Posts written by James Kennegan

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    Ghirigoro
    James Kennegan

    Arrivata davanti alla porta ancora chiusa del Ghirigoro a James Kennegan sembrava che il tempo non fosse passato di un solo istante. Nella mente dell’irlandese si scontravano ancora i bolidi del campo di Quidditch, pensiero costante della bionda, ed ora aveva ripreso ad affollarsi di libri e riviste, portandola indietro di quasi dieci anni, quando era Capitano di Serpeverde e assistente del Ghirigoro. Attualmente non era capitano di nessuna squadra, ma il Quidditch riempiva la sua vita quotidiana in maniera predominante, ma poteva dire con un certo orgoglio di essere Editore del Ghirigoro, un solo passo - fatto di qualche centinaia di galeoni- la divideva dal poterne diventare effettivamente proprietaria. Fremeva all’idea di sfilare da sotto il lungo naso di Marshall Howard la proprietà della più antica libreria di Diagon Alley, quindi di tutta Inghilterra. Con questo pensiero in testa, doveva gonfiare le riserve d’oro presenti nella sua Camera Blindata, infilò la chiave nella serratura e girò in senso orario un paio di mandate, aprendo il locale che l’accolse con il consueto campanello sopra la porta. Sorrise, James Kennegan era molto felice di trovarsi proprio in quel posto, percorrendo leggera come l’aria il tratto di parquet che la separavano dal bancone. Dopo aver sistemato alcune cose - accendere le candele, sostituire i giornali di ieri con i quotidiani del giorno- si appollaiò sul morbido sgabello di pelle che era stata la sua sedia per tutti gli anni da studentessa ad Hogwarts. Era quasi certa che il suo fondoschiena sarebbe stato in grado di trovare la sagoma rimasta lì impressa da allora. Nella quiete del locale la giovane strega si prese un momento per assaporare il profumo di libri e di legno che riempiva l’aria: era di nuovo a casa.

    << Buongiorno e benvenuto al Ghirigoro: io sono James! Come posso esserti utile?>> Sorrise con entusiasmo al cliente che era appena entrato nel negozio. Non sembrava essere troppo convinto di quanto detto, anche se i riccioli scuri coprivano il suo sguardo impedendo alla Kennegan di leggerne i reali sentimenti. << Vado subito a prenderli>> sorrise, cercando di restare allegra almeno lei e con una giravolta si mosse con aria sicura nella direzione dove stavano diverse copie di “Forze Oscure” , ripensando al disguido sul cognome che forse era stata una croce per il povero Dante ai tempi scolastici, che era situato proprio alle sue spalle. Era una copertina semplice, blu notte che sembrava quasi nero, sulla quale ogni tanto compariva un bagliore luminoso che la Kennegan immaginava essere una forma di incanto Patronus. Era molto legata a questo tipo d’incantesimo e una serie di ricordi affiorarono sulle sue iridi smeraldine, ma furono ricacciati indietro con un battito di ciglia. << "Scintille Nere" è la nostra nuova uscita, puoi trovarlo in Vetrina, insieme con altri testi se vuoi aggiungerli>> indicò all ragazzo la gigantografia del McNeal sotto alla quale stavano numerose copie del libro, il giovane mago avrebbe potuto selezionare quella che più gli piaceva - personalmente evitava di prendere i libri che stavano per primi nelle colonne perché temeva si rovinassero per le continue consultazioni- mentre lei si apprestava a redigere il totale dei suoi acquisti.
    << Vorrei anche invitarti all'evento di Natale del Salotto degli Artisti: ti lascio uno dei nostri Volantini! Sarà sabato, spero che parteciperai, ci saranno pizza e burrobirra, cose natalizie a volontà! - trovò occasione per fare un po' di pubblicità al piccolo ma raffinato evento che stava organizzando proprio una stanza di distanza da dove si trovavano, sperava di raccogliere quanta più gente possibile e puntava a stipare gente anche nel magazzino tanta sperava fosse l'affluenza, ma presto tornò alle cose pratiche - Dunque, "Scintille Nere" +30 INT a 40 Galeoni e qui abbiamo “Forze Oscure: guida pratica all’autodifesaINT +8 che costa 16 Galeoni e "Animali Fantastici" +30 INT a 40. Il tuo totale è di 96 Galeoni. Tuttavia se decidi di attivare il Prestito Studentesco spenderai solo 10 Galeoni. >> dichiarò, certa della convenienza di quella iniziativa che aveva coinvolto ben due scuole di magia, Hogwarts e Ilvermorny, per poterla attivare. Si sarebbe assicurata che il cliente non desiderasse acquistare qualcos’altro, magari scegliendo qualcosa che poteva essere totalmente inutile per la scuola, dopo di che avrebbe semplicemente atteso che le venisse pagato l’importo appena dichiarato.
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    OrQ1AR5 #MAGICMONDAY
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    Ghirigoro
    James Kennegan

    Stranamente James Kennegan non si trovava dietro al bancone, postazione che solitamente le apparteneva da quando aveva ripreso in gestione la libreria del Ghirigoro. Per molto tempo lo sgabello dietro al bancone era stato riempito da altri, incapaci e inetti a suo avviso, ma da quando era tornato ad essere di proprietà del suo culo irlandese non era mai rimasto sguarnito durante un turno. Non quel giorno. Come una cliente qualunque, se qualcuno già non l'avesse conosciuta in veste di Negoziante, stava girovagando per il negozio, sistemando libri fuori posto, accompagnata da una Penna Prendiappunti che alle sue spalle annotava cosa mancava, quali materiali erano da ordinare, quali volumi erano presenti in minor numero di copie e così via. Nel Salotto degli Artisti, non era dotata di grande spirito di concentrazione, la sua mente si perse a divagare dietro a gessetti e colori a olio. Le dita affusolate della Kennegan accarezzarono il tessuto già teso sul telaio della tela, su un cavalletto pronto per essere dipinto. Era affascinata da come il bianco potesse essere riempito di colori e dare vita a paesaggi, personaggi, luoghi incantati e opere d'arte che potevano far sognare ad occhi aperti, portando a volare la fantasia di chi li guardava, provocando sentimenti ed emozioni che attraversavano lo sguardo. Il richiamo all'ordine e alla realtà le venne dato dal campanello posto sulla porta che trillò per annunciare l'ingresso di qualcuno. Se uno dei presenti avesse tenuto d'occhio la figura di James Kennegan l'avrebbe vista compiere due ampi balzi felini per raggiungere nel minor numero possibile di falcate il suo posto dietro al bancone, dopo essersi aggiustata la pettinatura a chignon nella quale aveva costretto la sua chioma bionda quel giorno.
    << Buongiorno e benvenuta al Ghirigoro: io sono James! Come posso esserti utile?>> Sorrise con entusiasmo alla bionda che era appena entrata nel negozio. Aveva un non so che di familiare, eppure non poteva essere che la conoscesse, era troppo il divario di età che intercorreva tra di loro. Eh si, James Kennegan stava invecchiando e aveva a che fare con fisco e tasse. << Vado subito a prenderli>> sorrise, rispondendo quasi in maniera automatica e con una giravolta si mosse con aria sicura nella direzione dove stavano diverse copie di “Forze Oscure” , ripensando al disguido sul cognome che forse era stata una croce per il povero Dante ai tempi scolastici, che era situato proprio alle sue spalle. Era una copertina semplice, blu notte che sembrava quasi nero, sulla quale ogni tanto compariva un bagliore luminoso che la Kennegan immaginava essere una forma di incanto Patronus. Era molto legata a questo tipo d’incantesimo e una serie di ricordi affiorarono sulle sue iridi smeraldine, ma furono ricacciati indietro con un battito di ciglia. << "Scintille Nere" è la nostra nuova uscita, puoi trovarlo in Vetrina, insieme con altri testi se vuoi aggiungerli>> indicò alla ragazza la gigantografia del McNeal sotto alla quale stavano numerose copie del libro, il giovane mago avrebbe potuto selezionare quella che più gli piaceva - personalmente evitava di prendere i libri che stavano per primi nelle colonne perché temeva si rovinassero per le continue consultazioni- mentre lei si apprestava a redigere il totale dei suoi acquisti.
    << Vorrei anche invitarti all'evento di Natale del Salotto degli Artisti: ti lascio uno dei nostri Volantini! Sarà sabato, spero che parteciperai, ci saranno pizza e burrobirra, cose natalizie a volontà! - trovò occasione per fare un po' di pubblicità al piccolo ma raffinato evento che stava organizzando proprio una stanza di distanza da dove si trovavano, sperava di raccogliere quanta più gente possibile e puntava a stipare gente anche nel magazzino tanta sperava fosse l'affluenza, ma presto tornò alle cose pratiche - Dunque, "Scintille Nere" +30 INT a 40 Galeoni e qui abbiamo “Forze Oscure: guida pratica all’autodifesaINT +8 che costa 16 Galeoni e "Animali Fantastici" +30 INT a 40. Il tuo totale è di 96 Galeoni. Tuttavia se decidi di attivare il Prestito Studentesco spenderai solo 10 Galeoni. >> dichiarò, certa della convenienza di quella iniziativa che aveva coinvolto ben due scuole di magia, Hogwarts e Ilvermorny, per poterla attivare. Si sarebbe assicurata che il cliente non desiderasse acquistare qualcos’altro, magari scegliendo qualcosa che poteva essere totalmente inutile per la scuola, dopo di che avrebbe semplicemente atteso che le venisse pagato l’importo appena dichiarato.
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    OrQ1AR5 #MAGICMONDAY
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    Ghirigoro
    James Kennegan

