Posts written by Nadine Carroll

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    NELLA VALIGIA DI NEWT - EH #2
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    Nadine Carroll

    15 - Gryffindor
    Aveva appena finito di rispondere e, dopo di lei, si erano susseguite delle risposte precise e corrette, alcune più alcune meno. Mancava ancora una sola categoria da analizzare, ma proprio mentre alcuni studenti avevano la mano alzata per rispondere, si sentì bussare alla porta. Curiosa, Nadine smise di scrivere gli appunti e alzò lo sguardo. Dalla porta della capanna entrò il Professor Silente. La Carroll odiava trasfigurazione, ma la odiava davvero, tranne che per un aspetto: Silente. Era bravo a spiegare, con una voce bellissima che tranquillizzava chiunque nella stanza, un mago dalla potenza eccezionale e, soprattutto, un gran figo. Se non fosse stata troppo timida, anche lei si sarebbe fermata ogni fine lezione per fare domande extra al Docente solo per passare del tempo con lui, come facevano molte delle sue compagne, ma purtroppo lei non era proprio fatta così. Si limitava a osservarlo da lontano, sognando chissà quali scenari ambigui addirittura per la mente della piccola Grifondoro.
    La presenza di Silente nella capanna aveva fatto sussultare Nadine che, adesso, era ancora più attenta, se possibile. Silente disse qualcosa alla Jones, sembrava sereno, quindi non doveva essere nulla di troppo grave. In quei giorni tutto poteva accadere. Quasi impazzì quando, una volta uscita la Professoressa Jones, Silente assegnò i punti ai ragazzi. Lei ne guadagnò ben quindici per la sua casata che, uniti al sorriso di Silente, avevano un sapore ancora migliore. E, come se non fosse bastato tutto quello, subito dopo l'assegnazione dei punti, il Professore di Trasfigurazione lasciò spazio ad un ospite. La Carroll sbiancò. Newt Scamander era uno dei suoi maghi preferiti. Il suo studio delle Creature e il suo libro erano un'ispirazione per Nadine che voleva seguire le orme del Magizoologo più famoso del mondo. Ascoltò con attenzione tutto ciò che il signor Scamander disse. L'ammirazione negli occhi della giovane studentessa era palpabile. Lo sguardo si spostò poi sulla valigia di Newt. Era il giorno più bello della sua vita. Mai, nemmeno nei suoi sogni migliori, avrebbe mai potuto sognare di entrare nel piccolo mondo di Scamander, eppure era proprio lì, a pochi centimetri da lei. Strinse dunque il suo libro - al termine della lezione glielo avrebbe fatto autografare sicuramente - e tutti gli appunti. Lanciò un'occhiataccia a tutti quelli che, invece di mettersi in fila per entrare nella valigia, decisero di uscire dalla capanna. Indegni. Nadine quindi imitò Newt: salì sul tavolo e si infilò anche lei in quella nuova bellissima avventura.
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    LEZIONE DI CURA DELLE CREATURE MAGICHE
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    Nadine Carroll

    15 - Gryffindor
    Tutte le risposte date dai compagni di corso alla Professoressa Jones fruttarono un bel po' di punti per ciascuna casata, una cosa alquanto fastidiosa per Nadine, poiché nessuno dei tre che aveva risposto faceva parte dei Grifondoro. Quello era il motivo principale che aveva spinto la piccola Carroll a svegliarsi un po' più del solito e a prendere nota di ogni parola detta dalla Docente. Maxine Lynch, la sua nuova compagna, non era ancora entrata nel mood. Sin dal suo arrivo ad Hogwarts l'aveva vista molto distratta e lontana e lei, da brava crocerossina, l'aveva da subito presa in simpatia, forse perché diversa dal solito, forse perché era l'unica che le rivolgeva la parola senza guardarla dall'alto verso il basso con aria di superiorità. La Scuola non era facile e le lezioni erano parecchio impegnative. Nadine non si era mai distinta per la sua eccellenza, anzi, rimaneva spesso nell'ombra, ma aveva sempre preso ottimi appunti. Appunti che erano spesso stati passati anche ai suoi concasati in Sala Comune. Max forse non si era ancora ambientata a dovere. Magari Ilvervorny era molto più semplice di Hogwarts, o magari solo totalmente diversa. Nadine non gliene faceva affatto una colpa, anzi, quel giorno, vedendola così distratta, aveva deciso di stare ancora più attenta per prendere appunti perfetti, così da passarli anche alla Lynch se lei li avesse voluti.
    Dopo aver riportato attentamente sulla pergamena la classificazione dettata dall'Insegnante, la Carroll osservò la Jones, così da essere pronta a scattare con la mano in alto ad una successiva domanda. Non dovette attendere molto prima dell'arrivo di quest'ultima e infatti, subito, la mano della Grifondoro scattò verso il tetto della Capanna.

    - Nadine Carroll, Grinfondoro.

    Si presentò, come di dovere, dopo aver ottenuto il consenso di prendere parola.

    - Vorrei provare ad affrontare la terza categoria, XXX. La descrizione afferma che un mago capace dovrebbe cavarsela, dunque ritengo che non siano creature facili da trattare. Immagino, ad esempio, che uno di noi studenti, senza le giuste accortezze e indicazioni di un Insegnante, potremmo avere difficoltà a gestirle. Una della mie Creature preferite, che mi sembra faccia parte di questa classificazione è il Fiamma Granchio. Esso, infatti, per quanto non sia una Creatura molto pericolosa, può rischiare di bruciarci perché, se attaccato, produce grosse fiamme dal didietro. Se un mago, o una strega, si avvicina ad esso senza saperne le caratteristiche principali, probabilmente attratto dalla gemme preziose incastonate sul dorso di tale Creatura, sicuramente rimarrebbe bruciato, ma un cosiddetto mago capace che conosce le caratteristiche e che sa come proteggersi dalle fiamme non avrebbe alcuna difficoltà a proteggersi. Ritengo quindi che per questa categoria, il mago o strega debba conoscere le caratteristiche base della creatura prima di avvicinarsi ad essa e debba avere un buon bagaglio culturale di incantesimi conosciuti.

