Posts written by 'wildfire

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    Chloe Walsh

    Non riesco a tenere in vita nemmeno una pianta grassa, non assicuro nulla per il gufo.

    Lasciate pure qui * indica pila piena di fogli e scartoffie * i vostri messaggi, grazie.


    made by zachary

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    Ho modificato, praticamente solo il PV.

    Spero vada bene.
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    Richiedo di tornare attiva, grazie!
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    Chloe Walsh
    Non ci provai nemmeno a nascondere il sorriso compiaciuto che era spuntato sulle mie labbra nell’istante in cui il Crawford si era massaggiato dietro la nuca. Nella mia mente era comparso come un flash un episodio particolare, dove noi Grifondoro avevamo teso un’imboscata a quelli di Serpeverde la settimana prima della partita di Quidditch più importante di tutto il campionato: quella che ovviamente vedeva contrapposti Godric e Salazar. Noi giallorossi avevamo provato a giocare pulito, ma dopo che i Serpeverde avevano vigliaccamente contaminato la borraccia del nostro portiere costringendolo sul gabinetto per tutto un giorno, eravamo stati costretti a rispondere. Infondo nelle ore antecedenti il derby nessuno era autorizzato a fare schermaglie, i nostri responsabili di casa erano stati chiari in merito alle punizioni nelle quali saremmo incappati se nei tre giorni prima alla partita ci fossero stati atti poco chiari e sospetti di sabotaggio. Avevamo svolto un lavoro preciso, ci eravamo appostati negli umidi sotterranei, si a casa loro dove pensavano di essere più sicuri, e di ritorno da allenamento avevamo fatto fuoco. Una decina di caccabombe erano piovute su tutta squadra, che ancora puzzava pesantemente il giorno della partita, mentre nei sotterranei l’olezzo si era protratto per una settimana, almeno.
    Mi limitai a scuotere il capo e alzare le spalle, mentre sosteneva che avessi guardato dalla parte sbagliata, ma non avevo mai ritenuto il Crawford un ragazzo interessante, almeno sotto quel punto di vista, perché oltre a essere un serpeverde aveva avuto rapporti sessuali con praticamente tutta Hogwarts.
    ”Voi politici siete sempre bravi a vendere fumo, ma volete avere il culo parato.” replicai, sollevando gli occhi al cielo e sbuffando, per l’ennesimo alone di mistero che avvolgeva alcune pratiche ministeriali. ”Finisco ancora in punizione, non ho perso il mio animo ribelle.” replicai stizzita e infastidita dal fatto che sospettasse ci potesse essere un doppio gioco di qualunque genere. ”Ho solo imparato a far casini dal lato giusto della battaglia.” conclusi, tornando a svolgere il mio lavoro di sentinella, aspettando l’arrivo del babbano da proteggere. ”Sono sempre così in ritardo i babbani?” domandai, guardandomi introno senza notare nessuno arrivare o aggirarsi in quella zona con l'aria di chi ha un affare da sbrigare.

