Posts written by mad!max

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    Ottantatre snasi saltavano sul letto,
    Uno bevve del caffè
    ma era con il veleno corretto.



    nota legale: nessun boss è stato avvelenato questa mattina.
    Fatti e persone di immaginazione.
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    compagna
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    21b7kgx

    (gif da boomer ma che bellooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo)
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    DIVINATORE
    GRYFFINDOR - 15 y.o.
    DB4qQqUJ_o MAX LYNCH

    Il Ghirigoro le dava un senso di pace. Da quando era stata assunta nella libreria più famosa di tutta Inghilterra non era mai cambiata. Aveva la certezza di poter trovare una copia di “Allucinanti Abitatori degli Abissi” nel terzo ripiano del quinto scaffale del pian terreno, di avere disposti in sequenza davanti a lei “La Gazzetta del Profeta” seguita dal “The New York Ghost” e infine dai settimanali. Ogni tanto la vetrina appariva differente per pubblicizzare il titolo del momento, altre volte vi era una festa particolarmente rumorosa nel salotto degli artisti ma il negozio era praticamente rimasto immutato. E anche lei si sentiva la stessa studentessa di sempre non appena metteva piede lì dentro. Aveva i capelli biondi e il mondo intorno a lei era andato completamente in frantumi, ma mentre lavorava circondata dal profumo di libri poteva quasi dimenticarsene e fingere che non fosse mai successo nulla. Lì dentro era semplicemente Max la quindicenne che lavorava al Ghirigoro.
    Era stata grata a James Kennegan per non averla fatta lavorare per i primi tempi quando era successo, la faccia di sua madre era sicuramente su tutti i giornali e la somiglianza tra di loro era sempre stata piuttosto marcata. Non avrebbe potuto sopportare sguardi di compassione anche li e forse era stata proprio l’assenza di ricordi legati a questi occhi tristi a farle sembrare il Ghirigoro immutato: nessuno lì l’aveva mai guardata come se fosse stata una povera orfana.

    Tutte le sue certezze vennero meno in un sabato mattina di primavera, quando il respiro freddo dell’inverno soffiava ancora dal nord, mentre la Lynch pregustava già una zuppa calda al Paiolo Magico e non aveva alcuna idea di quanto questo pensiero l’avrebbe nauseata dopo il cliente che era appena entrato. Sentendo il campanello annunciare l’ingresso di qualcuno nel negozio aveva sollevato lo sguardo da un catalogo che stava sfogliando, trovando una figura conosciuta. Hedel Crawford era la prolifica fabbricante di bacchette di Ollivander, appena oltre la strada. Aveva avuto occasione di scorgerla molte volte e avevano partecipato a qualche evento insieme, anche se non poteva dire di averci veramente scambiato qualcosa di più che convenevoli era sicuramente una figura di spicco nella società magica e nella comunità di Diagon Alley. ” Benvenuta al Ghirigoro! Sono” interruppe bruscamente la presentazione che era solita fare ai nuovi clienti, una frase che ormai era impressa nella sua mente in maniera precisa. Annuì con il capo. ” Sono Max.” Come posso esserti utile? Avrebbe richiesto di continuare la sua battuta imparata a memoria negli ultimi anni. Invece si zittì, serrando le labbra e i denti in un espressione contratta. Conosceva fin troppo bene quel tono di voce dolce e mellifluo, fin troppa gente l’aveva utilizzato negli ultimi mesi per rivolgersi a lei. Lo aveva usato l’auror che l’aveva svegliata nel cuore della notte, lo usava il Capo Auror ogni volta che aveva a che fare con lui e ogni tanto sfuggiva anche a Theodore. Poteva essere portatore di cattive notizie, di una sua disattenzione o di precisazioni, ma quel tono non le era mai piaciuto. Tutto il suo corpo si irrigidì. Conosceva Hedel Crawford soltanto di vista, ma non riusciva a pensare a un solo motivo valido perché assumesse quel tono. ” Cos’è successo?” riuscì a chiedere in un sussurro. Forse avevano trovato suo padre, pensò addirittura che la Crawford potesse essere una delle sue amanti amanti, forse aveva dimenticato di ritirare la spazzatura, forse aveva fatto qualche errore. Forse, forse, forse…