    Stette zitta subito dopo, come accortasi di aver parlato per fin troppo tempo. Si era ripetuta? Era stata noiosa? Abbassò lo sguardo, per non osservare il volto della Professoressa Jones e quello dei compagni che, probabilmente, la stavano deridendo. Nadine si era fatta trasportare dall'argomento che più amava e dal sogno di coccolare quella Creatura tanto affascinante quanto particolare. Era fatta così e sperava di non aver disgustato troppo tutti coloro che si trovavano in quella stanza.

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    LEZIONE DI CURA DELLE CREATURE MAGICHE
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    Nadine Carroll

    15 - Gryffindor
    Inutile dire che Cura delle Creature Magiche era la lezione preferita di Nadine Carroll. L'inglese adorava tutti gli animali e, in particolar modo, quelli che necessitavano di aiuto. Era più forte di lei, appena capiva il bisogno di una Creatura, la piccola Grifondoro si precipitava a dare una mano - a volte anche più di una mano - per cercare di farla stare meglio, risolvendole i problemi. Ecco perché, sulla sua agenda, le lezioni di Cura erano evidenziate, cerchiate, sottolineate e messe in risalto in ogni modo possibile, anche con alcuni disegni del tutto senza senso. La docente della materia era piuttosto severa, ma non per questo stava antipatica alla Carroll, anzi. Durante le sue ore, la ragazza pendeva dalle labbra dell'Insegnante e ammirava quindi il modo con cui si approcciava alle Creature che faceva studiare loro.
    Quel pomeriggio, Nadine si era precipitata alla capanna della Prof. Jones insieme alle sue due amichette di dormitorio, aveva salutato l'Insegnante, e aveva preso posto, accanto a loro, sul pavimento, proprio come da indicazioni. Si era rifiutata di bere l'infuso che la Jones aveva gentilmente offerto perché non aveva idea di come potesse essere un infuso che fermenta addirittura in un barile. A che temperatura si trovava poi? Per evitare di bere qualcosa di vecchio e malandato, e magari anche freddo, che potesse farla stare male, la Carroll aveva deciso di starsene buona, in attesa della lezione vera e propria.
    La prima domanda, quasi come di consueto, era la domanda di ripasso della lezione precedente. L'incertezza e la timidezza della Carroll influirono sulla velocità di riflessi. La mano della Grifondoro scattò in alto piuttosto tardi, rispetto a quelle di alcuni dei suoi compagni. Imprecò mentalmente, ascoltando però le risposte e facendo mente locale quindi sugli argomenti trattati, per ricordare per filo e per segno tutto ciò che si erano detti, così da partire per i nuovi argomenti con una marcia in più. Non avrebbe dovuto più esitare e si sarebbe dovuta far coraggio sin da subito. Era lì per imparare e soprattutto voleva essere una delle migliori nella sua materia preferita.

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    MADAMA MCCLAN
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    Nadine Carroll

    15 - Gryffindor
    I vestiti erano lo specchio dell'anima. Era quello che la proprietaria del Madama McClan cercava di propinare ai clienti più ingenui che facilmente si lasciavano trasportare dalla voglia di fare shopping. Nadine ci credeva, ma non fino in fondo. Certo, potevi esprimere cosa provavi, potevi esprimere come ti sentivi, ma difficilmente esprimevi veramente la tua persona. O meglio, non tutti lo facevano. Dopotutto era molto più comune cercare di apparire per farsi vedere belli e bravi, piuttosto che apparire per le persone che davvero si è, forse perché è più difficile accettare un giudizio su noi stessi e i vestiti si comportano come una armatura: se colpisci loro non colpisci la persona dietro.
    Eppure, la Carroll ne era certa, molte streghe e maghi erano entrati nel negozio conciati nei modi più stravaganti ed era difficile credere che lo facessero solo per apparire, anche perché apparire in quel modo faceva sicuramente parlare - purtroppo in modo negativo - la gente monotona che si adeguava alla moda della società e che non possedeva una spina dorsale per poter accettare qualsiasi diversità. Era più facile omologarsi e evitare giudizi che esprimere il proprio io. Nadine, invece, aveva ammirato moltissimo quegli strani abbinamenti che rendevano unici e personali i maghi e le streghe che li indossavano. Di certo, lei si sarebbe ricordata di loro, mentre era altrettanto certo che non si sarebbe ricordata della stragrande maggioranza di persone che vestivano in modo del tutto identico perché la moda e la società così imponeva. Delusione totale. Lei, dopotutto, non amante folle della moda, si sentiva libera di vestire come meglio credeva. Se un giorno le piaceva una cosa, bene, allora si vestiva in quel modo, ma se il giorno dopo le piaceva tutt'altro, nessuno le avrebbe impedito di vestire in modo completamente diverso. Certo, apprezzava un certo gusto, soprattutto negli abbinamenti dei colori, ma non per questo risultava banale o monotona, anzi, anche ad Hogwarts dove tutti, purtroppo, erano identici per le divise, lei riusciva a distinguersi per qualche accessorio del tutto particolare che spiccava rispetto a tutti gli altri studenti.
    Il campanello della porta annunciò alla Carroll un nuovo cliente e la fece smettere di osservare una coppia di ragazzi vestiti in modo del tutto identico l'un l'altro, per concentrarsi sulla vendita.

