufficio. Adorava quel posto, suo, personale, solo ogni tanto qualche studente lo disturbava per chiarimenti o punizioni, ma era comunque qualcosa che McNeal apprezzava: la sua presenza e il contatto con i ragazzi erano, secondo lui, alla base di un buon rapporto di rispetto.
    Terminate le correzioni e arrivata l'ora giusta, Brad uscì dal suo ufficio, scese le scale e trovò già qualche alunno puntuale pronto ad attenderlo. Si sedette dunque sulla sedia dietro la cattedra e tirò fuori il libro di testo scritto da Dante Tremante e i suoi appunti sull'argomento di quella mattina. Attese l'arrivo di tutti e cominciò, dunque, la lezione.
    "Buongiorno a tutti, ragazzi. Vi prego di fare silenzio adesso. - disse sorridendo per interrompere il chiacchiericcio del pre-lezione. - Vi ricordo, come sempre, di rispettare le Regole della Buona Condotta, così da evitare perdite inutili di punti per la vostra casa."
    Non era una minaccia, non era necessario minacciare gli studenti; tuttavia, Brad, ci teneva a ricordare sempre, all'inizio di ogni lezione, le RBC, così da non lasciare scuse ai ragazzi per essere maleducati o disattenti. Ci teneva che le sue lezioni fossero chiare per tutti e non ammetteva che un singolo alunno distratto potesse rovinare l'attenzione di molti altri compagni.
    "Cominciamo allora con la lezione di oggi. Lo scorso anno abbiamo visto la differenza tra Oscuro e Pericoloso in generale, ma ci siamo anche concentrati, più in particolare, sulle peculiarità oscure o pericolose delle Creature Magiche. - il Professore si alzò dalla sedia e si mise in piedi proprio davanti alla cattedra, per essere visibile a tutti e per poter guardare tutti negli occhi - Oggi tratteremo proprio alcune Creature Magiche, alcune Creature che ovviamente rientrano nel campo della Difesa Contro le Arti Oscure e che quindi non studierete con la Professoressa di Cura delle Creature Magiche. Le due Creature che prenderemo in considerazione sono gli Imp e i Doxy."
    Con un colpo di bacchetta, McNeal scrisse alla lavagna Imp, la prima Creatura che avrebbe preso in considerazione durante quella lezione. Si spostò, quindi, verso il fondo dell'aula dove, sopra un tavolo, vi erano due gabbiette coperte da due teli. Brad afferrò la prima, coperta da un telo verdognolo, e la portò sulla cattedra. Con velocità, levò quindi il telo, così da permettere ai ragazzi la visione. All'interno, si trovava un Imp, buffo, marrone scuro e assolutamente sporco.
    "Lui, ragazzi, è un Imp. - disse ad alta voce il Docente, che si sistemò accanto alla gabbietta. - Partiamo dal principio. L'Imp è classificato dal Ministero della Magia come Creatura da doppia X, quindi XX, ovvero considerato innocuo. Tuttavia, sottovalutarli potrebbe essere un grosso errore. L'Imp risiede in Gran Bretagna e in Irlanda, difficilmente quindi troverete Imp nel resto del mondo, a meno che non siano stati commerciati per chissà quale motivo. Come potete vedere è una creatura piuttosto buffa, ma credetemi che anche lei pensa che voi siate buffi. L'Imp non è più alto di una ventina di centimetri e vive per lo più vicino a rive di fiumi o in zone paludose. È dispettoso, proprio come la Creatura per cui spesso viene scambiata, il Pixie, e tende sempre a fare scherzi ai poveri avventori che passano nel loro territorio. Non hanno potenziale magico elevato, quindi l'Imp si limita a far inciampare la vittima, farla cadere, o simili."
    Osservò i suoi studenti perché probabilmente erano divertiti da quel buffo essere che si trovava davanti ai loro occhi.
    "Come vi ho detto prima, però, non dovete sottovalutarli perché è capitato, più volte a dire il vero, uno scherzo di un Imp finito molto male. Ad esempio, Kielg Handerson, un vecchio babbano, ritrovato morto sulle rive del Tamigi, nei pressi di Bristol. Le indagini babbane chiusero il caso come incidente, mentre le nostre evidenziarono impronte di Imp e evidenti accumuli di rami incastrati tra di loro che nessun babbano sarebbe riuscito a ricreare così perfettamente."
    L'Imp sembrava innocuo, proprio come diceva la classificazione XX ministeriale, ma comunque bisognava prestare particolare attenzione a quella Creatura.
    "Concludo dicendovi i modi per superare, senza difficoltà, la presenza di un Imp. Il metodo più semplice è la Fattura Stordente, che vedremo più tardi. La Fattura stordirà l'Imp per qualche istante permettendovi di scappare. Il secondo metodo, un po' più rischioso, ma altrettanto efficace, sono le Scintille Verdi, anch'esse già studiate nelle precedenti lezioni. Le Scintille distraggono il nostro amichetto e ci permettono quindi di fuggire."
    Come Professore di Difesa Contro le Arti Oscure, il suo compito era proprio quello di insegnare agli studenti tutto ciò che serviva per avere una conoscenza base del pericolo e poi, ovviamente, tutto ciò che serviva per affrontare quel pericolo e sconfiggerlo. L'Imp non era una Creatura assai pericolosa, ma Brad desiderava che i suoi ragazzi riuscissero a riconoscerla e ad evitarla in qualunque situazione.
    "Secondo quanto detto ora, qualcuno di voi mi sa dire perché questa Creatura può essere considerata Pericolosa e perché, invece, potrebbe essere considerata anche Oscura? In palio ci sono 10 punti per chi risponde correttamente alla domanda."
    Dopo una lunga spiegazione sulla prima Creatura Magica della lezione, era giusto proporre alla classe un primo quesito con in palio qualche punto per le casate di appartenenza.
    Brad attese risposte e, dopo di queste, ricoprì la gabbietta contenente l'Imp, la ripose sul tavolo doveva l'aveva presa e afferrò invece la seconda, ricoperta dal telo blu. Mise anch'essa sulla cattedra e la scoprì con un colpo di bacchetta. All'interno si trovava un Doxy, come aveva anticipato a inizio lezione.
    "Questa Creaturina qui, invece, è un Doxy. Rispetto all'Imp, il Ministero della Magia l'ha classificato con una X in più, quindi XXX, e dunque un mago capace dovrebbe cavarsela. Il Doxy viene spesso chiamato Fata Mordace, Fata che morde, perché assomiglia moltissimo ad una Fata, ma con quattro gambe, quattro braccia, ricoperto da un pelo più scuro e con delle ali, spesse e ricurve, che permettono al Doxy di volare. Un'altra caratteristica fisica di questa Creatura è la presenza di denti molto affilati che perforano facilmente la pelle umana e avvelenano la povera vittima. Il Doxy si trova in climi particolarmente freddi, quindi Nord Europa e Nord America per lo più e proprio in questi climi depongono le uova, sottoterra, così che esse non possano essere trovate facilmente. Ne depongono più di cinquecento per volta, quindi la disinfestazione dev'essere minuziosa e precisa per non lasciare nemmeno un uovo che potrebbe quindi causare la presenza di una nuova colonia di Doxy."
    L'introduzione, così come aveva fatto per l'Imp, era doverosa per far conoscere e riconoscere la creatura ai suoi alunni. Dovevano essere in grado di capire quando si trattava di Doxy o di Fate o di altre Creature possibilmente pericolose e quelle nozioni erano la base che, per forza di cose, i ragazzi dovevano sapere.
    "Il Doxy, come vi dicevo, possiede un morso velenoso, ma tutto il suo corpo, in realtà, contiene veleno. Se venite morsi da un Doxy, riporterete dei sintomi che devono essere subito identificati così da poter agire e farvi guarire al più presto. I sintomi del morso di un Doxy sono:"
    Brad, con un colpo di bacchetta, segnò alla lavagna i sintomi del morso del Doxt.
    1. Arrossamento;
    2. Dolore nella zona interessata;
    3. Gonfiore delle labbra, della lingua o della gola;
    4. Dolore al petto;
    5. Respirazione sibilante e difficoltosa.
    "Se avete solo uno di questi sintomi, non è necessario chiamare un guaritore, ma è la combinazione di questi sintomi che vi farà star male e necessiterà l'utilizzo di un Antidoto dei Veleni Comuni per farvi stare meglio."
    Anche questa Creature Magica, seppur piccola e quasi insignificante poteva essere davvero letale per un mago non esperto e distratto. L'Antidoto dei Veleni Comuni era di facile preparazione e durante le lezioni di Pozioni era verosimile che i ragazzi imparassero anche a prepararselo da solo, ma bisognava comunque riconoscere velocemente i sintomi per intervenire, altrimenti la vittima poteva soffrire moltissimo.
    "Le uova di Doxy vengono, come vi dicevo, spesso e volentieri rimosse e distrutte per disinfestare la zona, la casa o il luogo insomma dove il Doxy le ha depositate. Tuttavia, conservarle in modo corretto non è errato perché esse sono ingredienti per pozioni. Potete chiedere al vostro Professore, quando lo vedete, di spiegarvene gli utilizzi se desiderate."
    Sorrise. Amava l'idea di collegare le varie materie per avere un quadro più ampio di ciò che si stava imparando.
    "Concludo anche qui, dicendovi il metodo per scacciare queste Creature. Non ci sono particolari Incantesimi, come nel caso degli Imp, tuttavia esiste un filtro. il Doxicida, che rende incoscienti i Doxy per alcuni minuti e in quel momento potete scacciarli. Vi faccio notare però che se non scacciate in tempo i Doxy, essi saranno più aggressivi dopo essersi ripresi dal filtro."
    Anche la parte sui Doxy si era quindi conclusa. Brad, soddisfatto, osservò gli studenti per capire se fosse tutto chiaro o se avesse dovuto rispiegare qualche passaggio. Ovviamente, se ci fossero stati dubbi, sarebbe bastato alzare la mano e proporli al Professore, così da avere immediata risposta.
    "In base a quanto detto prima e ora, chi di voi mi fa un paragone tra la pericolosità di un Imp e quella di un Doxy e un paragone tra l'oscurità di un Imp e quella di un Doxy? Ci sono 20 punti in palio questa volta!"
    McNeal attese le risposte degli studenti, prima di passare alla seconda parte della lezione, quella teorica. Come già annunciato in precedenza, quel giorno avrebbero appreso la Fattura Stordente, un'arma valida per superare l'attacco di un Imp, ma non solo. La Fattura stordente era una delle Fatture più comuni e facili da apprendere nella Difesa Contro le Arti Oscure.
    "La Fattura che vedremo oggi, come vi ho già anticipato, è la Fattura Stordente. Essa si utilizza per confondere un Imp e superarlo senza problemi, ma non serve solo a quello. Essa consente di spostare oggetti, animali di piccola taglia o, cosa più importante, di far cadere o provocare piccole ferite ai vostri avversari. Per castarla correttamente non dovete mai perdere di vista il vostro obiettivo. Il movimento della Fattura è una V con un’ondina sopra l’estremità in alto a destra. La bacchetta comincia il disegno da sinistra e finisce appunto con l’ondina a destra. La formula da pronunciare è Flipendo."
    Brad fece alzare quindi tutti, liberando la classe dai banchi e prendendo un bersaglio mobile da far affrontare a ciascun ragazzo che avesse voluto provare l'esercitazione pratica. Quella volta non avrebbe dimostrato l'esecuzione perché voleva che i ragazzi applicassero quanto già imparato nelle lezioni precedenti. Serviva una buona postura, una buona contrazione, pensare agli effetti dell'incantesimo, al movimento della bacchetta e alla pronuncia della formula. Se tutto fosse stato eseguito correttamente, nessuno avrebbe sbagliato il lancio.
    Chi eseguirà correttamente la fattura, otterrà ben 30 Punti per la propria casata di appartenenza. Se è tutto chiaro, prego, procedete pure!
    Sorrise ai suoi studenti, spostandosi e lasciando loro tutto lo spazio di cui necessitavano.

