Posts written by Theodore Skyfield

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    Theodore Skyfield
    Sostenitore di Grindelwald
    Per il bene superiore!


    Theodore non era molto bravo a prendersi cura delle cose. Non ci riusciva con se stesso, figurarsi con altro. La dimostrazione effettiva era Maxine: la ragazza, sotto al suo tetto, era stata praticamente sempre chiusa in camera, senza quasi mai rivolgere la parola al suo tutore e lui non aveva granché per smuoverla. Almeno era stato abbastanza sveglio da lasciarle tre volte al giorno il pasto proprio sotto la porta. La decisione di prendere un animale non era stata presa per solitudine o altro di simile, ma per necessità. Le missive che da lì a poco avrebbe voluto spedire erano tutto fuorché sicure per un dipendente ministeriale e docente di Hogwarts. La prima inviata sarebbe stata proprio per la Lynch. Da quando Gellert Grindelwald gli aveva detto di controllarla personalmente, Theo si era cominciato a preoccupare molto di più per la Grifondoro. Il più grande mago del mondo non sapeva, in teoria, che Wright in persona aveva dato la disposizione di tutoraggio per la giovane. In quel momento Skyfield era tra due fuochi e, per un certo senso, per lui non era un problema, se tutto questo riguardasse solamente lui, ma purtroppo non era così. La seconda lettera sarebbe stata invece per Hedel Crawford, la ragazzina che era riuscita a guadagnare l'interesse del mago americano. La terza e la quarta sarebbero state inviate, invece, ad amici proprio nel Nuovo Mondo, con dei testi decisamente innocenti e per nulla incriminanti. Non doveva calcare la mano: quello del gufo era solo un esperimento per accertarsi dell'integrità della privacy dell'Ufficio Postale. Certo che se ci fossero stati sospetti e prove su di lui, gli Auror sicuramente avrebbero ottenuto il permesso di poter visionare un eventuale registro e la sua casella postale. Cosa avrebbero trovato? Questo non lo poteva prevedere. Theodore era un calcolatore, ma fino a quel punto sarebbe stato davvero difficile.
    La negoziante del Serraglio era stata cordiale, aveva accolto bene la richiesta dello Skyfield e non sembrava essere sospettosa, anzi, l'aveva accompagnato a osservare da vicino una varietà di volatili sicuramente interessanti, ma di cui Theo non capiva assolutamente nulla. Annuiva, ma aspettava solamente un consiglio definitivo per accettarlo e concretizzare il suo acquisto. Il Barbagianni era effettivamente una scelta funzionale: un gufo veloce sarebbe stata un'ottima scelta. Tuttavia, il docente di Antiche Rune aveva scelto diversamente. Il Gufo Bruno sarebbe stato un camaleonte perfetto per ciò che doveva fare lui ovvero spedire senza farsi riconoscere troppo. La velocità era importante? Sì. Era fondamentale? No.
    "E' stata gentilissima, la ringrazio molto. Accetto volentieri il suo consiglio, il Gufo Bruno mi sembra più adeguato."
    Tirò fuori dalla tasca il sacchettino che utilizzava per portare le monete. Ne tirò fuori venti dorate e le sistemò sul bancone del negozio, avvicinandosi poi alla gabbietta che si sarebbe portato a casa. Osservò la creatura, squadrandola in ogni suo centimetro. Non era affatto convinto, ma si sarebbe abituato presto, o almeno lo sperava. Quel gufo gli serviva di certo molto di più di quanto Theo potesse immaginare.
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    Theodore Skyfield
    Cerchia di Grindelwald
    Per il bene superiore!


    Era stata una mossa astuta comprare un gufo per spedire lettere al di fuori di Hogwarts. I volatili del castello erano lenti, stupidi e puzzolenti. A Theodore proprio non piaceva andare nella torre della guferia, e oltretutto non sapeva quanto quei pennuti fossero controllati. Il Preside riusciva a capire quando e a chi un determinato gufo consegnava un messaggio? Magari il guardiacaccia sapeva riconoscere dalle zampette quante missive venivano spedite. Domande a cui, fortunatamente, lo Skyfield aveva smesso di pensare quando qualche mattina precedente si era portato a casa un gufetto bello comune, per nulla riconoscibile e, onestamente, pure un po’ bruttino. E proprio con esso si era deciso ad inviare una lettera importante a Maxine Lynch, una lettera fondamentale per lui, non per il rapporto che poteva avere con la ragazza ma perché con lei si era fatto avanti circa il suo pensiero: il bene superiore. Certo non era stato preciso, non si sarebbe mai fidato di una mocciosa, ma l’aveva fatto capire. E tutto perché voleva portare dalla sua la giovane Grifondoro. Se fosse stata a favore di Grindelwald, Theodore non avrebbe più dovuto proteggerla da due possibili minacce e anzi avrebbe avuto una papabile alleata direttamente in casa. Sarebbe stata una gran svolta.
    Alla stessa maniera, quella mattina, Theo aveva deciso di osare ancora di più col suo nuovo pennuto. Si era svegliato ben presto, prima di dover andare a scuola, per scrivere un invito a nientemeno che Hedel Crawford, la ragazza che l’aveva colpito con il suo ingegno e la sua sottile pazzia. Aveva deciso di invitarla a uscire, ma con lui gli appuntamenti non erano mai normali. No, Theodore aveva optato per dell’esercizio, dato che da quando insegnava Antiche Rune la sua possibilità di fare incantesimi a profusione si era ridotta drasticamente. Quanto romantico poteva essere un appuntamento dove i due protagonisti si lanciano incantesimi tra di loro? Non c’era nulla di romantico, in realtà, in quell’invito scritto, almeno non volontario, ma sarebbe stata una bugia se lo Skyfield avesse negato di provare un certo interesse per la negoziante di Ollivander. Chiusa la boccetta di inchiostro, il docente americano chiuse la lettera con un sigillo a cera, disegnandoci sopra una runa; la sistemò poi tra le zampette del suo volatile e lo lasciò andare, in direzione dell’ufficio postale.