    made by zachary

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    Chloe Walsh
    Avevo immaginato in maniera molto differente il mio training come Auror. vevo messo in ocnto che fosse difficile, estenuante e tutto il resto solo... non così tanto. Il primo giorno di addestramento, svolto niente meno che con il Capo Auror, mi ero senta come una bambina impacciata al primo giorno di scuola elementare. Il mio primo giorno alle elementari, circondata da bambini babbani era stato traumatico. Mio fratello sapeva già leggere, ovviamente è sempre stato il Walsh perfetto, mentre io avevo passato tutta la prim ora a mangiare un pastello a cera. Per spaventare una stupida mocciosa mi ero concentrata così tanto che la faccia mi era diventata viola, completamente, e nessuno era riuscito a capirne le cause. Ovviamente ero già troppo grande per far passare questo come un innocente caso di magia accidentale, certo la squadra obliviatori non era intervenuta perchè i miei avevano trovato una scusa convincente, ma mamma e papà mi avevano messo in punizione per una vita. Doveva essere iniziato più o meno in quel periodo la cantilena del "perché non cerchi di essere più come tuo fratello e meno.. te stessa? mai ascoltata. Ecco, il primo giorno di training non era andato poi così male, se non altro non ero diventata viola, ma era stato comunque piuttosto traumatico. Speravo che la sensazione di mocciosa impacciata e fallita passasse ma era andata quasi peggiorando. Wright probabilmente era stato tentato di prendermi a calci in culo diverse volte e per questo motivo mi aveva mandato in pattuglia. Immaginavo fosse una specie di punizione per i cadetti incapaci come la sottoscritta perchè non capivo che senso avesse pattugliare Hogsmeade in una qualunque sera. Forse qualche fantasma serial killer avrebbe abbandonato la Stamberga Strillante? Ne dubitavo fortemente, ma almeno avrei avuto la bacchetta magica con me.
    Era la quinta volta che passavo nel perimetro esterno della cittadina, ormai mi ero stufata del paesaggio e stavo contando quanti passi ci volevano per chiudere la cintura di Hogsmeade, quando una richiesta di auto arrivò alle mie orecchie. Una musichetta da supereroe si attivò nella mia mente, al pari della mia adrenalina che mi fece subito correre scattante in quella direzione. Un Auror è sempre pronto. Mi ripetei afferrando la bacchetta e tenendola tesa verso di me, con un Lumos castato per illuminare la strada davanti a me. Le urla mi portarono in un sentiero un po' esterno, defilato e poco illuminato, ma riuscii a vedere la donna in difficoltà. Era riversa a terra, con molto sangue intorno. Mi chinai su di lei per capire se fosse cosciente o meno. "Mi senti?" non ero stata addestrata per soccorrere persone ferite. La guardai un attimo, non ero abbastanza forte per sollevarla, soprattuto se era svenuta. "Resisti, ti porto al San Mungo." Non potevo fare altro. Toccai la spalla non ferita della donna e mi smaterializzai con lei, destinazione: ospedale San Mungo.

    made by zachary

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    LINK SCHEDA: Chloe Walsh
    MODIFICHE DA EFFETTUARE:
    Cambio il PV attuale con Margot Robbie

    GIF:
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    CITAZIONE ('wildfire @ 8/10/2019, 15:49) 
    LaurenGermanis Chloe Walsh

    Cambio PrestaVolto: libero Lauren German.

    Margot Robbie is Chloe Walsh

    CODICE
    Margot Robbie <b><i>is</i></b> [URL=?t=61412571]Chloe Walsh  [/URL]
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    Benvenuta 💕

    Il terzo è piaciuto molto anche a me, tant'è che adoro la nuova sfida del mese che un po' ci si rifà... non vedo l'ora di vedere introdotte tutte queste cose nuove anche qui sul gdr.

    Spero tanto che ti troverai bene qui con noi, se ti va una role la mia Chloe è a disposizione 😍
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    Benvenutissima Fafa anche da parte mia ** Mi hai già conquistato con i biscotti, che animo debole per essere un auror ma tu non andare in giro a dirlo a un certo Capo Auror