    Ogni studente può rispondere ad un massimo di una domanda. Può, però, rispondere ad una domanda e, di seguito, svolgere l'esercitazione pratica. Per l'assegnazione dei Punti verrà valutata la concentrazione dello studente e la precisione del lancio della Fattura.

    Per partecipare alla lezione e per svolgere i relativi compiti è necessario acquistare il libro di testo "Le Forze Oscure: guida all’autodifesa" di Dante Tremante.


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    Accessori per Quidditch

    di Qualità

    Cestini di Natale

    tkhrOVG * Il Negoziante di Accessori Per Quidditch di Qualità è lieto di presentarvi l'offerta Natalizia dei Cestini di Natale. Ogni Cestino contiene ben 4 oggetti, tra cui:
    1. Maglietta della propria squadra del cuore (da indicare al Negoziante);
    2. Sciarpa della propria squadra del cuore (da indicare al Negoziante);
    3. Una carta giocatore casuale;
    4. Una carta tecnica o fallo casuale;
    Il prezzo del Cestino di Natale ammonta a soli 20 Galeoni! Esso può essere comprato per voi o per qualcuno di vostra conoscenza. Ogni Cestino di Natale comprato vi fa ottenere un buono sconto del 10% sull'acquisto di una scopa. Se comprate due Cestini, avete quindi due buoni sconto, non uno sconto del 20%.
    Anche il buono sconto, come il Cestino, può essere regalato a qualcuno, tuttavia bisogna dire l'identità del destinatario del buono sconto al Negoziante. Se volete mantenere l'identità del destinatario segreta, basterà contattare in privato il Negoziante via MP dopo aver aperto la discussione dell'acquisto del Cestino di Natale nell'apposita sezione. * tkhrOVG
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    ▬Brad McNeal▬
    SPEZZAINCANTI