    Cara sig.ina Crawford,

    Come sta? Mi scuso per questa lettera che può sembrare inaspettata, ma mi chiedevo, dato che ora siamo nella stessa nazione, e viste le sue doti particolarmente avanzate nel combattimento dimostrate al mio Club dei Duellanti, se avesse voglia di esercitarsi con me. Non ho ancora avuto modo di testare al meglio la bacchetta che mi ha venduto e non abbiamo mai avuto, io e lei, l’occasione di parlare più approfonditamente.

    Mi faccia sapere quando e dove.
    Cordialmente,

    Theodore Skyfield



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    Mi iscrivo.

    Interesse per la materia: Insegnante di Arti Oscure presso Ilvermorny
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    Cara Maxine,

    Ti scrivo una lettera perché parlare è molto più difficile e io, nonostante sia un professore, con le parole non sono molto bravo. Ti scrivo una lettera che non ti arriverà in Sala Grande ad Hogwarts come gran parte della posta, perché non voglio imbarazzarti davanti ai tuoi compagni o, forse, non voglio vedere la tua reazione, pur essendo un tipo abbastanza curioso. In queste righe, che ti premetto non so quante saranno, vorrei parlarti come se non fossi il tuo tutore o il tuo insegnante. Sono Theo, un vecchio burbero arrogante che ha vissuto una vita di merda, ma che ha grandi sogni. Se non te ne frega un cazzo della mia vita salta questa parte, ti farò capire io quando potrai tornare a leggere senza subire cose noiose.
    Sono nato a New York ormai tanti anni fa, mia madre è morta poco dopo avermi dato alla luce, probabilmente perché il suo fisico non ha retto. Mio padre, invece, ha pensato bene di lasciare il suo unico figlio a suo fratello, Maxwell, a detta sua per il mio bene, perché lui era troppo povero per mantenermi da solo, perché con mio zio sarei potuto crescere come un bambino normale. Spoiler, non è stato così. Una volta cresciuto e capita la mia situazione, mi sono subito incolpato della morte di mia madre, ancora oggi dico che sono stato io ad averla uccisa. Quel fallito del mio vecchio è scappato anziché prendersi le sue responsabilità e non ha mai fatto nulla per farmi sapere che mi voleva bene, che ci teneva a me. A Ilvermorny sono stato bullizzato, ero sempre solo. Ho odiato la scuola e anche adesso vedere alcuni ragazzini che si comportano in certi modi mi fa ribollire il sangue. Appena diventato maggiorenne ho lasciato sia la scuola sia mio zio per andare a lavorare e mantenermi da solo. Furono anni complicatissimi, anni in cui ho pensato più volte di suicidarmi. Ma alla fine sono ancora qui e se sono qui è grazie a qualcosa che mi ha dato una grossa spinta ad andare avanti. Io credo fermamente che il mondo magico sia stupendo, siamo l’evoluzione che progredisce, la nascita di una nuova era geologica che potrebbe rivoluzionare l’intero universo. Siamo però tappati da una politica stupida, vecchia, codarda. Non voglio tediarti anche con questi discorsi, ma sappi che la mia voglia di cambiare il mondo, perché il mondo così com’è mi fa schifo, mi ha fatto diventare l’uomo che sono oggi: forse non un esempio perfetto, anzi, ma se mi avessi visto qualche anno fa saresti sicuramente più sconvolta.
    Perché ti dico tutte queste cose? Perché quando il Capo Auror mi ha ordinato di tutelarti io ho rivisto me in te. Le nostre madri sono morte, i nostri padri sono scappati, mio zio si chiama MAXwell. Mi sono sentito spiazzato quando ho scoperto cosa ti era successo e non ho potuto dire di no, nonostante so di non essere all’altezza per te. Ecco perché queste parole, perché vorrei esserne in grado e vorrei essere un tutore che ti può supportare, di cui ti puoi fidare. Sono uno sconosciuto, sono anche un po’ stronzo, ma puoi contare su di me per qualsiasi cosa, spero che tu l’abbia capito. E se non sai come andare avanti, pensa anche tu a un sogno. Io l’ho fatto in grande e voglio cambiare il mondo per portare la magia a un livello successivo. Tu? Che cosa vuoi tu, Maxine?