    Sono sicura che ti troverai molto bene qui, anche io ho una mezza idea di creare un secondo pg studente, chissà magari poi possiamo ruolare a Hogwarts 💕
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    Chloe Walsh
    Doveva esserci un modo migliore per poter passare una serata che non fosse restare chiusa nel cubicolo 2x2 che Wright aveva l’ardire di chiamare ufficio. A stento riuscivo a girarmi sulla sedia infeltrita, ovviamente senza rotelle, per raggiungere il grande scaffale con i fascicoli senza sbattere dentro in qualcosa di metallico o nella mia scrivania, che sembrava essere appena uscita da un obitorio, poiché era fatta di metallo. Ogni cassetto, sia del mobile che conteneva i famigerati rapporti e fascicoli sia quelli della scrivania, si apriva con un suono acuto che faceva rizzare i capelli a chiunque, cigolando e stridendo. Avevo cercato di far presente la cosa, ma visto che noi povere reclute eravamo gli unici ad essere schiavizzati in un simile modo, nessuno pareva preoccuparsi di noi. Anelavo di poter passare l’esame finale soltanto per poter avere un ufficio privato, non quei pannelli grigi che delimitavano i nostri cubicoli fornendoci una privacy davvero inesistente, con una scrivania in legno e lo spazio necessario per fare qualche passo e ragionare. Sentivo il cervello molle come una gelatina, gli occhi stanchi per le troppe righe lette e avevo persino un lieve indolenzimento a mano e polso a forse di scrivere rapporti, persino il mio nome aveva perso di significato per le tante firme apposte. In preda a un automatismo la mia mano raggiunse la tazza del caffè, ma nel portarmela alle labbra realizzai che questa era purtroppo vuota. Mi alzai dalla sedia, facendo grattare le gambe della sedia sul pavimento consumato, due solchi ormai avrebbero segnato per sempre il continuo movimento avanti e indietro della seduta, per dirigermi alla cucina che condividevamo tutti insieme noi Auror. Non c’era granché, ma caffè e biscotti stantii in abbondanza. Mentre attendevo che la caraffa del caffè si scaldasse, mi sgranchii le gambe cercando di mettere ordine ai pensieri nella mia testa vagando per la stanza. Alcuni numeri della Gazzetta del Profeta giacevano, sgualciti e mal richiusi, sul tavolo rotondo posto al centro della stanza dove solitamente si consumavano i pasti e presi il numero più recente. Passavo talmente tanto tempo rinchiusa al livello del Ministero della Magia o fuori a rincorrere i cattivi che quando tornavo a casa mi trovavo a collassare senza un minimo di vita sociale, senza leggere quasi nulla e di fatto non sapevo se nel mondo potesse essere accaduto qualcosa di importante. Certo, con la mia posizione ero piuttosto ben informata su rivolte e sommosse, casi di omicidio e simili però mi mancava contestualizzare in generale, non che lo avessi mai cercato. Sfogliai velocemente il numero, tralasciando la noiosa riforma politica di qualcosa che bla bla bla e i miei occhi si posarono su un nome e sul articolo. Grindelwald ormai doveva darmi la nausea: avevamo studiato tutto sto di lui, sapevamo a memoria quanti nei aveva in faccia, potevamo tracciare i suoi lineamenti ad occhi chiusi e ci tormentava anche nel sonno. Era ovviamente la patata bollente dell’intero quartier generale, insieme con la morte della preside Lynch era tra le cose che immaginavo tormentassero maggiormente il Capo Auror. I miei occhi furono attratti da quel nome, risucchiati nel vortice di parole dell’articolo di Hewitt. Riempii la tazza di caffè, afferrai il numero della Gazzetta del Profeta e tornai alla mia scrivania. Non importava quanto fossi stanca, con le mani indolenzite o che fossero quasi le nove di sera. Sorseggiai il caffè bollente. Gelleret Grindelwald era un criminale. Un fuggitivo. Avrebbe dovuto affrontate un processo equo, ma doveva porsi dinanzi alla giustizia come tutti noi. Non c’erano possibilità di sfuggire. Per quanto mi riguardava era un individuo malvagio, avevo avuto a che fare con lui indirettamente abbastanza da essermi fatta un’opinione piuttosto precisa in merito. Per quanto le sue idee potessero essere ammalianti, per quanto io stessa certe volte mi trovavo a sperare di non dovermi più nascondere… Non potevo fare a meno di pensare che Grindelwald stesse andando contro tutti i precetti e le leggi che esistevano da anni, ma che dico secoli. Per il bene superiore, per il bene di tutti. Vedevo il mago oscuro come un essere meschino ed egoista, che agiva per un secondo fine che a noi ancora non si era palesato ma che sicuramente c’era. Soltanto sciocchi e frustrati potevano decidere di assecondare questa causa, che poteva portare il mondo magico sull’orlo del baratro. Doveva essere fermato.
    Iniziai a scrivere la lettera indirizzata al numero 3 di South Side, Diagon Alley in formato anonimo poiché in quanto Auror non avrei apprezzato di finire sulla Gazzetta del Profeta, mentre ancora la mia testa rivangava sul perché fosse tanto sbagliato scegliere il lato di Grindelwald.

    ”I politici inglesi potranno anche essere corrotti e le istituzioni dei dinosauri di lentezza, ma non è possibile pensare di affidarsi a un criminale per risolvere i nostri problemi. La riforma delle istituzioni deve passare per vie ufficiali e legali, non per le strade facile e ricoperte di mielate parole come quelle che Grindelwald cerca di insinuare nelle orecchie dei più deboli. La comunità magica internazionale non può avere altri interessi che quelli di tutti gli esseri magici, maghi e non, mentre Grindelwald è un egoista in cerca della propria personale affermazione. Chiunque sostenga il contrario si sta schierando con un criminale. È davvero con l’associazione a delinquere che si risolvono i problemi dell'Inghilterra? ”