    2OXR

    Era bastato solo un bacio a far sparire ogni dubbio e preoccupazione dal cuore e dalla testa di Brad McNeal. Mai e poi mai avrebbe pensato a un tradimento da parte di James Kennegan, ma quella situazione troppo ambigua aveva davvero confuso Brad. Non era riuscito a capire il perché di molte cose fino a che, la Serpeverde, forse esausta da quella situazione, era quasi saltata sulla sedia pur di dire quello che pensava. Un equivoco che aveva preso in giro una coppia ingenua, che ancora doveva capire di essere realmente una coppia e che, per stupidaggine, non aveva ancora consolidato un rapporto che doveva essere consolidato. Già, perché Brad e James convivevano ormai da mesi ed era assai palese che al mago piacesse la strega. Madeline, la commessa di Accessori, l'aveva capito già solo da uno sguardo; Rigriel si era accorto di gesti troppo dolci e un affetto troppo sproporzionato per una semplice estranea. Probabilmente anche la giovane editrice si era resa conto di un interesse da parte del Professore di Hogwarts, solo che le parole di una giornalista l'avevano destabilizzata. Non essendosi mai spinto oltre, Brad probabilmente non era ancora riuscito a ottenere piena fiducia della Kennegan ed era giusto così, perché era colpa sua se i due non erano ancora qualcosa di più. Qualsiasi mago avrebbe pagato talmente tanti galeoni pur di essere al suo posto che solo la Gringott non sarebbe bastata per contenerli tutti. Era fortunato, era davvero fortunato, ma era stato lento, sciocco, troppo impegnato nel suo lavoro e troppo spaventato dal pensiero di vedere James lontana da lui. Già, perché la paura di perderla, la paura di non essere ricambiato, era grande e aveva giocato un ruolo fondamentale in quella sua perenne lentezza nel proporsi e dichiararsi alla ragazza.
    Ora però una dichiarazione era riuscito a farla; una dichiarazione tacita, fatta dalle sue labbra su quelle di lei, fatte da un dolce bacio che significava scacciare ogni paura, ogni tormento, ogni dubbio e che significava confessare i propri sentimenti, le proprie intenzioni, il proprio cuore. Brad aveva dato quel bacio a James per dirle tante cose, per fargliene capire ancora di più. Non voleva tranquillizzarla, perché era sicuro che lei si sarebbe tranquillizzata da sola non appena avesse capito e colto ciò che McNeal provava per lei. Era qualcosa di grande, di profondo, qualcosa di difficile da realizzare e da accettare perché non erano più ragazzini, erano adulti, con una vita già alle spalle. Era più complicato buttarsi, era più complicato accettare una novità in una routine ormai già scritta. Eppure, Brad si era lasciato andare quella volta, perché per la prima volta si era sentito libero di poter dimostrare l'affetto che provava nei confronti della coinquilina. Non erano semplici amici, conoscenti o conviventi; non erano nemmeno una coppia di fidanzatini o di sposini. Loro erano loro e chissà cosa sarebbero diventati in futuro, ma dopo quel bacio la speranza di Brad era che da quel momento in poi sarebbero stati vicini l'un l'altra, per tanto, tanto tempo.
    E se il bacio di McNeal era stato leggero, quasi timido, diversamente fu quello di James. Forse per sfogare tutta la rabbia e la preoccupazione che aveva cercato di reprimere durante il corso della serata, la Kennegan si avvicinò con più foga al compagno e le mani, una nei capelli di lui e l'altra che cercava il battito cardiaco, erano il segno evidente della sua passione. Non appena i due si staccarono, Brad sorrise. Era dannatamente felice di com'era andata la serata perché, nonostante il dibattito iniziale e l'incomprensione, i due avevano risolto e forse quel battibecco aveva avvicinato ancor di più la coppia, facendola aprire e facendola legare da due baci pieni di valore. Gli occhi azzurri di Brad erano luminosi, trasmettevano serenità e dolcezza. Guardavano la figura davanti come se fosse qualcosa di prezioso e di bellissimo che andava protetto da quel momento in avanti. Il cuore continuava a battere, talmente forte che quasi il mormorio di sottofondo del locale svaniva nelle orecchie dello Scozzese. Brad era, per la prima volta, un po' agitato dalla situazione. Era emozionato, era felice, era confuso ancora da quei baci che l'avevano mandato sulle nuvole più che un Levicorpus. Era cotto, ma cotto cotto, che più cotti non si può.
    Con le mani avvolte in quelle della strega, Brad ascoltò le parole di James, continuando a sorridere e a sognare. Era stato impossibile immaginare un lieto fine per quella serata che, invece, inaspettatamente, aveva cambiato direzione e si era posata su una strada molto più morbida e piacevole. Gli occhi si posarono sul vestito di lei, bellissimo, indugiarono un po' sulla scollatura e poi tornarono a posarsi sugli occhi di lei, belli, nonostante avevano lasciato fuoruscire qualche lacrima di troppo.
    "Non sei solo la mia coinquilina, non lo sei mai stata e mai lo sarai. Ho sempre pensato a te come qualcosa di più. Non so dire cosa siamo, non voglio nemmeno usare classici nomi per definirci. Siamo noi, e mi va bene così."
    Sincero come sempre, Brad disse ciò che aveva sempre pensato e che non aveva mai avuto la forza e il modo di dirle. Non gli importava definirsi, non gli importava essere ufficialmente il fidanzato della famosa James Kennegan. Gli importava di lei, gli importava di starle accanto, vicino e gli importava di averla sempre nella sua vita.
    "Scusami tu, ho frainteso e non ho capito i tuoi sentimenti. Avevo paura anche io... pensavo di poterti perdere. - ammise abbassando un po' lo sguardo, timido e imbarazzato. - Siamo il più bel disastro del mondo, J. Puoi giurarci."
    Rise anche lui. Erano stati scemi, sciocchi, per aver dubitato l'uno dell'altra. Dovevano saperlo che quella chimica, che quella mentalità così affine, che quella telepatia andava ben oltre qualsiasi intervista, qualsiasi dubbio e qualsiasi paura. Tutti i pensieri brutti che aveva avuto si erano trasformati in pensieri più che piacevoli. Voleva passare quella splendida serata, diventata a tutti gli effetti un appuntamento e voleva baciarla ancora. Non vedeva l'ora di rifarlo a dire la verità, ma doveva trattenersi, sia perché erano in pubblico, sia perché voleva godersi ancora un po' quel momento di puro romanticismo che mai si sarebbe aspettato dalla Kennegan. Si accorse solo in quel momento che anche lei provava qualcosa, prova qualcosa di altrettanto intenso. L'idea lo fece arrossare ancora di più, ma lo sguardo si accese come folgorato da una bellissima visione. Rise poi, sonoramente, alla frase successiva di James che tornò, dopo un bel po', ad essere la solita J.
    "Come sempre."
    Disse prendendola un po' in giro, guardandosi poi attorno per cercare la locandiera e darle un cenno. Forse quella scenata di poco prima l'aveva rallentata e non l'aveva fatta avvicinare, ma adesso, i due baci avevano calmato le acque e la coppia voleva sfogarsi sul buon cibo dei Tre Manici.
    "Mi piacerebbe. Mi piacerebbe moltissimo mangiare qui vicino a te, basta che non mi rubi nulla dal piatto!"
    Continuò a scherzare. Adorava essere ritornato alla normalità, J e B, era quella quotidianità, erano quelle piccole cose che facevano impazzire Brad, anche se doveva ammettere che essere stato invitato a cena fuori da una James così ben vestita l'aveva piacevolmente colto di sorpresa.
    "Hai già idea di cosa vuoi ordinare?"
    Domandò alla ragazza, alla quale strinse ancora una volta la mano senza un reale motivo. Lei era lì, vicino a lui, e cazzo quanto era bella quella sensazione.