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    DIVINATORE
    GRYFFINDOR - 15 y.o.
    DB4qQqUJ_o MAX LYNCH DB4qQqUJ_o

    Camden, Maine. Era lì che la famiglia Lynch trascorreva la settimana centrale di Agosto come vacanza. Era l'unico scorcio di mare che avesse mai visto. Ogni anno affittavano una grande casa, con giardino che dava sulla spiaggia e se le previsioni del tempo erano clementi anche una barca a vela per un paio di giorni. Non era una ragazza da amare le vacanze o il mare, in realtà il beccheggio delle onde le dava un po' di voltastomaco ma non si era mai lamentata. Fuori nel mare aperto era costretta a starsene con i suoi pensieri, chiusa in se stessa, esternando l'aspetto più timido ed introverso del suo carattere. Era meglio che stare nello stretto appartamento di Dragon Alley, ma avrebbe preferito essere a Ilvermorny. Con un sospiro nostalgico pensò al castello che più di qualunque altro posto aveva visto come casa. Da qualche mese a questa parte la sua casa era diventata la Sala Comune di Grifondoro, la detestava con tutto quel rosso. Avrebbe preferito essere messa a Serpeverde, sotto la responsabilità di Theodore, dove regnava il silenzio del Lago Nero. Per tutta l'estate la sua casa sarebbe stato il numero 44 di Eyre Street Hill, a Londra. Gli incubi continuavano a tormentarla, ma senza tutto quel rosso sangue a circondarla erano diventati meno cruenti e le concedevano qualche ora di riposo. Cominciava a stare bene, a sentirsi quasi a proprio agio all'interno di quel vaso di cocci rotti e messi insieme malamente che era la sua vita. Theodore era okay, stava sforzandosi di iniziare a chiamarlo per nome anzichè per cognome, visto che avrebbero convissuto per qualche mese sotto lo stesso tetto, prima del suo rientro a Hogwarts. Era stesa sul divano del salotto, un libro posato sul petto mentre il caldo pressante della città non le concedeva nemmeno il tempo di respirare o riuscire a pensare a una frase di senso compiuto, quando l'insegnante la raggiunse con l'idea di un gelato e soltanto la proposta di un viaggio in Alaska le appariva maggiormente alettante.
    Conviveva quotidianamente con un persistente senso di nausea che quasi si accorse appena di un lieve aumento della stessa a causa della materializzazione congiunta. Tuttavia, visto che il mago sembrava essere particolarmente preoccupato per lei, si limitò ad annuire e stringere le labbra. Per quanto ci provasse non era ancora mai riuscita a sorridere, in un sorriso sincero, da quando sua madre era venuta a mancare. Il clima di Diagon Alley non era più clemente di quello della città e lesse con attenzione il menù della gelateria di Florean. ”Questi gusti sono strani. In America non ne hanno di così.” disse anche lei, un po' intimorita di scegliere qualcosa che non assecondasse i gusti di Theodore ”Prendilo come un'esperimento. E visto che sei il solo adulto qui...” disse indicando il gusto su cui capeggiava in rosso una scritta dove era vietata la vendita ai minorenni. Tuttavia il docente non parve essere spaventato da questa vaga insinuazione o forse voleva solo tenere fede alla parola data e al commesso disse che avrebbe scelto Max. ”Dunque lui prende... Stracciatella Caramella, il Grillo Mirtillo e il Puffo” un attimo di silenzio ”Abbuffo. Topping con cereali multicolor.” concluse la creazione di un cono che aveva un dubbio gusto e dei gusti dubbi.
    ”Mentre io prendo un frappè grande con BoomBarbie, crema e Amaro CV. Posso avere della panna montata sopra? Grazie.”