    made by zachary

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    Chloe Walsh
    Peculiarità di un Auror doveva essere quella di comprendere i segnali involontari, quei tic e quelle reazioni delle quali non ce ne rendiamo conto, che permettevano d’inquadrare la persona che si aveva davanti. Così se qualcuno guardava ripetutamente verso l’alto stava ricordando i fatti che andava a raccontare, ma se questo guardava a sinistra era segnale di chi costruisce storie e dunque sta raccontando un’opera di fantasia, una bugia. Notai, ma non ci feci caso perché ero troppo occupata a seguire i pregiudizi sulla persona che avevo davanti, che il Crawford sembrava essere a disagio, quasi agitato, ma diedi la colpa al fatto di essere stato colto in flagrante mentre insultava e dedicava parole poco carine al corpo di polizia magica. Gli rivolsi un’occhiata di traverso, mentre questo porgeva delle scuse poco convinte e si passava una mano tra i capelli e si grattava il collo. Se non fosse stato un Crawford, quindi probabilmente molto più ricco di tutti gli Auror messi assieme, avrei potuto sospettare che avesse i pidocchi perché proprio perché era un Crawford, dubitavo che fossero scuse sincere o che si trovasse in imbarazzo. ” Dubito che saresti stato più carino, sapendo che ero io. Sono amica di Dean, mai stata amica di un Serpeverde.” risposi, per chiarire subito le cose ed evitare che ci potessero essere fraintendimenti. Io e il Lawrence avevamo condiviso anni scolastici sotto le vesti scarlatte di Godric, non avevo mai apprezzato le amicizie con la cricca di Salazar che aveva il grifondoro, ma era uno dei migliori in fatto di scherzi e quindi avevamo legato inevitabilmente. Ma non mi ero mai aspettata trattamenti di favore da parte di un Serpeverde soltanto perché condividevamo un’amicizia in comune.
    Scossi il capo, sbuffando scocciata, per la seguente affermazione che fece il ragazzo. ”Lascia che sia l’auror a valutare.” e dopo aver lanciato una sfacciata occhiata al fondoschiena del Crawford aggiunsi ”Non mi sembra che ci sia molto rimasto da proteggere.” sollevando un sopracciglio e tornando poi a perlustrare con finto distacco quanto mi circondava. ”Dunque, di che noiose cose burocratiche dovete discutere te e il babbano?” domandai, scrutando l’orizzonte oltre la via nella quale ci trovavamo.

    made by zachary

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    Benvenuta anche da parte mia 💕 💕

    Posso solo offrire un'auror maldestra e che causa sempre casini, se ti piacerebbe una role di questo tipo sono la tua donna (anche perchè sono Grifondoro :porn: ) **
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    Chloe Walsh
    Fun fact sul Quartier Generale degli Auror: era tappezzato di mappe di tutti i tipi e di tutti i luoghi. Per qualcuno con un senso dell’orientamento pessimo quanto il mio poteva anche essere una bella cosa, però io detestavo le mappe e le cartine, quelle normali, con le strade segnate e dove ci stanno fiumi, laghi, mari e… se già parlavamo di mappe stradali, delle metropolitane e Merlino sapeva cos’altro. Insomma un vero casino, almeno per me. Ma il caro vecchio James Wright ci era proprio fissato, al punto che avevo iniziato a sospettare che ne fosse un po’ feticista. A qualcuno piacciono i piedi, ad altri le mappe. Non sono certo qualcuno che può permettersi di giudicare, soprattuto vicino all’esame conclusivo come recluta, soprattutto di qualcuno che spererei diventasse il mio capo. Mi trovavo in piedi davanti a una di queste suddette cartine, dentro al Quartier Generale, quando il Capo degli Auror mi diede la mia prossima missione. Recarmi a Birmingham l’indomani per scortare uno del Ministero della Magia, uno di quelli che stava al di là del muro davanti a una scrivania, sommerso da scartoffie in uno di quei noiosissimi lavori statali, fatti di timbri e firme, da verso sfigato… comunque la mia missione era scortare questo burocrate a un incontro con un’altro burocrate, ma babbano, perché doveva fare una cosa burocratica che interessava anche Londra. O qualcosa del genere. L’importante era assicurarsi che non ci fossero problemi e ”soprattuto Walsh, vedi di non causarne tu di problemi.” era stato il ferreo avvertimento e monito del mio stimatissimo capo.