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  6. .
    Ravenclaw ✗ Quality Quidditch Supplies Shopkeeper ✗ Dark Arts Teacher
    ▬Brad McNeal▬
    SPEZZAINCANTI

    2OXR

    Lasciato l'appartamento, Brad si diresse a lavoro, da Accessori per il Quidditch di Qualità, perché quella mattina non aveva lezione ad Hogwarts. Era sicuramente in ritardo con l'apertura, ma non era un male: di certo avrebbe trovato un po' di ragazzi attaccati alla vetrina che spiavano le nuove scope - sia quelle create direttamente da lui, sia quelle inventate da più famosi fabbricanti - senza avere il coraggio di entrare in bottega per acquistarle, forse perché troppo costose per le loro tasche, forse perché i genitori avrebbero avuto da ridire se fossero tornati a casa con una scopa da Quidditch senza essere giocatori. Era abituato a vedere quel genere di ragazzi, ma McNeal sapeva che era del tutto normale. Dopotutto, quelli erano i manici con cui i loro idoli giocavano e, con il nuovo campionato di Quidditch, tutti erano interessati a scoprire la velocità e la praticità della Roaring 27, il nuovo gioiellino che il mercato aveva lanciato. Brad stesso la voleva provare, ma avrebbe rischiato una salata multa dal Ministero della Magia se l'avesse fatto senza permesso e senza licenza e, ovviamente, il negozio era troppo piccolo per provarla tra gli scaffali. Le novità di quell'anno, comunque, erano state tante e il negoziante era fiero di aprire Accessori ogni mattina, per permettere alla gente di entrare e respirare aria di sport. Da quando aveva preso in gestione lui la bottega, essa era diventata aperta a tutti, giocatori, tifosi, sportivi in generale. Era davvero diventata il punto di ritrovo di molti che passavano e si preparavano a ogni partita al meglio, con l'acquisto di merchandising o con il sorteggio di Carte per possedere quella del proprio giocatore preferito.
    Arrivato alla porta d'ingresso e salutato, come previsto, i ragazzi che si trovavano davanti alla vetrina, McNeal entrò nel negozio e preparò, con un colpo di bacchetta, il bancone, così da prepararlo per eventuali clienti e mostrare loro i vari listini. Ormai cominciavano ad essere tanti date le vaste e diverse categorie presenti. Il sorteggio delle Carte doveva essere fatto proprio lì al bancone. L'acquisto del Merchandising, invece, andava fatto tra i vari scaffali con la possibilità anche di provare il prodotto in un piccolo camerino improvvisato da Brad. Per le scope, invece, bisognava dirigersi nel retro-bottega, ovvero l'Opificio, il luogo di lavoro di McNeal.
    Non ci volle molto prima di sentire il primo cigolio della porta che si apriva, annunciando un cliente. Sorrise d'istinto, lasciando perdere i sacchetti delle carte che stava ordinando, per evitare confusione con le nuove numerose aggiunte. Brad si girò al bancone per accogliere come di dovere il visitatore.
    La ragazza, una sua ex studentessa di Ilvermorny, era entrata e, curiosa, si era avvicinata a Rigriel, l'Elfo Domestico del McNeal, che era a lavoro con il padrone quel giorno. L'elfo rispose con cordialità, nonostante fosse timido e leggermente impaurito dai ragazzi, dato che aveva capito che, nonostante fossero allo stesso livello degli Elfi per Brad, erano comunque superiori a lui e doveva portar loro rispetto, sempre. Disse che non aveva preferenze di scope perché tutte quelle prodotte dal Padrone erano bellissime. Brad sorrise prima a lui, poi alla ragazza, prima di essere interpellato.
    "Buongiorno Signorina Moore, come sta?"
    Chiese gentilmente prima di passare all'effettivo acquisto della scopa. La studentessa aveva chiesto informazioni in passato e adesso sembrava sicura della sua scelta. La rateizzazione era un'offerta molto interessante proposta da Accessori e moltissimi, soprattutto studenti avevano approfittato.
    "Certamente. La BlondeRiot 1 è una delle migliori scope per il Quidditch attualmente, ti troverai benissimo."
    Lo sguardo del McNeal passò poi sul certificato di assunzione della ragazza. Era diventata una giocatrice professionista anche lei, probabilmente notata dopo la partita benefica fatta dal Ministero della Magia.
    "Facciamo una rateizzazione a quattro soluzioni, va bene? Così il pagamento sarà più diluito nel tempo. Se ti va bene, mi devi solo 19 Galeoni oggi. Per il resto sarà direttamente la Gringott a gestirlo mensilmente."
    Brad andò nel retro della bottega, nel suo laboratorio, per prendere una BlondeRiot 1 e consegnarla quindi alla ragazza dopo aver preso i galeoni necessari.
    "Grazie per la visita e alla prossima!"
    Salutò quindi cordiale per congedarsi.

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  7. .
    Benvenuta!

    Che bello, una Corvonero come me ** io muovo Brad, il tuo prof di Difesa Contro le Arti Oscure, quindi ci vedremo a lezione!

    Buon game <3
  8. .
    Benvenuta!

    Io arrivo sempre con un attimo di ritardo. Sono sicuro ti troverai benissimo qui con noi e soprattutto con me, che muovo il tuo caro Prof di Difesa Contro le Arti Oscure!

    Buon game **
  9. .
    Wigtown Wanderers ✗ Quality Quidditch Supplies Shopkeeper ✗ Dark Arts Teacher
    ▬Brad McNeal▬
    SPEZZAINCANTI