    LA PARTE NOIOSA È FINITA, PUOI LEGGERE DA QUI SE VUOI.

    Detto questo, puoi mandarmi tutte le lettere che vuoi o, se sei più coraggiosa di me, puoi fermarmi nei corridoi di scuola, tanto sai dove trovarmi. Non sono un buon tutore, ne sono consapevole, ma voglio impegnarmi per insegnarti tutto ciò che la vita ha insegnato a me, se tu lo vorrai. Quindi… Ciao Maxine, ci vediamo presto.

    Un abbraccio,

    Theodore Skyfield



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    Casella Postale di Theodore Skyfield.

    ᚠᛟᚱᛏᚺᛖᚷᚱᛖᚨᛏᛖᚱᚷᛟᛟᛞ
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    Theodore Skyfield
    Sostenitore di Grindelwald
    Per il bene superiore!


    Per quanto l'Europa gli facesse schifo, Theodore ormai si stava abituando a quel che era l'ambiente inglese, con tutti i difetti del caso. Ancora non tollerava la puzza di babbano che era addosso agli studenti mezzosangue, tantomeno la cordialità con cui i maghi li trattavano. Era impensabile per Skyfield anche solo ipotizzare di mischiare l'essere superiore con l'essere inferiore. L'evoluzione aveva avuto il suo corso e l'essere umano no-mag, non magico, doveva sottostare a chi, invece, aveva poteri magici e poteva, o meglio doveva, controllare l'andamento del mondo. Tutto ciò era molto peggio di quanto fosse in America, ma sotto il punto di vista politico, l'Inghilterra, per qualche ragione, gli piaceva di più. Gli dava l'idea che potesse essere piegata più facilmente, anche se il Dipartimento degli Auror, invece, sembrava essere quello più spietato contro l'ideologia di Grindelwald. Una cosa però gli era piaciuta particolarmente da quando si era trasferito: Diagon Alley. In piena Londra, l'accesso ad una delle vie più rifornite dell'intero mondo magico, l'aveva colpito e non poco. Il Paiolo Magico sembrava un pub trasandato e inutile e invece era uno dei ritrovi più importanti, una zona d'ingresso per Diagon Alley, una locanda, insomma... Per i maghi quello era il luogo perfetto e lui stesso concordava. Diagon Alley, soprattutto per uno studente o un docente di Hogwarts era il paese dei balocchi e, guarda caso, a lui quel giorno serviva proprio qualcosa. Ancora ricordava quando aveva comprato una bacchetta e poco dopo si era fatto incastrare dalla Commerciante di Ollivander poco prima di entrare allo Speziale per comprare gli ingredienti della Pozione Polisucco.
    Quella mattina, invece, il Docente di Antiche Rune aveva bisogno di un Gufo. Sì, perché utilizzare quelli di Hogwarts non era sicuro e utilizzare un proprio volatile per era la scelta di privacy migliore, anche se ovviamente poteva sempre essere intercettato, ma sicuramente c'erano molte più complicazioni nel farlo. Theodore si diresse quindi in fretta e furia al Serraglio Stregato, che finalmente aveva cambiato gestione dopo la dipartita della precedente proprietaria.
    "Buongiorno. - si annunciò piano, per non spaventare o agitare le creature presenti nel negozio. - Ho bisogno di un volatile per la posta. Possibilmente uno dei più comuni che ha, e perché no, anche di un colore abbastanza neutro. Non mi va di essere riconosciuto dal gufo."
    Sorrise, come se quella fosse una battuta, ma non lo era affatto. Theo difficilmente mentiva e se lo faceva era solo per estorcere informazioni. Non sapeva chi si trovava davanti, un legilimens, uno psicologo che sapeva riconoscere dai movimenti o dalle espressioni le cazzate dette. Era sempre meglio dire la verità, soprattutto se essa non era scomoda.
    "Scelga lei la razza e il genere, mi fido della sua scelta. Non sono molto bravo con le creature onestamente, quindi se fosse possibile vorrei avere un gufo quieto e tranquillo. Mi fido del suo giudizio, anche perché il mio sarebbe totalmente incompetente."
    Altro aspetto fondamentale di una conversazione con uno sconosciuto: mettersi subito in una posizione di svantaggio, così da far sentire importante l'interlocutore e sembrare, a propria volta, un perfetto incapace, forse leggermente innocente che ha assolutamente bisogno di aiuto e che quindi non può essere una minaccia. Theo attese che la Negoziante lo servisse prima di pagarla e ringraziarla gentilmente per il suo prezioso lavoro.
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    Theodore Skyfield
    Cerchia di Grindelwald
    Per il bene superiore!