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    Ecco… volevo solo ringraziare tutti voi per esserci sempre stati <3
    E ringraziare Hedel per aver assecondato le mie idee che da giorni le stavano intasando gli Mp.

    Speriamo di poter far meglio, di poterci impegnare di più.

    Io avevo perso un po’ di vista il punto focale del gdr che è quello di ruolare: sentivo Max un po’ stretta e difficile da o tramare e la cosa mi ha un po’ demoralizzato. Ora ho idee nuove, penso di poter sviluppare Max molto meglio di prima e non la sento più in un vicolo cieco. Comunque farò un altro PG studente più leggero, più facile da giocare per quelle volte che voglio una role “semplice”, meno impegnativa e con una storia felice.

    Spero che ci sarete anche tutti voi <3
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    DIVINATORE
    GHIRIGORO - 15 y.o.
    DB4qQqUJ_o MAX LYNCH DB4qQqUJ_o

    Sommersa dai calcoli aritmantici, Max stava letteralmente annegando nell'inchiostro e nei fogli di pergamena. Se solo uno l'avesse vista appena un secolo più tardi nella medesima scena, avrebbe subito pensato che si trattasse di una sorta di genio ribelle, A Beautiful Mind che esplorava equazioni fisiche e quantistiche per capire come deviare un buco nero o qualcosa del genere. Invece era solo una studentessa di Ilvermorny alle prese con il calcolo del numero del cuore e del carattere, insomma una cosa basilare per una strega che tuttavia era estremamente complesso e difficile per la Wampus, che detestava matematica e tutte le sue diaboliche forme. Come potesse far parte del bagaglio culturale di una strega le era ignoto, già era tanto che riuscisse a fare correttamente somme e sottrazioni per il Ghirigoro, ma che addirittura si pretendesse di trasformare le lettere in numeri e viceversa le sembrava assurdo: alfabeto e numeri dovevano restare nettamente separati, almeno per lei. Per fortuna fare i compiti di Aritmanzia al Ghirigoro implicava che molti clienti la interrompessero per i loro acquisiti e questa era una pausa decisamente gradita.
    ”Benvenuta al Ghirigoro! Sono Max. Dimmi pure cosa ti serve” disse cordialmente con un sorriso smagliante sul volto, consapevole che la gentilezza sarebbe venuta in suo favore. Ascoltate le necessità della strega, sicuramente una studentessa di Hogwarts a giudicare dall'accento spiccatamente inglese, sorrise, riconoscendola come una cliente abituale. "Sei di Hogwarts, giusto? Torno in un attimo..."la giovane strega dai capelli di fuoco si voltò molto in fretta verso le scaffalature che stavano alle sue spalle e a colpo sicuro con la mano estrasse una copia per ognuno dei volumi richiesti. Per ultimo, dal posto di onore delle nuove uscite, prese Scintille Nere. ”Ecco qui!” iniziò a posare uno a uno i volumi sul bancone, dichiarando titolo e prezzo ogni volta che ne aggiungeva uno alla pila.
    "Il Sillabario dei Sortilegi INT +15, per un totale di 30 Galeoni.
    Se hai attivato il Prestito Studentesco ti costerà solo 3 Galeoni. Puoi aderire in qualsiasi momento, per noi studenti è fantastico!"


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    DIVINATORE
    GHIRIGORO - 15 y.o.
    DB4qQqUJ_o MAX LYNCH DB4qQqUJ_o