    2OXR

    Si aspettava una serata totalmente diversa, Brad, quando aveva accettato l’invito di James. Sapeva, dato che l’aveva capito, che qualcosa non andava dal tono di voce della ragazza. Tuttavia, Brad non poteva immaginare ad un epilogo del genere della loro breve storia da coinquilini. Se avesse saputo a cosa andava incontro non avrebbe mai accettato l’invito a cena, poiché avrebbe preferito starsene a casa, dove lì le parole potevano volare indisturbate e senza dare fastidio a nessuno. A I Tre Manici di Scopa qualunque frase detta ad alta voce o fuori luogo avrebbe compromesso di certo la reputazione di entrambi. Eppure, la situazione non permetteva calma e riflessione, tutt’altro. L’impulsività e l’istinto di alzarsi, urlare qualcosa dietro e andarsene dal tavolo era alta e se non fosse stato un gentiluomo l’avrebbe anche fatto, proprio per andare a prendere un numero del Settimanale delle Streghe, leggerlo con attenzione, e bruciarlo nello stesso modo in cui stava bruciando il suo cuore in quel momento.
    Brad era affranto, era preoccupato. Dal primo momento che aveva rivisto James Kennegan al Paiolo Magico si era accesa una speranza dentro di sé. Qualcosa aveva preso il sopravvento e così, dopo, l’idea di invitarla, proprio durante un giorno importante per tutte le coppie, a stare da lui, a casa sua, da soli. Non era una invito che tutti potevano fare, soprattutto a San Valentino, e solo uno sciocco non avrebbe capito il doppio significato di quel gesto. Certo, McNeal poi era sempre stato molto cauto nelle sue mosse e non aveva mai forzato troppo la mano, proprio per evitare che la convivenza si rompesse per una mossa avventata, ma era mai possibile che la Kennegan non avesse capito i sentimenti dell’ex compagno di scuola nemmeno dopo tutto ciò che era successo tra loro?
    Aveva sempre creduto che l’intesa con lei fosse speciale, che i loro occhi erano fatti per guardarsi e incrociarsi anche senza volerlo, attratti come calamite. Aveva sempre pensato che le loro menti ragionassero in modo uguale, che i loro pensieri si muovessero nello stesso momento e verso la stessa direzione. Brad si doveva ricredere, però. Qualcosa o qualcuno aveva portato via James da lui e, adesso, lui doveva dare la colpa solamente a se stesso per non aver fatto di più, per non aver tirato fuori il coraggio necessario per fare quel qualcosa in più che sarebbe servito per capire se la ragazza potesse provare gli stessi sentimenti che lui, quasi di nascosto, provava per lei.
    La giornalista che si era presentata in negozio dal McNeal avrebbe potuto raccontargli chissà quale fatto e, invece, Brad l’aveva cacciata senza darle il tempo di fare niente. Il Docente non amava quel giornale e non amava soprattutto essere sulla bocca di tutti per qualche scoop. Inizialmente riteneva che lei fosse lì per il suo libro o per qualche progetto di scopa diventato famoso, invece era lì solo per sbeffeggiarlo. Non appena aveva capito le intenzioni, aveva fatto fermare la piuma auto-scrivente e aveva accompagnato all’uscita l’autrice di quello scoop fuori dalla porta il più in fretta possibile, perché mai e poi mai avrebbe voluto essere vittima di quei gossip che lui tanto odiava leggere. Tuttavia, forse, quella volta ci stava ripensando…
    Cosa? - chiese sarcasticamente, quasi sbottando. - Io non ho proprio parlato di noi. Quella giornalista è entrata nel mio negozio, mi ha chiesto se abitavamo insieme, le ho risposto e l’ho sbattuta subito fuori perché non volevo altre domande. Pensavo che volesse scrivere qualcosa su di te, tanto che non le ho concesso nemmeno il tempo di una foto. Ho messo la mano sull’obiettivo prima che potesse provare a immortalare il momento. Pensa te quanto poco è stata da Accessori. Ti pare che io possa parlare dei tuoi affari ad una giornalista?
    Il tono si era calmato dopo la prima parte. Nella testa di Brad qualcosa cominciava a girare, come se un leggero lumos cominciasse ad illuminare la materia grigia rimasta troppo sopita in quel momento. Il Negoziante di Accessori era sempre stato attento ad eventuali paparazzi proprio perché era stato messo in guardia dalla Kennegan, che li odiava profondamente, e mai si sarebbe permesso di spifferare – tra l’altro senza nemmeno una ricompensa – i fatti suoi. Sì, aveva ammesso la loro convivenza, ma era una cosa che non serviva nemmeno chiedere, dato che era sotto gli occhi di tutti lì a Diagon Alley.
    Ma allora, perché se il nome della giornalista non c’entrava niente, James si era infuriata all’idea di quella certa Janice? Che motivo aveva di arrabbiarsi se non era lei quella che poteva spifferargli lo scoop da prima pagina del Settimanale? McNeal cominciò a sistemare i pezzi del puzzle e pian piano si rese conto che, forse, quello, era tutto un fraintendimento e a confermare la sua quasi teoria furono le successive parole della coinquilina.
    Lei non pensava che fossero solo buoni conoscenti, ma a quanto pareva lei pensava che lui lo pensasse: un casino che spiegarlo era ancora più difficile, ma finalmente lo Scozzese aveva intuito qualcosa. Prima sorrise, poi scoppiò letteralmente a ridere quando la Kennegan disse ad alta voce una sciocchezza immensa, chiamandolo addirittura ’affascinante scapolo d’oro’. Doveva ammettere che suonava bene quel nomignolo, ma mai e poi mai lei poteva credere che per lui quella fosse solo una coppia di amici.
    Scusami, scusami. - cominciò a scusarsi per la risata, ma era stata più forte di lui. Brad si alzò, spostando la sedia accanto a quella di James. Si sedette, la guardò, e posò la mano sulla gamba di lei, stringendola un poco, per far sentire tutto se stesso in un unico tocco. - C’è stato un equivoco, J. Io ho solo detto che io e te siamo coinquilini, non ho mai fatto uscire dalla mia bocca la parola conoscenti né, tanto meno, la parola amici.
    Mai e poi mai aveva pensato a loro come una coppia di amici che si trasferiscono insieme per pagare meno d’affitto o per passare più tempo assieme. Lui provava qualcosa, qualcosa di profondo e se l’aveva invitata a vivere da lui è perché la voleva accanto nella sua vita, giorno dopo giorno.
    Significhi molto per me, J. Ti ricordi il giorno in cui ti ho invitata a stare da me? Secondo te perché l’ho fatto. Era San Valentino, dannazione. Puoi mai credere che mi ritengo solo tuo amico o conoscente. Sarei folle.
    La mano di Brad cercò quella di lei. La strinse e se la portò al petto.
    Non so cos’abbia scritto quella giornalista su di me, ma sarà stato per vendere qualche copia in più e scommetto che per come l’ho trattata mi ha riservato anche qualche insulto.
    Sorrise di nuovo, sperando che le sue parole potessero alleggerire lo stato d’animo di James. Ora aveva capito il perché aveva usato quel tono tanto brutto per chiedergli di uscire a cena e perché si era adirata tanto. Lui stesso si era visto il mondo crollargli addosso dopo che aveva sentito la parola ‘conoscenti’, figuriamoci James che l’aveva letto su una rivista.
    Non devi leggere quelle scemenze e, soprattutto, prima di prenderle per vere, parlane prima con me.
    Brad si avvicinò lentamente. Il respiro si fece leggermente più pesante ed il cuore cominciò a battere velocemente. Le labbra si posarono su quelle di lei e lasciarono un dolce e delicato bacio. Si staccò subito dopo, con gli occhi che si aprirono, osservando la compagna. Non era sicuro che aveva fatto la scelta giusta, ma si era tolto un peso enorme e voleva toglierlo anche lei e quello era il modo migliore, forse. Sorrise ancora, imbarazzato questa volta e leggermente rosso in volto. Era stato un semplice bacio, ma la testa era rimasta ancora un po’ sulle nuvole. Erano proprio tonti e scemi, ma ancora una volta si erano dimostrati una coppia che andava ben oltre la conoscenza.