    Essere adulti faceva schifo. O almeno faceva schifo in quel particolare giorno. Adorava la libertà che aveva ricevuto al compimento dei diciassette anni, uscita da Hogwarts aveva potuto scegliere liberamente della propria vita e una persona così dinamica come la Kennegan aveva addirittura abusato delle troppe scelte che aveva a disposizione. Canada, Irlanda, America, Londra, Scozia. La lunga lista delle squadre di Quidditch che l'avevano accolta era un esempio lampante del suo girovagare per il mondo, una vagabonda senza meta, che non faceva in tempo ad affrontare le questioni da adulti che già si era trasferita dall'altra parte del mondo, abbandonando responsabilità, doveri, e tutto il resto. James Kennegan la randagia però ora aveva trovato casa, un dimora fissa. Chi era stato tanto stupido da portarsela in casa? Brad McNeal era il coraggioso Corvonero che l'aveva convinta a fermarsi, a trasferirsi in maniera definitiva al ventitré di Main Street. Fermarsi era stato bello, avere i vestiti sempre ben stirati sulle stampelle dentro un'armadio e non sgualciti dentro un borsone gettato a terra aveva dato un notevole upgrade alla figura della Serpeverde, ma aveva comportato anche uno strascico di doveri e rogne burocratiche alle quali non era abituata. Si trovava al Ghirigoro quando un gufo controllore del Ministero della Magia, Secondo Livello, Ufficio Tributi e Altre Cose Economiche Noiose, aveva raggiunto la Kennegan intenta con la lettura di un nuovo manoscritto, una novella rosa, senza alcun tipo di preavviso. Deduzioni, detrazioni, decurtazioni: nemmeno con un dizionario davanti avrebbe saputo assegnare a ciascun termine un significato di senso logico, soprattuto era sconvolta dal fatto che potessero esserci tanti termini con la D. Nel suo cervello il mal di testa era esploso immediatamente alla conclusione della seconda riga di lettura, unito al nervoso per non comprendere c'era anche quello di doversi impegnare tanto per capire cosa volessero dire. Insomma, come Proprietaria del Ghirigoro leggeva molto, moltissimo. Dai mattoni drammatici della Russia ai classici Inglesi, fino ai saggi e trattati, insomma leggeva parecchio. Eppure di quello che c'era scritto in quella lettera era riuscita a capire solo "Alla cortese attenzione di Miss. Kennegan" poi il vuoto l'aveva accolta. Una serie di bestemmie e maledizioni -anche senza perdono- si erano materializzate nella sua mente, accompagnate da sproloqui che non sarebbe stato lecito ripetere in un luogo pubblico. Sulla porta il campanello trillò. Economia e finanza si dissolsero dai suoi pensieri come nubi scure che si allontanano dopo un temporale, facendo tornare il sereno. Servire un cliente, questo le riusciva molto bene. << Buongiorno e benvenuta al Ghirigoro: io sono James! Come posso esserti utile?>> Sorrise con entusiasmo alla bionda che era appena entrata nel negozio. Aveva un non so che di familiare, eppure non poteva essere che la conoscesse, era troppo il divario di età che intercorreva tra di loro. Eh si, James Kennegan stava invecchiando e aveva a che fare con fisco e tasse. << Vado subito a prenderli>> sorrise, rispondendo quasi in maniera automatica e con una giravolta si mosse con aria sicura nella direzione dove stavano diverse copie di “Forze Oscure” , ripensando al disguido sul cognome che forse era stata una croce per il povero Dante ai tempi scolastici, che era situato proprio alle sue spalle. Era una copertina semplice, blu notte che sembrava quasi nero, sulla quale ogni tanto compariva un bagliore luminoso che la Kennegan immaginava essere una forma di incanto Patronus. Era molto legata a questo tipo d’incantesimo e una serie di ricordi affiorarono sulle sue iridi smeraldine, ma furono ricacciati indietro con un battito di ciglia. << "Scintille Nere" è la nostra nuova uscita, puoi trovarlo in Vetrina, insieme con altri testi se vuoi aggiungerli>> indicò alla ragazza la gigantografia del McNeal sotto alla quale stavano numerose copie del libro, il giovane mago avrebbe potuto selezionare quella che più gli piaceva - personalmente evitava di prendere i libri che stavano per primi nelle colonne perché temeva si rovinassero per le continue consultazioni- mentre lei si apprestava a redigere il totale dei suoi acquisti.
    << Vorrei anche invitarti all'evento di Natale del Salotto degli Artisti: ti lascio uno dei nostri Volantini! Sarà sabato, spero che parteciperai, ci saranno pizza e burrobirra, cose natalizie a volontà! - trovò occasione per fare un po' di pubblicità al piccolo ma raffinato evento che stava organizzando proprio una stanza di distanza da dove si trovavano, sperava di raccogliere quanta più gente possibile e puntava a stipare gente anche nel magazzino tanta sperava fosse l'affluenza, ma presto tornò alle cose pratiche - Dunque, "Scintille Nere" +30 INT a 40 Galeoni e qui abbiamo “Forze Oscure: guida pratica all’autodifesaINT +8 che costa 16 Galeoni e "Animali Fantastici" +30 INT a 40. Il tuo totale è di 96 Galeoni. Tuttavia se decidi di attivare il Prestito Studentesco spenderai solo 10 Galeoni. >> dichiarò, certa della convenienza di quella iniziativa che aveva coinvolto ben due scuole di magia, Hogwarts e Ilvermorny, per poterla attivare. Si sarebbe assicurata che il cliente non desiderasse acquistare qualcos’altro, magari scegliendo qualcosa che poteva essere totalmente inutile per la scuola, dopo di che avrebbe semplicemente atteso che le venisse pagato l’importo appena dichiarato.
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    Christmas Day

    James Kennegan


    Non c’erano dubbi sul fatto che il Natale fosse la festa preferita di James Kennegan. Per tutto l’anno non faceva altro che aspettare quel giorno con trepidazione, facendo un countdown che partiva da mesi e mesi prima e si faceva sempre più intenso e freneticò con l’avvicinarsi del mese di Dicembre. Quello era un Natale ancora più speciale, il primo che lei ed Brad avrebbero passato insieme come coinquilini e anche il primo da quando erano diventati ufficialmente qualcosa. Qualcosa di simile a una coppia anche se la parola non era mai stata pronunciata da nessuno dei due, la figlia d’Irlanda era ormai certa che fossero due fidanzatini. Quella mattina di Natale, appena le luci dell’alba erano filtrate dalle sue imposte, si era fiondata in camera di Brad. La bionda di era infilata nel letto del mago, scostando il piumone e reclamando un po’ di spazio per se stessa, appiattendo il suo corpo contro quello del uomo. Era caldo e volente. << Buon Natale B!>> aveva detto con voce elettrizzata stampando un bacio sulle labbra schiuse dal sonno del McNeal. Dopo un lungo abbraccio, troppo tempo ferma per il standard di Uragano Kennegan, si era di nuovo mossa e questa volta il rumore di uno scatto era risuonato in tutta la camera da letto, seguita dalla risata cristallina della bionda, che rideva come una bambina. Le labbra della strega avevano di nuovo raggiunto quelle del mago e lo scaffò era seguito quasi subito. << Oh vedrai che belle! Forza dormiglione devi assolutamente provare anche tu il tuo regalo di Natale: una macchina fotografica!>> aveva trillato con entusiasmo nell’orecchio di Brad.