    - Buongiorno e benvenuta al Madama McClan, posso esserle d'aiuto?

    Chiese la commessa, gentilmente. Attese, dunque, la risposta e le richieste prima di muoversi per soddisfare la cliente. Raggiante, Nadine prese, tra i tanti Abiti che le galleggiavano davanti perfettamente appesi a delle grucce, quello corretto e ne verificò attentamente le condizioni. Una volta pronto lo sfilò dalla stampella, lo piegò delicatamente pronto per essere portato a casa dalla strega. Subito dopo si voltò ed aprì uno dei cassetti alle sue spalle, contenenti grandi quantità di accessori che erano in bella vista in vetrina e sui manichini all'interno della bottega.

    - Per l'abito da docente sono 12 Galeoni +10 DES. Mentre per l'abito nero sono 20 Galeoni +10 DES. Il totale è dunque di 32 Galeoni.

    La Carroll prese le monete d'oro necessarie per l'acquisto di quell'abito e attese nuove istruzioni, se ce ne fossero state, altrimenti avrebbe salutato cordialmente la cliente e si sarebbe concentrata sul successivo acquirente.

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    MADAMA MCCLAN
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    Nadine Carroll

    15 - Gryffindor
    I vestiti erano lo specchio dell'anima. Era quello che la proprietaria del Madama McClan cercava di propinare ai clienti più ingenui che facilmente si lasciavano trasportare dalla voglia di fare shopping. Nadine ci credeva, ma non fino in fondo. Certo, potevi esprimere cosa provavi, potevi esprimere come ti sentivi, ma difficilmente esprimevi veramente la tua persona. O meglio, non tutti lo facevano. Dopotutto era molto più comune cercare di apparire per farsi vedere belli e bravi, piuttosto che apparire per le persone che davvero si è, forse perché è più difficile accettare un giudizio su noi stessi e i vestiti si comportano come una armatura: se colpisci loro non colpisci la persona dietro.
    Eppure, la Carroll ne era certa, molte streghe e maghi erano entrati nel negozio conciati nei modi più stravaganti ed era difficile credere che lo facessero solo per apparire, anche perché apparire in quel modo faceva sicuramente parlare - purtroppo in modo negativo - la gente monotona che si adeguava alla moda della società e che non possedeva una spina dorsale per poter accettare qualsiasi diversità. Era più facile omologarsi e evitare giudizi che esprimere il proprio io. Nadine, invece, aveva ammirato moltissimo quegli strani abbinamenti che rendevano unici e personali i maghi e le streghe che li indossavano. Di certo, lei si sarebbe ricordata di loro, mentre era altrettanto certo che non si sarebbe ricordata della stragrande maggioranza di persone che vestivano in modo del tutto identico perché la moda e la società così imponeva. Delusione totale. Lei, dopotutto, non amante folle della moda, si sentiva libera di vestire come meglio credeva. Se un giorno le piaceva una cosa, bene, allora si vestiva in quel modo, ma se il giorno dopo le piaceva tutt'altro, nessuno le avrebbe impedito di vestire in modo completamente diverso. Certo, apprezzava un certo gusto, soprattutto negli abbinamenti dei colori, ma non per questo risultava banale o monotona, anzi, anche ad Hogwarts dove tutti, purtroppo, erano identici per le divise, lei riusciva a distinguersi per qualche accessorio del tutto particolare che spiccava rispetto a tutti gli altri studenti.
    Il campanello della porta annunciò alla Carroll un nuovo cliente e la fece smettere di osservare una coppia di ragazzi vestiti in modo del tutto identico l'un l'altro, per concentrarsi sulla vendita.

    - Buongiorno e benvenuta al Madama McClan, posso esserle d'aiuto?

    Chiese la commessa, gentilmente. Attese, dunque, la risposta e le richieste prima di muoversi per soddisfare la cliente. Raggiante, Nadine prese, tra i tanti Abiti che le galleggiavano davanti perfettamente appesi a delle grucce, quello corretto e ne verificò attentamente le condizioni. Una volta pronto lo sfilò dalla stampella, lo piegò delicatamente pronto per essere portato a casa dalla strega. Subito dopo si voltò ed aprì uno dei cassetti alle sue spalle, contenenti grandi quantità di accessori che erano in bella vista in vetrina e sui manichini all'interno della bottega.

    - Per la divisa per Hogwarts sono 16 Galeoni +10 DES. Mentre per la sciarpa della scuola sono 6 Galeoni +3 DES, per i guanti sono 4 Galeoni +2 DES e per il cappello sono 8 Galeoni +5 DES. Il baule da viaggio, invece, ammonta a 30 Galeoni. Il totale è dunque di 64 Galeoni.

    La Carroll prese le monete d'oro necessarie per l'acquisto di quell'abito e attese nuove istruzioni, se ce ne fossero state, altrimenti avrebbe salutato cordialmente la cliente e si sarebbe concentrata sul successivo acquirente.