    Nessuno avrebbe mai detto che Max fosse una persona artistica. Era molto pragmatica, materialista fino al midollo, le piaceva la bellezza ma non aveva alcun senso per l'arte e l'artistico. In questo invidiava molto James Kennegan, proprietaria del Ghirigoro, che era un vero e proprio vulcano di idee, che aveva sempre le dita un po' sporche d'inchiostro o di quale pittura, che aveva ideato il Salotto degli Artisti che attirava sempre centinaia e centinaia di clienti da tutto il mondo per osservare le magnifiche esposizioni d'arte, eventi e mostre, che avvenivano nella stanza appena adiacente a quella dove si trovava lei. Da dietro il bancone aveva sempre osservato quasi intimidita quella stanza, come se non le fosse concesso di entrare, sbirciando come una bimba che osserva il tavolo degli adulti al pranzo di Natale, ripetendosi che un giorno non sarà a quello dei poppanti. Era intimorita e intimidita dall'arte che vedeva creare e sorgere a pochi passi di distanza, alcune tele già erano state cambiate a rotazione sulle pareti per permettere a tutti gli artisti di essere rappresentati, altre erano sui cavalletti, altre poggiate in terra e molte erano state comprate o portare via direttamente dal loro autore. Era un momento di calma piatta al Ghirigoro, ne capitavano alcuni di momenti così soprattutto in orari di pranzo, quello che spinse la Lynch a superare la barriera creata dal bancone per tuffarsi nelle acque inesplorate del Salotto degli Artisti. Tavolozze con pittura ancora fresca, pennelli messi a bagno in bicchieri con acqua così colorata da sembrare una strana pozione, pennelli e pastelli. Poi i suoi preferiti: sembravano una palette di trucchi, polvere che si attivava con l'acqua. Gli acquerelli erano affascinanti ma molto difficili da usare, le aveva detto James un giorno, serviva una carta particolare per creare luci e ombre. Non sarebbe mai stata in grado di usarli e distolse lo sguardo rapidamente, prese uno dei pennelli nuovi, accarezzando le setole che le fecero venire il solletico. Con il pennello in mano, anche senza pittura, si spostò di nuovo verso il bancone, mettendosi al suo posto di lavoro e disegnando ampi cerchi sulla carta, senza davvero lasciarvi impresso nulla. Un disegno che era solo nella sua mente. Il campanello sopra la porta la richiamò all'ordine.
    ”Benvenuto al Ghirigoro! Sono Max, posso aiutarti? ” chiese con un sorriso smagliante sul volto, consapevole che la gentilezza sarebbe venuta in suo favore. Ascoltate le necessità del mago, sicuramente uno studente di Hogwarts a giudicare dall'accento spiccatamente inglese, sorrise. "Corro subito a prenderlo, torno in un attimo..."la giovane strega dai capelli di fuoco si voltò molto in fretta verso le scaffalature che stavano alle sue spalle e a colpo sicuro con la mano estrasse una copia del volume "Il Sillabario dei Sortilegi INT +15, hai Skyfield di antiche rune?
    Comunque il tuo totale è di 30 Galeoni. Se per caso ha attivato il Prestito Studentesco ti costerà solo 3 Galeoni. Puoi attivarlo anche ora!"


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    DIVINATORE
    GHIRIGORO - 15 y.o.
    DB4qQqUJ_o MAX LYNCH DB4qQqUJ_o