    Buon Natale, tua J



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    Brad McNeal
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    Vorrei iscrivermi,
    - James Kennegan
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    Il Salotto degli Artisti -
    Christmas Edition - vol.2

    James Kennegan


    Poggiò le mani sui fianchi, una tipica posizione da supereroina, osservando con aria soddisfatta la realizzazione dei suoi sforzi. Quando lo spirito natalizio aveva cominciato ad ammantare come una forza invisibile il mondo che la circondava, al primo profumo di neve nell'aria, al primo canto di Natale appena accennato, qualcosa nella mente della Kennegan si era attivato come una granata natalizia pronta ad esplodere. Era stata questione di poche ore prima che assoldasse Rigriel per svuotare il solaio, o lo scantinato o quello che era, di tutte le cose legate alle feste che Brad possedesse - aveva scoperto con suo grande orrore che a stento avevano un albero di natale che fosse degno di essere chiamato come tale- e di correre ai ripari con acquisti in tempo per scongiurare una crisi di Natale. Non poteva certo permetterselo. Alla figlia d'Irlanda erano sfuggite alcune cose dalle dita, dalle mani, ad essere brutalmente sinceri un po' da tutto. Nel delizioso appartamento 4B della Main Street di Diagon Alley era esplosa quello che, senza esagerare, i giornali avrebbero definito come una bomba natalizia. Una grande ghirlanda, con pigne e palline rosse, era appesa alla porta d'ingresso del loro appartamento, contornando in maniera perfetta il numero civico affisso sulla porta in modo tale che restasse perfettamente al centro del cerchio che questa circoscriveva. Entrati si potevano ammirare decorazioni sparse, da Babbi Natale volanti con tanto di slitta e renne, fino a pupazzetti di neve rinchiusi in ampolle che se scosse facevano davvero nevicare, fino a giungere al pezzo forte: un imponente albero di Natale che occupava gran parte del soggiorno di casa McKennegan. Ovviamente non si poteva decorare casa scegliendo qualcosa di scadente, occorreva una precisa e accurata selezione degli addobbi, ma di fronte a sconti e iniziative non si poteva rinunciare a questo vantaggio. James Kennegan inoltre aveva il grande problema che immancabilmente le piacevano sempre le cose che costavano maggiormente, compensava così queste spese acquistando - nessuno le aveva detto che comunque spendeva soldi - cose a prezzi vantaggiosi. Si era così trovata con diverse palline di Natale, esageratamente pesanti e grandi, con un albero di natale in più e con molti, moltissimi festoni e coriandoli d'argento, d'oro, rossi e verdi, persino alcuni bianchi che dovevano levitare a mezz'aria e sembrare neve sospesa nel tempo. Un sacco di cose insomma, che non riuscivano a trovare spazio nella già sovraffollata abitazione di Brad e James. Non sapeva cosa ne pensasse il McNeal sul Natale, il fatto che in casa non ci fossero decorazioni doveva essere un indizio sufficiente ma a lei risultava inconcepibile che si potesse odiare il Natale, soprattuto un Natale trascorso con lei, ma ci teneva che tutto fosse perfetto e inoltre non voleva sentire critiche - sia che ci fossero state o no- sul fatto che avesse speso e comprato così tante cose. Aveva così, forse per la prima volta in vita sua senza che questo riguardasse il cibo, adottato una politica degli avanzi e del riciclo degli sprechi. Che James Kennegan fosse una persona green era indubbio, dalle sue origini irlandesi al fatto che fosse una Serpeverde, ma in questo senso era assolutamente inedito. Uno schiocco di dita e una giravolta di materializzazione più tardi si trovò al Ghirigoro, ancora tristemente spoglio. << Max, fai come se non ci fossimo>> disse alla sua assistente che era di turno dietro al bancone per servire i regolari clienti della libreria, prima di dirigersi verso il Salotto degli Artisti.

    Dalle ampie vetrate illuminate a festa del Ghirigoro, lo sguardo smeraldo di James si perdeva nel tentativo di catturare ogni singolo fiocco di neve che stava copiosamente cadendo dal cielo. Era iniziata a cadere proprio quel pomeriggio, mentre lei stava sistemando le ultime decorazioni in vista dell'evento natalizio che avrebbe colorato il Salotto degli Artisti. In cuor suo credeva di essere stata lei a far nevicare, come se l'amica neve avesse assecondato la sua voglia di Natale e imbastendo l'atmosfera perfetta. Al Ghirigoro i consueti divani e poltrone erano sempre al loro posto ed era forse il solo elemento famigliare che gli usuali frequentatori avrebbero trovato. Un enorme pino, proprio quel albero di Natale acquistato in super saldo, pendeva a testa in giù al centro del soffitto. Esso era già stato decorato con ghirlande decorative di vari colori, ma il predominante era sicuramente l'oro. Alla Kennegan piaceva il colore oro, solitamente significava il primo posto e di conseguenza la vittoria. Fiocchi di neve finta erano sospesi magicamente a mezz'aria e ogni volta che qualcuno esclamava << Buon Natale>> o << Auguri>> o qualcosa di simile, cominciavano a muoversi, spostandosi però verso il soffitto e muovendosi dunque dal basso verso l'alto. In quella stanza era tutto sotto sopra, qualcuno doveva aver giocato con la forza della gravità o simile, ma lei non aveva mai sentito parlare di fisica e nemmeno avrebbe provato a capirci qualcosa. Tutto questo faceva parte dell'atmosfera natalizia organizzata per l'evento di quella sera. C'erano burrobirre, alcuni calici di vino bianco e l'immancabile punch natalizio. C'era del pudding e dei biscotti a forma di omino, altri di pino e altri ancora di pupazzi di neve. Era il weekend che precedeva il Natale, era il momento ideale per festeggiare con amici e conoscenti, prima di doversi sorbire pesanti e lunghi cenoni con lontani parenti e cugini, gente che si vedeva solo una volta all'anno e che si impicciava degli affari altrui senza nemmeno avere il buon tatto di chiedere prima come si stava. Si domandò quali fossero i progetti di Brad per il 25 Dicembre, se lo avrebbero trascorso assieme o se fosse il caso di accettare l'invito a tornare in Irlanda di sua madre, doveva ricordarsi di chiederglielo. La strada di porfido della Main Street ormai non si vedeva più, sommersa dalla fitta coltre bianca che continuava a scendere copiosamente dal cielo senza dare accenni di tregua: era una vera fortuna che quasi tutti i suoi invitati si presentassero materializzandosi proprio all'ingresso del locale e non dovessero affrontare quella tormenta di deve che stava avvolgendo Diagon Alley conferendogli però un aspetto decisamente più festivo. Quando un buon numero di avventori aveva riempito il locale, riversandosi nel Salotto degli Artisti, la padrona di casa decise che fosse il momento di dare inizio ai giochi. << Benvenuti al secondo evento del Salotto degli Artisti!- rispose iniziando a tintinnare con un cucchiaino sul vetro del calice di spumante che stava tenendo tra le dita, per richiamare l'attenzione della rumorosa folla - innanzitutto vi ringrazio per la vostra partecipazione! Potete trovare dolci e bevande nel consueto buffet, avrete già notato che ogni volta che qualcuno dice Auguri o Buon Natale- i fiocchi di neve iniziarono a risalire verso il soffitto in un vortice vigoroso ma ordinato - ecco! Ma trattandosi del Salotto degli Artisti non potevo lasciarvi senza nulla da fare, non credete?>> rise di gusto, scuotendo il capo e muovendo il lunghi capelli ondulati, sulla schiena lasciata nuda dal vestito rosso che indossava. Si spostò, il lungo spacco risaliva lungo le sue gambe si aprì un po' di più, avvicinandosi a alcune ceste con delle sfere natalizie. Erano quasi tutte argentate, ma ce ne erano di dorate e di rosse. Posato il bicchiere, ne prese una di quelle argentate e la mostrò ai presenti come un trofeo da esibire. << Abbiamo una normalissima, anche se più grande del solito, palla di Natale e su questo lato- si spostò un po' più a destra, mostrando un tavolo con glitter, lustrini, colle, pennelli e tempere, altre forme di pittura e qualunque altra cosa potesse servire - tutto quello che vi occorre per decorarle!>> sfilò con grazia un pennello e dopo aver immerso appena la punta nel barattolo dei glitter dorati iniziò a tracciare una J che si intrecciava con una B. << Non dovete essere artisti dal talento smisurato per poterla decorare, vi basterà anche un semplice Ghirigoro- gioco di parole volutamente voluto - l'importante è che leghiate alla vostra decorazione un ricordo felice di Natale. E a decorazione ultimata...>> schiuse le dita che tenevano la sfera di Natale, rivolgendo il palmo verso l'alto: la sfera iniziò a levitare a mezz'aria, poi si andò a posare su uno degli rami oltre la metà, più vicino al soffitto perché il suo ricordo di Natale era tanto felice da essere così potente << Voilà! C'è un premio in palio per chiunque riesca a far arrivare la sua sfera fino al soffitto, condividendo il ricordo più felice di Natale. Ci sono palline a volontà, potete provare quante volte volete, eh si, un bel modo per decorare il negozio! Buona fortuna e buon divertimento a tutti!>> batte un paio di volte le mani, facendo una piroetta e allontanandosi dalla cesta - nel locale ce ne erano in tutto tre con altrettante postazioni per le decorazioni per evitare assembramenti- per permettere a chi volesse provarci di cimentarsi subito in quella piccola gara di creatività appena indetta.

    p4Tw05F Benvenuti al secondo evento del Salotto degli Artisti!
    In questa serata ci riuniamo per festeggiare insieme il Natale: siamo al fine settimana che lo precede. Possono partecipare sia adulti che studenti, di Hogwarts e Ilvermorny. L'evento ruota intorno alla decorazione del grande albero appeso a testa in giù al centro del Salotto degli Artisti.
    Per partecipare alla gara dovrete prendere una pallina di natale, decorarla come meglio credete e narrare (come pensiero, non ad alta voce) il ricordo di Natale più felice che possiede il vostro personaggio. In base alla qualità del post e del ricordo condiviso vi dirò come si è classificata la vostra sfera. Potete fare più post e così condividere quanti ricordi volete - vi chiedo di mettere un solo ricordo a post.