    Come volevasi dimostrare, Theodore Skyfield, camminando tra i tavoli della sala grande, vide qualcosa che non gli piacque affatto. Mentre lui aveva raccolto palline di ogni casa, non si poteva dire lo stesso di alcuni studenti e professori che, invece, abbiano preferito raccogliere palline di natale di un unico tipo. La professoressa di divinazione, con cui lo Skyfield non aveva legato molto, aveva appeso nell’ultimo minuto ben tre decorazioni appartenenti a Grifondoro. Lo stesso aveva fatto Maverick Bristol, studente di Corvonero che non aveva motivo di aiutare i rosso oro se non per dar fastidio ai Serpeverde. Il docente di antiche Rune aveva quindi lanciato un occhiataccia terribile ai due presenti poiché quello non era il comportamento che Theodore voleva vedere in un’occasione di condivisione come quella che poteva essere quella di Natale, che stavano vivendo in quel momento.
    Al contrario, il professore si mostrò compiaciuto verso un Tassorosso, tale Connor O’Riley, che invece aveva raccolto una decorazione per casata. Erano studenti come lui quelli che sarebbero riusciti a sconfiggere il Poltergeist e a dar lui una bella lezione mentale. Dimostrarsi uniti e coesi in quei momenti valeva più di una semplice lotta tra casate che non avrebbe portato a nulla se non a ulteriori inimicizie.
    Gastmus Barnaby continuava a perdere tempo e ad evitare il capo casata. Faceva finta di spostare e aggiustare le decorazioni sui quattro alberi, ma era palese che lo stesse facendo con una lentezza fuori dall’ordinario. Il professore americano lo richiamò di nuovo a sé con tono sempre duro e autoritario.
    Gastmus! Vieni immediatamente qui! - Cominciò Theo. - Perché non stai raccogliendo altre palline di natale, ma stai solo facendo finta di aiutare? Non ti rendi conto che il tempo che perdi qua lo recupererai con un’altra punizione?
    Il docente squadrò la figura del Serpeverde con disdegno. Il ragazzo doveva smetterla di fare il bulletto e doveva cominciare a capire come ci si comportava davvero a scuola. Se non l’avesse capito in tempo, ci avrebbe pensato proprio Theodore a spiegarglielo senza se e senza ma.
    Dopo aver sgridato e guardato male numerosi studenti, anche lui si mise a raccogliere ulteriori decorazioni. Infatti era giusto provare a organizzare e gestire quella situazione caotica, ma era altrettanto giusto rimboccarsi le maniche e dare una mano perché nessuno, compresi i Serpeverde, potevano permettersi di stare semplicemente a guardare.
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      24/12/2022, 13:37
      Theodore Skyfield
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    Theodore Skyfield
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    Fortunatamente c'erano quegli sfigati di Corvonero che avevano l'albero di Natale messo peggio, ma a Theodore non piaceva affatto vedere quello di Serpeverde praticamente spoglio dalle decorazioni, soprattutto rispetto a Grifondoro e Tassorosso. Gli studenti di altre case stavano volontariamente evitando di raccogliere le palline verdi-argento? Theodore rimase quasi scioccato; lui, che stava raccogliendo qualsiasi decorazione si fosse trovato vicino, si ritrovava davanti a uno scempio. Due alberi erano addobbati decentemente, altri due invece erano spogli. Lo Skyfield già sapeva la reputazione all'interno della scuola della sua casa, ma quella cosa doveva cambiare al più presto. Non sarebbe rimasto lì a guardare una coalizione palese contro Serpeverde quando di competitivo non c'era nulla in quel momento. Fare guerra ai verdi-argento si poteva fare in qualsiasi ora del giorno, ma non in quella, dove serviva unione e solidarietà per un disastro causato dall'incompetenza del Professore di Difesa Contro le Arti Oscure. Theo decise di passare all'attacco psicologico. Decise che era il momento di girare per i tavoli della Sala Grande e di osservare l'operato di tutti gli studenti (e professori, ugualmente colpevoli). Non sarebbe rimasto più fermo a raccogliere gli oggetti accanto a lui, ma avrebbe raccolto le decorazioni sparse qua e là per dare un'occhiataccia a chiunque avesse raccolto solo palline della propria casata e non quelle delle altre appositamente. Lui d'altro canto invece avrebbe raccolto palline di ogni tipo senza farsi coinvolgere in stupide guerriglie senza senso.
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      8/12/2022, 06:41
      Theodore Skyfield
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    Theodore Skyfield