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    Sempre più viva, si faceva l’idea di un tradimento - anche se di quello non si poteva effettivamente parlare - da parte di James. Non erano una coppia e mai lo erano stati ufficialmente, ma quello che aveva cercato, probabilmente invano visti i risultati, di creare Brad era qualcosa di duraturo nel tempo. Fiducia e collaborazione, aiuto reciproco e affetto. Niente di tutto quello sembrava essere bastato e, anzi, McNeal cominciò a pensare seriamente a tutti gli sbagli che poteva aver commesso durante la loro ormai non più corta convivenza. Erano mesi che lei si era trasferita da lui e non avevano mai discusso su nulla. Certo, erano diversi, ma sembravano completarsi l’un l’altra. Tuttavia, la presenza non così frequente del McNeal aveva forse incrinato il rapporto ed aveva portato ad un conseguente allontanamento che sembrava dover arrivare proprio quella sera.
    Il Settimanale delle Streghe aveva pubblicato un articolo che James era stata costretta a vendere e la ragazza sapeva benissimo che Brad comprava i giornali solo da lei. Quindi, sapeva altrettanto bene che lui non aveva potuto leggere quella notizia. Quindi perché quella domanda? Forse perché era probabile che qualcuno gli andasse a spifferare lo scoop? L’editrice sembrava voler evitare di rispondere a tutti i costi, come se ammettere il contenuto dell’articolo fosse come ammettere di aver sbagliato, troppo complicato per un carattere orgoglioso come il suo. Brad la conosceva bene e sapeva ormai le sue difficoltà. Voleva aver imparato la legilimanzia e voleva entrare nella testa della ragazza per capire i suoi pensieri, i suoi sentimenti. Voleva conoscere perché se fosse rimasto così tanto, ancora, con quel dubbio sarebbe morto dentro, logorato dalle sue stesse paranoie e dal battito del cuore che via via diventava sempre più veloce. Anche la sua calma e la sua sicurezza stavano cominciando a venir meno e la sua serietà stava lasciando spazio alla tristezza e alla paura.
    La reazione della Kennegan alla sua ammissione lo lasciarono a bocca aperta. Mai l’aveva vista così. Seppur un disastro, non era mai arrabbiata o isterica eppure in quel momento James sembrava aver perso ogni freno inibitorio che la controllava di solito. Cosa poteva fare lui? Cosa poteva pensare?
    Non ho idea di come si chiami la giornalista, J. - disse con tono secco. Non era arrabbiato, ma non capiva il motivo del perché la ragazza avesse quasi alzato la voce, in un momento tanto intimo e delicato. Erano a cena fuori, in un locale pubblico e non sarebbe stato carino per nessuno dei due, soprattutto per le posizioni pubbliche che ricoprivano, farsi vedere in quella situazione. Era forse quella la giornalista che aveva scoperto qualcosa sulla Kennegan e che, quindi, non doveva dir niente al McNeal? - È solo entrata da Accessori presentandosi come giornalista del Settimanale, mi ha fatto qualche domanda ed è andata via. Ma, da quanto sembra, è così importante il nome?! Cosa dovevo venire a sapere da questa Janice?
    Ora era stato lui a sottolineare il nome di quella donna, come se avesse rotto un taboo. Non la conosceva affatto e mai l’aveva sentita in vita sua. Si era solo trovato sommerso di domande inutili da una donna che, poveretta, faceva il suo lavoro per uno stupido giornale che non aveva nulla a che fare con l’informazione nazionale. L’intrattenimento, alle volte, faceva però più scalpore di un articolo di cronaca. Era così che funzionava la comunità, ormai leggere di Grindelwald e dei suoi adepti era cosa assai rara. Proprio non capiva cosa ci fosse di così bello da leggere nel Settimanale, ma adesso, la sua preoccupazione era un’altra ed era ben più grossa dei gusti della comunità inglese. Quella Janice sapeva qualcosa di grosso e lui era ancora all’oscuro di tutto. James, d’altro canto, non sembrava volergli dire nulla, come se volesse farlo arrivare ad una conclusione che a lui non piaceva affatto e a cui non voleva arrivare minimamente. Se avesse dovuto saperlo, sarebbe stata la stessa Kennegan a dirglielo; Brad non avrebbe accettato altri modi.
    Attese con ansia un segno, una parola, un responso, ma ciò che ottenne fu una frase che gli fece gelare il sangue. Mai nessuno era riuscito a spiazzarlo come c’era riuscita l’ex Serpeverde in quel momento. Nemmeno il signor McNeal nei peggiori momenti della sua vita. Brad sgranò gli occhi, evidentemente straziato da ciò che aveva sentito. Per la prima volta dopo parecchi minuti abbassò per un attimo lo sguardo, incapace di sostenere il confronto con la ragazza e pensieroso. Finalmente aveva capito qualcosa, finalmente James aveva tolto la maschera e aveva fatto intendere il presagio che già da qualche minuto il Docente di Hogwarts di portava dentro di sé. La loro convivenza, quindi, era solo un gioco, un momentaneo attimo di passaggio che sarebbe durato ancora per quanto?! Lei se ne sarebbe andata con chissà chi presto, probabilmente. La nuova fiamma di James Kennegan, la più ambita giocatrice di Quidditch. Bel titolo da prima pagina e complimenti a quella Janice Onassis che si era probabilmente fatta un gran nome per la pubblicazione di quell’articolo.
    Quindi per te siamo solo questo… Buoni conoscenti.
    Disse con un tono decisamente basso, quasi spezzato, McNeal. Non sapeva nemmeno il motivo per cui aveva ripetuto quella parola che così tanto gli faceva male. Quando lui le aveva chiesto di andare a vivere insieme non era solo per aiutarla. Una giocatrice di quel calibro poteva avere qualsiasi casa del mondo, anche nascosta dai paparazzi se solo l’avesse voluto. Era chiaro che per Brad, seppur non l’aveva ancora dimostrato apertamente, c’era ben altro che… conoscenza.
    Tutti questi mesi non sono significati niente per te?
    Chiese poi, incapace di comprendere e di accettare il pensiero della Kennegan. Perché l’aveva trattato così per tutto quel tempo? Si era presa gioco di lui e non ne capiva il motivo. Poteva davvero avere chiunque e perché aveva scelto proprio lui da trattare male. Adesso era arrabbiato, ma più che rabbia dentro di lui l’emozione prevalente era la delusione. Era deluso da se stesso, dall’aver creduto che ci potesse essere qualcosa di più con una celebrità del calibro di James. Avrebbe ordinato a Rigriel di preparare i bagagli. Quella casa l’avrebbe lasciata alla ragazza. Lui lì dentro non ci sarebbe più potuto rientrare: ci sarebbero stati troppi elementi dolorosi da ricordare e non aveva più voglia di stare male. Gli occhi tornarono a fissare la figura davanti a lui. Aspettava una risposta. Doveva capire e, forse, a quel punto, avrebbe accettato la sconfitta e avrebbe capito la sua ingenuità. Le avrebbe offerto volentieri quell’ultima cena, ma sicuramente non l’avrebbe mai più voluta vedere, se non sul campo di Quidditch, dove avrebbe fatto di tutto per batterla.