    Momenti di calma piatta al Ghirigoro non se ne erano mai visti. Il negozio di libri più antico e famoso di tutta Diagon Alley rappresentava un punto di grande attrattiva per tutti i maghi e le streghe che vi abitassero nelle vicinanze e anche per coloro che giungevano da parti di mezzo mondo solo per poter compiere i loro acquisti nella via più famosa di tutta Londra. Nella sua esperienza dietro al bancone di ormai un anno, la rossa Wampus poteva annoverare diversi paesi esotici tra le nazionalità dei clienti che aveva servito in qualità di aiutante di James Kennegan. Giappone, Vietnam e Bolivia erano solo alcuni di quelli più lontani che aveva trovato, anche se doveva ammettere che le sue scarse conoscenze in geografia le facevano dubitare di dove si trovasse il Bahrein o la Cambogia, che restavano in un alone non meglio definito del globo terrestre. Quel pomeriggio era arrivato un nuovo ordine di "Grandi maghi del IX secolo" che aveva subito una ristampa dopo che qualcuno si era lamentato per non essere stato inserito in questo grande libro di nomi e fatti noiosi che nessuno avrebbe mai letto se non il tizio che si era lamentato, e che ora Max doveva disporre in tutte le sue trenta nuove copie sugli scaffali, sostituendolo alla versione precedente della quale lei non aveva mai venduto una sola copia. Immaginava che anche le nuove edizioni avrebbero fatto la fine della precedente, ovvero avrebbero preso soltanto polvere e sarebbero state in compagnia sua e di James nei secoli dei secoli. Reggeva tra le braccia una pila di questi volumi impolverati e li stava portando del magazzino, non sapeva se James volesse tenerli di scorta nel caso avessero finito la nuova ristampa (riusciva quasi a sentire le risate del suo capo a quella proposta inverosimile) o se le avrebbero usate per accendere un bel falò di capodanno. Il campanello sulla porta aveva annunciato un nuovo cliente e lei si era precipitata, con la sagoma di libri appena portata stampata con la polvere sul pullover marrone che indossava quel giorno, al bancone per accogliere a dovere il potenziale acquirente.
    ”Buongiorno! Benvenuta al Ghirigoro, io sono Max e se posso esserti utile sono a tua disposizione.” salutò e si presentò cordialmente e con un sorriso smagliante sul volto, consapevole che la gentilezza sarebbe venuta in suo favore. Ascoltate le necessità della strega, che aveva subito inquadrato come suo coetaneo o studente, si premurò di assecondare le richieste . "Vado subito a prenderlo." si era diretta velocemente e a colpo sicuro verso il magazzino del negozio dove aveva recuperato una copia del libro richiesto ”Ecco qui!” avrebbe annunciato tornando al bancone e posando il volume sul ripiano perchè la ragazza potesse visionarlo.
    “Magia Difensiva Pratica: Come Usarla contro le Arti Oscure INT +12, ti sarà molto utile a lezione." si fermò sorridendo alla ragazza, con comprensione di chi ci era già passata. "Il tuo totale è di 12 Galeoni. Hai per caso attivato il Prestito Studentesco"


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    DIVINATORE
    GRYFFINDOR - 15 y.o.
    ☞ MAX LYNCH

    Cinicamente, alle volte si chiedeva quanto tempo sarebbe ancora trascorso prima che la scusa della povera orfana venisse meno. Sapeva di essere un vero disastro, seguiva poco le lezioni e spesso non svolgeva i compiti, in classe era poco più interattiva che un elemento di arredamento e il suo rendimento era pressoché inesistente. Per ora nessuno però le aveva fatto notare la cosa, nemmeno i compagni di classe per cui non provava nemmeno a prendere un numero decente di punti. Il senso di colpa era un’altra delle emozioni che erano state cancellate dall’onda d’urto del suo lutto. Della sua nuova condizione. Della sua nuova vita. Skyfield era okay, ma non era casa. Sapeva che in qualche modo stava preservando la bolla di protezione che rendeva accettabili le sue mancanze scolastiche, ma prima o poi questa aura sarebbe esplosa, se non altro quando sarebbe giunto il momento di parlare di promozione.
    Non aveva mai creduto veramente di essere bocciata fino a quel preciso istante. Cosa avesse instillato questo pensiero nella sua mente non era riuscita a coglierlo, così come non avrebbe saputo dire quali erano state le esatte sequenze che la fecero ritrovare con un foglio di pergamena e una piuma d’oca tra le dita.

    Nella pergamena che aveva scritto regnava il casino, un casino quasi quanto lo era lei. C’erano intere frasi ricoperte da ghirigori neri, altre parole erano state fatte scivolare via da spasso gocce di lacrime cadute sulla pagina, altre parole erano state tracciate con tanta rabbia che il pennino si era flesso così tanto che aveva temuto si spaccasse in due e sulla carta era rimasto un solco più marcato che in altre parti.

    Caro Papà.
    Dove sei?
    Dove sei finito?
    Dove dove dove sei? Dove sei!!!! Sei sparito come un codardo.
    Sei un assassino?