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    Vedere la Sala Grande che si era attivata quasi tutta dopo il suo arrivo e il conseguente sfruttamento di Gastmus Barnaby, faceva sorridere sotto i baffi Theodore Skyfield. Non era mai stato un Professore che voleva mettersi in mostra, anzi, ma sapere che gli studenti lo temevano, beh, da una parte gli faceva piacere, gli dava quella sensazione di potere e superiorità che voleva assolutamente avere nei confronti di quegli adolescenti puzzolenti che cazzeggiavano tutto il giorno senza sapere cosa fare della loro vita. Barnaby era l'esempio lampante: nei corridoi faceva il bulletto con i ragazzi delle altre Case, ma poi davanti al CapoCasa di Serpeverde se la faceva nelle mutande. E, onestamente, metterlo un po' in ridicolo davanti a tutta la scuola era una punizione più che giusta - secondo la mente un po' malata del Professore di Antiche Rune - per uno che solo perché Serpeverde si atteggiava da stronzo. Essere Serpeverde non significava affatto quello, per quanto a Theo non importava nulla di Salazar, dei suoi eredi e di tutta quella storia lì, dato che era americano, si era comunque informato sulle caratteristiche della Casa di cui era diventato direttore e ne era rimasto affascinato. L'estrema ricerca del potere e del successo era ciò che doveva essere il punto focale di tutti i verde-argento. Certo, anche Theodore ora stava facendo il bulletto con uno dei suoi studenti e eticamente forse quella non era la scelta migliore da fare, ma a lui non importava affatto, anzi, se poteva dare una lezione anche fuori dall'aula lui la dava volentieri. Barnaby si sarebbe reso conto che per essere rispettato, soprattutto da un adulto, non serviva essere un duro, tutt'altro.
    Osservò quindi tutti in quella Sala, come per dire loro che sarebbero stati i prossimi se non avessero fatto un buon lavoro. Certo, la colpa era del Poltergeist, ma loro erano abitanti di quel luogo e come giusti inquilini era compito anche loro pulire e tenere ordinata casa. Raccolse poi altre quattro palline e dato che Gastmus stava ancora sistemando quelle che il Professore aveva raccolto in precedenza, Theo con un colpo di bacchetta sistemò le nuove da sé senza, per ora, importunare nessun altro studente. Sicuramente avrebbe rimproverato Barnaby per l'eccessiva lentezza, ma perdere altro tempo per urlargli addosso non conveniva proprio.
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      5/12/2022, 22:25
      Theodore Skyfield
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    Theodore Skyfield
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    Come un vero CapoCasa, Theodore Skyfield si era imposto su Gastmus Barnaby per aiutarlo a mettere a posto le palline che, per colpa di Pix, si trovavano sparse per tutta la Sala Grande. Il Poltergeist aveva fatto un gran bel casino e a rimetterci erano solo i presenti. Gli Elfi Domestici restavano chiusi in cucina, il Custode non sarebbe riuscito mai a risolvere tutto da solo e il Preside... Beh, forse nemmeno era a conoscenza dell'incapacità del Docente di Difesa Contro le Arti Oscure di gestire quella sottospecie di fantasma che si atteggiava da bulletto per i corridoi da ormai troppo tempo. Dopo aver raccolto praticamente solo palline dei Tassorosso, Theo si spostò leggermente più avanti, rispetto all'ingresso della Sala, raggiungendo uno dei tavoli centrali, dove qualcuno stava provando a fare colazione ma evidentemente era stato brutalmente interrotto. Gastmus Barnaby sembrava aver già sistemato sugli alberi le palline raccolte dal Professore, ma non era ancora tornato dal Docente di Antiche Rune che, spazientito, lo fulminò con lo sguardo per farlo muovere. Mentre si guardava attorno, incrociò gli occhi dell'unica Grifondoro che riusciva a sopportare, Maxine. Il sorriso di lei quasi lo confuse. Era la prima volta che sorrideva. Forse lo trovava buffo mentre raccoglieva le palline di Natale? Ricambiò il sorriso, per poi sbraitare ai danni del suo schiavetto Serpeverde che ci stava mettendo davvero troppo tempo. Spinto dal suo orgoglio, Theo cominciò a raccogliere palline con classe e stile, bacchetta alla mano e prima una, poi due, poi tre e così via. Era contento che Max aveva sorriso, certo, ma mai lui sarebbe apparso buffo agli occhi degli studenti. Da quel momento in poi sarebbe stato il Mago raccoglitore di palle più elegante che Hogwarts avesse mai visto. Nessuno si sarebbe potuto permettere di ridere di lui e se qualcuno ci avesse provato se la sarebbe vista direttamente con il Professore. Dopotutto odiava i ragazzini irrispettosi e ogni occasione era buona per far capire loro quale fosse la linea netta che separava Theodore Skyfield da loro.
    "TI MUOVI?! - disse Theo a Barnaby con tono tutt'altro che gentile. - Non posso aspettarti all'infinito. Vedi come si fa, brutto scansafatiche?"
    Dopo aver raccolto le palle di natale di chissà quale casata questa volta, le diede in mano a Gastmus. Con una nuova occhiataccia, Theo scacciò il ragazzo. Se non si fosse mosso, Skyfield gli avrebbe rifilato una punizione che si sarebbe ricordato per tutta la sua inutile vita.
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    Sfida del mese: 10
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      2/12/2022, 16:25
      Theodore Skyfield