    L'ingresso all'evento è gratuito: potete trovare spumante, vino, burrobirre (anche analcoliche) e il punch natalizio, ci sono anche biscotti a forma di omino, altri di pino e altri ancora di pupazzi di neve.

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  7. .
    Dicembre 1927

    p4Tw05F Da questo mese la commessa deve sempre proporre nel primo post al cliente, quando studente, di attivare il Prestito Studentesco e di prendere parte all'evento di Natale.


    Max Lynch
    Eve Moore (da novembre)
    Arielle Huges
    Bowie Mercury Weasley

    James Kennegan
    Honor Fell servita
    Tessa Griffin servita
    Bellamy Black servito
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    Edited by James Kennegan - 28/12/2020, 18:45
  8. .
    Ghirigoro

    Registro Vendite Dicembre





    Cliente:
    Acquisto: LINK
    Merce Venduta:
    Importo Speso:
    Negoziante/Commesso:

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  9. .
    Hogsmeade, Tre Manici di Scopa
    James Kennegan

    Fine. Non aveva mai pensato alle implicazioni pratiche che questo tipo di parola potesse avere, ma ora che piano piano si stavano materializzando sotto forma di pensieri si rendeva conto che erano davvero troppe. Nel corso della sua breve vita aveva affrontato diversi punti di chiusura, che questi andassero dalle relazioni sentimentali a una squadra di Quidditch, il modus operandi di James Kennegan non cambiava mai, restando sempre il più fedele possibile a una fuga che non a una chiusura con tutte le sue cerimonie e gli strascichi che si portava dietro. Era in una delle sue fughe che Brad McNeal l'aveva incontrata, in quel corridoio del Paiolo Magico che aveva dato il via a tutto quello che era successo nell'anno successivo, fino arrivare a questo cruciale punto di rottura. Non rimpiangeva di aver trovato un uomo tanto gentile da accollarsi sulle spalle il fardello della sua borsa da viaggio sgualcita, prima, e della sua vita incasinata e da vagabonda, poi. Il McNeal aveva offerto a James quella che era stata la sua prima casa, dopo Hogwarts, ad ospitarla in maniera stabile, una casa dove lei aveva avuto modo di immaginarsi un futuro e soprattutto senza una data di scadenza. Il tempo indeterminato era un grande tabù nella sua vita. I contatti con le squadre di Quidditch vanno a stagione, nove mesi di fuoco tra allenamenti e partite in cui la Kennegan viveva per il gioco. Se le avessero dato una grandina negli spogliatoi e una doccia calda lei avrebbe anche potuto vivere nello stadio di Quidditch della squadra di cui in quel momento avrebbe indossato i colori. Non aveva mai conosciuto una certa stabilità e forse mai come in quel momento capiva che anche la sua stabilità emotiva, il suo cuore, erano dei vagabondi. Ma il Brad McNeal e nell'appartamento 4B al numero trentadue della Main Street di Diagon Alley aveva finalmente trovato un posto che potesse chiamare casa. Era forse stato per questo motivo che le parole di Janice Onassis l'avevano colpita con quanta più durezza di qualunque altro bolide avesse mai impattato su di lei. Più del bolide al suo primo allenamento da giocatrice titolare nelle schiere verdi-argento, più del primo bolide che l'aveva disarcionata alla sua prima partita con la fascia di Capitano e ancor più del bolide che l'aveva costretta a un letto per mesi interi. Il colpo assestato dalla giornalista del Settimanalmente delle Streghe l'aveva paralizzata. Ora sedeva a un tavolo dove la sola cosa che riusciva a vedere era l'uomo per il quale aveva creduto di provare qualcosa, che solo fino a pochi giorni fa rappresentava il rifugio nel quale nascondersi nelle giornate più oscure, e non riusciva a pensare ad altro che non fosse la parola fine che aleggiava sulle loro teste come una spada di Damocle. Sarebbe tornata una nomade, ma prima avrebbe dovuto raccogliere i cocci della sua vita e rimetterli dentro a un borsone che ormai sarebbe diventato troppo stretto. Davanti a lei l'autore di "Scintille Nere" aveva iniziato a parlare con un tono troppo duro perché lei avesse voglia di ascoltarlo. Ma fu inevitabile, sebbene il pensiero di doverlo comunque vedere tutti i giorni magari all'apertura o alla chiusura dei rispettivi Ghirigoro o Accessori, o ancora di coglierlo passare velocemente davanti le vetrine della libreria, le metteva addosso un magone, inevitabilmente era riuscita a cogliere stralci della conversazione che stava avvenendo davanti a lei, come una radio distante che parlava di fisica astrale. << Non serve molto tempo a una giornalista per arrivare alle informazioni che le servono.>> il tono di voce della figlia d'Irlande era distante e distaccato, come se da ascoltatrice si fosse trovata a replicare a quell'esperto di fisica astrale - o era australe?- di cui si stava parlando in radio, consapevole di non poter essere davvero sentita. Lei sapeva fin troppo bene di cosa stava parlando avendo lavorato per un breve periodo sia nella redazione del Settimanalmente e per alcuni anni come giornalista volontaria alla Gazzetta. Doveva salutare Rigriel, se avesse avuto anche il suo aiuto avrebbero potuto mettere via i vestiti nel borsone senza fare troppe pieghe, si era abituata ad avere i vestiti sempre ben lisci grazie alle attenzioni dell'elfo domestico del McNeal. Mentalmente si appuntò di domandargli se avesse qualche elfo da raccomandarle, magari qualche parente o amico. Poteva usare il divano del Ghirigoro per qualche tempo, finché non avesse trovato un appartamento suo. Non aveva nemmeno come si inziava cercare un appartamento, se si dovesse passeggiare per le vie finché non si vedeva un annuncio di affittasi, se ci fossero annunci sulla Gazzetta del Profeta - lei leggeva solo le pagine sportive, per interesse e per deridere il giornalista che aveva preso quello che un tempo era il suo posto in redazione- o se ci fosse qualcuno che per professione fittava gli appartamenti. Organizzare le permetteva di impedire alla diga delle sue emozioni di squarciarsi e riversare sul tavolo l'alluvione di sentimenti ed emozioni, molto tristi, che provava in quel momento. Già aveva messo in conto la notte insonne, l'ultima nella loro casa le ricordò una vocina sadica, a piangere contro il cuscino. Il suono della risata del Corvonero - sprezzante? derisione? Non sapeva collocarla- la frastornò al punto che si stava stringendo nelle spalle e facendo piccola piccola sulla sedia, come a schivare degli altri bolidi o una raffica impazzita di fatture, quando arrivarono delle scuse che alle sue orecchie apparvero poco convincenti. Osservò di sottecchi, perplessa e per nulla convinta, il mago che si era alzato in piedi - il primo pensiero era stato che se ne stesse andando dal locale- trascinandosi dietro la sua sedia e mettendola vicino a quella di James. Rabbrividì al contatto della sua mano sulla sua gamba, le loro pelli a contatto le une con l'altra. In un momento tanto catartico, mentre lui le diceva le parole che lei avrebbe voluto sentire sin dal primo momento in cui quel appuntamento serale era iniziato, lei si rallegrò di non aver indossato le calze, che sicuramente avrebbero tolto romanticismo a quel tocco. Lo ascoltò, come una bambina ascolta con attenzione una qualunque spiegazione che apra i suoi ingenui occhi alla realtà del mondo, guadandolo dritto negli occhi, mentre piano piano la confusione che vorticava nella sua mente e che si era placata solo per progettare il suo trasloco ora stava diminuendo da uragano di forza quattro a semplice tempesta tropicale e ancora a fugace acquazzone estivo. Annuì un paio di volte, senza parlare per non interrompere la magia di quelle parole, perché permettere a se stessa di sperare era qualcosa che non avrebbe fatto finché non fosse stata sicura di quello che avrebbe detto il mago che le stava di fronte, che ora avevo preso la sua mano e l'aveva posata sul petto. << Ne ho parlato, ma>> Ma le labbra di lui furono sulle sue, delicate come una carezza, decise e forti come le rassicurazioni che le erano necessarie per tornare a sperare. Quando riaprì gli occhi, chiusi come gesto involontario al contatto delle loro labbra, trovò il volto arrossato e sorridente di lui. Un arcobaleno dopo la tempesta. Fu lei a sporgersi, tanto da essere quasi in braccio al pover uomo, cercando le sue labbra ancora una volta. Quando le trovò le dita di lei cercarono i capelli mossi di Brad per stringerlo a se, mentre l'altra mano premeva sul petto di lui avida di sentire la tachicardia farsi strada nel cuore di lui. James Kennegan non era delicata e anche il suo bacio era espressione del tormento interiore, un bacio deciso e carico di passione, le labbra schiuse alla ricerca di quelle del McNeal, necessarie come l'aria in quel momento. Lentamente, riluttante, si staccò da lui, le iridi verdi erano tornate a risplendere, senza il velo di tristezza a oscurarle, beandosi di quelle cristalline di lui. << Non voglio essere solo la tua coinquilina. Siamo anche amici, sei il mio confidente e...- abbassò lo sguardo sulle sue mani, ora posate in grembo, con le dita che giocherellavano con il lembo del vestito che aveva indossato per quella sera, poi risollevandolo verso di lui, una luce che brillava nello smeraldo - Insomma come puoi essere solo un amico se mi vesto così per te.>> scrollò il capo, trovando un breve momento di spensieratezza dopo tutta la tensione che aveva accumulato in quel giorno. Le sembrava di poter tornare a respirare solo in quel momento, come se un peso le avesse oppresso la gabbia toracica fino a quel momento e soltanto il bacio di Brad McNeal, come il bacio del vero amore di ogni principesca favola, poteva scioglierlo e sconfiggere questo mostro chiamato insicurezza. Cercò la mano di lui, stingendola e portandola di nuovo sulla pelle della sua gamba. << Scusami, non volevo saltarti alla gola...io...- tentennò, indugiando con lo sguardo sul loro contatto - ero ferita. Insomma pensavo di convincerti che potessimo essere di più, voglio convincerti, e le tue parole hanno solo confermato il contrario e mi sono sentita persa e...- si sporse ancora vicino a lui, avrebbe voluto strappargli un altro bacio dalle labbra solo per aver conferma di non stare sognando ma si trattenne - avevo bisogno di questo per scacciare le paure.>> Il pollice prese a giocherellare con la mano del mago, descrivendo ampi cerchi sul dorso di questa in quella era la cosa più simile a una carezza. << Siamo io e te, B. Un bellissimo disastro ma è il nostro disastro.>> questa volta rise, felice di poter allontanare tutti i dubbi e le domande sul trasloco, sul come dover fare i bagagli, al chiedere aiuto a Rigriel e a dover chiedere consigli su un altro elfo domestico, e a un sacco di altre cose sugli affitti che non voleva nemmeno pensare. Ci avrebbe pensato Brad. Lo guardò, come si può guardare una persona dopo che si ha avuto una rivelazione, una vera epifania a riguardo, che ha messo a posto tutti i tasselli di una vita incasinata e complicata, trasformandola in semplice e così naturale, da poter ridere di quanto sciocca sia stata a pensare diversamente. Non poteva essere semplici conoscenti. Non lo sarebbero mai stati. Sorrise della sua ingenuità. << Ho fame>> disse d'un tratto, ricordando al non solo suo coinquilino quanto elementari e infantili potessero essere le pulsioni che muovevano il suo essere, di come il bisogno primario del cibo prevalesse su tutti gli altri. James Kennegan era una che mangiava sempre, ma aveva un sincero appetito solo quando stava bene. Fino a pochi istanti fa avrebbe saltato la cena pur di sfuggire all'umiliazione di sentirsi dire che Janice Onassis aveva ragione sul loro conto. Doveva farla pagare in qualche modo a quella giornalista da quattro soldi, magri disegnandole dei baffi su ogni copia del Settimanale venisse recapitato al Ghirigoro, per averle fatto dubitare delle belle intenzioni di Brad. << Mangi qui, vicino a me?>> domandò, sbattendo le lunghe ciglia per rabbonirlo, le piaceva quel contatto che si era appena instaurato, poteva anche usare una sola mano, poiché da ambidestra sarebbe stata in grado di nutrirsi con qualunque delle due mani non fosse troppo impegnata a stringere quella del McNeal. Sarebbe stata un tipo di ragazza appiccicosa, sicuro, si trovò a pensare disgustata delle sue stesse idee, ma felice come se avesse appena vinto a una qualche lotteria di fine anno. Tombola!