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    MADAMA MCCLAN
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    Nadine Carroll

    15 - Gryffindor
    Lavorare e studiare erano attività che rendevano Nadine fiera di se stessa. Pochi della sua età potevano vantare tanta costanza e dedizione e soprattutto impegno. Certo, non che lavorare al McClan pesasse all'Inglese, ma incastrare il tutto non era facile per una ragazzina. Soprattutto a quell'età, aveva tanto a cui pensare: voleva girare il mondo, voleva avere il primo fidanzatino con cui accudire una manciata di Kneazle, una dozzina di Horklump e perché no anche qualche Diricawl, voleva diplomarsi e poi diventare un'allevatrice o Magizoologa professionista. Insomma, la Carroll aveva idee ben chiare in testa e non avrebbe di certo perso tempo. Tuttavia, lavorare per uno dei negozi di vestiti più belli del mondo magico non era poi così male, né tantomeno una perdita di tempo, anzi, si era convinta che sarebbe stata una delle esperienze più proficue per la sua crescita personale. E chissà, magari proprio un bel cliente si sarebbe presentato a lei e sarebbe diventato per sempre il suo futuro compagno di ricerche, di studi, di animali e di Creature Magiche.
    Tra un sogno e un altro, Nadine venne scossa dalla proprietaria che con un colpo di tosse la richiamò sulla terraferma. Si ricompose in un attimo, facendo finta che nulla fosse successo e si mise a piegare dei maglioni che decidevano di spiegarsi da soli per far vedere tutta la loro bellezza ai clienti e inseguendoli per farsi comprare ad ogni costo. Erano difficili da gestire; addirittura, una volta, Nadine aveva giurato che un maglione si fosse infilato nella cesta di una vecchietta che stava facendo compere. Si era dovuta scusare un paio di volte per l'inconveniente perché la vecchia strega proprio non ne voleva sapere di acquistare un capo tanto brutto a detta sua. Il maglione, come deluso, si era poi piegato da solo e tornato sul suo scaffale, ma quella finta sensazione durò davvero un istante perché al successivo cliente era di nuovo bello vispo in aria, tutto aperto, per farsi ammirare dal nuovo visitatore.
    Il campanello della porta, comunque, fece sussultare la Carroll che di nuovo si era persa nei suoi pensieri, ricordando quel buffo avvenimento.

    - Buongiorno e benvenuta al Madama McClan, posso esserle d'aiuto?

    Chiese la commessa, gentilmente. Attese, dunque, la risposta e le richieste prima di muoversi per soddisfare la cliente. Raggiante, Nadine prese, tra i tanti Abiti che le galleggiavano davanti perfettamente appesi a delle grucce, quello corretto e ne verificò attentamente le condizioni. Una volta pronto lo sfilò dalla stampella, lo piegò delicatamente pronto per essere portato a casa dalla strega. Subito dopo si voltò ed aprì uno dei cassetti alle sue spalle, contenenti grandi quantità di accessori che erano in bella vista in vetrina e sui manichini all'interno della bottega.

    - Per la divisa per Hogwarts sono 16 Galeoni +10 DES. Mentre per la sciarpa della scuola sono 6 Galeoni +3 DES, per un totale di 22 Galeoni.

    La Carroll prese le monete d'oro necessarie per l'acquisto di quell'abito e attese nuove istruzioni, se ce ne fossero state, altrimenti avrebbe salutato cordialmente la cliente e si sarebbe concentrata sul successivo acquirente.

    Ilvermorny è stata momentaneamente chiusa, tutti gli studenti sono stati trasferiti a Hogwarts.

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    MADAMA MCCLAN
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    Nadine Carroll

    15 - Gryffindor
    Lavorare e studiare erano attività che rendevano Nadine fiera di se stessa. Pochi della sua età potevano vantare tanta costanza e dedizione e soprattutto impegno. Certo, non che lavorare al McClan pesasse all'Inglese, ma incastrare il tutto non era facile per una ragazzina. Soprattutto a quell'età, aveva tanto a cui pensare: voleva girare il mondo, voleva avere il primo fidanzatino con cui accudire una manciata di Kneazle, una dozzina di Horklump e perché no anche qualche Diricawl, voleva diplomarsi e poi diventare un'allevatrice o Magizoologa professionista. Insomma, la Carroll aveva idee ben chiare in testa e non avrebbe di certo perso tempo. Tuttavia, lavorare per uno dei negozi di vestiti più belli del mondo magico non era poi così male, né tantomeno una perdita di tempo, anzi, si era convinta che sarebbe stata una delle esperienze più proficue per la sua crescita personale. E chissà, magari proprio un bel cliente si sarebbe presentato a lei e sarebbe diventato per sempre il suo futuro compagno di ricerche, di studi, di animali e di Creature Magiche.
    Tra un sogno e un altro, Nadine venne scossa dalla proprietaria che con un colpo di tosse la richiamò sulla terraferma. Si ricompose in un attimo, facendo finta che nulla fosse successo e si mise a piegare dei maglioni che decidevano di spiegarsi da soli per far vedere tutta la loro bellezza ai clienti e inseguendoli per farsi comprare ad ogni costo. Erano difficili da gestire; addirittura, una volta, Nadine aveva giurato che un maglione si fosse infilato nella cesta di una vecchietta che stava facendo compere. Si era dovuta scusare un paio di volte per l'inconveniente perché la vecchia strega proprio non ne voleva sapere di acquistare un capo tanto brutto a detta sua. Il maglione, come deluso, si era poi piegato da solo e tornato sul suo scaffale, ma quella finta sensazione durò davvero un istante perché al successivo cliente era di nuovo bello vispo in aria, tutto aperto, per farsi ammirare dal nuovo visitatore.
    Il campanello della porta, comunque, fece sussultare la Carroll che di nuovo si era persa nei suoi pensieri, ricordando quel buffo avvenimento.

    - Buongiorno e benvenuta al Madama McClan, posso esserti d'aiuto?

    Chiese la commessa, gentilmente. Attese, dunque, la risposta e le richieste prima di muoversi per soddisfare la cliente. Raggiante, Nadine prese, tra i tanti Abiti che le galleggiavano davanti perfettamente appesi a delle grucce, quello corretto e ne verificò attentamente le condizioni. Una volta pronto lo sfilò dalla stampella, lo piegò delicatamente pronto per essere portato a casa dalla strega. Subito dopo si voltò ed aprì uno dei cassetti alle sue spalle, contenenti grandi quantità di accessori che erano in bella vista in vetrina e sui manichini all'interno della bottega.