    Edited by Theodore Skyfield - 2/12/2022, 16:25
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    Theodore Skyfield
    Cerchia di Grindelwald
    Per il bene superiore!


    Sarebbe stato un Natale diverso quello di Theodore. Per la prima volta in vita sua non l'avrebbe passato a New York - o in qualche altra parte degli States - ma a Londra, nell'appartamento preso per stare il più vicino possibile a Hogwarts e al Ministero della Magia, i suoi nuovi posti di lavoro, e ovviamente per dare un tetto a Maxine Lynch così che durante le feste lei potesse avere una scelta di come passarle. Lui sarebbe stato disponibile ovviamente a riportarla a casa, ma se lei avesse voluto passare il Natale con nuovi amici (se li era fatti nuovi amici?), Theo non avrebbe avuto nulla in contrario, anzi. E a rendere quel Natale ancora più diverso era proprio la Grifondoro. Mai lo Skyfield aveva pensato di fare un regalo a una ragazzina, mai lo Skyfield aveva dovuto pensare di fare un regalo a una persona così simile al lui più giovane. Non è che si stava affezionando, perché se Grindelwald avesse scoperto della tutela legale, Theo ci avrebbe messo un attimo a farla fuori, se questo significava continuare nel piano, ma di certo voleva proteggerla da quel mondo corrotto e marcio a cui lui era stato affidato da piccolo. E poi, dopotutto, il Professore di Antiche Rune cominciava a vedersi bene come insegnante ed era certo che far capire a dei giovani maghi, Max compresa, il vero significato del bene superiore sarebbe stato più che utile ad una possibile società. Il futuro erano i giovani e proprio loro dovevano capire che l'evoluzione aveva fatto il suo corso e nascondersi non aveva più alcun senso. Proprio per questo motivo, Maxine, per Theo, era un misto di emozioni differenti, una possibile alleata o la peggior nemica, una pedina fondamentale o uno stupido ostacolo, un Natale in famiglia o un Natale di nuovo da solo.
    Pensieroso come poche altre volte era successo, quella mattina Theodore si era diretto in Sala Grande per rilassarsi un attimo con una bella tazza di caffè e riflettere dunque sul da farsi, ma fu sfortunato. Non appena entrò all'interno della grande stanza, il Docente si sentì cadere le braccia. Di nuovo il Poltergeist. Pix aveva disfatto tutti gli alberi che il collega di Incantesimi aveva addobbato insieme agli studenti. Decorazioni giacevano confuse sul pavimento. Perché quel babbeo del Professore di Difesa Contro le Arti Oscure non sapeva occuparsi definitivamente di un così fastidioso inquilino? Se fosse stato lui insegnante di quella materia - sì, gli mancava esserlo - l'avrebbe di certo preso a calci nel culo (metaforicamente, purtroppo) per cacciarlo dal castello. Theo raccolse quindi le palline di Natale che si ritrovò davanti.
    "Barnaby, vieni qui! - intimò Skyfield a uno studente Serpeverde che si trovava lì poco vicino a lui. - Vai subito a mettere a posto queste palline e poi torna immediatamente qui."
    Non sarebbe di certo stato lui a mettere in ordine il casino causato da Pix, ma avrebbe provato ad aiutare per velocizzare il tutto. Barnaby era un cretino ed era terrorizzato dal CapoCasa e Theo sapeva di poterne approfittare.
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    Sfida del mese: 14
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    • Inviato il
      1/12/2022, 17:47
      Theodore Skyfield
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    Ho appena finito di mandare un MP pieno di sentimentalismi non propri del mio PG a Hedel, ma vi giuro, miglior regalo di natale in assoluto! Sono troppo contento del nostro ritorno e non vedo l'ora di rimettermi in carreggiata con tutto. Sicuramente faremo meglio, come dice Max, ci possiamo impegnare tutti per far funzionare le cose, perché tutte le storie raccontate (e che verranno raccontate nei prossimi giorni, settimane, mesi, anni) sono importanti e speciali e meritano di essere sviluppate e vissute al meglio delle nostre possibilità. Questo forum è stato sempre la mia valvola di sfogo, è sempre stata un via libera alla mia immaginazione e alla mia creatività. Non mi sono mai trovato così in nessun forum e, cavolo, SIAMO TORNATI CAZZO!!

    Brad e Theo ci sono! Per Nadine vorrei pensarci ancora un po' <3
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    edit: mi mancate tanto giuro
    quanto mi mancate da 1 a 10?: 2
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    • Inviato il
      24/11/2022, 20:57
      Theodore Skyfield
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    Theodore Skyfield
    Cerchia di Grindelwald
    Per il bene superiore!