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    Seduto al tavolo davanti a James, Brad continuava a pensare a quale fosse il motivo di quel tono tanto deciso usato in precedenza dalla ragazza. Mai l’aveva avuto ed anzi, era difficile non vederla maliziosa e spiritosa, provocante e provocatoria. Seria come lo era stata quando gli aveva chiesto di uscire fuori a cena, forse solo quando si parlava di salute, del suo infortunio e del San Mungo. Anche in quei casi, però, qualche battutina ce la si aspettava sempre dalla Kennegan che per cambiare discorso riusciva a incanalare l’attenzione su qualcosa di più stupido o stimolante per l’interlocutore. Era brava ad usare la parola, era brava a manipolare il discorso e le menti degli altri. Anche con lui, dopotutto, ci riusciva bene, forse perché Brad pendeva letteralmente dalle sue labbra o semplicemente perché voleva assecondarla in tutto e per tutto.
    Quella volta, però, McNeal non aveva avuto intenzione di assecondarla, o almeno, non per farla contenta. Era uscito con lei perché troppo curioso e paranoico. Che cosa poteva essere successo di così importante da far uscire dalla doccia James, ancora praticamente nuda, e farle dire quelle parole così dirette, precise, secche. Era stato quasi come se non avesse voluto sentire un no, come se non avesse accettato una contro-risposta, come se non avesse bisogno di sentirsi dire nulla in quel preciso istante.
    Dubbi e ancor più dubbi tempestavano la mente del giovane Docente di Difesa Contro le Arti Oscure e lo lasciavano sul limbo. Era piuttosto sicuro di sé, ma ancora non voleva spingersi troppo in là, perché non riusciva, forse per la prima volta in assoluto, a capire la Kennegan. Di solito i due erano quasi telepatici, si erano sempre trovati benissimo e si capivano al volo, nonostante la convivenza fosse relativamente nuova. Erano affini, anche se erano profondamente diversi in tutto e per tutto. Tutte le mancanze dell’uno, venivano riempite dall’altra e viceversa. Lo stesso Rigriel, all’inizio riluttante e preoccupato, aveva ammesso a Brad che James rendeva la casa più colorata, allegra e divertente e che era bello vederlo felice. Eppure, quella sera, lui non riusciva a decifrare le sue mosse. Perché si era vestita così bene se era arrabbiata? Forse era lei che doveva farsi perdonare qualcosa e quella ipotesi prendeva sempre più piede nella testa di McNeal che cominciava, lentamente a preoccuparsi. Era stato calmo e sarebbe rimasto calmo fino alla fine, ma se avesse scoperto qualcosa di poco piacevole, beh, sarebbe stato un guaio.
    Per un attimo, le due frasi dette dalla Kennegan, dopo la sua prima provocazione, lo calmarono leggermente. Era ritornata ad essere la solita James, maliziosa e spinta, per nulla in difficoltà a dire apertamente qualunque cosa e difficilmente auto-censurabile. E poi… La risposta quasi romantica successiva lasciarono quasi spiazzato Brad. Lo era mai stata? A San Valentino, forse, i due erano stati qualcosa che più si avvicinava ad una coppia di fatto, poi si erano sempre comportati come due buoni coinquilini, con qualche atteggiamento più intimo, ma mai oltre il limite. Mai erano stati amanti e mai si erano considerati amici. Perché, tutto ad un tratto, quell’insolito romanticismo?!
    Accetto inviti solo da te.
    Rispose quindi, cercando a sua volta di essere serio, ma altrettanto romantico. Le sue parole uscirono però sincere, perché effettivamente un invito a cena da un’altra donna non l’avrebbe accettato, non senza un motivo logico. Forse solo per lavoro avrebbe potuto accettare un invito del genere, ma con lei il lavoro era una delle ultime cose che veniva citato. Era il tempo insieme che più contava, non c’era nient’altro: solo loro due. Brad voleva esserci, l’aveva dimostrato avanzando prima la mano sul tavolo per avvicinarla a lei, e ci sarebbe voluto essere per sempre, ma ancora dentro di lui erano vivi dubbi e paranoie.
    Ed eccolo lì, il motivo dell’uscita a cena, lanciato contro come una freccetta verso il proprio bersaglio. Il Settimanale delle Streghe, uno dei giornali più sciocchi in commercio, una delle riviste più seguite di tutto il Mondo Magico. McNeal l’aveva letto qualche volta, ma non era affatto interessato a quel genere di articoli, li riteneva poco professionali e poco importanti per la vita di tutti i giorni. Certo, a volte potevano essere divertenti, ma visto il poco tempo che aveva preferiva leggere le novità della Gazzetta del Profeta piuttosto che un mucchio di scemenze scritte solo per guadagnare qualche galeone. Eppure, quel nome lo fece rabbrividire. La famosa rivista di scoop e gossip aveva per caso scritto qualcosa su James Kennegan, la famosa battitrice? Era per questo che doveva farsi perdonare? Era per questo che l’aveva invitato a cena?
    Ovviamente no. - cercò di mantenere la calma, provando a nascondere il suo fastidio. Era forse geloso di James? - Sai che non mi piace leggere i fatti degli altri.
    Ammise sincero. Odiava sapere quanti numeri di peli avesse un tale mago o con quanti maghi era stata una tale strega. Erano solo fesserie che, per la barba di Merlino, dovevano essere private! Tutte… Tranne una. L’eventuale notizia sulla Kennegan gli stava facendo gola. Da una parte era curioso di sapere, dall’altra era spaventato perché se fosse stato qualcosa di poco piacevole ci sarebbe rimasto irrimediabilmente male. Gli occhi quasi si spensero, fino a quando non si ricordò di quella giornalista indisponente che era entrata all’interno di Accessori per fargli mille e più domande senza senso.
    Una giornalista da quattro soldi è venuta a lavoro da me due settimane fa se non erro. Mi ha chiesto del mio lavoro e mi ha fatto qualche domanda sul mio libro e... - rabbrividì. Gli aveva chiesto anche di James. Che fosse sulla copertina come mago più cornuto di tutta Londra? Beh, non erano fidanzati, la Kennegan poteva fare quello che voleva… Forse… No, lo faceva arrabbiare. - Mi ha chiesto di te. Mi ha chiesto se c’era dell’altro oltre la convivenza.
    Concluse a tono un po’ più basso, preoccupato di ciò che stava per arrivare.
    Cosa c’è scritto sul Settimanale? Che è successo?
    Domandò poi, quasi con la stessa domanda di prima, visto che James non aveva risposto e stava evitando di dire qualcosa. Alzò lo sguardo verso la compagna, per cercare negli occhi la verità. Non era facile reggerlo, vista la preoccupazione, ma era più forte di lui guardarla. Voleva vedere se James fosse mai stata in grado di mentirgli. Forza, Kennegan, sputa la cioccorana!

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    Tornato a casa dopo una lunga giornata di lavoro, Brad si era messo subito in camera per riposarsi un attimo prima di cena. La lezione della giornata era stata più difficile del previsto perché Jack Keydon, Grifondoro del Terzo Anno, aveva avuto la brillante idea di lanciare una Fattura Stordente contro un Marciotto che, evidentemente, non aveva avuto buon esito, vista la natura gassosa dello Spirito. Il Marciotto indispettito aveva così cominciato ad utilizzare la sua piccola lanterna come arma e aveva cominciato a dar fuoco alla divisa di qualche studente e a libri e fogli sparsi per l’aula. Intervenire per rimediare e rimettere tutto a posto, evitando che nessuno si facesse male, era stata un’impresa più che ardua per il giovane Professore di Difesa Contro le Arti Oscure. Keydon si era beccato una punizione esemplare: due pergamene di ricerca sui Marciotti (dato che era palese quanto fosse impreparato sull’argomento) e una bella visita gratuita nella Foresta Proibita accompagnato dal Guardiacaccia per raccogliere ingredienti necessari all’Insegnante di Pozioni che ne aveva richiesto una scorta.
    Brad si era steso sul letto e sentiva Rigriel giocare con un vecchio cappotto e James sotto la doccia, da chissà quanti minuti, considerando il rumore incessante dello scrosciare dell’acqua. Se la sarebbe fatta volentieri anche lui, una doccia, per riprendersi dallo spavento preso a lezione e per rimanere sveglio ancora un po’. Aveva da correggere qualche compito e da preparare il progetto di una nuova scopa, richiesto da un ricco cliente che sembrava voler volare dall’Inghilterra all’America. Una follia, ovviamente, ma una sfida che Brad voleva cercare di superare, quanto meno per rendere il viaggio possibile con il minor numero di soste.
    Chiuse gli occhi, lasciando la mente volare sulle più distese fantasie, abbandonando lo stress e l’ansia degli impegni, sempre più presenti, e della famiglia che, ormai, non riusciva nemmeno più a sentire. Rigriel era l’unico che dava notizie alla madre del McNeal, ma non ne dava a Brad che non voleva sentirne parlare per nessun motivo. Da quando era andato a vivere da solo – e poi con James – era diventato effettivamente indipendente e non aveva più intenzione di sottostare a stupide regole e stupide minacce da parte di suo padre. Con James era felice, si trovava a suo agio e riusciva sempre a ridere, un aspetto che gli mancava da ormai troppi anni.
    L’acqua della doccia smise di scendere e, pochi istanti dopo, dalla porta si sentì un forte bussare. Brad aprì gli occhi di colpo, prese la bacchetta sul comodino accanto al letto e, con un movimento, aprì la porta. James era lì, davanti, praticamente nuda, coperta solo da due asciugamani, uno per il corpo e l’altro per i capelli bagnati. Si potevano notare ancora goccioline scendere lungo il corpo della Kennegan. Lo Scozzese deglutì. Vedeva James tutti i giorni, ma non si sarebbe mai abituato a vederla mezza nuda per casa, dopotutto era impossibile rimanere immuni a lei e alla sua bellezza. Le parole successive spezzarono qualsiasi possibile pensiero maschile e lanciarono un enorme dubbio all’interno della testa, ancora appisolata, dell’uomo.
    Usciamo a cena stasera
    Poteva essere successo qualcosa, poteva aver combinato qualcosa di grave e per questo doveva preoccuparsi oppure la ragazza poteva aver qualche novità che andava festeggiata, ma il tono con cui aveva parlato – senza nemmeno concedere ribattiti dall’altra parte – non annunciava proprio un festeggiamento. Con mille e più paranoie in testa, Brad rimase ancora qualche istante sul letto a pensare, a riflettere. Forse era stato poco presente quei giorni, perché con l’avvicinarsi delle festività natalizie doveva pensare al negozio, ai compiti delle vacanze, agli allenamenti di Quidditch e alle offerte per il suo libro. Tuttavia, anche la Kennegan era parecchio impegnata con il suo lavoro e i suoi numerosi impegni da esperta giocatrice professionista. Era seriamente quello il problema?