    - Per la divisa per Hogwarts sono 16 Galeoni +10 DES. Desideri dell'altro?

    La Carroll prese le monete d'oro necessarie per l'acquisto di quell'abito e attese nuove istruzioni, se ce ne fossero state, altrimenti avrebbe salutato cordialmente la cliente e si sarebbe concentrata sul successivo acquirente.

    Ilvermorny è stata chiusa per il momento e tutti gli studenti si sono trasferiti a Hogwarts.

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    Lavorare e studiare erano attività che rendevano Nadine fiera di se stessa. Pochi della sua età potevano vantare tanta costanza e dedizione e soprattutto impegno. Certo, non che lavorare al McClan pesasse all'Inglese, ma incastrare il tutto non era facile per una ragazzina. Soprattutto a quell'età, aveva tanto a cui pensare: voleva girare il mondo, voleva avere il primo fidanzatino con cui accudire una manciata di Kneazle, una dozzina di Horklump e perché no anche qualche Diricawl, voleva diplomarsi e poi diventare un'allevatrice o Magizoologa professionista. Insomma, la Carroll aveva idee ben chiare in testa e non avrebbe di certo perso tempo. Tuttavia, lavorare per uno dei negozi di vestiti più belli del mondo magico non era poi così male, né tantomeno una perdita di tempo, anzi, si era convinta che sarebbe stata una delle esperienze più proficue per la sua crescita personale. E chissà, magari proprio un bel cliente si sarebbe presentato a lei e sarebbe diventato per sempre il suo futuro compagno di ricerche, di studi, di animali e di Creature Magiche.
    Tra un sogno e un altro, Nadine venne scossa dalla proprietaria che con un colpo di tosse la richiamò sulla terraferma. Si ricompose in un attimo, facendo finta che nulla fosse successo e si mise a piegare dei maglioni che decidevano di spiegarsi da soli per far vedere tutta la loro bellezza ai clienti e inseguendoli per farsi comprare ad ogni costo. Erano difficili da gestire; addirittura, una volta, Nadine aveva giurato che un maglione si fosse infilato nella cesta di una vecchietta che stava facendo compere. Si era dovuta scusare un paio di volte per l'inconveniente perché la vecchia strega proprio non ne voleva sapere di acquistare un capo tanto brutto a detta sua. Il maglione, come deluso, si era poi piegato da solo e tornato sul suo scaffale, ma quella finta sensazione durò davvero un istante perché al successivo cliente era di nuovo bello vispo in aria, tutto aperto, per farsi ammirare dal nuovo visitatore.
    Il campanello della porta, comunque, fece sussultare la Carroll che di nuovo si era persa nei suoi pensieri, ricordando quel buffo avvenimento.

    - Buongiorno e benvenuta al Madama McClan, posso esserle d'aiuto?

    Chiese la commessa, gentilmente. Attese, dunque, la risposta e le richieste prima di muoversi per soddisfare la cliente. Raggiante, Nadine prese, tra i tanti Abiti che le galleggiavano davanti perfettamente appesi a delle grucce, quello corretto e ne verificò attentamente le condizioni. Una volta pronto lo sfilò dalla stampella, lo piegò delicatamente pronto per essere portato a casa dalla strega. Subito dopo si voltò ed aprì uno dei cassetti alle sue spalle, contenenti grandi quantità di accessori che erano in bella vista in vetrina e sui manichini all'interno della bottega.

    - Per l'Abito Regina della Notte sono 90 Galeoni +30 DES. Desidera dell'altro?

    La Carroll prese le monete d'oro necessarie per l'acquisto di quell'abito e attese nuove istruzioni, se ce ne fossero state, altrimenti avrebbe salutato cordialmente la cliente e si sarebbe concentrata sul successivo acquirente.

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    MADAMA MCCLAN
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    Nadine Carroll

    15 - Gryffindor
    Nadine si era vestita di tutto punto per andare a lavoro quel giorno. L'ultima volta si era una bella strigliata dalla titolare perché era troppo casual e non in linea con l'eleganza e lo stile del suo negozio. Aveva ragione, in un certo senso, ma Nadine era molto legata alla moda. Non nel senso stretto, di vestire all'ultimo grido non le importava affatto, credeva però che il modo di vestire rappresentasse un po' la personalità della persona in questione, magari anche del mood della giornata. La moda era, per lei, il primo biglietto da visita che si dava all'esterno ed era giusto, quindi, presentarsi bene a lavoro, ma era un po' dispiaciuta che per risultare perfetta al McClan non poteva essere se stessa appieno. Lei era una ragazza tranquilla, che ancora non sapeva cosa volesse fare della sua vita, però le piaceva - e molto - comunicare attraverso segnali (motivo per cui preferiva di gran lunga il rapporto con gli animali che con gli esseri umani) e la moda, per lei, era uno dei segnali più forti del mondo. Si metteva lì, talvolta, al bancone del McClan per osservare i clienti e le loro scelte stilistiche, come se quelle potessero dirle implicitamente l'umore e i pensieri dei sopracitati clienti.
    Era stata privata del suo stile, della sua firma personale, a vantaggio di quella del negozio dove lavorava. Forse funzionava così il mondo degli adulti, prima gli affari e poi la personalità. Come se non importasse di chi ci fosse dietro il bancone, l'importante è che si trovava lì per far guadagnare il più possibile l'attività. Qualsiasi genere di attività richiedeva un certo dress-code ed era giusto, ma allo stesso tempo limitante. I professori ad Hogwarts, ad esempio, erano vestiti quasi tutti uguali, pochissimi si distinguevano per il loro maglioncino più particolare o per il cappello più o meno sfarzoso. Per non parlare di loro, gli studenti, tutti omologati con la stessa divisa praticamente tutti i giorni, senza avere nessuna possibilità di trasmettere la propria identità. Erano dei nomi e cognomi, non delle persone. Erano un rendimento scolastico, non un insieme di sentimenti ed emozioni. Nadine doveva accettarlo. La moda, per quanto importante fosse per lei, non era ancora libera, non era ancora indipendente, non era ancora genuina. La moda era ancora legata a standard imposti dalla società e serviva per omologare più che per esprimersi.
    L'attenzione della piccola Carroll venne richiamata dal campanellino posto sulla porta d'ingresso. Nuovo cliente in vista.
    La donna entrata sembrava sapere esattamente cosa voleva, tant'è che nemmeno si guardò troppo attorno e si diresse velocemente verso il bancone dove si trovava proprio Nadine che stava sistemando il registro delle vendite.