    Grindelwald riusciva ad affascinare Theodore in modo assai semplice. Bastava qualche parola giusta, qualche frase detta con il tono corretto e Skyfield crollava sotto la potenza dello charme del più grande mago del mondo. Forse era anche per quello che veniva considerato tale. La calma con cui Gellert riuscì a gestire una situazione che fino a poco prima l'aveva infastidito fu spiazzante. Nessuno sapeva che fine avesse fatto l'ultimo membro della cerchia, Raido per l'esattezza. Sì, perché non fregandogliene niente dei nomi di battesimo dei collaboratori di Grindelwald, ad eccezione di Hedel, Theo si era limitato a ricordarli per la Runa che era stata data loro. Fu proprio la consegna delle Rune che aveva spinto l'ex Professore di Ilvermorny a interessarsi seriamente alla materia che poi era andato a insegnare poco tempo dopo dall'altra parte del mondo. Dagaz era l'amico del Crawford (che aveva la fortuna di essere ricordato per essere il fratello della fabbricante di bacchette) ed era probabilmente in missione, o qualcosa del genere, perché era impensabile non rispondere a una chiamata di Grindelwald in persona per motivi meno seri. Raido, invece, chissà. Forse era stato catturato dagli Auror? Forse quegli stessi Auror che si erano ritrovati lì e che stavano loro alle calcagna erano stati inviati proprio da Raido che aveva confessato, probabilmente sotto interrogatorio con la pozione Veritaserum. Theodore comunque lasciò correre, perché era molto più attratto dal suo capo che da ciò che stava accadendo intorno. Forse era vero, stava perdendo il controllo di alcune cose, ma di una cosa era certo: il controllo l'avrebbe ripreso, in un modo o in un altro e non ci sarebbero stati cazzi per nessuno. Non sorrise, poi, anche se l'avrebbe voluto fare davvero, quando Grindelwald gli disse di aver gestito bene la situazione. Era contento di aver fatto bell'impressione sul suo capo e ancor di più di essere consapevole di aver fatto un buon lavoro. Non era lì certo per leccare il culo, anzi, voleva il bene superiore e non gli importava il prezzo.
    La parte più interessante arrivò poco dopo. La morte di Lena Aldea Lynch. L'Auror, sotto il controllo della Maledizione Imperius, stava per cantare tutto quello che sapeva. Il newyorkese lo osservò con attenzione, pendendo dalle sue labbra. Voleva sapere tutto di quella storia. Il modo di parlare freddo, senza sentimenti, dello sbirro lo fece rabbrividire. Era stata assassinata in un modo terribile, in una specie di rito particolare di cui, però, per il momento, Theo ignorava la provenienza. Lo sguardo dello Skyfield si incrociò per un attimo con quello dell'Auror. Schizzi di sangue che formavano Rune, ma non del Futhark Antico. D'istinto, il Professore annuì, come per confermare di aver compreso, anche se, anche in questo caso, non sapeva ancora dove sbattere la testa. Aveva delle piste, doveva indagare a lungo su questa storia. La vasta biblioteca di Hogwarts e magari proprio il reparto proibito poteva fare al caso suo. Un attimo dopo, tuttavia, Theodore si ritrovò a stringere la bacchetta nella mano, che era stata abbassata poiché Grindelwald aveva il pieno controllo dell'uomo sotto maledizione. Egli si stava ribellando. Noi. Parlava degli Auror e sapeva di appartenere ancora a quel gruppo. Stava combattendo e, non sapendo la sua potenzialità, era ancora un pericolo, nonostante la presenza di Gellert in persona. Rimase pronto a intervenire, qualsiasi cosa fosse successa, non avrebbe lasciato che facesse anche solo un passo. Sapeva troppo su di lui e aver preso una ciocca di capelli poteva essere stato un buon metodo per infiltrarsi all'interno del Quartier Generale degli Auror, al cospetto di Wright per estorcergli chissà quali altre informazioni.
    Ascoltò ancora, questa volta Grindelwald, che diede finalmente dei comandi, degli ordini, anche se sembrava esserci qualcosa sotto. Era davvero solo un problema di immagine? Era solo un problema di 'piano'? Raggelò, poi, quando sentì parlare di Maxine. Era ovvio che lui sapesse della sua presenza, ma sapere che lui si era informato su di lei lo aveva preoccupato. Voleva lasciarla fuori, per ora, da tutto questo.
    "Ci penso io."
    Si limitò a dire, annuendo poi, serio come sempre. Non si sbilanciò. Non disse una bugia, anche perché non era abituato a farlo, né disse però più di quanto doveva. Avere il controllo su Max, in un certo senso lo tranquillizzava. Se avesse lasciato quel compito a qualche altro membro della cerchia chissà cosa sarebbe potuto succedere.
    "Si tratta solo della nostra causa o c'è altro con Lena e Darren Lynch?"
    Domandò poi. Theo difficilmente poneva domande, ma quando lo faceva era perché voleva e doveva sapere di più. Quella questione lo riguardava a trecentosessanta gradi ormai e doveva sapere se Grindelwald stava nascondendo qualcosa, così come lo stava facendo proprio lo Skyfield sotto il naso di tutti sulla questione Maxine. Come potevano arrivare a Darren prima degli Auror? Darren lavorava al M.A.C.U.S.A., era impossibile trovarlo per primi. Quella missione era un suicidio. A meno che, come pensava il newyorkese, non ci fosse qualcosa sotto.
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  15. .
    Theodore Skyfield
    Cerchia di Grindelwald
    Per il bene superiore!