    Non ti ho mai chiesto molto, il nostro rapporto non è mai andato al di la di un buongiorno brontolato. Sei sempre stato troppo impegnato sui giornali o sulle carte del lavoro per dire qualcosa di più. O sulle lettere delle tue varie amanti che so, so per certo tu abbia avuto. Le ho lette molto prima di tutto questo. E sai una cosa? Pensavo fosse normale, tutto questo. Mi andava bene. Non ho mai davvero avuto bisogno di aiuto che non provenisse da me stessa, ma questo.

    Dove sei?
    Hai ucciso mamma?

    Non potresti essere un padre meno presente di come lo eri prima anche se finissi ad Azkaban. Anche se non penso sia questo a tenerti lontano facendoti nascondere come un vile codardo e tiodio tiodio T I O D I O, se lo fosse non trattenerti per me. Sai una cosa? Una persona tanto schiva e burbera come il professor Skyfield si sta dimostrando più padre di quanto tu lo sia mai stato.
    Almeno abbi la decenza di tornare e affrontare la vita. La mia fa schifo e non posso scappare da nessuna parte. E se non ci riesci a tornare, almeno di dove sei, rispondi. Sono certa che sapranno trovarti prima o poi.
    Ma per me tu sei già come mamma: nel passato, non più qui. Per me tu sei morto.


    Ogni passo sugli scalini della torre della guferia era stato più pesante del precedente. E le lastre che si stringevano e si consumavano sempre di più, unito allo sterco, mano a mano che si saliva non c’entrava nulla. Teneva la lettera, sigillata e indirizzata soltanto a Darren Lynch, senza un luogo indicato, stretta in entrambe le mani, come se fosse un cimelio. Non sapeva se il gufo di famiglia, un magnifico esemplare grigio maculato, sarebbe stato in grado di rintracciare il padre. In effetti era stupido spedire un gufo senza una destinazione precisa, non sapeva nemmeno se sarebbe successo qualcosa. Sentì il flebile senso di delusione montarle dentro al pensiero che il volatile non avrebbe nemmeno provato a spiccare il volo senza un luogo preciso dove andare. Era un azzardo, ma doveva chiudere e in qualche modo dire addio a suo padre. Forse sarebbe rimasto un gesto simbolico, mai sarebbe giunta la lettera agli occhi del Lynch. Forse sarebbe stato posto sotto sequestro dagli Auror, il contenuto scandagliato e visionato, era stato questo a spingerla a cancellare molte cose dalla lettera. Sperava solo di poter rivedere Spanx il gufo. I pennuti si agitarono nel vedere arrivare qualcuno a un’ora così prossima al crepuscolo, emettendo versi acuti e sbattendo le ali, probabilmente aspettandosi del cibo. La Lynch si diresse verso la nicchia che preferiva Spanx, trovando ad accoglierla con un fischio da spaccare i timpani. Ricompensò l’esemplare con alcuni biscottini, poi assicurò alla sua zampetta destra la lettera e osservò io gufo spiccare il volo e sfrecciare oltre il castello, quasi come se avesse davvero una destinazione.


    Quella notte le restituì un sonno tormentato da incubi. Attraversava un lungo corridoio di pietra, vi erano alcune rientranze nei muri. No, altre nicchie, più grandi di quelle dove stavano i gufi. Sembravano celle, celle senza sbarre. Le sbarre non erano necessarie: al loro interno chiunque fosse trattenuto era incatenato da una spessa corda che ne reggeva le caviglie. Le zampe. La capra era così stupida che ogni volta che qualcuno passava si fingeva morta, riversa su un fianco. Non aveva nemmeno emesso un belato quando il coltello era calato sulla sua gola, il candido manto bianco imbrattato dal sangue. Rosso, rosso rosso. Le sue dita erano piene di sangue. Rosso. Anche il gatto era bianco. Lui graffiava e soffiava come una tigre. Non erano riusciti a piegarlo alla loro volontà, se non con gli incantesimi. Altro sangue sul bianco. Bianco e rosso. Rosso e bianco. Dalla nicchia più grande si irradiava una luce d’argento. Era stato il più difficile da trovare. Il sangue di unicorno è raro. Loro sono rari. Erano stati delicati con lui. Non lo avevano ucciso come gli altri. Lui sarebbe stato risparmiato. Per fortuna, era il suo preferito.