    Si erano smaterializzati insieme a I Tre Manici di Scopa. Avevano scelto quello come posto per la qualità dei pasti, nonostante fosse un locale sempre molto affollato da qualunque genere di mago o strega. C’erano forse posti più intimi, ma nessuno poteva soddisfare come I Tre Manici, per i drink, per i cibi, per la professionalità dello staff. Insomma, era stata una scelta condivisa che appagava entrambi.
    James era bellissima. Il vestito blu che indossava risaltava magnificamente ogni forma del suo corpo. La doppia scollatura aveva steso totalmente il McNeal che, abituato a vederla in altre vesti, aveva quasi perso l’uso della parola per qualche secondo. Era rimasto incantato. Gli orecchini lunghi, scoperti perché la lunga chioma bionda era stata raccolta in un treccia laterale, si abbinavano perfettamente al colore chiaro della pelle e a quello degli occhi.
    Brad, dal canto suo, anche se non aveva idea di dove sarebbero andati, aveva indossato uno dei suoi completi migliori: uno smoking blu di alta qualità, con un papillon della stessa tonalità di bianco della camicia. Voleva essere perfetto per quella serata perché o doveva farsi perdonare – o perdonare – qualcosa oppure doveva ricevere una bella notizia. In ogni caso, era una cena importante, se lo sentiva, l’aveva capito dal tono della Kennegan che ormai aveva imparato molto bene a conoscere.
    Entriamo.
    Rispose Brad, allungando il braccio verso la compagna, così che lei lo potesse afferrare e potessero entrare insieme all’interno del locale.
    Una volta chiusa la porta dietro di loro, McNeal cercò con lo sguardo la proprietaria, così da farsi indicare un posticino tranquillo – per quanto potesse essere tranquillo lì – dove accomodarsi. Individuato, Brad si avvicinò ad esso, fece sedere James, accompagnandole la sedia, e si sedette anche lui, di fronte a lei. L’osservò con attenzione, ancora con un nodo in gola per la curiosità (e un po’ di ansia) del perché avesse voluto uscire a cena e per la bellezza inaudita che si trovava davanti ai suoi occhi. Sorrise, quasi come uno scemo, senza alcun motivo logico, ma cercò di nasconderlo, intavolando per primo un discorso.
    Sai… - cominciò. - Mi è piaciuto molto come mi hai chiesto di uscire a cena.
    Ovviamente faceva riferimento all’intraprendenza della ragazza. Non era da tutte proporre un appuntamento. Eppure, nella sua mente, Brad pensava anche alla richiesta fatta davanti alla porta, completamente svestita, coperta solo da un dannato asciugamano.
    Dovresti chiedermelo più spesso. Mi piacciono le serate tra noi.
    Ammise poi. Aveva tanto lavoro da fare, sì, ma quando si trattava di passare del tempo con la Kennegan tutto passava in secondo piano e avrebbe preferito restare sveglio la notte che rinunciare ad un momento così.
    Ma, dimmi la verità, perché l’hai fatto? Che è successo?
    Il tono con cui James aveva quasi ordinato al coinquilino di uscire con lei faceva presagire qualcosa, non per forza di bello o di brutto, ma qualcosa doveva pur essere accaduto e Brad voleva saperlo. La guardò con dolcezza, ancora inebriato dai suoi occhi e dal suo abito blu. Era tremendamente affascinato dalla sua presenza e chiunque, lì dentro, se ne sarebbe accorto. Eppure McNeal riusciva a rimanere quasi serio, tanto da essere delicato e tranquillo nel modo di parlare, nascondendo alla perfezione la piccola paura, la curiosità e il desiderio. La mano si mosse lungo il tavolo, aperta, pronta ad accogliere quella di lei, se lei l’avesse voluto. Era lì per lei, per scusarsi o per scusarla, per ascoltarla o per tranquillizzarla. In ogni caso, lui era lì e ci sarebbe stato per tanto, tanto tempo.

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    Comunicazioni di Novembre

    La commessa proponga ad ogni nuovo cliente i metodi di rateizzazione e faccia presente degli incentivi offerti per le donazioni dei manici di scopa.

    Madeline Eve Moore Superati i 10 giorni consentiti

    Brad Eve Moore

    code made by zachary, copia e t'ammazzo©


    Edited by Brad McNeal - 11/12/2020, 11:40
  14. .
    Accessori per Quidditch

    di Qualità


    Registro Vendite Novembre



    Cliente: Cliente 1
    Acquisto: LINK
    Merce Venduta: Calcolo Mediano
    Importo Speso: 137 Galeoni
    Negoziante: Brad McNeal

    Cliente: Cliente 2
    Acquisto: LINK
    Merce Venduta: Calcolo Mediano
    Importo Speso: 138 Galeoni
    Commessa: Madeline Mayson

    Cliente: Eve Moore
    Acquisto: LINK
    Merce Venduta: BlondeRiot 1
    Importo Speso: 19 Galeoni (Primo mese su quattro di rateizzazione)
    Negoziante: Brad McNeal


    code made by zachary, copia e t'ammazzo©


    Edited by Brad McNeal - 29/11/2020, 17:08
  15. .
    Benvenuta Marta,.

    Io gestisco Brad e Theodore, entrambi professori di Difesa Contro le Arti Oscur, nelle due scuole. Brad è anche negoziante di Accessori e giocatore di quidditch e Theo vuole diventare un dipendente del Macusa (chissà perché). Quuuuuiiiindi, se hai dubbi di qualsiasi genere chiedi pure o contatta gli admin che sono super gentili e disponibili.

    In ogni caso, sono sicuro che ti troverai benissimo. Non vedo l'ora di averti come collega a Ilvermorny (si, ti ho già spiato un po')!

    Buon game! <3
307 replies since 19/12/2019
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