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    Hogsmeade, Tre Manici di Scopa
    James Kennegan

    Senza energie, quella situazione aveva prosciugato dal corpo della bionda ogni grammo di energia che era rimasto, ed ora giaceva come un molle sacco di pelle e ossa accasciato sulla sedia dei Tre Manici di Scopa. Non stava andando come avrebbe desiderato quella serata. Si era immaginata di condurre Brad a cena, di fare qualche chiacchiera davanti a un boccale di burrobirra e a un delizioso piatto delle migliori portate che il locale gestito dalla Black avesse da offrire, ridendo e scherzano, per poi eventualmente, solo se necessario, accennare alla stupida classifica sugli scapoli e ridere insieme di come il numero due stesse a cena con la numero cinque per arrivare infine a decretare che nessuno di loro avrebbe dovuto essere su quella lista. Questo nel caso in cui fosse stato espressamente chiesto dal McNeal il motivo del loro appuntamento o se in qualche modo qualcuno di loro, o qualcuno intorno a loro, fosse intervenuto domandando del "Settimanale delle Streghe". Sennò avrebbero trascorso semplicemente una bella serata, cuore a cuore, ridendo e scherzando come solo loro sapevano fare, attivando quella strana telepatia che si instaurava in ogni loro conversazione e che il portava a farsi le stesse domande in contemporanea, a dare risposte a domande che non erano ancora state espresse, a sorridere per battute e doppi sensi che potevano avere senso soltanto per le loro orecchie. James Kennegan non aveva mai avuto una storia d'amore seria, forse solo con Stephan ai tempi di Hogwarts, ma se avesse dovuto dare una definizione di intimità avrebbe usato quella stessa descrizione della loro inspiegabile telepatia. E poi si sarebbero dati un vero bacio della buonanotte, le labbra si sarebbero sfiorate e schiuse al tocco tra di loro, come una chiave magica che avrebbe aperto le loro bocche e permesso alle loro lingue di intrecciarsi e mescolarsi. Avrebbe infilato le dita tra i capelli mossi del mago, mentre lui l'avrebbe cinta in vita premendo i loro corpi tra di loro. Nella sua fantasia non era andata al di là di un bacio, ma non escludeva affatto che la carica di passione che faceva elettrizzare l'aria intorno a loro non potesse portarli a bruciare tutte le tappe in una sola notte. Vivevano già assieme, già si svegliavano ogni mattina sotto lo stesso tetto, c'era una sola lettera di differenza perché si svegliassero nello stesso letto. Sulle iridi di smeraldo si rincorrevano queste immagini di una fantasia che sarebbe potuta essere, ma che non sarebbe mai stata, in contrapposizione con lo scenario degli orrori che si stava consumando a quel tavolo. Egocentricamente la Kennegan si domandò se qualcuno dei commensali si stesse accorgendo della storia d'amore che andava in frantumi ancora prima di iniziare nel tavolo accanto, se il rumore di un cuore spezzato potesse sentirsi anche oltre il brusio sommesso che faceva da sottofondo alla loro conversazione. Forse la cameriera si era accorta del dramma che si stava svolgendo e cercava il momento più adatto nel quale presentarsi con i menù, magari come a teatro che si aspettava l'intervallo tra un atto e l'altro per rifocillarsi di pop-corn, o qualunque fosse la versione chic di questo snack, evidentemente qualcuno qui non è mai andato a teatro in vita sua. Il tono secco del McNeal la riportò bruscamente alla realtà, ormai l'illusione della serata perfetta che si era immaginata era distrutta completamente e lei sentiva in lontananza il rumore di specchi cheti infrangevano, anche se per lei il punto non era il nome della giornalista. << Non c'entra un bel niente il nome! C'entra il fatto che le hai parlato...di noi- si interruppe bruscamente e si affrettò a passare rapidamente su quel pronome che le era sfuggito dalle labbra -di me!>> esclamò con un tono di voce più elevato del precedente nella speranza che il mago non si fosse accorto di nulla. Non riusciva a capire, questo fatto la innervosiva parecchio, come potesse non capire che il nome non c'entrava nulla. Poteva anche essersi chiamato Vattelapesca John per quanto le importava, ma restava il fatto che quell'articolo era stato scritto, che Brad aveva confermato alla giornalista che erano soltanto buoni amici e che poteva essere inserito nell'elenco degli scapoli d'oro. Immagini e commenti erano riservati soltanto a coloro che si erano piazzati sul podio, nessuno era venuto a intervistare James per sapere se fosse effettivamente single o se avesse avuto degli interessi romantici con qualcuno, aveva scoperto della cosa soltanto quando il giornale fresco di stampa era approdato al Ghirigoro e allora aveva saputo. Ma per il McNeal non valeva più la giustificazione del essere all'oscuro di questa situazione, aveva rilasciato delle dichiarazioni e quasi era stupita dal fatto che non gli fosse stata scattata una foto nuova, ma fosse invece stata presa quella del loro suo "Scintille Nere". Brad McNeal sapeva e aveva scelto scientemente di non dirle nulla. Era un po' come se le avesse fatto sapere che aveva un'altra sbaciucchiandosi davanti alla porta della loro casa o l'avesse lasciata con un gufo, si forse era paragonabile a questo il senso di ferita che si propagava dal centro del suo petto e le faceva ribollire di rabbia il sangue. Non riusciva nemmeno più a guardalo in faccia, non ci riusciva, faceva troppo male ed era troppo impegnata a ricacciare indietro le lacrime - aveva messo il mascara e per nulla al mondo si sarebbe messa a piangere in pubblico, davanti a lui poi! per cercare di suscitare pietà o compassione, non voleva nessuna elemosina da parte sua- per potersi concentrare su quello che stava provando il suo coinquilino. Infondo era evidente che le avesse mandato un messaggio chiaro dalle pagine patinate del "Settimanale delle Streghe" ed era stata lei la sciocca a reagire in maniera del tutto differente da quello che avrebbe dovuto fare. Era stato Brad McNeal a dire a Janice Onassis che loro erano solo buoni conoscenti. Il senso di vuoto e sconforto accrebbe a dismisura finché le successive parole del ex Corvonero non accesero la miccia della rabbia che covava appena sotto la superficie. << Per me?>> domandò facendo eco alla sua ultima frase, incapace di comprendere cosa stesse davvero dicendo il McNeal, se facesse tutto parte di uno strano piano per far ricadere poi la colpa su di lei o se invece era semplicemente l'opposto di un figlio di Rowena. << PER ME?!>> non era mai stata una ragazza molto silenziosa in qualunque cosa avesse fatto ma questa volta il tono della sua voce era esageratamente alto e le guance erano paonazze per la rabbia che inviava a scorrere sul suo volto, insieme con due grosse lacrime che avevo rigato di nero il mascara. Non erano lacrime di tristezza, erano procurate dalla rabbia che provava in quel momento. Si costrinse a parlare piano, in qualche modo però la sua voce uscì come trasfigurata, bassa e terribilmente spaventosa. << Sei stato tu! Tu hai detto che eravamo solo amici e che eri libero su piazza- aveva posato i palmi delle mani sbattendoli sul tavolo mentre si sporgeva in avanti, ormai in piedi, se non fosse già stato tutto apparecchiato probabilmente lo avrebbe ribaltato - TU. L'affascinante scapolo d'oro di Miss Janice Onassis.>> forse ora avrebbe provato a parlare ma non le importava, il pensiero razionale della Serpeverde era offuscato dal nervoso che ora provava e avrebbe interrotto ogni tentativo di parlare alzando la mano per stopparlo.
    << Pensavo significasse qualcosa, pensavo di valere almeno quanto tu lo eri per me, ma...- si lasciò di nuovo sedere sulla sedia, scuotendo la testa a destra e sinistra in un movimento esasperato, che ormai le serviva soltanto per evitare di scoppiare in lacrime - ormai non lo so più.>> sconfitta, affranta non trovò nemmeno la forza di riavvicinare la sedia al tavolo che si era spostata all'indietro per via del suo essersi alzata e poi di nuovo seduta. Era esausta, non aveva più le forze per lottare, voleva solo dimenticare quella serata, bruciare il "Settimanale delle Streghe" e tornare alla sua vita prima di Brad McNeal. Sollevò lo sguardo soltanto per sbirciare quei bei lineamenti per un'ultima volta.