    Ti odio.
    Ti odio.
    Dove sei?
    Hai ucciso tu mamma?
    No, l’ho fatto io.
    Mi odio.
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    probabilità di liquefarmi al sole: 8
    • 1d10
      8
    • Inviato il
      29/6/2022, 15:49
      mad!max
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    Max Lynch

    gryffindor15 y.o.brokenICE

    Con il passare del tempo, non solo aveva completamente perso il senso dell’appetito, ma era arrivata a non sentire quasi più i gusti. Tutto il ibo sembrava sapere di cenere, di nulla. Non era nemmeno il senso di lutto a opprimerla, perché semplicemente non provava nulla. Le lacrime avevano smesso di rigarle le guance solo per qualche istante, eppure erano cariche di un dolore così profondo da non poter dare loro un nome. Nemmeno le sembrava più di essere una persona, in grado di provare emozioni e sentimenti. Si trascinava, in questo inferno costante, un limbo in cui era bloccata senza alcuna apparente possibilità di uscire. Ormai aveva accettato la presenza del prefetto-ombra, che silenziosamente, come un cane pastore con il gregge di pecore la guidava verso la lezione successiva o verso il dormitorio o ancora la sala grande. Quella mattina però aveva avuto un guizzo, un qualcosa, quando il suo sguardo aveva trovato il nome del suo tutore legale sulle lezioni della giornata, istintivamente le dita della destra erano andate ad accarezzare le ciocche bionde che le aveva dato. Per una volta era quasi contenta di andare a una lezione. Ma era troppo stremata dalla situazione perché questo stato durasse a lungo, arrivando all’aula di lezione con le energie prosciugate. Aveva preso posto vicino al muro, ci si era appoggiata con la spalla, sentendo il bisogno di qualcosa che la sorreggesse. Poi la lezione era iniziata, Skyfield non avrebbe dovuto minacciare nessuno se si fosse addormentata durante la sua lezione, anche se forse sarebbe stato ingrato da parte sua. Ci provò, ma non riuscì a seguire nulla, ma per quella reazione incondizionata di muoversi insieme agli altri, anche lei si era alzata in piedi per mettersi in fila. Fu una delle ultime, tentennando davanti alle rune. Ma sentì il legame con una in particolare scattare in maniera immediata e profonda.
    ”Isaz.” qualcuno l’aveva già presentata ”Nella mitologia 腔 fece una pausa mentre i ricordi di alcuni racconti, narrati dalla voce della madre affiorava nella sua mente ”è posta in contrapposizione tra il regno dei giganti di fuoco e Jǫtunheimr, quello dei giganti di ghiaccio.” poi, come se a parlare della runa del ghiaccio si fosse sciolto qualcosa dentro di lei, proseguì ”Non è solo la runa del ghiaccio. É la runa che rappresenta la fissità delle cose. Ne acqua ne fuoco. Un letargo. Un momento di pausa necessario per aspettare che tempi migliori arrivino.” guardò per un lungo istante Skyfield prima di distogliere lo sguardo e cadere nuovamente nella sua letargia. Forse per lei non sarebbe mai tornata la primavera.
    it's M A X - not maxine
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    Max Lynch