    - Buongiorno e benvenuta al Madama McClan, posso esserle d'aiuto?

    Chiese la commessa, gentilmente. Attese, dunque, la risposta e le richieste prima di muoversi per soddisfare la cliente. Raggiante, Nadine prese, tra i tanti Abiti che le galleggiavano davanti perfettamente appesi a delle grucce, quello corretto e ne verificò attentamente le condizioni. Una volta pronto lo sfilò dalla stampella, lo piegò delicatamente pronto per essere portato a casa dalla strega. Subito dopo si voltò ed aprì uno dei cassetti alle sue spalle, contenenti grandi quantità di accessori che erano in bella vista in vetrina e sui manichini all'interno della bottega.

    - Per l'Abito Metamorfosi sono 80 Galeoni +40 DES, mentre per il Bracciale di Diamanti sono XX Galeoni, per un totale di XX Galeoni. Desidera dell'altro?

    La Carroll prese le monete d'oro necessarie per l'acquisto di quell'abito e attese nuove istruzioni, se ce ne fossero state, altrimenti avrebbe salutato cordialmente la cliente e si sarebbe concentrata sul successivo acquirente.

    #MagicMonday

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    MADAMA MCCLAN
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    Nadine Carroll

    15 - Gryffindor
    Nadine si era vestita di tutto punto per andare a lavoro quel giorno. L'ultima volta si era una bella strigliata dalla titolare perché era troppo casual e non in linea con l'eleganza e lo stile del suo negozio. Aveva ragione, in un certo senso, ma Nadine era molto legata alla moda. Non nel senso stretto, di vestire all'ultimo grido non le importava affatto, credeva però che il modo di vestire rappresentasse un po' la personalità della persona in questione, magari anche del mood della giornata. La moda era, per lei, il primo biglietto da visita che si dava all'esterno ed era giusto, quindi, presentarsi bene a lavoro, ma era un po' dispiaciuta che per risultare perfetta al McClan non poteva essere se stessa appieno. Lei era una ragazza tranquilla, che ancora non sapeva cosa volesse fare della sua vita, però le piaceva - e molto - comunicare attraverso segnali (motivo per cui preferiva di gran lunga il rapporto con gli animali che con gli esseri umani) e la moda, per lei, era uno dei segnali più forti del mondo. Si metteva lì, talvolta, al bancone del McClan per osservare i clienti e le loro scelte stilistiche, come se quelle potessero dirle implicitamente l'umore e i pensieri dei sopracitati clienti.
    Era stata privata del suo stile, della sua firma personale, a vantaggio di quella del negozio dove lavorava. Forse funzionava così il mondo degli adulti, prima gli affari e poi la personalità. Come se non importasse di chi ci fosse dietro il bancone, l'importante è che si trovava lì per far guadagnare il più possibile l'attività. Qualsiasi genere di attività richiedeva un certo dress-code ed era giusto, ma allo stesso tempo limitante. I professori ad Hogwarts, ad esempio, erano vestiti quasi tutti uguali, pochissimi si distinguevano per il loro maglioncino più particolare o per il cappello più o meno sfarzoso. Per non parlare di loro, gli studenti, tutti omologati con la stessa divisa praticamente tutti i giorni, senza avere nessuna possibilità di trasmettere la propria identità. Erano dei nomi e cognomi, non delle persone. Erano un rendimento scolastico, non un insieme di sentimenti ed emozioni. Nadine doveva accettarlo. La moda, per quanto importante fosse per lei, non era ancora libera, non era ancora indipendente, non era ancora genuina. La moda era ancora legata a standard imposti dalla società e serviva per omologare più che per esprimersi.
    L'attenzione della piccola Carroll venne richiamata dal campanellino posto sulla porta d'ingresso. Nuovo cliente in vista.
    Una ragazza, sicuramente più grande di lei e di certo molto più in carriera, vista l'eleganza, era entrata di tutta fretta, forse per il meteo non troppo favorevole della giornata.

    - Buongiorno e benvenuta al Madama McClan, posso esserle d'aiuto?

    Chiese la commessa, gentilmente. Attese, dunque, la risposta e le richieste prima di muoversi per soddisfare la cliente. Raggiante, Nadine prese, tra i tanti Abiti che le galleggiavano davanti perfettamente appesi a delle grucce, quello corretto e ne verificò attentamente le condizioni. Una volta pronto lo sfilò dalla stampella, lo piegò delicatamente pronto per essere portato a casa dalla strega.

    - Per l'Abito Regina della Notte sono 90 Galeoni +30 DES. Desidera dell'altro?