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    Hogsmeade, Tre Manici di Scopa
    James Kennegan

    Doveva essere parte della natura di uno Scorpione insinuare sempre dubbi nelle persone per scovare la verità, estrapolare i misteri che si celavano nelle loro anime e farli propri. Si era sempre trovata molto in sintonia con le descrizioni che qualunque oroscopo faceva del suo segno e aveva una specie di sesto senso nel scovare bugie o mezze verità, ma questo sembrava annullarsi in presenza di McNeal. Che fosse perché non aveva segreti o che avesse una sorta di qualche influsso attenuante non lo sapeva. E i segreti si sa vano di pari passo con il gossip, sul quale James non aveva vergogna di ammettere di essere sempre piuttosto aggiornata. Certo detestava i paparazzi e tutta quella categoria di giornalisti che si inventano titoli assordanti o notizie fasulle soltanto per vendere qualche copia in più, ma non trovava ci fosse nulla di male nel sano pettegolezzo. Anzi era piuttosto fiera del suo istinto da detective quando una sua supposizione veniva confermato dal giornale, intuito da Scorpione, appunto. Se avesse prestato tanta attenzione all'Astronomia quanto faceva per l'Astrologia forse James Kennegan avrebbe anche potuto insegnare di stelle e pianeti ad Hogwarts e stabilire se il caro scapolo d'argento - visto che era al secondo posto- avesse trovato in qualche collega insegnante la sua anima gemella. Quel pensiero stupido, quai infantile, venne scacciato velocemente dalla mente della Kennegan che comunque non poteva fare a meno di pensare, di chiedessi, se fosse considerata soltanto come una coinquilina. Seduta su quella sedia, con la pancia che stranamente non brontolava per reclamare cibo, agitata e nervosa, James Kennegan non avrebbe saputo descrivere con esattezza i sentimenti che provava in quel momento. Rabbia, gelosia e invidia lasciano a intervalli il posto a delusione, rammarico e senso di vuoto a ondate alterne. L'umore della figlia di Salazar non aveva mai potuto dirsi stabile, molto più simile a un uragano che a qualunque altro fenomeno atmosferico di minore intensità, ma quella sensazione era facilmente la più brutta che avesse mai provato. Quel peso che portava sullo stomaco, era sicuramente sua la causa della mancanza del proverbiale appetito della strega, sembrò attenuarsi quando il McNeal confermò che accettava inviti da lei, nuda o meno. Un sorriso raggiante si aprì sul suo volto, facendo brillare ancora più intensamente lo smeraldo delle sue iridi che ora guizzavano senza ritegno sui lineamenti del uomo che aveva di fronte. Era bello, con i capelli più arruffati del solito e lei si chiese se fosse dovuto al fatto che non aveva potuto fare la doccia a causa dell'acqua ormai gelida o se fosse stata proprio la doccia fredda a donargli quelle onde che ricadevano alla perfezione con la mascella squadrata del suo volto. Fu un effimero momento di spensieratezza, dove la solita James era affiorata a galla, poi nuovamente trascinata nel suo personale uragano di emozioni con la successiva domanda che aveva fatto aleggiare tra di loro. Nella mente dell'irlandese il nome di Janice Onassis aleggiava come nemico numero uno - se avesse avvistato un bolide lo avrebbe scagliato su di lei, anche se si fosse trovata tra il pubblico e lei avrebbe commesso fallo, non le importava- e le parole del suo stupido articolo che accompagnavano una foto sorridente e ammiccante di Brad - la foto del suo/loro "Scintille Nere"- saettavano come lame affilate in un vortice di pessime emozioni. La risposta vaga, un lieve tono accusatorio e forse la troppa calma nella frase che aveva pronunciato il McNeal per risponderle non placarono il vortice che non accennava a diminuire. Stava forse insinuando che a lei piaceva spettegolare? Era vero, le piaceva sapere dei fatti altrui ma non tollerava l'accanimento per avere notizie e scoop dei giornalisti, ma il tono con cui lo aveva detto le fece immediatamente decidere che non poteva ammetterlo, anche se l'evidenza data dal fatto che proprio lei gli stava chiedendo del "Settimanale delle Streghe" era innegabile. James Kennegan regina del paradosso e delle contraddizioni. << Beh lo vendo per lavoro, mi capita di averci a che fare. Specie con le notizie in copertina.>> rispose quasi senza prendere fiato tra una parola e l'altra, ma con tono stizzito, incrociando le braccia al petto e appoggiandosi contro lo schienale della sua sedia, con tutte le intenzioni di mettere distanza tra lei e il suo interlocutore. Il docente non sembrò notarlo, forse Janice poteva dire anche questo nel suo profilo di scapolo, ma aggiunse qualcosa, come se fosse stato spinto a proseguire. Gli occhi di James si allargarono, mentre inspirava a fondo per cercare di mantenere la calma e non sbuffare dalle narici tutto il suo nervoso come un toro imbufalito. <<Janice- non era una parola, era un ringhio sommesso - Janice Onassis. Hai parlato con Janice Onassis!?>> era partita a un tono di voce normale ma le ultime due parole risuonarono quasi urlate mentre afferrava i lati del tavolo e ci si aggrappava come se il peso di quella rivelazione potesse farla ribaltare sulla sedia. Il tono era palesemente carico di accusa, come se avesse appena scoperto il nome dell'amante e volesse smascherarlo davanti a tutti i commensali dei Tre Manici di Scopa. Sperò che i giornalisti che aveva sperato li paparazzassero al loro ingresso non fossero nel locale ad assistere a quello scatto di rabbia. Ma non era rabbia. Sotto la dura corazza che la Kennegan aveva indossato dai tempi del suo primo amore, Stephan, qualcosa iniziò a incrinarsi. La rabbia che era montata come panna dentro di lei inviava a scemare, quell'orgoglio ferito perché lui aveva raccontato di loro a un'altra, una perfetta sconosciuta, lasciarono il posto a una tristezza disarmante che fecero diventare immediatamente luci gli occhi di James che guardava ora il suo bel vestito, mentre le braccia ricadevano sconfitte lungo i suoi fianchi, sfiorando la strutta di legno della sedia. Riportò gli smeraldi sugli occhi di Brad McNeal soltanto quando sentì il tono delle domande successive, lucidi ma fieri nella rabbia che ancora aleggiava appena sotto la superficie.
    << Siamo solo buoni conoscenti.>> sbattè le palpebre, questa volta non per ricreare un atteggiamento ammiccante mentre sbatteva le lunghe ciglia, ma soltanto per rischiarare la vista da un velo appannato. Dire ad alta voce quelle parole fu ancora più brutto che vederle scritte sull'inchiostro e dirle a colui che le aveva dette a Janice Onassis in persona, sapere che non era frutto di una mera trovata giornalistica per vendere più copie, faceva male. Male come un bolide. Se ne avesse avuto la forza si sarebbe alzata e sarebbe tornata a casa, forse al Paiolo l'indomani nella sua stanza, con un po' di fortuna poteva essere libera, perché in quel momento proprio la James Kennegan che non aveva mai voluto saperne di etichette da dare ai suoi rapporti, non poteva accettare di essere confinata nel basso livello dei buoni conoscenti. O tutto o niente, ma non così poco.