    Avevo indossato un cappotto grigio con delle grandi tasche foderate di pelliccia, a quanto pare era all’ultima moda nel mondo babbano, dentro le quali avevo messo un paio di guanti di lana e la mia bacchetta magica. Avevo raccolto i capelli in una comoda coda, sistemato la frangetta e indossato un paio di scarpe comode, anche se non erano molto eleganti. La prima cosa della quale mi resi conto materializzandomi come da istruzioni nel punto stabiliti era che Birmingham puzzava di pesce, eppure dalle mappe di Wright avevo visto che non era sul mare, anzi era nel cuore che più interno non si poteva della Gran Bretagna. Come mesi di addestramento mi avevano insegnato perlustrai e pattugliai la zona, con discrezione certo, ma anche con grande cura. All’apparenza non c’erano potenziali minacce e mi veniva anche da chiedere a quale tipo di malvivente potesse interessare un noioso incontro tra scribacchini. Mi voltai velocemente quando il crac di una seconda materializzazione mi colse alle spalle. Mi avvicinai con discrezione, con un buon passo, pronta a snocciolare con professionalità le mie generalità. Ma mi trovai davanti a un volto noto, un po’ scocciato, ma famigliare. ”Avrei portato una bacchetta più piccola, se avessi saputo che il culo da proteggere era il suo, Crawford.” commentai schietta alla sua stessa frase, poco delicata sul fatto che gli auror sono sempre in ritardo. Uno auror non è mai in ritardo. Né in anticipo. Arriva precisamente quando intende farlo. E c’è bisogno che arrivi.




    made by zachary

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    Qualcuno può aggiustarmi questo titolo? Grazie <3
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    Chloe Walsh
    flashback - 1914
    Se avessi ancora dovuto pelare un’altra patata, probabilmente avrei vomitato. La consistenza farinosa del amido mi si era infilata sui polpastrelli, sotto le unghie, persino tra i capelli. Avevo i capelli raccolti in una coda scomposta e spettinata, decisamente poco igienica nonostante una cuffia a retina che mi avevano obbligato ad indossare. Osservai con sguardo stanco Jeb, compagno di disavventure, con il mucchio di patate pelate che era decisamente più grande rispetto a quello che avevo raccolto io nel mio cesto. Se fossi stata brava in matematica, avrei detto che mi batteva per un rapporto di tre ad uno, che era qualcosa come più del doppio ecco. Certo Jeb lo faceva di lavoro, perché Jeb era un elfo domestico adibito alle cucine. In realtà però entrambi ci trovavamo a fare qualcosa che non competeva ne all’uno ne all’altra, perché io non avrei dovuto pelare delle patate con l’ausilio di un coltello né lui avrebbe dovuto farmi da carceriere. Nulla di così grave in realtà, anzi era una delle rare occasioni in cui alla sua razza veniva concesso una qualche forma di autorità su chi invece, come me, era solito a comandare a bacchetta. Se mamma Greta avesse saputo che la sua figlia purosangue, per quanto fossi la gemella mal riuscita della sua progenie, era guardata a vista da una creatura schiavizzata da secoli avrebbe probabilmente trovato il mondo di far passare ad Hogwarts guai ben più seri che se non mi fosse stata inflitta una pena corporale. Eppure non potevo lamentarmi della mia punizione per essere stata trovata fuori dal letto oltre l’orario consentito, certo era che se a trovarmi fosse stato il Direttore di Serpeverde avrei subito chissà quale genere di punizione nelle segrete del castello, mentre essendomi fatta scoprire dalla dolce professoressa Dupont, di Corvonero, non avevo ricevuto chissà quale detenzione. Due ore prima di cena, per aiutarli con le preparazioni culinarie, e un altro paio d’ore dopo per aiutare con le pulizie. Non sembrava troppo male sulla carta, eppure dopo la prima ora le patate già mi nauseavano. “E tu Jeb, cosa ti piace fare quando non sei qui a pelare patate?” Ottenni solo un grugnito di risposta: il mio compagno di lavoro non era uno a cui piacesse parlare molto, sebbene avessi avviato diversi spunti di conversazione per poter lavorare più in armonia, o forse era proprio la mia bocca larga che mi svantaggiava così tanto nella corsa su chi stesse pelando più patate. Se solo avessi potuto abbandonare il coltello e usare il diffindo, o qualunque altro incantesimo più specifico.

    made by zachary

116 replies since 2/4/2017
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