    La Carroll prese le monete d'oro necessarie per l'acquisto di quell'abito e attese nuove istruzioni, se ce ne fossero state, altrimenti avrebbe salutato cordialmente la cliente e si sarebbe concentrata sul successivo acquirente.

    #MagicMonday

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    MADAMA MCCLAN
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    Nadine Carroll

    15 - Gryffindor
    Nadine si era vestita di tutto punto per andare a lavoro quel giorno. L'ultima volta si era una bella strigliata dalla titolare perché era troppo casual e non in linea con l'eleganza e lo stile del suo negozio. Aveva ragione, in un certo senso, ma Nadine era molto legata alla moda. Non nel senso stretto, di vestire all'ultimo grido non le importava affatto, credeva però che il modo di vestire rappresentasse un po' la personalità della persona in questione, magari anche del mood della giornata. La moda era, per lei, il primo biglietto da visita che si dava all'esterno ed era giusto, quindi, presentarsi bene a lavoro, ma era un po' dispiaciuta che per risultare perfetta al McClan non poteva essere se stessa appieno. Lei era una ragazza tranquilla, che ancora non sapeva cosa volesse fare della sua vita, però le piaceva - e molto - comunicare attraverso segnali (motivo per cui preferiva di gran lunga il rapporto con gli animali che con gli esseri umani) e la moda, per lei, era uno dei segnali più forti del mondo. Si metteva lì, talvolta, al bancone del McClan per osservare i clienti e le loro scelte stilistiche, come se quelle potessero dirle implicitamente l'umore e i pensieri dei sopracitati clienti.
    Era stata privata del suo stile, della sua firma personale, a vantaggio di quella del negozio dove lavorava. Forse funzionava così il mondo degli adulti, prima gli affari e poi la personalità. Come se non importasse di chi ci fosse dietro il bancone, l'importante è che si trovava lì per far guadagnare il più possibile l'attività. Qualsiasi genere di attività richiedeva un certo dress-code ed era giusto, ma allo stesso tempo limitante. I professori ad Hogwarts, ad esempio, erano vestiti quasi tutti uguali, pochissimi si distinguevano per il loro maglioncino più particolare o per il cappello più o meno sfarzoso. Per non parlare di loro, gli studenti, tutti omologati con la stessa divisa praticamente tutti i giorni, senza avere nessuna possibilità di trasmettere la propria identità. Erano dei nomi e cognomi, non delle persone. Erano un rendimento scolastico, non un insieme di sentimenti ed emozioni. Nadine doveva accettarlo. La moda, per quanto importante fosse per lei, non era ancora libera, non era ancora indipendente, non era ancora genuina. La moda era ancora legata a standard imposti dalla società e serviva per omologare più che per esprimersi.
    L'attenzione della piccola Carroll venne richiamata dal campanellino posto sulla porta d'ingresso. Nuovo cliente in vista.
    La donna appena entrata non sembrava aver molte idee, ma era lì probabilmente perché cercava qualcosa che potesse stuzzicare la sua attenzione.

    - Per le misure non ci sono assolutamente problemi. - Un metro incantato cominciò a allungarsi e restringersi vicino le forme della strega. - Ed eccoci qui, con un resoconto completo. L'Abito Blu del Drago che le serve è quindi... Uhm... Eccolo qui, questo! -

    Raggiante, Nadine prese, tra i tanti Abiti che le galleggiavano davanti perfettamente appesi a delle grucce, quello corretto e ne verificò attentamente le condizioni. Una volta pronto lo sfilò dalla stampella, lo piegò delicatamente pronto per essere portato a casa dalla strega.

    - Per l'Abito Blu del Drago sono 60 Galeoni +30 DES. Desidera dell'altro?

    La Carroll prese le monete d'oro necessarie per l'acquisto di quell'abito e attese nuove istruzioni, se ce ne fossero state, altrimenti avrebbe salutato cordialmente la cliente e si sarebbe concentrata sul successivo acquirente.

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    Wizarding World Master vai Master, I'm ready!
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    Nome Cognome + link scheda: Nadine Carroll
    Prestavolto: Dove Cameron
    Link Role: Lezione 2 di Incantesimi
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    LEZIONE DI INCANTESIMI
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    Nadine Carroll

    15 - Gryffindor
    Svegliarsi presto era stato il mantra di Nadine anche durante tutta l'estate. La giovane Grifondoro odiava perdere tempo e odiava ancor di più buttare la giornata solo per poltrire e procrastinare nel letto, senza un vero e proprio motivo. Certo, alzarsi non era semplice e richiedeva sempre un po' di fatica, ma pensare al mondo che l'attendeva lì fuori faceva scattare in Nadine un sentimento di curiosità che difficilmente riusciva a frenare. Ed era per quel motivo che, nonostante fosse estate, la ragazza non aveva cambiato i ritmi scolastici e, adesso, tornata nel suo dormitorio, non aveva reagito come la maggior parte delle sue compagne. Si era alzata senza sbattere ciglio, si era truccata e addirittura vestita e uscita dalla Sala Comune per prima. Un record anche per lei. Era felice di essere tornata ad Hogwarts, anche se aveva rinunciato a Freddy, un Mooncalf che aveva attirato l'attenzione della Carroll una sera, durante una passeggiata fin troppo lontana da casa. Comunque, essere tornata a scuola non l'annoiava e, anzi, non vedeva l'ora di cominciare le nuove lezioni. Forse avrebbe avuto Professori nuovi, forse le avrebbero assegnato nuovi libri da leggere, forse le avrebbero fatto fare esperienze interessanti e l'avrebbero fatta allenare su Incantesimi fondamentali per diventare un'ottima strega. Era, insomma, entusiasta, anche perché avrebbe rivisto le sue amiche e chissà, conosciuto qualcuno di nuovo.
    Si era diretta verso l'aula d'Incantesimi, ormai aveva perso il conto di che ora fosse, con tutto il necessario, decisa di essere un po' più attiva quell'anno. Era sempre rimasta nell'ombra, preferendo prendere appunti e svolgere i compiti, piuttosto che alzare la mano e attirare l'attenzione dei Docenti e dei compagni. Quell'estate era cresciuta, forse, e aveva capito che il parere di mocciosi annoiati non doveva ferirla, né tanto meno interessarla perché lei ci teneva ad avere un buon rendimento scolastico e non ci trovava nulla di male. Prese posto in terza fila, non troppo davanti, ma nemmeno in fondo all'aula dove sicuramente sarebbe stata disturbata. Attese dunque l'arrivo dell'Insegnante, tirando fuori dalla borsa il materiale scolastico necessario e ripassando al volo la lezione precedente, così da rinfrescare la memoria per il nuovo argomento.
    Fortunatamente la prima domanda della Professoressa Belcourt fu proprio per un ripasso generale e Nadine era pronta a rispondere. Alzò la mano e attese il permesso per parlare. Una volta ottenuto, aprì bocca.