    L'anno scolastico a Hogwarts era terminato e sia Theodore che Maxine erano tornati a casa. Era ancora strano pensare a quella come casa loro ma piano piano Theo si stava abituando. Non si sarebbe mai abituato alla presenza di una ragazzina nella sua vita, perché già era pesante avere tanti studenti che facevano affidamento su di lui, sia come Professore sia come Responsabile di Casata. Eppure con la piccola Lynch il rapporto, per forza di cose, era stato diverso sin dal primo giorno a Londra. Le aveva lasciato tutto lo spazio possibile per lasciarle accettare la perdita in tranquillità, senza pressione. Non era certo che quella fosse stata la tattica giusta, magari starle più vicino avrebbe fatto meglio alla Grifondoro, ma lui era troppo rigido per poterle dare davvero una mano e avrebbe potuto anche combinare un casino, peggiorando notevolmente le cose. Erano passati mesi però da quel natale orribile e Maxine era dovuta andare a lezione, a sala grande per mangiare, in sala comune per lo svago, a Quidditch, in biblioteca per studiare così come tutti gli altri ragazzi di Hogwarts. Theodore l'aveva tenuta d'occhio, per evitare che qualcuno potesse fare lo stronzo con lei, ma non aveva mai avuto troppo da fare, se non con una bulletta Serpeverde che senza farsi vedere aveva provato a versarle dell'inchiostro rosso sui capelli. Fortunatamente Max non si era accorta di nulla, o almeno era quello che lo Skyfield sperava, poiché lui era stato bravo a fermare la ragazza prima del misfatto. La verde-argento si era ritrovata l'inchiostro sui pantaloni e non era stato un bel vedere, anzi. Chiunque avrebbe potuto pensare male. E da quel momento in poi Theodore non l'aveva mai più vista nemmeno guardare per sbaglio la sua protetta. A parte, però, questo piccolo incidente, il Professore di Antiche Rune non aveva mai capito fino in fondo come stesse andando la vita della Lynch.
    Non appena gli giunse all'orecchio la notizia dell'apertura di una gelateria non troppo lontana da casa loro, a Diagon Alley per la precisione, Theodore ne approfittò per portare la sua figlioccia a prendere una boccata d'aria. Con quel caldo estivo un gelato sarebbe stato davvero un toccasana. Per evitare il caos di Londra e soprattutto la presenza di turisti babbani luridi, Skyfield allungò il braccio destro verso la ragazza, così da farglielo afferrare. Nel giro di qualche secondo i due, insieme si smaterializzarono direttamente a Diagon Alley. Non era certo di quante materializzazioni avesse fatto la Grifondoro, motivo per cui Theodore la osservò per un attimo, per accertarsi che tutto fosse okay. In ogni caso l'avrebbe aiutata a stare in piedi per i primi attimi. Dopo quello che era successo con Grindelwald, dopo aver scoperto che non era stato lui a uccidere Lena Aldea Lynch, il tutore era diventato leggermente più possessivo e più attento. Non voleva che le si toccasse un solo capello, perché lei, dopotutto, non c'entrava nulla e aveva già sofferto abbastanza. Theo l'avrebbe voluta portare con sé, farle capire quanto potenziale avesse il mondo magico, ma non era ancora il momento.
    Arrivati davanti alla gelateria, il mago si grattò la barba mentre leggeva la varietà di gusti che erano presenti su quella specie di menù.
    "Non ho idea di cosa scegliere. Mi sembra tutto... - una cazzata spilla soldi. - molto buono. Che ne dici se scegli tu per me?"
    Domandò guardando negli occhi la sua protetta. Dopotutto era in grado di mangiare qualsiasi cosa e gli incantesimi presenti nei gusti era in grado di controllarli senza rischiare di diventarne vittima. Ma sarebbe stato al gioco, se fosse stato divertente. Magari un po' di svago poteva far bene a Maxine e lui l'aveva portata a Diagon Alley proprio per quello.
    "Buongiorno - disse, per farsi servire. - io prendo un cono con tre gusti e un topper sopra, ma per me sceglie lei."
    Sorrise forzatamente al commesso. Era così difficile sembrare un mago normale? Si toccò poi la runa che aveva al petto, come se potesse farlo stare meglio. Era buffo come proprio in quel momento, Isaz, era adeguata alla situazione e ancor più buffo era che proprio Maxine, qualche tempo prima, aveva sentito un legame con Isaz. Chissà che forse quella stessa Runa sarebbe stata la fonte di un'unione tra i due.
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    Sfida del mese, Agosto 2022

    Edited by Theodore Skyfield - 2/8/2022, 13:33
181 replies since 2/8/2020
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