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    Hogsmeade, Tre Manici di Scopa
    James Kennegan

    Post Scriptum per James: le decisioni prese sotto una doccia gelida non sono così brillanti una volta che il freddo è passato. davanti all'ingresso dei Tre Manici di Scopa, osservando l'altra metà della coppia che stavano formando la Kennegan si domandò se non avesse reagito in maniera sproposita per le parole dell'articolo. Brad si era fatto trovare, puntuale come un orologio svizzero, vestito di tutto punto davanti la porta d'ingresso della loro casa senza una domanda o uno sbuffo di protesa e sospettava che anche il fatto che Rigriel non si fosse lamentato e si fosse invece dileguato nell'ora che aveva preceduto il loro appuntamento fosse opera di una precisa indicazione di McNeal. L'ex Corvonero non le aveva mai fatto dubitare una sola volta che fosse l'unica donna della sua vita, anche se voleva ammettere che con la sua permanenza a Hogwarts non poteva davvero esserne certa, ma il fatto ch qualcuno, ce questa Janice Onassis avesse l'ardore di dire che erano soltanto buoni conoscenti la faceva infuriare. Fu la risposta convinta del mago al suo entriamo, con un'altro entriamo a dire la verità, ad allontanare dalla sua mente il nervoso che quell'articolo di giornale ancora procurava quando riaffiorava nella sua mente, come un dispettoso folletto che ogni tanto la punzecchiava piantandole uno spillo nel collo. Accettò di buon grado il braccio che le veniva offerto per aggrapparsi e sfilare così dentro al locale - sperava quasi che qualche paparazzo fosse lì appostato per acchiappare qualche scoop e li fotografasse in quella che poteva essere scambiata come una pubblica dimostrazione di affetto, quasi quasi doveva essere lei a fare la soffiata a riguardo per essere sicura che ci fosse una prova insindacabile...La prossima volta Kennegan- che appariva già abbastanza affollato. Altro esempio di quanto poco sagge fossero le sue azioni impulsive dettate dalla gelosia era il fatto che non avessero nemmeno prenotato. Ed era venerdì sera! Una delle giornate dove c'erano in assoluto più clienti in qualunque locale e loro si presentavano avvolti nelle loro sete pregiate, adorava lo smoking che Brad aveva scelto e che casualmente si abbinava con il suo abito, quasi come se fossero dotati di telepatia, senza uno straccio di appuntamento. << Ci scusi, non abbiamo una prenotazione.>> si apprestò a comunciare alla proprietaria del locale, che aveva avuto modo di conoscere durante l'evento organizzato per San Valentino, scusandosi con un colorito rosso che aveva leggermente illuminato i suoi zigomi. Ma la strega fu così professionale e gentile da assecondare le richieste del McNeal che desiderava poter cenare in un tavolino tranquillo ed appartato. Se avessero prenotato non ci sarebbe stato bisogno di tutta questa attesa seguita all'incertezza del avere un posto. Fortunatamente il desiderio venne esaudito e dopo che il tavolo fu loro indicato si diressero autonomamente verso di esso, con Brad che faceva strada e che le scostava la sedia per aiutarla a sedersi. << Un vero gentiluomo >> commentò ridacchiando e facendo uscire la sua vena sarcastica per la prima volta da quando era piombata nella camera dell'insegnante appena era uscita dalla doccia. Lisciò il vestito e tenendolo teso in modo che non si arrotolasse sul suo fondoschiena mentre si sedeva si accomodò ringraziando ancora lo scapolo numero due. Questo però la Onassis non lo aveva citato nell'articolo. Un punto per la scapola confinata in quinta posizione. I suoi pensieri, ancora rivolti a quel dannato articolo del Settimanale delle Streghe furono interrotti da un discorso che stava iniziando Brad e di cui non era certa di aver sentito l'inizio. Le iridi di smeraldo si focalizzarono, insieme con l'attenzione dell'Irlandese, sul uomo che aveva dinnanzi. Spuntò un sorriso malizioso sulle labbra di James, con l'angolo estro sollevato in un ghigno divertito. Stava giusto pensando a questo un attimo fa, prima che la classifica tornasse a balenarle davanti agli occhi. << Accetti inviti solo da donne mezze nude?>> domandò, punzecchiandolo un po', mentre con la mano sinistra giocherellava con uno dei pendenti di suoi orecchini. Alla frase successiva abbassò lo sguardo, reclinando appena la testa in basso, prima di posarlo di nuovo sul ragazzo attraverso le lunghe ciglia che sbatterono un paio di volte, le guance erano tornate a infiammarsi di un leggero rossore che subito accendeva il suo pallido incarnato. << Lo farò>> e lo avrebbe fatto perché le piaceva passare del tempo con lui, non solo a casa per la colazione o sul divano a leggere qualcosa prima di dormire, non cose solo da semplici coinquilini o buoni conoscenti. Ancora quella parola tornò s tormentare il suo cervello, questa volta procurandole una nuova ondata di disgusto e percependo la rabbia montare dentro di lei. Come aveva potuto dire che erano solo buoni conoscenti?! Buoni conoscenti non le andava bene. Lui era una delle persone più importanti che conoscesse, anche se non si conoscevano da così tanto tempo ra senza dubbio quella che sapeva più di tutti cose su di lei. Era il ragazzo a cui inviava più gufi, il suo maggiore confidente, quello a cui dava il primo buongiorno e diceva l'ultima buonanotte. Forse non erano mai stati amici, lei non era la sua amante e non era ancora la sua ragazza. Forse non esisteva nel mondo terrestre una definizione che potesse racchiuderli, erano semplicemente James e Brad, B e J. Ma non buoni conoscenti. Si era vestita bene, pettinata, aveva messo così tanto profumo che le girava quasi la testa ma non aveva fatto tutto questo per un buon conoscente. La domanda di Brad sopraggiunse al momento meno opportuno, quando il fastidio che provava James per quella sensazione era alle stelle, urticante da bruciarle sottopelle. La drama queen che era in lei voleva alzarsi e sbattergli l'articolo sotto il naso, ma la sua parte più razionale e composta, quella che le aveva fatto indossare quell'abito la trattenne. Iniziò a rigirarsi le dita, tormentandole con piccoli schiocchi delle cartilagini, se avesse avuto un tovagliolo dic arta probabilmente lo avrebbe spezzettato in mille frammenti per sfogare la frustrazione, ma non era giusto vomitare tutto il suo risentimento in faccia all'ignaro McNeal. Con lo sguardo ancora sulle sue dita, dopo un silenzio che era stato lunghissimo e interrotto soltanto dagli schiocchi delle tue dita, finalmente parlò << Hai letto il Settimanale di recente?>> era un giornale scandalistico, non si aspettava che qualcuno tanto impegnato "Docente di Difesa Contro le Arti Oscure, Negoziante di Accessori, Giocatore di Quidditch e persino Scrittore!" diceva la sua amica Janice potesse avere il tempo per leggere i gossip - e le stronzate- che esso conteneva ma se era citato magari qualcuno lo aveva informato e se davvero era stato contattato dalla Onassis sicuramente avrebbe indovinato il motivo della sua domanda.
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    Hogsmeade, Tre Manici di Scopa
    James Kennegan