    - Nadine Carroll, di Grifondoro. - si presentò come al solito. - Durante la precedente lezione abbiamo visto come non tutti gli Incantesimi necessitino di una formula magica, come i Non Verbali, la Materializzazione e la Magia Accidentale. Per lanciare un qualsiasi Incantesimo, però, abbiamo bisogno di PACE, Postura, Attitudine, Concentrazione, Enfasi. La prima riguarda la posizione del corpo, delle gambe e delle braccia del mago o strega che sta lanciando l'Incantesimo. Tutti gli arti e i muscoli hanno un compito particolare e serve una posizione corretta per rendere l'Incantesimo efficace. L'Attitudine è la capacità di sentire la magia dentro di noi, perché è proprio da dentro di noi che fuoriesce, dunque bisogna sentirsi un tutt'uno con la bacchetta e sapere e volere cosa sis sta andando a fare. La Concentrazione è un aspetto fondamentale, nel quale il mago o strega libera la mente da distrazioni esterne e si focalizza su ciò che ha davanti, su ciò che deve fare, sulla sua forza di volontà per arrivare all'obiettivo prefissato. Infine l'Enfasi che è il modo e il tono con cui viene pronunciata la formula magica. Non è importante urlare, basti pensare ai Non Verbali, l'importante è che ci sia decisione e volontà per una buona riuscita.

    Si inumidì le labbra, quasi secche dopo tutte le informazioni che aveva dato. Nonostante un po' di rossore sulle gote, Nadine era soddisfatta della sua risposta e non si sentiva in difetto né con i compagni né con se stessa. Aveva superato quell'imbarazzo totale che la bloccava del tutto. Era stata brava, a prescindere dalla correttezza della domanda, era fiera di sé. Accennò quindi un sorriso, prima di prendere la piuma e intingerla nell'inchiostro per scrivere le eventuali correzioni dell'Insegnante e per i successivi appunti che sembravano poter essere (data la domanda della Professoressa) molto interessanti.
    I waited so long.
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    LEZIONE DI POZIONI
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    Nadine Carroll

    15 - Gryffindor
    L'idea che aveva avuto la Professoressa di Pozioni era a dir poco incredibile. Dare la possibilità ai ragazzi in prima persona di muoversi e di trovare loro stessi ingredienti era qualcosa di innovativo e all'avanguardia. A Nadine non spaventava la pericolosità della foresta, sapeva che con la supervisione della Mars e di Hogwarts nulla di brutto poteva accadere a quei ragazzi, tuttavia non amava particolarmente in lavoro di gruppo. Era timida e stare al centro dell'attenzione non le piaceva affatto e, in un modo o in un altro, ci sarebbe dovuta essere per comunicare, per aiutare il gruppo, per dare un suo contributo. Fortunatamente era con Arielle, purtroppo però senza la loro compagna Bowie. Più serena e tranquilla, come se la presenza della Huges potesse in qualche maniera farla essere più sicura, Nadine osservò la mappa che la Docente di Pozioni consegnò a Tessa. Dava buffi nomi, fin troppo buffi alle volte, ma ormai si era abituata ai suoi modi strambi. Comunque, osservato il punto d'inizio e il punto di arrivo, Nadine si appiccò alla compagna Grifondoro e cominciò a camminare. Poco dopo l'inizio del percorso, i ragazzi si ritrovarono davanti ad uno stretto ponte, con rumori a volte comuni, altre volte poco rassicuranti, provenire dagli alberi lì attorno. Nel fiume si potevano intravedere pesci che avevano dell'incredibile e che Nadine adorava con tutta se stessa. Lei era un amante degli animali e delle Creature Magiche e quella lezione, in qualche modo, la stava appassionando molto più del solito.
    Superato il lago, quindi, Nadine passeggiò tra gli alberi ancora più fitti e cominciò a percepire una sensazione orribile. Continuava, infatti, a girarsi perché si sentiva gli occhi addosso, come se qualcuno la stesse fissando nell'ombra. Osservò con attenzione se tra i rami ci fosse qualcosa che si muoveva, ma era impossibile determinarlo con quella luce. Fortunatamente però, con calma Nadine arrivò a destinazione: uno spiazzo abbastanza grande che dava sul lago. Si poteva vedere, finalmente, un po' oltre i soliti alberi e molta più luce sembrava arrivare. Dovevano fare qualcosa adesso? Perché non c'era niente e nessuno lì? Era solo uno scherzo della Mars?
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24 replies since 3/6/2021
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