    gryffindor15 y.o.brokenDIVINATION

    Incontrare la Lynch per i corridoio non creava più tanto scalpore come era stato per i primi tempi: voci e bisbiglii l'accompagnavano in ogni dove, sguardi curiosi e compassionevoli, con quel senso di pietà negli occhi che con il tempo aveva imparato a ignorare. Erano passate settimane, forse mesi, non avrebbe saputo quantificare il tempo trascorso, dall'evento - se così si voleva chiamare l'efferato omicidio di sua madre nonché preside di Ilvermorny- che aveva sconvolto il suo mondo. Maxine Lynch non era mai più stata la stessa: volto emaciato, zigomi prominenti e guance scavate. Occhi rossi e segnati da profonde e violacee occhiaie. Sembrava il fantasma di quella che era stata un tempo, con il biondo dei capelli che aveva cancellato almeno in parte il collegamento diretto con la sua famiglia - che comunque ormai non esisteva più- ma le dava un aspetto ancora più cadaverico. Non aveva mai più chiesto a Skyfield, suo tutore legale, di cambiarlo perchè non le importava. Non le importava dell'aspetto che aveva, non le importava di mangiare, di studiare o di avere una parvenza di socialità. Parlava soltanto se interpellata, la maggior parte delle volte con frasi brevi e concise. Nessuno le aveva fatto storie per la sua media scolastica semplicemente disastrosa, ma sospettava che fosse stato il suo nuovo padrino a intercedere perchè nessuno avesse modo di ridire direttamente con lei. Si era accorta che i prefetti e i caposcuola erano soliti scortarla verso le aule, o verso il dormitorio, ma sempre restando alcuni passi indietro. Nessuno che interferisse davvero o si mettesse a provare a comunicare con zombie-Max.
    Si era trascinata lungo le scale della torre di Divinazione, sospinta dal flusso e dal prefetto di Grifondoro che la seguiva a ruota, con le gambe che facevano male per lo sforzo fisico che, per quanto irrisorio, era davvero troppo per le scarse quantità di energie che aveva in corpo, unito al poco cibo che ingurgitava solo per stare in piedi. Si era seduta in aula, nemmeno aveva salutato, restando immobile su suo cuscino, con il profumo degli incensi che le riempivano il naso e la mente. La lezione era iniziata e proseguita, senza che lei prestasse davvero attenzione o si rendesse conto di quanto era trattato. Dovevano essere state fatte delle domande stimolanti perchè attorno a lei le mani iniziavano ad alzarsi e pure la sua, per lo stupore suo e dei presenti, si sollevò.
    “Ly, Lynch. Grifondoro.” deglutì a fatica nel presentare il suo cognome, che avrebbe voluto strappare a costo di amputare una parte del suo corpo, anche se tutti sapevano perfettamente chi era, anche con i capelli biondi e i lineamenti consumati dal senso di colpa e dalla depressione.
    ”Necromanzia”proseguì parlando con voce quasi ultraterrena, senza alcuna emozione a vibrarle nelle corde vocali. ”É l'evocazione degli spiriti dei morti per predire il futuro. “disse rapidamente, come se non volesse rivelare di sapere più di quanto era lecito dire ad alta voce. E poi l'energia che l'aveva animata l'abbandonò, portandola ad accasciarsi sul morbido cuscino, con la solita espressione priva di emozioni e a guardare il vuoto davanti a se.
    it's M A X - not maxine
  14. .
    Risponderò a Divinazione entro oggi: 1
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    • Inviato il
      15/6/2022, 11:57
      mad!max
  15. .
    Benvenuta Bentley Drownfield ,

    Io sono Max e mi occuperò di controllare la tua scheda e renderla pronta per la convalida.

    Puoi sempre modificare in seguito la scheda, chiedendo che venga aperta nell'apposita ☞ discussione.

    In linea generale mi sembra che sia tutto perfetto!

    Ti ricordo solo di ☞ segnalare il tuo PrestaVolto, qui.

    Infine ti invito ad inserire uno dei nostri banner in firma, ti lascio il codice del mio preferito se fossi poco pratica di come inserirlo. (O un link va bene, ho visto che già ne hai in firma)
    TvXxaEmD_o

    CODICE
    <a href="http://wizardingworldgdr.forumcommunity.net/" ><img src="https://images2.imgbox.com/35/8e/TvXxaEmD_o.gif"></a>


    Procederei quindi con il chiedere a Wizarding World Master di convalidare la scheda: puoi comunque iniziare a ruolare già da ora.

    A disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.

    ☞ BUON GIOCO!

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325 replies since 25/9/2017
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