    Era rimasta così tanto tempo sotto la doccia, a fissare le goccioline d'acqua che si rincorrevano tra di loro sul vetro, che ormai l'acqua calda si stava esaurendo, lasciando spazio a un getto che era sempre più tiepido e che sapeva sarebbe presto sconfinato nel gelido. Nonostante questa consapevolezza di una prospettiva per niente allettante, soprattutto per qualcuno che come lei ama fare la doccia così bollente da avere sempre la pelle arrossata quando usciva, non riusciva proprio a staccarsi da quel pensiero che aveva aggrappato mentre leggeva l'ennesima pagina scandalistica del Settimanalmente delle Streghe poco prima della fine del suo turno al Ghirigoro. Era l'ennesimo elenco degli scapoli d'oro, colonna maschile e colonna femminile, che spuntava fuori puntualmente verso la fine di ogni anno, per ricordare al mondo che anche i più affascinanti single potevano essere ancora sulla piazza. Non aveva mai dato molta importanza a quello che il Settimanale scriveva, a stento dava importanza a quello che diceva il Profeta che pure doveva trattare di argomenti giornalistici di più spessore eppure scadeva puntualmente nel gossip, perché sapeva che era tutto frutto di chiacchiere e speculazioni sulla pelle di maghi e streghe famose che il più delle volte non sapeva di essere finito tra le righe del giornale finché qualcuno non glielo riferiva, ma qualcosa l'aveva comunque colpita ugualmente. Era tornata a casa defilata, senza nemmeno ricordarsi se aveva chiuso a chiave il negozio o senza sapere se avesse salutato Rigriel o se aveva notato la presenza di Brad in casa, e come un'adolescente viziata si era chiusa in bagno e si era buttata in doccia. La cosa che tanto l'aveva sconvolta era stato vedere la foto di Brad McNeal a secondo posto degli scapoli d'oro. Le parole d'inchiostro si erano fissate nel suo cervello così tanto che nemmeno quella lunga doccia, con tanto di shampoo, risciacquo, balsamo, risciacquo, crema corpo e stato vegetativo sotto l'acqua erano state in grado di cancellare. "Docente di Difesa Contro le Arti Oscure, Negoziante di Accessori, Giocatore di Quidditch e persino Scrittore! Donne, con questo scapolo non esiste la parola noia. Temevamo tutti che fosse stato tolto dalla piazza quando è andato a convivere con James Kennegan, ma ci ha assicurato che sono solo buoni conoscenti." Conoscenti, conoscenti, conoscenti. Quella parola disgustava la figlia d'Irlanda quasi come se si fosse trattato di un'insulto, ma non al punto di prendere la mazza da battitore e spaccarla sulla testa di Janice Onassis, che aveva scritto l'articolo. Appena aveva notato di essere solo in quinta posizione della classifica nella colonna delle scapole d'oro, cosa che invece avrebbe dovuto far innervosire una ambiziosa come lei, che desiderava il primo posto in qualunque competizione, indipendentemente dalla sua composizione. Erano solo buoni conoscenti? Non aveva mai voluto approfondire le dinamica che intercorrevano tra di loro, non le era mai importato inquadrarli in un etichetta finché non era stato qualcun altro a darne una a loro. "Ci ha assicurato" questa frase implicava che non era stato qualcuno, Janice o un'atro della redazione, a dare loro l'appellativo di conoscenti, ma che fosse stato lo stesso Brad a farlo. L'acqua gelida la fece rabbrividire di colpo e mentre si avvolgeva in un asciugamano decise senza mezzi termini che avrebbe fatto vedere a Brad McNeal, a Janice Onassis e tutta la redazione del Settimanale delle Streghe che erano buoni conoscenti col cavolo! L'urgenza di questa necessità la portarono ancora avvolta nel suo asciugamano, con i capelli anch'essi imbrigliati in un turbante arrangiato con un'asciugamano rosa, a bussare con decisione alla camera di Brad. Il suo buon conoscente aveva la luce accesa, poteva vederla filtrare da sotto la porta, e se non fosse stato in quella stanza lo avrebbe cercato nel resto della casa, anche a costo di imbarazzare Rigriel per la sua nudità. Fortunatamente la porta si aprì e la Kennegan piantò le sue iridi di smeraldo negli occhi dello scapolo numero due. << Usciamo a cena stasera>> dichiarò con solennità, senza accennare al suo solito tono carico di sarcasmo o alcun sorrisetto divertito o malizioso. Mancava ancora un'oretta all'ora di cena e forse l'elfo domestico non aveva ancora iniziato i preparativi per un pasto che non avrebbe mai avuto luogo in quella casa.

    Si materializzarono ai Tre Manici di Scopa dopo aver convenuto insieme che fosse il posto migliore nel quale venire appena pochi istanti prima di attuare la smaterializzazione congiunta. James Kennegan indossava la cosa più elegante e sexy che fosse riuscita a trovare nel suo armadio disordinato. Alcuni dei vestiti che preferiva erano stati gettati su fondo dei cassetti dell'armadio, altri invece erano ammucchiati sulla poltroncina accanto al suo letto ma non era stata in grado di trovare nulla di tutto questo: il buon Rigriel aveva provveduto a lavarli e ancora non erano pronti. Indossava un vestito color blu, troppo sobrio per il suo stile, con uno scollo piuttosto profondo sulla schiena e sul davanti. In vita aveva allacciato una cintura dorata ad anelli, aveva messo degli orecchini lunghi e aveva sistemato i capelli intrecciandoli in una treccia sul lato di sinistra e lasciandoli sciolti nel resto. Così le sembrava di essere più se stessa, nonostante l'elevata concentrazione di femminilità che richiedeva quella serata particolare. Servivano tutte le armi che lo scapolo numero cinque possedeva per poter anche sperare di ambire allo scapolo numero due. << Entriamo?>> domandò mentre un brivido percorreva la sua schiena, sorridendo al mago che aveva di fronte. Due conoscenti non si guardano così, mai.

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    Prestito Studentesco


    Il Ghirigoro, in collaborazione con le scuole di Magia e Stregoneria di Hogwarts e Ilvermorny, è lieto di poter offrire a tutti gli studenti la possibilità di accedere al Prestito Studentesco.


    Questa iniziativa consente agli studenti di acquistare i libri di testo, necessari per svolgere le lezioni, ad un prezzo che sia accessibile a tutti: su ognuno dei libri presenti in lista, è infatti garantito l'acquisto al 10% del suo prezzo. La restante parte (il 90%) è invece coperta dalla Scuola. I libri nella lista sono già al valore scontato.
    requisiti

    Si deve essere studenti presso una delle due scuole di magia.

    Attivazione. Recandosi nel negozio per l'acquisto di libri scolastici, lo studente deve fare richiesta di attivazione del prestito al Commesso presente in negozio.

    Dal momento della sua attivazione lo studente si impegna con la Scuola di Magia cui appartiene a partecipare ad almeno il 2/3 delle lezioni presenti nell'anno in corso, entro la fine dell'anno scolastico. La mancata soddisfazione di questo requisito farà decadere lo studente dal prestito, con la penale di pagamento della somma complessiva dei libri acquistati.

    I punti INT forniti dai libri sono bloccati finché lo studente non parteciperà alla lezione di riferimento del libro.


    Libri Acquistabili

    Animali Fantastici e Dove Trovarli, Newt Scamander- INT +20 - 4 GALEONI
    HOGWARTS Libro in uso per Cura delle Creature Magiche, lezione 1.
    BANG: Bagliori Astronomici dalla Nascita alla Galassia di Edward Howles - INT +4 -1 GALEONE ILVERMORNY Libro in uso per Astornomia, lezione 1.
    Erbologia in un'istante., pubblicato da N.N. - INT +6 -1 GALEONE
    ILVERMORNY Libro in uso per Erbologia, lezione 2 e lezione 3.
    Guida pratica alla trasfigurazione per principianti - INT +8 -2 GALEONIILVERMORNY Libro in uso per Trasfigurazione, lezione 1.
    Le Forze Oscure: Guida all’Autodifesa, Dante Tremante - INT +8 -2 GALEONI
    ILVERMORNY Libro in uso per Arti Oscure lezione 1 e lezione 3.
    HOGWARTS Libro in uso per Difesa Contro le Arti Oscure, lezione 1.
    Scintille Nere, Brad McNeal- INT +30 - 4 GALEONI
    ILVERMORNY Libro in uso per Arti Oscure lezione 2.
    HOGWARTS Libro in uso per Difesa Contro le Arti Oscure, lezione 2.
    Studenti con Prestito

    Di seguito si riportano gli studenti che hanno accesso al prestito studentesco.

    ☞ Nome Cognome - Scuola, Casa - dal XX/XX/XXXX
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    CITAZIONE (J. Kelly @ 18/11/2020, 13:15) 
    Ciao, è il momento per me di iniziare a giocare :) chi si fa avanti con la stranissima Joyce?

    Ciao** a me piacerebbe :3
    James è una Serpeverde atipica, un mezzo terremoto 🙈
176 replies since 27/12/2015
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